mercoledì 30 settembre 2015

Fontana Liri- 4 Ottobre 2015 Giornata Ecologica nel giorno di S. Francesco d'Assisi Patrono degli Ecologisti


Fare Verde Onlus Monte San Giovanni Campano ha accettato l'invito di un gruppo di giovani volontari di Fontana Liri e parteciperà alla giornata ecologica che hanno organizzato  per il giorno in cui si festeggia  S. Francesco d'Assisi Patrono degli Ecologisti.





Si riporta integralmente l'iniziativa di interesse collettivo:
“La giornata ecologica: il 4 ottobre ripuliamo Fontana!
E’ arrivato il momento di liberarci di quei rifiuti che disturbano lo sguardo
e offendono il decoro. Domenica, 4 ottobre, Davide Simoni, Danilo
Lucchetti, Adriano Iafrate, Alessio Bove ed il gruppo locale di Monte San
Giovanni Campano dell'Associazione Ambientalista Fare Verde ti
aspettano al Parco del Lago Solfatara per la giornata ecologica!
Divisi in squadre organizzate, si occuperanno di tutto il territorio di Fontana Liri, dalle 8.30 alle 13.30, partendo dal nostro gioiello: il laghetto. Non esitare
a trascorrere una domenica diversa, all’insegna del senso civico e del
benessere comune, e non dimenticare il pranzo al sacco per il pic-nic
finale.”







Fare Verde Onlus nella giornata in cui si festeggia il Santo Poverello d'Assisi Patrono degli Ecologisti allarga l'invito al Sindaco, e a tutti i Consiglieri Comunali, di Fontana Liri  alla giornata ecologica per promuovere la coscienza di eco Cittadinanza ,con l'esempio pratico,  in qualità di cittadini attivi che cooperano per la protezione dell’ambiente e la promozione di stili di vita sotenibili.

venerdì 25 settembre 2015

Coloriamo Monte San Giovanni Campano - Proposta di linee guida per il Piano Colore quale intevento di tutela paesaggistica -


Coloriamo Monte San Giovanni Campano di Fare Verde è una bozza del Piano del Colore ed ha come obiettivo la riqualificazione dell’ambiente costruito della città attraverso il controllo della qualità urbana. Contiene un insieme di norme tese al recupero dell’immagine complessiva della città, del suo territorio e della sua identità storico - culturale; per questo motivo, è esteso a tutto il territorio comunale. Fare Verde con coloriamo Monte San Giovanni Campano non ha la velleità di realizzare il Piano Colore ma vuole indicare le linee guida per il metodo da seguire con la finalità unica di realizzare in tempi veloci l'iniziativa migliore per la tutela del paesaggio relativa al nostro territorio. Di fatto non è stata realizzata alcuna scheda  come non è stata riportata la bibliografia del ginepraio legislativo che dovranno essere affidate a tecnici del settore.






Norme Tecniche di Attuazione

Articolo 1 – Il Piano del colore è obbligatorio su tutto il territorio del Comune di Monte San Giovanni Campano

Il Piano è costituito dai seguenti elaborati:

-Abaco (da realizzare)

-norme tecniche (da realizzare)

-schede di rilievo - schede di progetto -  schede colore - Da realizzare -

-tav.1 Inquadramento territoriale - Da realizzare -

-tav.2 Riferimento schede di rilievo  - Da Realizzare -

-tav 3 Edifici tipomorfologici di riferimento - Da realizzare -

Articolo 2 - Campo d'applicazione

Le norme tecniche del Piano del Colore, si pongono come prescrizioni da applicarein materia di decoro pubblico ad integrazione delle norme vigenti del Regolamento Edilizio Comunale.

L'applicazione delle norme è per tutto il territorio Comunale.

Le norme forniscono i criteri da seguire per l'esecuzione di interventi di

manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, restauro e ristrutturazione, relativi ai fronti degli edifici e coperture, per quanto attiene a intonaci e rivestimenti di facciata, elementi architettonici e decorativi. Nello specifico gli interventi regolati dalle presenti norme sono tutti quelli che interessano le finiture esterne degli edifici stessi considerate nel loro complesso, definendo nel relativo progetto, in modo dettagliato, la qualità e caratterizzazione finale dei fronti degli edifici medesimi.

Sono quindi compresi gli interventi di coloritura e tinteggiatura dei prospetti, di

conservazione, esecuzione, sostituzione o eliminazione di intonaci e rivestimenti di facciata e di elementi architettonici e decorativi diffusi o anche isolati e le specifiche per le coperture.

Articolo 3 - Caratteri dell'intervento

L'intervento su un fronte unitario, appartenente ad un'unica originaria entità

tipologica , pur appartenente a proprietari differenti, deve essere

eseguito in modo completo e contemporaneo.

È sempre fatto obbligo che gli interventi di coloritura e tinteggiatura siano realizzati in modo coerente fra loro e su tutti i fronti dell'edificio, compresi quelli laterali e anche se sormontanti i tetti degli edifici adiacenti.

L'intervento sui fronti deve corrispondere alle scansioni tipologiche degli edifici,

differenziando il fabbricato da quelli attigui.

Gli interventi devono investire tutte le finiture e gli elementi di facciata che

contribuiscono a determinare l'immagine complessiva del fabbricato (elementi decorativi, serramenti, opere in ferro, ecc.) e pertanto compresi nel progetto.

Articolo 4 - Interventi

I colori sono vincolanti per gli edifici indicati nella tav. (Da realizzare), mentre per gli altri viene indicata una gamma di colori tra cui poter scegliere.

Per gli interventi sulle facciate e/o sulle coperture è necessario far riferimento alla relativa scheda, dove sono indicate le prescrizioni relative all'intervento di riqualificazione del singolo edificio.

Dove non vi sono specifici materiali da utilizzare gli infissi possono essere sostituiti con altri anche in materiali metallici, purché con metodologie costruttive e finiture simili a quelli indicati nella tabella (da realizzare).

