martedì 8 settembre 2015

Fare Verde, un anno di attività a Monte San Giovanni Campano.

Fare Verde Monte San Giovanni Campano ad un anno dalla sua costituzione traccia il bilancio delle attività intraprese e di quelle che sono in itinere per la tutela dell’Ambiente, delle Biordiversità , della Natura, degli Animali e dei Cittadini. 
Azioni dirette sul territorio ed extraterritoriali: Pulizia e cura del decoro di via S. Giusta con coinvolgimento dei proprietari afferenti che hanno sostituito alcuni tratti di recinzione migliorando il decoro urbano; Mare d’Inverno sulle Dune di Capratica a Fondi (LT); Giornata Europea per la riduzione dei rifiuti EWWR nuovamente sulle Dune di Capratica Parco SIC;




 azione di pressione estrema conclusa con la riparazione della torre di avvistamento parzialmente crollata in via (mura civiche ) S. Giusta; Bonifica totale Area Falzarago in collaborazione con Civilmonte e ANC (Fiume Liri); 
Pulizia totale Area VerdeColle Cipullo (2 volte); Azione di prevenzione agli incendi Pineta della Bagnara anche mediante controllo elettronico satellitare (1105 giorni senza incendi); Azione di contrasto al taglio della Pineta della Bagnara ( 3° risultato positivo consecutivo); Azione di contrasto al taglio dei boschi di Vallescura (azione in itinere); Azione diretta in difesa degli animali in località Scifelli (Resa la libertà a due cavalli ammanettati); azione di contrasto alla caccia di selezione al Capriolo (Ottenuto rinvio); Tre denunce all’Autorità Giudiziaria in difesa dell’Ambiente, del territorio e delle acque; oltre 200 articoli di sensibilizzazione e denuncia sui media cartacei e online; Partecipazione alla manifestazione Nazionale in difesa del Corpo Forestale dello Stato (accorpamento); Tre giorni di Energy Green (Energy Tour di Fare Verde) a Monte San Giovanni Campano e 1 giorno a Fontana Liri; Ricalcolo matematico dell’esubero contabile per la racolta differenziata a Monte San Giovanni Campano ( Risparmio per i Cittadini di minimo 250.000,oo euro); 12 segnalazioni per perdite acquedotto Acea; 31 segnalazioni per abbandono rifiuti sul territorio; Proposta di baratto amministrativo per randagismo (non accettata); Proposta baratto amministrativo per le tasse con cura dell’Ambiente (Azione in itinere); Azione di pressione per le frane epocali presenti sul territorio; Rinvenimento di inquinamento Ambientale in località Pantanelle ( Autorità Giudiziaria); Sottrazione area per la caccia al Cinghiale (Pineta della Bagnara). Azione di sensibilizzazione e proposta per il compostaggio domestico ( in itinere); Contrasto all’abusivismo edilizio (Area Torrente Amaseno – Azione in itinere); Oltre 100 escursioni di vigilanza sul territorio nelle aree sensibili ( Monte Castellone; Bagnara; Aree perimetrali depuratori delle acque reflue; Torrente Amaseno; Fiume Liri che hanno portato segnalazioni all’Autorità Giudiziaria , al Comune di Monte San Giovanni Campano e alla Regione Lazio; Costituita rete online di segnalatori per criticità ambientali in tutte le frazioni; Azione di vigilanza sulle opere pubbliche di grande impatto ambientale che non sono mai state ultimate o consegnate alla fruizione pubblica ( motivazioni e scontro mediatico); Cave ( 1 segnalazione positiva al Corpo Forestale dello Stato + 1 in itinere Regione Lazio e Organo di Polizia Mineraria); Proposta per Parco Avventura (disattesa). Un anno duro che Fare Verde ha affrontato da sola in cui ha ascoltato il silenzio ASSORDANTE delle Istituzioni locali e durante il quale non è stata pronunciata neppure una parola dalle altre Associazioni che si dicono in tutela dell’Ambiente e soprattutto accompagnato dal silenzio TOMBALE dell’Assessore all’Ambiente . Fare Verde ringrazia in ordine alla proporzione degli interventi di prevenzione e repressione in tutela dell’Ambiente, delle Biodiversità, degli Animali e dei Cittadini: Il Corpo Forestale dello Stato Comando di Veroli; La Stazione dei Carabinieri di Monte San Giovanni Campano; Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone; la Polizia Provinciale;  gli Avvocati: Carlo Coratti; Loris Mastrantoni; Francesco Greco; Emiliano Santaroni e Antonio Cinelli; l’Ufficio Tecnico Manutentivo del Comune di Monte San Giovanni Campano; L’Ufficio Tecnico Ambiente; tutti i volontari segnalatori anche se ancora non hanno vinto la questione anonimato; Il Presidente Avv. Francesco Greco di Fare Verde Nazionale, il Presidente Silvano Olmi di Fare Verde Lazio e i il non iscritto Sig. Davide Papetti; La Polizia Locale di Monte San Giovanni Campano; La Guardia di Finanza Comando di Frosinone e tutti quelli che hanno contribuito a difendere il nostro territorio.
Fare Verde Monte San Giovanni Campano ribadisce di essere Associazione di DENUNCIA per le criticità Ambientali e di PROPOSTA per le soluzioni che vengono date di volta in volta; è Associazione che non va sottobraccio a nessuno e che non ha timori reverenziali per nessuno e in questo messaggio annuale che non vuole essere il resoconto dello Sato dell’Ambiente si dichiara ancora una volta che la tolleranza per i reati Ambientali è uguale a ZERO. Per ultimo una particolare menzione per la Polizia Provinciale che con una nota inviata dal Comandante ha invitato Fare Verde Monte San Giovanni Campano a battersi in difesa dell’Ambiente e a continuare l’opera meritoria di segnalazione

