giovedì 24 dicembre 2015

L'acquedotto perde persino a Natale mentre l'acqua è razionata alla popolazione da 18 mesi.

Il desiderio di Fare Verde in questi giorni di Festa era quello di osservare un religioso silenzio.

Perdita del 24.12.2015 in località Fontana Magna
Purtroppo non si può tacere difronte allo spreco di acqua potabile che si perde nei fossi quando nello stesso momento è razionata alla popolazione. Non ce ne voglia nessuno e non si permetta più nessuno di scrivere che si rovina l'immagine del paese perchè questa è solo ed esclusivamente la verità. Fare Verde chiede agli amministratori di usare il buonsenso, di abbandonare i poteri forti e di schierarsi esplicitamente dalla parte dei Cittadini che subiscono in sofferenza il razionamento idrico da più di 18 mesi. Perdita in località Fontana Magna a Monte San Giovanni Campano con segnalazione in itinere.


martedì 22 dicembre 2015

Si festeggia il 18° ANNIVERSARIO per i lavori in corso della strada POLDO/LAORIA

IL 23 DICEMBRE 2015 ricorre il 18° ANNIVERSARIO dei lavori in corso per la strada POLDO/LAORIA (23/12/1997 - 23/12/2015)

Fare Verde nel 18° anniversario del giorno in cui iniziò l'iter dei lavori per la strada Poldo/Laoria AUGURA  BUON PROSEGUIMENTO e un particolare BUON LAVORO. La nostra Associazione  era convinta che i lavori in corso fossero per una CAVA di BRECCIA visto l'imponente sbancamento e la relativa movimentazione di BRECCIA tanto è vero che si voleva chiedere la sua RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE  ma poi leggendo la documentazione si capì che si trattava di una STRADA.
Il progetto iniziale redatto dalla XII Comunità Montana nacque per realizzare l'Area Verde di Fontana Canale ma con il passare degli anni il modello di sviluppo cambiò nel bisogno emergente della domanda non soddisfatta. Per il tramite di un modello di interdipendenza orizzontale con il Comune di Monte San Giovanni Campano lo implementarono con le dovute ed imprescindibili sottolineature e quindi arrivarono al salto di qualità che di fatto trasformò il progetto da Area Verde con accesso stradale  a  strada di collegamento POLDO - Laoria. Una sorta di ricongiungimento dei lavori tra quelli realizzati dalla XII Comunità Montana e quelli del Comune di Monte San Giovanni Campano ha caratterizzato l'intero iter della strada ed infine l'un per l'altro con il passare degli anni si sono dimenticati dell'Area Verde Fontana Canale per cui furono  stanziati i fondi dalla Regione Lazio.
 A questo punto sembra doverosa la riflessione: Ma a che può servire un'Area Verde se poi non ci si possono fare i marciapiede, se non si può asfaltare, non si può cementificare con  metri cubi e metri cubi di cemento e soprattutto non può essere corredata da quella primaria opera rappresentata dai famosi PALI della pubblica illuminazione.
Fare Verde festeggia il 18° ANNIVERSARIO della POLDO/LAORIA verso le 14.00 del 23 di Dicembre 2015 ed invita TUTTE le ISTITUZIONI a vedere il CAPOLAVORO dell'ingegno umano che ha sconvolto per sempre un'area di pregio AMBIENTALE già offesa da un depuratore malfunzionante e poi DISTRATTA dalla sua VOCAZIONE NATURALE. Siccome si festeggia verso le 14.00 per non essere ineducata Fare Verde  AUGURA BUON APPETITO.


lunedì 21 dicembre 2015

Fare Verde è stata ricevuta dall'Assessore alle Attività Produttive per importanti comunicazioni sulla Denominazione Comunale dei prodotti tipici.