Articolo 5 - Metodologia

Si richiede, ove di particolare interesse e peculiarità, la conservazione degli intonaci o dei materiali esistenti; in questi casi l'eventuale sostituzione in ripristino è subordinata alla dimostrazione delle condizioni di irrecuperabilità dei manufatti con opere di consolidamento e restauro oppure alla dimostrazione di incompatibilità tra il rivestimento e il supporto murario sottostante; le eventuali integrazioni andranno realizzate con materiali e tecniche analoghe o compatibili a quelli degli intonaci conservati.

Non devono essere intonacati elementi destinati in origine a rimanere a vista, come pietre, laterizi, marmi, né realizzare a faccia vista gli elementi per cui è

previsto l'intonaco, salvo casi dimostrati di ripristino del paramento originario.

Non possono essere effettuate tinteggiature parziali, né intervenire su parti di

intonaco senza successivamente tinteggiare.

Articolo 6 - Canalizzazioni ed impiantistica

È fatto obbligo, procedendo al ripristino/rifacimento del fronte, di dare idonea

sistemazione alle canalizzazioni o impianti eventualmente presenti in facciata, rimuovendo gli elementi o le parti non più in uso, comprese mensole o staffe. È fatto divieto di posare lungo il prospetto principale tubazioni di distribuzione idrica, gas, aerazione o smaltimento fumi, salvo diversa prescrizione derivante da normative di sicurezza non altrimenti risolvibili.

Articolo 7 - Schede cromatiche del colore

Le schede cromatiche del colore individuano la gamma di colori ritenuti possibili per gli edifici ed ai quali si deve comunque fare sempre riferimento per la coloritura delle facciate. Nel caso ci si trovi in presenza di edifici vincolati ai sensi della ex L.1089/39,oggi D.Lgs 42/2004, dovranno essere richiesti i relativi nulla osta o le autorizzazioni nelle forme previste per legge.

Prima di procedere alla tinteggiatura si dovrà operare ai sensi del

Regolamento Edilizio, le tonalità di colore dovranno essere scelte tra quelle indicate nella relativa scheda.

In merito alle tonalità dei colori indicati per le zoccolature, marcapiani ecc. è

ammesso anche la tinteggiatura delle stesse, con sovrapposizioni di colore aventi le tonalità di quelli previsti per le facciate.

E’ ammessa la realizzazione, tramite tinteggiatura, di riquadri alle aperture o di

particolari sistemi di decorazione delle facciate, sempre che risultino compatibili con la tradizione locale e con le modalità pittoriche che si sono riscontrate nel tempo e previo parere dell’Ufficio Tecnico preposto.

La rappresentazione del colore contenuta nelle schede è puramente indicativa per le relative tonalità, nella scelta del colore si dovrà fare esclusivo riferimento al codice colore indicato nelle stesse.

Per quanto non contenuto nella presente normativa si dovrà fare riferimento agli artt. del Regolamento Edilizio Comunale.

Per tutti gli edifici dei Centri Storici (Colli e Capoluogo) il rifacimento del manto di copertura dovra' riproporre la tipologia esistente compatibile con la tradizione storica che prevede l'impiego esclusivo di tegole in laterizio ed in particolare modo: la disposizione esclusiva di coppi composta dafilari concavi e convessi alternati.

E' da escludersi pertanto in modo categorico, salvo casi accertati per edifici di tipologia industriale del passato, l'impiego di tegole in materiale diverso dal laterizio e di tegole piane, ancorché in laterizio, del tipo marsigliese, olandese, nonché di tegole portoghesi o i  coppi Veronesi.

Nel caso di rimaneggiamento del manto di copertura tradizionale e' obbligatoria la riutilizzazione, per quanto possibile, dei medesimi coppi esistenti

con eventuale inserimento, in maniera alternata e casuale, di materiale di recupero ad integrazione di quelli non recuperabili. Nel caso di completo rifacimento del tetto, è consentito il rialzamento del manto di copertura al fine di realizzare un idoneo isolamentotermico ed impermeabile che comunque preveda un rialzamento massimo di cm.10

rispetto alla linea di gronda del tetto misurata prima dell'inizio dei lavori e così come riportato nelle sezioni quotate.

Tutte le opere da realizzare sono comunque inserite nell'Abaco e vengono riportate come "mero" elenco guida indicativo:

Abaco degli elementi tecno-morfologici

Indice



COPERTURE

manti di copertura

comignoli

abbaini e lucernari

gronde e modiglioni di gronda

PARAMETRI

bugnato

zoccolatura

CORNICI

marcapiano

delle finestre

delle porte e dei portoni

dell'asse centrale degli edifici

INFISSI

delle finestre

persiane

delle finestre -telai interni

delle porte e dei portoni

vetrine, saracinesche e cancelli

FERRI BATTUTI

inferriate delle finestre

rostre del sopraluce

ringhiere dei parapetti dei balconi

ALTRO

materiali costruttivi

analisi del degrado e della non compatibilità

impianti tecnologici

elementi d'arredo

antenne televisive

canali di gronda e pluviali

tubazioni e cassette del gas

tubazioni e cassette dell'acqua

campanelli

citofoni

videocitofoni

cassette postali

buche delle lettere

fili elettrici e telefonici.