domenica 6 settembre 2015

Monte San Giovanni Campano - Con l'imminente arrivo dell'autunno iniziano a cadere gli alberi al posto delle foglie

Quando cadde l'albero sui giochi per bambini nell'area verde a Porrino furono  colte solo le parole che si volevano cogliere e in modo a dir poco sibillino. L'articolo che venne pubblicato sui giornali fu considerato esclusivamente un rimprovero come tale era e come tale vuole essere questo post sul Blog di Fare Verde Monte San Giovanni Campano ma non fu colto l'avviso che Fare Verde ha dato nel merito della programmazione per la cura del verde pubblico. Fare Verde è Associazione Ambientalista che tutela gli interessi collettivi in primo luogo tramite la DENUNCIA come è per tutte le Associazioni Ambientaliste riconosciute, come prevede l'Ordinamento Giuridico e come prevede lo Statuto.


Ci risiamo e questa volta una quercia è caduta rovinosamente a Carleccione e nuovamente nella frazione di Porrino; è caduta sbarrando la strada e solo la fortuna ha voluto che questa situazione non diventasse nefasta e contraria alla vita.


Fare Verde si è sgolata in ogni dove denunciando pubblicamente la mancanza di programmazione per il verde pubblico, che insiste sulle aree pubbliche o che insiste su aree private comunque aperte al pubblico provocando solo l'effetto paradosso e nello specifico con il fare delle tre scimmiette (non vedo, non sento e non parlo) sono stati ignorati tutti gli avvisi fatti da Fare Verde.


Non è che la caduta degli alberi si sia verificata solo a Porrino in quanto altri alberi sono caduti ad esempio nel Capoluogo ed in altri posti come alla Bagnara a Bottoni ecc ecc. Il  punto della situzione è che questi campanelli di allarme dati dalla Natura sono ignorati completamente come se la caduta di uno o più alberi su aree pubbliche fosse una cosa normale , un fatto dovuto o consolidato nel tempo.
Fare Verde per l'ultima volta lancia il suo avviso: Programmate la cura del verde in tutti i luoghi frequentati dalla popolazione perchè prima o poi  accadrà un sinistro che coinvolgerà qualche ignaro passante e questa volta l'Associazione non vuole essere profetica.
Fare Verde come al solito ha avvisato i Carabinieri dell'accaduto e per fortuna che ci sono perchè altrimenti non ci sarebbe stato interlucotore.
Per ultimo: A Porrino sono tutti scarichi i cellulari o il segnale arriva solo agli iscritti di Fare Verde? Nessuno ha segnalato la caduta di un albero che ha chiuso totalmente la strada al traffico.