La delegazione di Fare Verde è stata ricevuta dall'Assessore alle Attività Produttive del Comune di Monte San Giovanni Campano. Erano presenti l'Assessore Mauro Paglia, il Dott. Marco Belli e il Prof. Giorgio Garofoli. Il delegato di Fare Verde ha riassunto in breve la grave  situazione che riguarda circa 3900 piccoli produttori di olio extravergine di oliva e l'importanza di attuare nel più breve tempo possibile lo strumento messo a disposizione dalla Legge quale è la DENOMINAZIONE COMUNALE  per rivalutare tutti i  prodotti tipici. Fare Verde ha fatto di meglio ed infatti ha consegnato a mano tutto l'iter procedurale da attuare in ambito Comunale per realizzare la miglior forma di valorizzazione dei prodotti a Km Zero.
Fare Verde ha chiesto di essere inserita nella Commissione prevista dall'iter di attuazione quale associazione proponente la Denominazione Comunale in tutela della sostenibilità, dell'Ambiente e della Natura.
L'Assessore ha promesso di valutare attentamente la situazione visto che la Denominazione Comunale riguarda circa 3900 famiglie molte delle quali trovano parte del loro sostentamento nella piccola produzione. Infine Fare Verde ha esposto all'Assessore che la Denominazione Comunale è  uno strumento che produce:
 VANTAGGI PER I CITTADINI
• ritrovato prestigio e senso civico e sociale d’appartenenza
• uno strumento per riappropriarsi delle proprie tradizioni e costumi
• importante indotto negli altri comparti produttivi (turistico-culturale,artigianato,commercio)
• aumento del livello di benessere
VANTAGGI PER I PRODUTTORI
• aumento delle capacità produttive ed economiche
• sviluppo di economie di scala e di specializzazione
• allargamento del mercato potenziale
• incentivi e agevolazioni pubbliche e private
• garanzie e certificazione dei prodotti e/o produzioni
• condizioni favorevoli di sopravvivenza
VANTAGGI PER IL TERRITORIO
• opportunità legate ad uno sviluppo eco-sostenibile
• conservazione e valorizzazione dell’intero sistema territoriale
• maggiore efficienza ed efficacia del sistema di governance pubblica
• apertura e scambi con l’esterno, che aumentano il livello socio-culturale e produttivo della popolazione.


sabato 19 dicembre 2015

Monte San Giovanni Campano come la Ville Lumière

L'inquinamento luminoso fa male alla salute degli esseri umani e nuoce al comportamento degli animali e questa è cosa risaputa da tutti. Per questo motivo Fare Verde si è rivolta all'Osservatorio Astronomico di Campo Catino che è l'Ente per il Monitoraggio dell'Inquinamento Luminoso inviando le foto degli impianti e le tipologie presenti sul territorio Monticiano e come volevasi dimostrare molte tipologie dei numerosissimi punti luce sono risultate non rispettose della Legge Regionale 23/2000 e del suo regolamento di attuazione tanto è vero che si attende l'intervento dell'Ente di Monitoraggio dell'Inquinamento Luminoso.
 Monte San Giovanni Campano è come la Ville Lumière con i suoi 2600 circa punti luce della pubblica illuminazione con un palo della luce ogni 4,5 abitanti e visto che sono in installazione altri pali si ritiene doveroso ricordare all'Amministrazione Comunale di attendere i suggerimenti che sicuramente darà l'Osservatorio Astronomico di Campo Catino. Suggerimenti che il Direttore dell'OACC Avv. Mario Di Sora ha già comunicato a Fare Verde con una nota del 13 Dicembre 2015 (S. Lucia padrona della vista) ne quale comunica che "...il ns Osservatorio Astronomico si pronuncerà ufficialmente..." Siccome c'è sempre tempo per pagare e per morire non resta altro che suggerire di sistemare prima le luci che non sono a norma e poi installare quelle nuove giusto per non nuocere alla salute della popolazione e scusateci se è poco quello che viene rappresentato. Solo un piccolo anticipo per il 2016 quando Fare Verde si batterà per la riduzione dell'inquinamento luminoso su tutto il territorio della Provincia di Frosinone.


domenica 13 dicembre 2015

Nel giorno di S. Lucia si ricorre all'Ente di Monitoraggio per l'inquinamento luminoso.



Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta ai sensi dell’art.13 della L.349/86
Decreto di riconoscimento n. 2080/SvS/DEC/2003
Sede Nazionale: via Trequanda, 25 – 00146 Roma –
Iscritta all'Albo della Regione Lazio
e.mail: segreteria@fareverde.it - Cell. 3477671827 - sito web: www.fareverde.it
Monte San Giovanni Campano
Via Roma 5 –cap 03025 Monte San Giovanni Campano (Fr) – tel.3935510005 – e.mail:fareverde.msgc@gmail.com

Al Sig. Sindaco di Monte San Giovanni Campano
protocollo
Al Responsabile Ufficio Tecnico - Ambiente -
Al Comandante della Polizia Locale
Protocollo + email
All'Ente di Monitoraggio per l'inquinamento Luminoso
Osservatorio di Campo Catino

Oggetto: Impianti di illuminazione nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano – Applicazione della Legge Regionale del Lazio 23/2000 e del suo regolamento –