Gli elementi d'arredo sono:

tende frangisole

targhe toponomastiche

targhe indicative

numeri civici

arti e mestieri

segnali stradali

insegne pubblicitarie

spazi di affissione

indicatori di musei e luoghi pubblici

indicatori alberghi e ristoranti

contenitori espositivi

contenitori distributivi

ferri battuti

targhe votive e storiche

pittura murale.

martedì 22 settembre 2015

Il plauso all'Ufficio Tecnico Manutentivo e a tutti gli Operatori Ecologici impegnati nell'azione di Clean Up alle vie storiche del Capoluogo



 Fare Verde  quando si tratta di tessere  le LODI non si tira dietro ed è' arrivato il momento di lodare l'Ufficio Tecnico Manutentivo del Comune di Monte San Giovanni Campano e  tutti i dipendenti Comunali che si sono impegnati, da qualche tempo a questa parte, per tenere pulite le vie storiche più frequentate del Capoluogo. I fatti non possono esere smentiti  vista l'azione di Clean Up radicale che riveste enorme rilevanza civica dovuta al fatto che si combatte quasi quotidianamente con l'inciviltà. E' un fatto innegabile che il tratto compreso tra la Piazza di Corte,. Viale S. Tommaso d'Aquino , via Pozzo S. Paolo fino alla rotatoria sita sulla sommità di Colle S. Marco risulta  pulito in modo certosino. Resta molto da fare specialmente per le vie più interne e non transitabili con le auto dove ci sono criticità da risolvere ma è un buon inizio che è frutto ANCHE della continua pressione esercitata nell'interesse collettivo da Fare Verde come è frutto di sudore della fronte degli Operatori Ecologici perchè non c'è spazzamento meccanico. Fare Verde è  lieta di proporre le vie del Capoluogo di Monte San Giovanni Campano nello splendore che le caratterizza con l'auspicio che la sbadataggine di taluni si trasformi in  accuratezza nel vivere il territorio.



Piazzale Corte


Entrata del Castello

Via del Castello

Viale S. Tommaso d'Aquino

Via Pozzo S. Paolo

Sommità di Colle S. Marco

lunedì 21 settembre 2015

LO STATO DELL'AMBIENTE 2015 A MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO

    Monte San Giovanni Campano
- LO STATO DELL'AMBIENTE 2015 -






Inizia con il sistema integrato di distribuzione idrica lo “Stato dell'Ambiente 2015 a Monte San Giovanni Campano”. Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale abroga la legge Galli e ridefinisce il servizio pubblico integrato come "costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, e deve essere gestito secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.”
Lo stato dell'acquedotto è in condizioni miserevoli come sono stati lasciati al degrado gli spazi in cui insistono i serbatoi di deposito per l'acqua. Le falle dell'acquedotto sono molteplici e le segnalazioni effettuate sia da privati Cittadini che dalla nostra Associazione sono state così tante che hanno cozzato con l'ordinanza emanata dal Comune su richiesta di Acea riguardante lo spreco dell'acqua pubblica da parte dei Cittadini per un fantomatico uso improprio della risorsa idrica. Circostanza che è cozzata anche contro la realtà inconfutabile descritta dalla Polizia Locale che ha ammesso di non aver elevato nessuna contravvenzione per l'uso improprio dell'acqua potabile. Il razionamento imposto alla cittadinanza travisato come una sorta di turnazione non è più accettabile perché nulla è cambiato da 68 anni a questa parte. Per questi motivi viene specificato il concetto di razionamento: “In tempo di guerra o in circostanze di emergenza c'è la limitazione degli acquisti e dei consumi tramite una distribuzione controllata dei generi di prima necessità.”
Di fatto la turnazione contraddice anche il  decantato uso sostenibile delle risorse idriche in quanto per ammissione diretta della società commerciale che distribuisce l'acqua potabile c'è carenza di acqua ed è quindi palese che la Natura non ha la possibilità di seguire i ritmi della distribuzione nel  ciclo di produzione del prezioso liquido.
Per quanto riguarda l'economicità del servizio integrato di distribuzione idrica sono sotto gli occhi di tutti le proteste per l'estrema onerosità che hanno prodotto grave risentimento nella popolazione che si era espressa in un referendum per evitare qualsiasi forma di privatizzazione.
Lo stato della depurazione non lascia scampo e le tre infrazioni comminate dall'Unione Europea con le due condanne della Corte di Giustizia Europea riguardano in modo particolare Monte San Giovanni Campano in quanto citato nominalmente. Nonostante ciò la depurazione delle acque oltre ad essere insufficiente presenta problemi tali da far accapponare la pelle come ad esempio la situazione che è stata creata presso il depuratore di Pantanelle dove l'acqua ha impantanato il terreno di un'azienda agricola inquinandolo. La sparizione completa del depuratore intercomunale che doveva essere realizzato sempre a Pantanelle ha creato ilarità per il botta e risposta sulla stampa tra un consigliere Comunale di Monte San Giovanni Campano e l'ex Commissario della Provincia di Frosinone che lo dichiarò smarrito e ancora... il progetto in itinere per l'adeguamento del depuratore di Fontana Magna che lascia interdetti. Le denunce inviate alla Procura della Repubblica di Frosinone, gli interventi del Corpo Forestale dello Stato e quelli dell'Arpa Lazio completano il quadro di una situazione che si definisce catastrofica per l'Ambiente.
Il sistema fognario oltre ad essere incompleto presenta falle che di volta in volta vengono riparate con lavori d'urgenza affidati a ditte aliene al territorio e alle sue necessità che talvolta sono sfociate in forme di protesta se non addirittura con la denuncia all'Autorità Giudiziaria.



Corsi d'acqua

I corsi d'acqua sono lasciati in stato di abbandono e sono diventati ricettacolo di immondizie, luogo di svago per il fuoristrada e luoghi di scarico abusivo di fogne e materiale edile di risulta.

Fare Verde con nota protocollata ha chiesto appuntamento a tutti i Sindaci dei Comuni interessati dal torrente Amaseno, con il Presidente della Provincia di Frosinone, con il Comandante della Polizia Provinciale e con il responsabile dei Carabinieri del NOE per capire lo stato di salute del corso d'acqua e le azioni da intraprendere.
E' da ricordare la bonifica totale dai rifiuti della riva del fiume Liri in località Falzarago organizzata da Fare Verde che è stata realizzata entro i 150 metri dalle acque del fiume Liri.
Le sorgenti di superficie non sono potabili eccezion fatta per Fontana Canale che non presenta la lapide marmorea con la scritta “Acqua non potabile”. Questa situazione è a dir poco incresciosa in quanto il Comune con apposita convenzione ha previsto l'installazione delle famose “baracche per la distribuzione dell'acqua potabile a pagamento” mentre sono state completamente ignorate le sorgenti come risorse idriche che la Natura fornisce in modo gratuito e sostenibile.
Per tutto quanto menzionato nello Stato delle acque la nostra Associazione oltre ad aver esternato le proprie doglianze pubblicamente sulla stampa cartacea e online nei casi più gravi ha presentato esposti e denuncia all'Autorità Giudiziaria soprattutto dopo le minacce e le intimidazioni ricevute.