sabato 5 settembre 2015

La discarica di Monte Castellone ha bisogno di manutenzione


Monte San Giovanni Campano - La discarica di Monte Castellone in primo momento fu considerata Sito di Interesse Nazionale (SIN) ma dopo alcuni anni e con il sopraggiungere di nuovi governi il sito è stato consegnato alla Regione Lazio e considerato quindi Sito di interesse Regionale (SIR). Monte Castellone fa parte del bagaglio delle due discariche indicate dal SIN che comprendevano quindi Monte Castellone e la discarica della Bagnara che per grazia ricevuta è venuta a mancare all'appello.
Dopo le epiche battaglie Ambientaliste finalmente nel 2013 e dopo l'infrazione NOMINALE dell'Unione Europea la Regione Lazio ha stanziato una marea di denaro pubblico (oltre 1.600.000 euro) come risulta dal progetto presentato dall'Ing. Verzaschi  Messa in sicurezza d'emergenza e caratterizzazione...A solo un anno dalla fine dei lavori, e precisamente a Dicembre 2014, di messa in sicurezza e caratterizzazione è arrivata la prima doccia fredda in quanto proprio la discarica di Monte Castellone è stata inclusa nominalmente nella CONDANNA della Corte di Giustizia Europea. 
Siccome secondo la legge di Murphy : “Quando le cose vanno male di sicuro andranno peggio” si è verificato quello che umanamente ci si poteva aspettare. La guaina di isolamento della Discarica di Monte Castellone del Comune di Monte San Giovanni Campano mostra evidenti segni di cedimento in più parti come appare alla vista e come è riportato fedelmente nelle foto realizzate da Fare Verde Monte San Giovanni Campano.




Talasciando le polemiche la scrivente Associazione Ambientalista si augura che alla discarica di Monte Castellone venga fatta la necessaria manutenzione perché mai come in questo caso vige il detto che è presente in tutte le sartorie: “Chi non ripara buchino finisce per riparare bucone”.


mercoledì 2 settembre 2015

Se un alberello di Ippocastano vale 500 euro a Monte San Giovanni Campano sono tutti MILIONARI.


Fare Verde Onlus - Monte San Giovanni Campano -
Fare Verde trova l'operazione di acquisto e messa a dimora di questa pianta in Piazza a Chiamari ETICAMENTE NON CORRETTA.

 Nella fattispecie l'operazione di acquisto e messa a dimora di questa pianta di Ippocastano è costata alla Comunità ben 499,99 euro ma a latere del valore della pianta che per Fare Verde è incalcolabile ci sono profonde riflessioni etiche che vengono messe in gioco per spese che questa Associzaione ritiene SUPERFLUE E DISSOCIATE dalla realtà nuda e cruda. Il Comune di Monte San Giovanni Campano ultimamente ha pagato in un esproprio per l'opera infinita della strada attigua a Fontana Canale circa 200 euro per ogni pianta di ulivo espropriata e quindi è eticamente NON CORRETTO pagare qualsiasi pianta anche un solo centesimo in più; Il Comune ha presentato per tre anni consecutivi progetti di taglio silvano per la Pineta della Bagnara perchè riteneva le piante in esubero e quindi da tagliare ; di fatto ciò prova che è ETICAMENTE NON CORRETTO pagare anche un solo centesimo l'acquisto di quella pianta perchè ce ne sono a disposizione MIGLIAIA GRATIS. Il Comune di Monte San Giovanni Campano non si è opposto al piano di tagli presentato dalla XII Comunità Montana per i nostri boschi di FAGGIO e quindi anche in questo caso è ETICAMENTE NON CORRETTO acquistare piante quando ce ne sono MIGLIAIA GRATIS e che sono di PREGIO. Infine il comportamento E' ETICAMENTE NON CORRETTO perchè tanta gente taglia e butta le piante dei giardini per il fastidio che arrecano alle abitazioni con le radici o con i rami e quindi anche in questo caso la pianta per la piazza di Chiaiamari poteva arrivare GRATUITAMENTE. Fare Verde ribadisce che infine NON E' ETICAMENTE CORRETTO farne un LAVORO per piantare una unica pianta in quanto se avessero avuto la bontà di farlo sapere avremmo provveduto a piantumarla GRATIS.

 Per ultimo Fare Verde non pagherebbe mai neppure un centesimo per una pianta "d'ammaluocchie" (Ippocastano in dialetto) che è ALIENA alle biodiversità del nostro territorio in quanto è originaria dei BALCANI e quindi la proposta è la seguente: Farne dono all'Ambasciatore della Moldova che prossimamente sarà a Monte San Giovanni Campano e piantare una pianta di Italianissimo FAGGIO al posto dell'Ippocastano (ammaluocchie)

martedì 1 settembre 2015

FARE VERDE ONLUS Monte San Giovanni Campano (FR) -: Monte San Giovanni Campano -Parco Avventura al pos...