Con la presente Fare Verde Monte San Giovanni Campano nella persona del responsabile  dott. Marco Belli nato a Monte San Giovanni Campano il 4.4.1961 ed ivi residente in via Roma 25. nel giorno di S. Lucia  protettrice della vista, CHIEDE alle Signorie Vostre se nel Comune di Monte San Giovanni Campano sono applicati il regolamento e la Legge Regionale 23/2000.
 Visto che il Comune in continuazione installa pali per la pubblica illuminazione la scrivente Associazione di Protezione  Ambientale chiede alle Signorie Vostre la verifica completa a tutti gli impianti della pubblica illuminazione per l'intero Comune, con particolare riguardo per il Capoluogo, già installati durante gli anni passati. Si chiede inoltre la verifica completa al faro che illumina la torre civica dell'orologio e quelli che illuminano la torre quadrata del Castello adiacente al piazzale di Corte nonché quelli che illuminano i luoghi di culto e quelli provvisori installati nella piazza della frazione  Chiaiamari. Altresì si CHIEDE fin da ora copia  delle relazioni relative ai rilevamenti che saranno realizzati con la finalità ultima di essere certi che non vi possano essere problemi per  la salute della popolazione e il benessere degli animali.
Nello specifico si segnalano la presenza di luminarie diffuse nel Capoluogo di cui si allega tipologia e i fari installati nella piazza della frazione di Chiaiamari per i quali si allega foto.
In attesa di una qualsiasi risposta gradiscano i più cordiali saluti




sabato 12 dicembre 2015

La discarica di Monte Castellone NON è stata bonificata.

Nel calcolo delle percentuali per la RACCOLTA DIFFERENZIATA come sono considerate le migliaia di Tonnellate di rifiuti INDIFFERENZIATI SEPPELLITI nella DISCARICA di MONTE CASTELLONE?


IO ABBELO - TU ABBELI - EGLI ABBELA - Tempo presente dell'espressione dialettale del verbo ABBELARE che tradotto in Italiano significa letteralmente SEPPELLIRE. Il verbo ABBELARE è stato praticato alla Discarica di Monte Castellone ed infatti una gran quantità di rifiuti è stata SEPPELLITA (ABBELATA) senza subire nessun trattamento preventivo previsto dalla legge. Se il responsabile Provinciale di Fare Verde ha avuto ed ha il coraggio CIVICO di riportare i fatti accaduti come li ha trasmessi anche alla Commissione Europea non per questo può essere definito "FALSO" da chicchessia o definito come persona che si è arrogata il diritto di essere paladino dell'Ambiente. Premesso che il Dott. Marco Belli non ha subito il lutto per la morte della MAESTRA alle scuole elementari e che quindi ha imparato a leggere e a scrivere in piena normalità si ha quindi il piacere di spiegare i fatti accaduti.
A Monte San Giovanni Campano durante il periodo dell'emergenza rifiuti furono realizzate due discariche classificate in Siti di Interesse Nazionale e precisamente le discariche della Bagnara e quella di Monte Castellone. La discarica della Bagnara venne a mancare all'affetto dei Monticiani in modo prematuro e in circostanze particolari perchè andò a FUOCO e quindi scomparve miracolosamente. Quella di Monte Castellone invece è rimasta al suo posto ma è stata declassata in Sito di Interesse Regionale. Nel frattempo è stata emanata la Direttiva Rifiuti UE che ne ha previsto la BONIFICA. Il Comune si è fatto finanziare il suo progetto di Bonifica e messa in sicurezza ed ha realizzato i lavori contestati fin da subito dal Dott. Marco Belli unico che era rimasto provvisto del DONO della parola e unico che ancora lo mantiene. Nello specifico il progetto è SBAGLIATO fin dall'inizio della descrizione di cosa è una discarica tanto è vero che il progettista scrive: "Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.01
La discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo
non selezionato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane (detriti di costruzioni, scarti industriali, eccetera) che non si è voluto o potuto riciclare, inviare al trattamento meccanico biologico (TMB) eventualmente per produrre energia tramite bio-ossidazione a freddo, gassificare o bruciare ed utilizzare come combustibile negli inceneritori (inceneritori con recupero energetico o termovalorizzatori). [QUESTA DEFINIZIONE E' SBAGLIATA] La normativa italiana col Dlgs. 36/2003 recepisce la direttiva europea 99/31/CE che prevede tre tipologie differenti di discarica: a) discarica per rifiuti inerti; b) discarica per rifiuti non pericolosi (trai quali gli RSU, Rifiuti Solidi Urbani); c) discarica per rifiuti pericolosi (tra cui ceneri e scarti degli inceneritori). La normativa definisce anche il piano di sorveglianza e controllo con i necessari parametri chimici, chimico-fisici, idrogeologici, meteoclimatici e topografici da determinare periodicamente con una stabilitafrequenza delle misurazioni. L'uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato deve essere assolutamente evitato. L'Unione Europea con la direttiva sopra citata (99/31/CE) ha stabilito che in discarica devono finire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali nonriciclabili, in altre parole, dando priorità al recupero di materia, la direttiva prevede il compostaggio ed il riciclo quali strategie primarie per lo smaltimento dei rifiuti (del resto la legge prevede che la raccolta differenziata debba raggiungere il 65% entro il 2011). Per assolvere efficacemente al suo compito, e cioè limitare le emissioni nocive e non diventare sorgente di inquinamento per il suolo o per l'idrosfera, unadiscarica deve essere progettata in modo adeguato e secondo tutte le relative norme di legge. Praticamente le discariche moderne devono essere costruite secondo una struttura a barriera geologica in modo da isolare i rifiuti dal terreno, rispettare gli standard igienicie la biosfera, riutilizzare i biogas prodotti come combustibile per generazione di energia. La struttura in genere è del tipo a "deposito sotterraneo", costituita dal basso verso l'alto nel seguente modo: a) un fondo passivo di argilla e isolamento plastico (geomembrana); b) uno strato di sabbia per lassorbimento,
recupero e successivo trattamento del percolato; c) lo strato dirifiuti; d) un successivo strato superiore di terra per la copertura e la crescita di piante; e) dei camini di esalazione e recupero per il gas (nel caso di discariche RSU)."