 

Terra

Nonostante l'approvazione del Piano di emergenza per la Protezione Civile la situazione resta drammatica per le frane che sono presenti sul territorio. La cementificazione eccessiva, la presenza di una grande rete stradale impermeabilizzata, la mancanza di un programma per il rallentamento delle acque piovane e le pratiche agricole molto approssimative hanno velocizzato le acque piovane che contribuiscono fattivamente a produrre piccoli e grandi eventi franosi sul territorio specialmente durante il periodo autunnale e primaverile e nonostante ciò si continua a pavimentare senza regimentare adeguatamente le acque pluviali.
Il territorio ha subito lo sfruttamento tramite le cave di breccia che sono rimaste in sospeso per il loro ripristino ambientale. Di fatto è poco incisiva l'azione di tutela del profilo paesaggistico che ha già subito un degrado importante anche in aree di sicuro interesse per il turismo sostenibile.
Da tempo memorabile le tematiche ambientali sono rimaste senza un progetto serio in previsione di uno sviluppo armonico ed eco sostenibile del nostro Comune pur essendo parte integrante  delle aree ZPS (Zona di Protezione Speciale) dichiarate protette dall'UE e riconosciute aree Parco dallo Stato. L'Ente Comune si è dotato del PRG dopo che il territorio di Monte San Giovanni Campano è stato devastato dal proliferare di immobili, palazzine in ordine sparso, senza che sia stata prevista qualsiasi forma di impostazione, come se un gigante li avesse buttati a caso.
Il disastro presente, estraneo al Piano Regolatore , ha coinvolto il Comune che ha addirittura chiesto un finanziamento alla Regione Lazio per modificare il neonato Piano Regolatore ritenuto già obsoleto. Questo è uno  degli aspetti che aggiunto agli altri con il tempo hanno degenerato il nostro habitat aggravando la comunità con spese che di certo si poteva risparmiare con la miriade di impianti fognari, labirintiche linee per l’acqua potabile e vere ragnatele aeree di cavi elettrici.




Rifiuti

Nonostante l'nfrazione UE con relativa condanna derivante dalla Causa - C 135/2005 per la cattiva gestione dei rifiuti e le discariche va messo in evidenza che la raccolta dei rifiuti non è mai risultata chiara agli utenti per la mancanza di una informazione seria al riguardo. Allo stato le bollette risultano complicate nella lettura , immancabilmente ci sono disguidi e al costante aumento del denaro dovuto come contributo Tares dapprima e Tari ora NON corrispondono l'aumento del servizio e tanto meno ci sono benefici economici per i Cittadini e per l'Ambiente che sono deficitari della tanto annunciata isola ecologica e del regolamento per la raccolta differenziata. Puntualmente si è verificato che
la raccolta differenziata non ha apportato benefici al cittadino che non vede decurtata nessuna voce sulla tassa e solo il ricalcolo del conferito alla SAF realizzato dalla scrivente Associazione permetterà la restituzione di una piccola quota ai Cittadini come hanno deciso in Consiglio Comunale. Per quanto riguarda la discarica di Monte Castellone la posizione di Fare Verde è precisa: Non si ritiene sufficiente l'intervento di caratterizzazione e messa in sicurezza della discarica. I rifiuti debbono essere tolti totalmente.



Boschi

Dopo TRE anni che il Comune ha provato con tutte le sue forze a tagliare i boschi e dopo tre anni che le associazioni Ambientaliste di Monte San Giovanni Campano hanno fanno finta che il fatto non le riguardasse (eccezion fatta per Fare Verde unica a presentare opposizione) sono stati abbandonati finalmente i progetti di taglio silvano alla Pineta della Bagnara. Il Comune non ha fatto nessuna opposizione al progetto di taglio silvano presentato dalla XII Comunità Montana per il taglio dei boschi in quota che andrà a disturbare l'habitat degli animali stanziali tra cui anche l'orso definito in modo strano “di passaggio”. La spiegazione a tutto questo è semplice e logica e si vuole spiegare il perchè non ci sono voci di protesta: le associazioni locali vedono il territorio come luogo di sfruttamento  e alcune di loro presentano nel loro direttivo amici e parenti dei politici locali che hanno bisogno di silenzio, di  consenso e di assenso quando presentano progetti mirati per tagliare boschi o  ipotizzano altro tipo di sfruttamento tanto per non avere contrasto pubblico nelle loro strane scelte politiche.



ETERNIT 


Si arriva poi alla nota dolente che diventa inquietante per la nostra frazione dell'Anitrella che tra pochi anni sarà martire dell'Ambiente. Ci sono tanti metri quadrati di eternit in bella vista e abbandonati a se stessi nel pieno centro abitato della frazione  anche se la situazione è migliorata rispetto allo scorso anno perché un PRIVATO ha bonificato il tetto di pertinenza dell'ex cartiera . Nessuno muove un solo dito o pensa di muoverlo eppure tutti sono consapevoli che è solo questione di tempo all’inevitabile appalesarsi del cancro che è indotto dall’amianto contenuto nell’eternit come da diretta indicazione del Ministero della Salute. Altri siti con eternit sono presenti nelle località: Fontana Murata, Porrino, Paglia, La Lucca, Ara Jetta e in piccole quantità un pò su tutto il territorio. Certo è che questo intervento può essere interpretato come una denuncia ma in effetti non rappresenta tutta la realtà che è ben più drammatica; vuole essere un piccolo riassunto delle cose più grandi che sicuramente gravano sui Cittadini di Monte San Giovanni Campano (compresi quelli che sono nel grembo materno) e quelli non ancora concepiti ma che di sicuro NON rappresentano NESSUN problema per le associazioni locali e tanto meno per i politici che vedono l'Ambiente solo come la maggiore spesa da affrontare nel bilancio.