FARE VERDE ONLUS Monte San Giovanni Campano (FR) -: Monte San Giovanni Campano -Parco Avventura al pos...: Fare Verde NON E' ANTICA e propone la realizzazione di un Parco Avventura dedicato ai bambini e agli adulti ad un costo inferiore risp...

Monte San Giovanni Campano -Parco Avventura al posto di un'area verde obsoleta risparmiando 17.000 euro sulla spesa prevista di 107.000 euro.

Fare Verde NON E' ANTICA e propone la realizzazione di un Parco Avventura dedicato ai bambini e agli adulti ad un costo inferiore rispetto al budget di 107.000 euro che il Comune intende spendere per investire su un doppione di area verde nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano. Il Parco Avventura è stato già realizzato nel bosco del Comune di Montepiano ed è costato 90.000 euro e il progetto è ripetibile.



La finalità del parco, infatti, è quella di sviluppare nell'istituenda  attività  servizi ecocompatibili nel settore del tempo libero all’aria aperta, in maniera tale da valorizzare il territorio  attraverso la fruizione sostenibile. Ci sono tutte le premesse sulla possibilità che il parco avventura coniughi in concreto tutela dell’ambiente e sviluppo socio economico in quanto potrebbe rappresentare un volano per la sicura occupazione stagionale di numerosi giovani come ne gioverebbe l'indotto economico.


Fare Verde fa di meglio e tralasciando i risvolti educativi , ludici e di socializzazione presenta la scheda per realizzare il parco avventura con tutti i passaggi burocratici nell'eventualità che il Comune volesse recedere dall'idea retriva dell'area verde di concezione obsoleta nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano.
In linea di principio è importante la localizzazione del sito: il bosco purchè sia collegato ad una via di transito. Sono da valutare anche gli aspetti della viabilità e le possibilità di parcheggio delle automobili, la presenza di tavolini e griglie per pic-nic, la presenza di collegamento alle reti elettrica ed idrica (che anche se non indispensabili, rendono il sito più vivibile), la possibilità di collocare una casetta in legno per uso magazzino e biglietteria.

Le alberature devono essere di buona dimensione, di non meno di 40 centimetri di diametro o 1,20 m di circonferenza, in buona salute ed in numero adeguato. Alcune essenze sono preferibili rispetto ad altre ma lo studio sulle piante dovrà essere effettuato da un professionista, che ne valuterà le caratteristiche.

Per  il bosco , va valutata la presenza di vincoli ambientali, che possono tuttavia essere compatibili con l’installazione dei percorsi. Se l’area è di proprietà pubblica è necessario ottenerne la concessione da parte dell’ente di riferimento.

Realizzata la progettazione del percorso  l’Amministrazione comunale la quale, come da parere del Ministero dell’interno, rilascerà una licenza di cui all’art. 68 TULPS, in quanto l’attività del parco avventura è assimilata ad un’attività di spettacolo. La licenza sarà rilasciata dopo che la locale Commissione di vigilanza sui luoghi di spettacolo avrà espresso un parere favorevole sull’agibilità dell’impianto.

Le norme EN15567 prevedono che prima dell’apertura la struttura sia certificata da un ente abilitato. Le norme tecniche sono in genere ad applicazione “volontaria”, tuttavia rappresentano lo stato dell’arte riguardo alla progettazione, realizzazione e gestione di un parco avventura e garantiscono che l’impianto sia realizzato in sicurezza. E’ pertanto indispensabile farvi riferimento, sia all’atto di commissionare la realizzazione un parco che nel corso della gestione. In questo modo l’Ente si tutela rispetto alle responsabilità civili e penali derivanti dall’esercizio dell’attività ed i visitatori sono a loro volta garantiti dal fatto che l’impianto è realizzato a regola d’arte. Il costo della certificazione è da valutare come un investimento in sicurezza, che se ben comunicato sui materiali promozionali, rende assai di più di quanto richiede.