Che fa il Comune di Monte San Giovanni Campano? Cita nello specifico il Dlgs 13 gennaio 2003, n. 36 (attuazione della direttiva 1999/31/Ce discariche di rifiuti) pubblicato nel
(Supplemento Ordinario n. 40 alla Gazzetta ufficiale 12 marzo 2003 n. 59) ma si dimentica completamente dell'articolo 7 comma 1
che prevede quali debbano essere i Rifiuti ammessi in discarica ed infatti esso recita:
"I rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento". Cosa accade? Nonostante i botta e risposta sui giornali tra l'Assessore ai Lavori Pubblici e il Dott. Belli che contestava i lavori seppellisce i rifiuti tali e quali come se non vi fosse un domani per il territorio, per l'Ambiente e per le probabili ripercussioni sulla salute. Di fatto ed è indiscutibile che la discarica di Monte Castellone sia stata messa in sicurezza e NON bonificata. Tanto è vero che la Corte di Giustizia Europea nella CONDANNA all'ITALIA è CHIARA e non lascia nessuna ombra di dubbio su come il COMUNE avrebbe dovuto fare i lavori.
La Corte è arrivata alla conclusione che l’obbligo di recuperare i rifiuti o di smaltirli senza pericolo per l’uomo o per l’ambiente nonché quello, per il detentore,o di consegnarli ad un raccoglitore che effettui le operazioni di smaltimento o di recupero di rifiuti o di provvedere egli stesso a tali operazioni sono stati violati in modo persistente.
La Corte ha ricordato innanzitutto che la mera chiusura di una discarica o la copertura dei rifiuti con terra e detriti (come è stato fatto nella discarica di Monte Castellone) non è sufficiente per adempiere agli obblighi derivanti dalla direttiva «rifiuti». Pertanto, i provvedimenti di chiusura e di messa in sicurezza delle discariche non sono sufficienti per conformarsi alla direttiva dell'Unione Europea. Quando si da del falso ad una persona con un articolo sui giornali bisogna prima CAPIRE che ci sono esseri umani dotati di discernimento anche a Monte San Giovanni Campano e che non a tutti piace essere presi in giro da esseri che si credono superiori e in pieno delirio di onnipotenza. Al responsabile per la Provincia di Frosinone di Fare Verde gli basta che oltre 500.000.000 di Cittadini Europei la pensino nel suo stesso identico modo.