Trasporti 

I trasporti pubblici e scolastici non hanno nessuna sostenibilità e i mezzi non sono adeguati alle più recenti normative anti inquinamento che vengono espresse con la sigla Euro 5 . La Pubblica Amministrazione NON  usa mezzi   che utilizzano carburante alternativo al gasolio da autotrazione o alla benzina e non sono previsti automezzi a zero emissioni di nessun tipo.



Opere Pubbliche

Le opere pubbliche in esecuzione comprese quelle in abbandono non presentano nessun aspetto sostenibile e almeno una volta c'è stata addirittura la dichiarazione pubblica da parte delle Istituzioni per l' INUTILITA' di una di esse. Per nessuna di esse sono previsti impianti per lo stoccaggio e utilizzo delle acque piovane, per nessuna opera pubblica è prevista la produzione di energia alternativa e in nessuna opera è stata utilizzata la bioedilizia o altro modo di costruire innovativo. Certo è che Fare Verde non può fare a meno di tacere sul parcheggio S. Giusta che è fermo nella sua realizzazione principalmente perchè privo di accesso pedonale che allo stato ha visto la realizzazione di una passerella in calcestruzzo che si ferma contro un muro.


Pubblica Illuminazione

La pubblica illuminazione esistente sul territorio impostata sul risparmio energetico con l'installazione di punti luce a led ha subito il ritorno al passato e di fatto la pubblica illuminazione è diventata mista con presenza di punti per la pubblica illuminazione con lampade ad incandescenza e lampade a  led. Di fatto è stato sconvolto il progetto dedicato al risparmio energetico e alla riduzione  dell'inquinamento ottico. Il rapporto tra il  numero dei pali della luce installati rispetto alla popolazione residente  supera quello della città di New York e ascoltate le  dichiarazioni rese nelle Assise Pubbliche ci sarà un ulteriore aumento perchè è prevista l'installazione di tanti nuovi punti luce (i famosi pali).


Randagismo

Il fenomeno del randagismo è stato affrontato con le seguenti modalità: Deportazione e reclusione. La pubblica Amministrazione invece di dotarsi del canile pubblico e di curare l'adozione dei cani vaganti ha deportato i cani vaganti in altri Comuni recludendoli nei canili e pagandone la retta. Un nostro cane ex vagante ed ergastolano è detenuto dopo la sua deportazione in Abruzzo presso un canile sito a ridosso degli Appennini . Fare Verde aveva proposto il baratto Amministrativo per l'adozione incentivata dei cani randagi già in vigore presso altri Comuni più sensibili ma in modo sibillino non ha ricevuto neppure risposta forse perchè ritenuta NON degna di considerazione.

Energia Alternativa.
La produzione di energia alternativa è affidata al fotovoltaico che procura risparmio infimo rispetto alla spesa sostenuta per il fossile. I fondi necessari per ampliare tali formi di energia alternativa sono stati persi nonostante lo stanziamento della Regione Lazio per un mero errore burocratico fatto negli Uffici Comunali. Non si può fare a meno di dire che da tanti anni le famiglie hanno abbandonato il riscaldamento a gasolio, perchè ritenuto troppo oneroso per il costo dell'idrocarburo, ma siccome è inscindibile il binomio Pubblica Amministrazione con le spese esagerate è andato avanti  il riscaldamento, di alcune strutture pubbliche, alimentato a gasolio senza badare al vile denaro. A nessuno degli Uffici è passato per la mente che ci sono caldaie cogeneratirici che vanno a gas Metano che oltre a produrre calore producono energia elettrica che procurerebbero sostanziale risparmio energetico e in denaro con tempi di ammortamento ristretti. Tutte le proposte per la produzione di energia alternative fatte pubblicamente, protocollate, discusse in incontri che hanno visto addirittura la presenza dell'Università degli Studi La Sapienza sono state semplicemente ignorate dagli immensi "capiscioni" locali.



Le note positive sullo stato dell'Ambiente 2015

La pesante crisi economica ancora evidente sul territorio non ha permesso investimenti significativi  di tipo produttivo con la conseguente eliminazione di qualsiasi forma di inquinamento nell'immediato futuro. Il numero dei siti di abbandono rifiuti è in netta diminuzione come è in aumento la percentuale della raccolta differenziata ma senza beneficio economico per i contribuenti.
Rispetto agli anni passati c'è un ritorno all'agricoltura ma il notevole salto generazionale che ha procurato assenze tra gli agricoltori procurerà benefici solo nel futuro perché gli operatori dediti alle coltivazioni che hanno restituito le braccia all'agricoltura stanno imparando le pratiche agricole che erano cadute nell'oblio pagandone direttamente le conseguenze per mancanza di informazione e prevenzione.
Gli interventi di manutenzione sul territorio sono diventati più frequenti anche se realizzati con modalità strane legate alle festività, ad eventi nefasti (decessi) o dietro pressanti segnalazioni. Si tratta di interventi manutentivi connessi al decoro urbano che esulano da qualsiasi programmazione che a onor del vero ci sono seppur dislocati in modalità strana.

Per il resto che è in sospeso e per quello che non si è fatto e per quello che è stato omesso si propone un pellegrinaggio in Terra Santa, per chiedere una grossa Grazia per questo posto disgraziato, ma solo dopo che tutti i problemi Ambientali saranno risolti con la pulizia programmata, tra Comune e le sue  associazioni, della via  Benedicti. 