Sul piano dei costi, solo a titolo indicativo, bisogna calcolare che ogni attrezzo – cioè ogni gioco che collega un albero all’altro – ha un costo medio di circa 2.000 euro, e che un parco è composto in genere da più percorsi, con un numero medio di 40 attrezzi, al cui costo aggiungere quello necessario per l’acquisto di caschi, imbragature, utensileria per la manutenzione ecc. Ora non resta che rendere pubblica la proposta di sicuro risparmio che permetterebbe anche di installare nuovi giochini nel giardinetto pubblico del Capoluogo che ne è sprovvisto.
Concetti innovativi per il Comune di Monte San Giovanni Campano che ben illustrano quanto sarà importante  la green economy per il futuro senza pensare che nella struttura potrà essere utilizzato materiale riciclato a basso costo ma questo per il momento lo teniamo in riserbo perchè potrebbe far venire il mal di testa a più di qualcuno.
Le principali differenze tra la proposta di Fare Verde e quella del Comune: 1) Il Parco Avventura non prevede costruzioni fisse mentre quello del Comune prevede opere fisse (sicuramente in cemento); 2) Il Parco Avventura è al 100% sostenibile e rispettoso degli alberi mentre il progetto del Comune cambierà per sempre lo stato dei luoghi; 3) Il Parco Avventura produrrà reddito mentre l'area verde del comune solo spese; 4) Il Parco Avventura procurerà lavoro diretto e indotto mentre l'area verde non procurerà nessuna forma lavorativa. Morale della favola siccome funziona tutto al contrario sicuramente verrà realizzato il doppione di area verde e il Parco Avventura resterà solo una proposta perchè sanno loro ma non è dato saperlo a Fare Verde come non è dato saperlo a NESSUNO.

domenica 30 agosto 2015

Riserva Orientata del Monte Velino - Energy Tour di Fare Verde - Fare Verde Monte San Giovanni Campano.

Fare Verde Monte San Giovanni Campano il 30 Agosto 2015 è ospite presso la Riserva Orientata del Monte Velino famosa per la presenza delle Aquile Reali. In questa sede continua Energy Tour di Fare Verde.



Descrizione e cenni storici della riserva:
La Riserva Naturale Orientata del Monte Velino è stata istituita nel 1987 con un Decreto del Ministero dell'Ambiente a seguito di una specifica volontà espressa dalle amministrazioni comunali di Magliano dei Marsi e Massa d'Albe (AQ), proprietarie del territorio, che decisero altresì di affidare la gestione dell'area protetta al Corpo Forestale dello Stato.
Il territorio della Riserva si estende per circa 3.500 ettari in un'area dell'Appennino centrale posta ai margini settentrionali della piana del Fucino, un tempo occupata dall'omonimo lago. Il Massiccio del Monte Velino, terzo gruppo montuoso dell'Appennino dopo Gran Sasso e Majella, e le due valli di origine glaciale che lo delimitano, la Majelama verso nordest, e la Val di Teve verso nordovest, costituiscono un unicum di grande pregio naturalistico ed ambientale, arricchito dalla presenza di specie ed ecosistemi rari e pregiati.
La Riserva nacque con lo scopo di tutelare, concretamente, tutto ciò, proteggendolo da mire speculative che, come talvolta accade, degradano l'ambiente senza arricchire la collettività.
Simbolo di tutto ciò era, ed è, la coppia di aquila reale che nidifica nella Valle Majelama, e proprio grazie alla istituzione della Riserva è stato possibile proteggerla e consentirle di accrescere, negli anni, la popolazione appenninica di questo magnifico rapace.



La struttura ricettiva è stata realizzata pensando soprattutto ad un pubblico di bambini e ragazzi, per stimolare in loro la sensibilità verso i temi della conservazione e del territorio, del paesaggio e delle specie animali e vegetali.
Il Centro si articola in quattro "settori", tra loro distinti, ma funzionali al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, garantendo nel contempo la possibilità di trascorrere alcune ore in assoluta serenità:
1- la struttura didattico-museale con diorami, ecorami e vetrine in cui l'ambiente è riprodotto ed illustrato attraverso plastici, foto, immagini e pannelli che raccontano la storia del territorio e delle sue peculiarità.
2- Il giardino botanico, nel quale sono stati riprodotti gli ambienti principali dell'area protetta in una sequenza spaziale che permette di apprezzare le variazioni dell'ambiente, dai coltivi delle quote più basse, fino alle praterie di alta quota, passando da boschi di quercia e di faggio.
3- Il percorso natura che sale, fino a Monte lo Pago, permettendo di assaggiare il Monte Velino in tutto il suo magnifico rude splendore, anche se per poco meno di 2000 metri circa di lunghezza.
4- Il deposito Cites struttura nella quale sono esposti centinaia di reperti sequestrati dal Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato.Si tratta di oltre 500 esemplari di uccelli imbalsamati provenienti dall'Europa e dall'Italia, tutti appartenenti a specie rare e minacciate di estinzione che è possibile toccare, apprezzandone le peculiarità e la diversità di forme.