 

lunedì 7 dicembre 2015

Vinta la battaglia per l'abbattimento delle barriere architettoniche in tutte le scuole di Monte San Giovanni Campano - L'ANATEMA del Gruppo Locale di Fare Verde -

E' Natale ... E' Natale si può fare di più! Dopo 19 anni dall'ultimo DPR che disciplinava le norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli uffici pubblici siamo arrivati alla fine del 2015 per entrare in quella fase di inciviltà che a giorni compirà 20 anni. Nientemeno persino gli uffici dei Servizi Sociali dedicati alle persone diversamente abili o che in teoria non dovrebbero avere barriere architettoniche sono stati aperti senza tener conto delle persone diversamente abili e gli stessi amministratori che hanno speso denaro pubblico per abbattere le barriere architettoniche nei luoghi di culto non sono stati capaci o non hanno voluto spendere poche decine di euro per una rampa mobile in acciaio da installare presso gli uffici dei servizi sociali. L'elenco delle barriere architettoniche e dell'inaccessibilità non ha fine se si considerano anche le stutture considerate il fiore all'occhiello del nostro territorio quali sono considerati i Cimiteri passando per la scuola per finire nientemeno agli uffici dell'ASL tralasciando i bagni che sono un sogno. 


Quis custodiet ipsos custodes? Non li ha controllati nessuno eccezion fatta per Fare Verde tra l'altro contrastata per aver dispiegato con una azione provocatoria eclatante un Consigliere Comunale associato anche se in quel momento venne risolta l'accessibilità al Palazzo del Municipio. Fare Verde fu accusata (dopo aver invitato pubblicamente tutte le forze politiche) di protestare in favore dei Diversamente Abili con MODALITA' FAZIOSA da chi si presenta come forza di cambiamento e detententrice della verità assoluta sui PC e a chiacchiere. Eppure dopo tanta ignoranza c'è da ricordare che le leggi ci sono e le opportunità per i finanziamenti ci sono state, ci sono e tante spese fatte per opere INUTILI avrebbero potuto rendere più civile e coerente l'intera collettività. Dopo le battaglie epocali di Fare Verde Monte San Giovanni Campano in favore dei diversamente abili arriva il primo intervento di riparazione in favore di queste PERSONE (sono persone e non esseri indegni) che ad onor del vero è datato 2009. Nello specifico la Giunta Regionale del Lazio con deliberazione n.740 del 25 Settembre 2009 ha assegnato € 400.000,oo per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole elementari e materne di Porrino, Chiaiamari, La Lucca, Colli, Capoluogo e scuole materne Capoluogo. A FARE VERDE il solo merito di aver ricordato che ci sono i fondi stanziati e la capacità di forzare la mano anche con metodi ritenuti forse troppo duri. Si resta in attesa che vengano sistemati anche gli altri Uffici e strutture pubbliche ricordando che l'Italia e l'Europa non hanno mai dimenticato le persone colpite dalle AVVERSE FORTUNE e che non serve andare tutti i santi giorni nei luoghi di culto per ottenere finanziamenti perchè essi arrivano da Uffici Terreni. FARE VERDE c'è e dimostra che le DENUNCE servono per ottenere che vengano rispettati i diritti delle persone meno fortunate e a tal proposito dapprima lancia un ANATEMA su chi non le rispetta o le emargina e poi ricorda a chi fa il giochetto delle tre scimmiette che c'è un quadro Normativo che va rispettato senza far chiacchiere.
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: QUADRO CRONOLOGICO DELLE NORMATIVE IN ITALIA E IN EUROPA.

Legge 118 del 197. La legge, nel dettare norme di carattere generale a favore di mutilati ed invalidi civili con l'articolo 27, prevede che gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale debbano essere costruiti in conformità della Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici numero 4809 del 1968 relativa l'eliminazione delle barriere architettoniche. Il campo di applicazione della legge è però molto più ampio perchè prende in considerazione edifici privati "aperti al pubblico" e non solo, infatti si estende anche ai servizi di trasporto pubblico come tram, metropolitane che dovranno essere accessibili a persone non deambulanti.

Decreto del Presidente della Repubblica numero 384 del 1978. Il decreto è stato emanato per rendere esecutive le disposizioni relative alla Legge numero 118 del 1971. Prevede norme per le strutture connesse agli edifici (percorsi pedonali, parcheggi), norme per l'edificazione abitativa e per gli edifici scolastici. Non si trovano norme per l'ambiente esterno agli edifici, luoghi di relazione quali parchi, giardini, luoghi di sosta, servizi igienici pubblici.

Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici numero 1030 del 1983. Il decreto, sugli Orientamenti relativi alle facilitazioni per la circolazione e la sosta delle persone disabili, prende in esame i luoghi aperti al pubblico di notevole estensione come le zone verdi e i parchi che devono risultare accessibili.