Le attività di Fare Verde per l'Ambiente: 

Oltre 1100 giorni di prevenzione agli incendi per il verde pubblico attuata con tutte le modalità possibili.( azione in attuazione costante)

Ricalcolo della spesa per il conferimento alla SAF e restituzione del denaro alle famiglie da Gennaio 2016 (risolto)

Attuazione di due giornate ecologiche sul territorio: 1) Bonifica totale di Falzarago; 2) Pulizia di via S. Giusta con opera di sostituzione da parte dei privati di alcune parti di recinzione per migliorare il decoro.

Pubblicità capillare all'attuazione della Raccolta Differenziata sui giornali, online e alle famiglie.

Segnalazione di oltre 30 siti di abbandono di rifiuti (tutti risolti)

Pulizia profonda dell'Area Verde di Colle Cipullo (due volte) nell'ambito dell'iniziativa Nazionale di Fare Verde (Dove passano i nuovi Barbari)

Segnalazioni (risolte) per le perdite dall'acquedotto municipale (oltre 20)

 Riparazione della torretta incastonata nelle mure storiche del Capoluogo in via S. Giusta ottenuta con pressanti richieste a tutte le Istituzioni compreso gli uffici del Genio Civile.

Tre giorni di Free Energy nell'ambito dell'iniziativa Energy Tour di Fare Verde.

Prima gionata ecologica Mare d'Inverno a Fondi Dune di Capratica 

Seconda giornata ecologica Clean Up Europe a Fondi Dune di Capratica

Liberazione di due cavalli ammanettati e lotta serrata alla caccia selettiva del Capriolo.

Partecipazione al Comitato per la realizzazione del Parco dei Monti Ernici

Difesa acerrima contro i tagli proposti in modo "strano" alla Pineta della Bagnara (Risolto) 

Opposizione al taglio dei boschi in quota (azione in itinere)





 

domenica 20 settembre 2015

sabato 19 settembre 2015

Una nuova batosta per la produzione di olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano.

Produzione olearia – Fare Verde  raccoglie le doglianze dei produttori dell'olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano -
Il 2015 sarà il secondo anno di carestia per la produzione dell'olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano. La nostra Associazione non può fare altro che anticipare quanto si realizzerà tra un paio di mesi e precisamente quando i coltivatori torneranno dai frantoi con pochissimo olio di oliva dopo aver dedicato tempo e lavoro all'agricoltura sottraendolo alle proprie famiglie.
Ma cosa è accaduto alle nostre olive e cosa è in accadimento? Dopo la debacle dello scorso anno dovuto all'invasione della mosca olearia sono  entrati in azione l'occhio di pavone e  la tignola nel rispetto della legge di Murphy che enuncia: quando le cose vanno male sicuramente andranno peggio. Nel mese di Febbraio 2015 c'è stato  il primo attacco alle coltivazioni da parte Spilocaea oleaginea , un fungo fitopatogeno deuteromicete, agente eziologico dell' Occhio di pavone o Vaiuolo o cicloconio dell'olivo. Il fungo ha attaccato le foglie e tutte le parti verdi dell'ulivo creando danni che spesso sono sottovalutati ma che si ripercuotono sulla produzione di olio. Danno che si è aggravato visto che in pochi hanno fatto il trattamento alle piante con il Solfato Rameico CuSO4·5H2O volgarmente  chiamato solfato di rame anche se il nome esatto è Sofato Rameico Pentaidrato di colore blu brillante che differisce dal Solfato Rameico (Solfato di Rame) anidro che è di colore verdino pallido o bianco/grigiastro come le piante non sono state trattate con la poltiglia Bordolese (solfato di rame pentaidrato e calce). Resta inteso che Fare Verde non essendo padrona della materia si è rivolta ad esperti del settore e primo fra tutti ha contattato il Sig Albino Patrizi Presidente della Cooperativa Ciera di Colli quale unica attività produttiva olearia organizzata sul territorio.
Dopo il primo attacco di Febbraio è arrivato il secondo attacco da parte della Tignola dell'Ulivo che è indicata come Prays oleae , un lepidottero appartenente alla famiglia Praydidae.
Durante il suo complesso ciclo biologico che prevede diversi tipi di larve questo lepidottero (piccola farfalla) ha colpito le piante nel mese di Maggio (che nella tradizione contadina corrisponde al mese in cui vanno in amore gli asini). Le larve della generazione carpofaga si sono insediate all'interno delle olive in accrescimento. La penetrazione è avvenuta precocemente, subito dopo l'allegagione: poiché le uova sono deposte sul calice del fiore, la penetrazione è avvenuta presso il peduncolo della giovane oliva penentrando direttamente dalla faccia ventrale dell'uovo. All'inizio lo sviluppo della larva  è piuttosto lento e la larvetta si posiziona fra l'endocarpo e il seme. Nel mese di agosto ha avuto luogo la lignificazione dell'endocarpo e la larva è rimasta confinata all'interno del nocciolo, erodendolo completamente . La larva matura fuoriesce dall'oliva prima di impuparsi, ma l'unica via di uscita lasciata dall'endocarpo legnoso è rappresentata dal polo peduncolare, attraverso il quale passano i vasi; la larva scava perciò una mina di uscita, producendo un foro di circa 2 mm di diametro proprio in corrispondenza del peduncolo dell'oliva, causandone in genere la caduta precoce delle olive proprio alla fine del  mese di settembre.

Generazione carpofaga della larva di "Tignola"

Il Sig Albino Patrizi della Ciera dei Colli ha precisato alla nostra Associazione  che le coltivazione di ulivo dovevano essere trattate con prodotti specifici per evitare il parassita consigliandone due sicuramente efficaci  come l'Asset a base di Piretro naturale al 4% o  il Lumix altro prodotto commerciale sempre a base di Piretro naturale che prevedono 2 giorni di tempo di sospensione  praticamente  insignificanti per le olive nel mese di Maggio.
Fare Verde dopo aver appreso che la produzione del 2015 avrà un abbattimento di circa il 50% rispetto a quelle di tre anni fa (buona annata) vuole esprimere la sua vicinanza alle famiglie che verranno nuovamente colpite nelle economie domestiche e si rivolgerà all'Assessore alle Attività Produttive perché è intollerabile che l'unica produzione del territorio non venga tutelata con attenzione.


