Fare Verde Monte San Giovanni Campano il 30 Agosto 2015 è ospite
presso la Riserva Orientata del Monte Velino famosa per la presenza
delle Aquile Reali. In questa sede continua Energy Tour di Fare Verde.
Descrizione e cenni storici della riserva:
La Riserva Naturale Orientata del Monte Velino è stata istituita nel 1987 con un Decreto del Ministero dell'Ambiente a seguito di una specifica volontà espressa dalle amministrazioni comunali di Magliano dei Marsi e Massa d'Albe (AQ), proprietarie del territorio, che decisero altresì di affidare la gestione dell'area protetta al Corpo Forestale dello Stato.
Il territorio della Riserva si estende per circa 3.500 ettari in un'area dell'Appennino centrale posta ai margini settentrionali della piana del Fucino, un tempo occupata dall'omonimo lago. Il Massiccio del Monte Velino, terzo gruppo montuoso dell'Appennino dopo Gran Sasso e Majella, e le due valli di origine glaciale che lo delimitano, la Majelama verso nordest, e la Val di Teve verso nordovest, costituiscono un unicum di grande pregio naturalistico ed ambientale, arricchito dalla presenza di specie ed ecosistemi rari e pregiati.
La Riserva nacque con lo scopo di tutelare, concretamente, tutto ciò, proteggendolo da mire speculative che, come talvolta accade, degradano l'ambiente senza arricchire la collettività.
Simbolo di tutto ciò era, ed è, la coppia di aquila reale che nidifica nella Valle Majelama, e proprio grazie alla istituzione della Riserva è stato possibile proteggerla e consentirle di accrescere, negli anni, la popolazione appenninica di questo magnifico rapace.
La struttura ricettiva è stata realizzata pensando soprattutto ad un pubblico di bambini e ragazzi, per stimolare in loro la sensibilità verso i temi della conservazione e del territorio, del paesaggio e delle specie animali e vegetali.
Il Centro si articola in quattro "settori", tra loro distinti, ma funzionali al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, garantendo nel contempo la possibilità di trascorrere alcune ore in assoluta serenità:
1- la struttura didattico-museale con diorami, ecorami e vetrine in cui l'ambiente è riprodotto ed illustrato attraverso plastici, foto, immagini e pannelli che raccontano la storia del territorio e delle sue peculiarità.
2- Il giardino botanico, nel quale sono stati riprodotti gli ambienti principali dell'area protetta in una sequenza spaziale che permette di apprezzare le variazioni dell'ambiente, dai coltivi delle quote più basse, fino alle praterie di alta quota, passando da boschi di quercia e di faggio.
3- Il percorso natura che sale, fino a Monte lo Pago, permettendo di assaggiare il Monte Velino in tutto il suo magnifico rude splendore, anche se per poco meno di 2000 metri circa di lunghezza.
4- Il deposito Cites struttura nella quale sono esposti centinaia di reperti sequestrati dal Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato.Si tratta di oltre 500 esemplari di uccelli imbalsamati provenienti dall'Europa e dall'Italia, tutti appartenenti a specie rare e minacciate di estinzione che è possibile toccare, apprezzandone le peculiarità e la diversità di forme.
Descrizione e cenni storici della riserva:
La Riserva Naturale Orientata del Monte Velino è stata istituita nel 1987 con un Decreto del Ministero dell'Ambiente a seguito di una specifica volontà espressa dalle amministrazioni comunali di Magliano dei Marsi e Massa d'Albe (AQ), proprietarie del territorio, che decisero altresì di affidare la gestione dell'area protetta al Corpo Forestale dello Stato.
Il territorio della Riserva si estende per circa 3.500 ettari in un'area dell'Appennino centrale posta ai margini settentrionali della piana del Fucino, un tempo occupata dall'omonimo lago. Il Massiccio del Monte Velino, terzo gruppo montuoso dell'Appennino dopo Gran Sasso e Majella, e le due valli di origine glaciale che lo delimitano, la Majelama verso nordest, e la Val di Teve verso nordovest, costituiscono un unicum di grande pregio naturalistico ed ambientale, arricchito dalla presenza di specie ed ecosistemi rari e pregiati.
La Riserva nacque con lo scopo di tutelare, concretamente, tutto ciò, proteggendolo da mire speculative che, come talvolta accade, degradano l'ambiente senza arricchire la collettività.
Simbolo di tutto ciò era, ed è, la coppia di aquila reale che nidifica nella Valle Majelama, e proprio grazie alla istituzione della Riserva è stato possibile proteggerla e consentirle di accrescere, negli anni, la popolazione appenninica di questo magnifico rapace.
La struttura ricettiva è stata realizzata pensando soprattutto ad un pubblico di bambini e ragazzi, per stimolare in loro la sensibilità verso i temi della conservazione e del territorio, del paesaggio e delle specie animali e vegetali.
Il Centro si articola in quattro "settori", tra loro distinti, ma funzionali al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, garantendo nel contempo la possibilità di trascorrere alcune ore in assoluta serenità:
1- la struttura didattico-museale con diorami, ecorami e vetrine in cui l'ambiente è riprodotto ed illustrato attraverso plastici, foto, immagini e pannelli che raccontano la storia del territorio e delle sue peculiarità.
2- Il giardino botanico, nel quale sono stati riprodotti gli ambienti principali dell'area protetta in una sequenza spaziale che permette di apprezzare le variazioni dell'ambiente, dai coltivi delle quote più basse, fino alle praterie di alta quota, passando da boschi di quercia e di faggio.
3- Il percorso natura che sale, fino a Monte lo Pago, permettendo di assaggiare il Monte Velino in tutto il suo magnifico rude splendore, anche se per poco meno di 2000 metri circa di lunghezza.
4- Il deposito Cites struttura nella quale sono esposti centinaia di reperti sequestrati dal Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato.Si tratta di oltre 500 esemplari di uccelli imbalsamati provenienti dall'Europa e dall'Italia, tutti appartenenti a specie rare e minacciate di estinzione che è possibile toccare, apprezzandone le peculiarità e la diversità di forme.