Legge 41 del 1986. La legge prevede l'eliminazione delle barriere architettoniche attraverso la realizzazione di piani da parte delle Amministrazioni Pubbliche. Piani redatti secondo il seguente schema: individuazione degli edifici; obiettivi minimi da conseguire; ricerca delle barriere architettoniche; valutazione di fattibilità. In più i piani possono essere modificati con integrazioni relative all'accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all'individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all'installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate.

Legge 13 del 1989. La legge detta disposizioni per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata; individuando gli elementi minimi che una progettazione deve prevedere, ad esempio accorgimenti tecnici idonei alla installazione di meccanismi per l’accesso ai piani superiori, ivi compresi i servoscala, idonei accessi alle parti comuni degli edifici e alle singole unità immobiliari, almeno un accesso in piano, rampe prive di gradini o idonei mezzi di sollevamento, installazione, nel caso di immobili con più di tre livelli fuori terra, di un ascensore per ogni scala principale raggiungibile mediante rampe prive di gradini.

Decreto Ministero dei Lavori Pubblici numero 236 del 1989. Il decreto prevede prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. Vengono emanate le prescrizioni tecniche relative alla Legge 13del 1989 che si applicano agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione; alla ristrutturazione degli edifici privati; agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. Si evidenziano inoltre i concetti di accessibilità, visitabilità, adattabilità riferiti alle barriere architettoniche.

Legge 394 del 1991. La Legge quadro sulle aree protette all'articolo 12 prende in esame il tema dell'accessibilità nel territorio del Parco, disciplinando i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo a percorsi, accessi e strutture fruibili da parte di una utenza ampliata come anzizni, persone con disabilità, nonchè le attrezzature e i servizi per la gestione e la funzione sociale del parco.

Legge 104 del 1992. Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. La Legge garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società; previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali; persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata; predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata. L'articolo 23 prende in considerazione la rimozione di ostacoli per l'esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative, e l'articolo 24 prende in considerazione l'eliminazione o il superamento delle barriere architettoniche facendo riferimento a leggi, decreti e loro modificazioni.

Decreto del Presidente della Repubblica numero 503 del 1996. Il decreto regola le norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. Viene ampliato il concetto di barriere architettoniche e vengono considerate tali anche la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.

ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: QUADRO CRONOLOGICO DELLE NORMATIVE IN EUROPA

1972: il Consiglio d'Europa adotta la prima risoluzione in materia di accessibilità: risoluzione sulla progettazione e pianificazione degli edifici per provvedere a un più facile accesso ai disabili fisici.

1981: emanata la Legge fa riferimento all'integrazione professionale, economica e sociale dei disabili.

1988: promozione da parte della Comunità di programmi a favore dei disabili come Helios.

1989: approvata dal Parlamento di Strasburgo la carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori in cui si legge: " Tutte le persone handicappate qualunque sia l'origine e le natura del loro handicap devono poter beneficiare di misure di miglioramento.....".

1991: emanata la Direttiva che contiene prescrizioni minime per il miglioramento della mobilità dei disabili. L'obiettivo è il miglioramento della sicurezza tramite l'adattamento di mezzi di trasporto pubblico e privato. Gli stati membri devono conformarsi entro il 1992 e presentare un calendario per l'applicazione entro la fine del 1999.

1991: Legge quadro sulle aree protette, che agli articoli 11, 12 impegna gli enti gestori a rendere i propri territori fruibili per tutti.

1996: Comunicazione della Commissione Europea sull’eguaglianza di opportunità per le persone con disabilità.

1996: Risoluzione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea e dei rappresentanti dei Governi sulla parità di opportunità per le persone con disabilità.

1998: Raccomandazione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea su un contrassegno di parcheggio per disabili.

2000: la Carta europea dei diritti fondamentali con particolare riferimento agli articoli, 21 e 26. Riunisce in un unico testo diritti civili, politici, economici, sociali e societari finora enunciati in fonti diverse internazionali, europee o nazionali.

2001: Risoluzione del Parlamento Europeo della Comunicazione della Commissione Europea "Verso un’Europa senza barriere" del 2000.

Il Trattato di Amsterdam all'articolo 13 vieta qualsiasi discriminazione basata sulla disabilità.

2003: Rapporto europeo finale che detta i criteri omogenei per una buona accessibilità ai siti turistici ed alle infrastrutture per le persone con disabilità.

2004: Costituzione Europea che nella Parte Prima, articolo 2 afferma che l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.