Si consiglia quindi agli agricoltori per il prossimo anno di seguire con attenzione quanto suggerito dal Presidente Albino Patrizi come si consiglia all'Assessore di sospendere la “Sagra” chiamata “Fiera dell'olio” utilizzando i fondi per una campagna di informazione capillare sul territorio per la prevenzione alle parassitosi dell'ulivo magari affidando il compito a professionisti del settore.
I suggerimenti che Fare Verde si è sentita di dare agli agricoltori e all'Assessore  rappresentano il più vivo rammarico su quanto si sarebbe dovuto fare e non è stato fatto per mancanza di prevenzione e informazione. Per l'Assessore all'Ambiente non ci sono parole.

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Ancora rifiuti ingombranti accatastati in strada

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Ancora rifiuti ingombranti accatastati in strada

Rifiuti abbandonati all'uscita della Poldo/Laoria

L'inciviltà non ha limiti e il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti si ripete costantemente nonostante che ci sia il numero verde 800440797  da chiamare per il ritiro gratuito degli ingombranti. Inciviltà che si perfeziona poi ad opera di improvvisati operatori edili fai da te che una volta demoliti i manufatti pensano bene di smaltire con modalità sibillina  i rifiuti speciali di risulta.
In data 18.9.2015 - Località Laoria -sono stati rinvenuti  ancora una volta  ingombranti e rifiuti speciali edili all'imbocco del cantiere per la costruzione della strada di collegamento Poldo/Laoria.


Fare Verde come al solito ha inviato segnalazione dell'abbandono dei rifiuti e richiesta di bonifica del sito  agli Uffici Tecnici Manutentivo e Ambiente segnalando l'ennesima azione di inciviltà.
Di una cosa è certa Fare Verde, con tanta gente che si impegna a pulire il mondo non si trova mai una sola persona che è capace di sollevare il telefono per comunicare agli uffici comunali quanto accade di sconcio sul territorio. Un consiglio: Cambiate operatore telefonico.


martedì 15 settembre 2015

USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE – Segnalazione di ingente perdita il località Pezzocchia (fraz. Anitrella) a Monte San Giovanni Campano.


USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE – Segnalazione di ingente perdita il località Pezzocchia (fraz. Anitrella) a Monte San Giovanni Campano.

Il termine Sostenibile trae la sua origine dall'ecologia, dove indica la capacità di un ecosistema di mantenere processi ecologici, fini, biodiversità e produttività nel futuro. Perché un processo sia sostenibile esso deve utilizzare le risorse naturali ad un ritmo tale che esse possano essere rigenerate naturalmente. Quando le risorse Naturali come ad esempio l'acqua scarseggiano per diretta ammissione di chi la distribuisce per cause climatiche come la siccità e per cause “umane” come l'obsolescenza degli acquedotti locali che perdono non c'è più la sostenibilità perché se l'acqua fosse inviata in ogni momento della giornata non ce ne sarebbe abbastanza per tutti ed è chiaro che la Natura non è in grado di produrla ai ritmi richiesti. In questo caso la parola giusta per definire il servizio di distribuzione idrica è precisa e si chiama “razionamento”.
Il “razionamento” è un provvedimento, a cui si ricorre in caso di emergenza, volto a limitare il consumo di beni di prima necessità, che vengono distribuiti a ciascuno in quantità determinata come è in accadimento per la distribuzione idrica.
Tornando all'uso sostenibile della risorsa idrica si fa notare che nel caso della distribuzione idrica il processo è sostenibile quando la risorsa acqua (risorsa Naturale) viene “utilizzata” ad un ritmo tale che essa si possa rigenerare naturalmente.
Di fatto lo stato di emergenza (razionamento) per l'utilizzo della risorsa idrica è inequivocabile e poco o nulla è stato fatto per rendere il processo pienamente sostenibile come investire in acquedotti nuovi eliminando le perdite copiose, costruire nuovi bacini di ritenzione idrica di acqua potabile, cercare l'acqua Comune per Comune in profondità (oltre 250 metri), bonificare le falde inquinate della Valle del Sacco con il ferro zerovalente direttamente nelle falde e in appositi bacini(metodo attuato negli USA e in Canada) per destinarla all'uso industriale mediante la costituzione di apposito consorzio, rendere funzionanti al 100% i depuratori delle acque reflue in modo da restituire alla Natura acque pulite (Infrazione UE), adottare metodi di messa in posa che non prevedono la coesistenza di acquedotti e fogne, rendere potabili le sorgenti di superficie creando per esse ampie aree di rispetto assoluto, dare la possibilità ai privati di fare lo scambio sul posto di acqua potabile , realizzare sufficienti opere pubbliche per l'uso delle acque destinate alle aree industriali (riutilizzo di parte delle acque pluviali), rallentare la velocità delle acque per evitare l'erosione dei terreni, imporre la costruzione di cisterne per uso sanitario nelle nuove costruzioni, incentivare la costruzione di cisterne per il riutilizzo dell'acqua piovana per le abitazioni già esistenti, tutelare il patrimonio boschivo e incentivare pratiche agricole che permettano un uso limitato delle acque come l'irrigazione a goccia. L'elenco delle cose che si possono “fare” lascia ancora spazio all'immaginazione come lascia spazio allo sviluppo delle tecnologie e quindi Fare Verde non accetta e non accetterà mai che ogni estate vengano emessi comunicati di razionamento per l'acqua come se fossero il frutto di fatalità o di eventi ai quali non si può sfuggire quando si può fare molto per evitare lo stato di emergenza estivo che si protrae da prima che sia stata istituita la Republica Italiana. Per i motivi sopra esposti questa Associazione si sente in dovere di segnalare le perdite di superficie dall'obsoleto acquedotto Municipale di Monte San Giovanni Campano e non ci potrà nulla e nessuno per azzittirla.


 Il giorno 15 Settembre Fare Verde Monte San Giovanni Campano ha rilevato una grossa perdita in località Pezzocchia (fraz di Anitrella) già attiva da molte ore che rappresenta un momento di spreco del nostro oro blu. Fatto in accadimento che è in netta antitesi con il razionamento idrico ancora in attuazione e che mette in palese contrasto due fatti opposti e ambedue reali quali sono il RAZIONAMENTO ESTIVO dell'acqua potabile alla popolazione ancora in corso (turnazione per l'azienda di distribuzione idrica) e lo SPRECO di acqua potabile che si perde nei fossi che proprio nel periodo di razionamento e nel momento in cui diventa cospicuo trasforma l'utilizzo sostenibile in un momento di apprensione per la Comunità.





sabato 12 settembre 2015

AVVISO AI CITTADINI, AI BRACCONIERI E AI CACCIATORI: OSSERVATE E FATE OSSERVARE IL VADEMECUM DI FARE VERDE PER EVITARE GLI INCIDENTI DI CACCIA.

- AVVISO AI CITTADINI, AI BRACCONIERI E AI CACCIATORI -


Il Vademecum di Fare Verde per evitare gli incidenti di caccia:

1) E' vietata la caccia , per un periodo non inferiore a 10 anni, sulle superfici boschive percorse da incendi; per non incorrere in sanzioni le informazioni relative a tali aree sono reperibili presso il catasto incendi comunale e tanto per ricordarlo: Ci sono persone che sfruttano i luoghi percorsi dagli incendi negli anni passati per spostare il percorso delle loro passaeggiate rese sicure dal divieto di caccia.
2) controllare meticolosamente lo stato delle armi, del munizionamento e dell'equipaggiamento personale e rispettare sempre le disposizioni sull'uso e/o sul trasporto dei mezzi di caccia; Le armi non si trasportano pronte all'uso o in modo tale che possano essere rese facilmente pronte all'uso tanto per non incorrere nel porto d'armi abusivo. Non si entra nei locali pubblici o aperti al pubblico e nelle aree di verde attrezzate con le armi a vista. Nelle aree di verde attrezzato non si spara perchè oltre ad essere proibito e pericoloso ci siamo scocciati di raccogliere cartucce.
3) verificare la regolarità dei documenti necessari per l'esercizio venatorio (porto d'armi, licenza di caccia, assicurazione, tesserino venatorio regionale, etc);
4) provvedere al pagamento delle tasse governative e regionali nonché a tutti gli adempimenti richiesti dagli ambiti territoriali di caccia.
5) accertarsi correttamente di quali siano i confini di eventuali Parchi, o altre aree protette, all'interno dei quali è assolutamente vietata la caccia, e se siano presenti ulteriori zone di protezione "a cuscinetto" sul perimetro; in quelle aree c'è gente che ha tutto il diritto di camminare senza dover avere nessun timore.
6) documentarsi correttamente su quali siano i limiti dei propri ambiti territoriali di caccia e prestare la massima attenzione alle aree denominate Zone a Protezione Speciale (ZPS) e aree SIC, all'interno delle quali l'attività venatoria è disciplinata in modo particolare, così come specificato nel calendario venatorio provinciale, e alle zone umide, dove si ha l'obbligo di utilizzare munizioni con pallini di acciaio;
7) conoscere bene le disposizioni del calendario venatorio provinciale ed eventualmente dei regolamenti relativi alla raccolta di funghi o di altri prodotti delle zone boscate; perchè anche altre persone hanno il diritto di uscire per proprie passioni e non debbono correre il rischio di essere scambiate per selvaggina.
8) essere sempre certi delle specie selvatiche per le quali è consentito il prelievo venatorio; la selvaggina che non si riconosca, o che non si veda distintamente, non deve essere abbattuta;
9) rispettare rigorosamente le distanze di sicurezza previste dalla legge per edifici, qualunque via di comunicazione, mezzi agricoli al lavoro e aree di verde attrezzate anche in caso di un minimo dubbio evitare ogni esplosione potenzialmente pericolosa; E' già accaduto che ignare persone siano rimaste ferite mortalmente per disattenzione e spavalderia.
10) rispettare sempre l'ambiente circostante ed evitare di abbandonare rifiuti di ogni genere, ma soprattutto i bossoli delle cartucce che sono di plastica.
11) Ricordarsi di detenere, trasportare e gestire i cani in maniera rispettosa delle norme e delle loro esigenze comportamentali;
12) Si raccomanda il massimo rispetto delle colture agricole in atto.
13) NON si caccia quando sono in corso nevicate, e per tutto il periodo che la neve resta sul terreno: c'è gente che si fida della correttezza nel rispetto delle norme ed esce per passeggiate con i bambini e non deve correre il rischio di essere impallinata.
14) I Cittadini sono invitati a chiamare le Forze dell'Ordine con urgenza quando la caccia è praticata senza il rispetto delle distanze dalle case, dalla strada, dalle attività produttive, dalle aree verdi e dai mezzi agricoli in operatività. Si ricordano infine le distanze obbligatorie per legge: Distanze dalle case. La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri.
Distanze da strade e ferrovie. La caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle comunali non asfaltate) e dalle ferrovie. E' vietato sparare in direzione di esse da distanza inferiore a 150 metri.
Distanze da mezzi agricoli. La caccia è vietata a una distanza inferiore di 100 metri da macchine agricole in funzione.
Distanze da animali domestici. La caccia nei fondi con presenza di bestiame è consentita solo ad una distanza superiore a metri 100 dalla mandria, dal gregge o dal branco. Questo non c'è scritto sulla legge: In presenza di bambini per favore riponete le armi e nascondete gli eventuali animali abbattuti perchè è di cattivo insegnamento mostrare mezzi offensivi e ostentare la morte.