sabato 22 gennaio 2022

MSGC – Il Comune impegna 21.000 euro per mettere a norma l’isola ecologica “mignon” in via Mendrella.

 Il Comune dopo  circa 70 giorni di chiusura del  recinto con cancello chiamato  " isola ecologica" si decide ad emettere l’impegno di spesa per adeguamento e messa a norma del CCR (isola ecologica di via Mendrella di 21.000 euro con determina numero 1713 dell'Ufficio Tecnico  Servizio Manutentivo. Una spesa che poteva essere risparmiata ai cittadini di Monte San Giovanni Campano  se il comune  avesse preso in  considerazione le doglianze di Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano che dipinse quella struttura pubblica come "nata zoppa" , inadeguata,  disallineata con le 3R per i rifiuti  e  con l'economia circolare . Il sodalizio ambientalista Monticiano ritiene   che i 21.000 euro per mettere a norma   la struttura pubblica  saranno soldi spesi male   perché  l'isola ecologica  resterà   troppo piccola  per il numero totale dei Monticiani che sono 12228 e di fatto sarà impossibile realizzare  le 3R per i rifiuti  per mancanza di spazi. In quell'isola ecologica  (presunta tale) , infatti,  è stato fatto   solo il  recupero per il riciclo delle materie prime seconde  , non è mai partita nessuna iniziativa per il riuso   e neppure per la  riduzione dei rifiuti. Quindi  se non si cambierà modo di fare  non ci sarà  nessun beneficio sulle bollette dei cittadini e  alle economie comunali anche perché ad oggi è ignoto il destino del denaro incassato dalle materie prime seconde dalla raccolta differenziata come la carta, la plastica, il vetro, gli ingombranti e i RAEE.  I magnifici amministratori comunali potranno  verificare le dimensioni insufficienti  di quella struttura  recandosi  nei comuni limitrofi che hanno  popolazione simile o anche più piccola   per rendersi conto che il Centro Raccolta Rifiuti di Monte San Giovanni Campano potrebbe   risultare  proporzionato solo per agli abitanti di UNO dei 6 centri abitati Monticiani. Pur volendo adeguare la struttura esistente alla normativa  non si può certo creare una  dimensione parallela ed infatti dopo aver speso ulteriori  21.000 euro di denaro pubblico quell’isola ecologica “mignon”  non potrà mai offrire un servizio adeguato a TUTTI i Monticiani per mancanza di spazio .   Rimarranno alcune criticità che sono assurde anche per chi di mestiere non è Ingegnere e non fa il  tecnico comunale  ed infatti  quella struttura rimarrà   senza parcheggi esterni e  interni, continuerà ad avere  un’entrata carrabile pericolosa, le aree di   conferimento dei rifiuti resteranno inadeguate per mancanza di superfici da utilizzare. Si  distende un velo pietoso sui bagni   di quella struttura nata nel 2020,  e visti  i pregressi storici del comune  con i servizi igienici,   si spera che finalmente quell’isola ecologica sarà dotata di bagni decorosi  e anche di un idoneo casotto per chi ci lavora che non somigli più ad una cuccia per cani  di grossa taglia. Fare Verde continuerà la sua vigilanza sulla struttura e soprattutto sulle condizioni per chi ci lavora che dovranno  essere decorose e sicure. Ci saremmo risparmiati anche questo  ma non ci piacciono quelli che dicono di essersi impegnati a contrastare i voli pindarici della  passata  amministrazione comunale ma  poi riescono a fare  qualcosa per migliorare le condizioni  solo se costretti . Per ultimo si spera che la Magistratura Frusinate abbia preso in considerazione la denuncia presentata  dal presidente  provinciale di  Fare Verde che dall'inizio  ha considerato  quella struttura pubblica , "che ha più telecamere di Fort Knox"costruita senza “arte scienza e conoscenza” (Cit. Dante Alighieri) , senza nessuna  prospettiva unificatrice per  l'armonia e la coerenza con cui si dovrebbero combinare  le conoscenze scientifiche ,  i canoni estetici e l'indispensabile sostenibilità.

Foto scattata il giorno 22.01.2022
 

sabato 15 gennaio 2022

Ambiente: L’Italia esposta al rischio di una procedura d’infrazione per una deroga ai prodotti usa getta in bioplastica.

 


Anche l’Italia, finalmente,  scrive la parola fine  per alcuni prodotti  monouso  che  negli ultimi decenni sono diventati parte attiva  dell’emergenza inquinamento del nostro ecosistema.  Dal 14 Gennaio 2022 la legge prevede  l’addio a posate, piatti, bicchieri, bastoncini cotonati, cannucce, tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi e a tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile ossia anche  ai prodotti usa e getta che si degradano all’aria. La messa al bando  non riguarderà  tutti gli oggetti in plastica monouso ed infatti  per i  tappi, le tazze e bicchieri per bevande o bottiglie in PET, si punta alla riduzione del consumo e al miglioramento delle performance di raccolta differenziata e riciclo. Per i prodotti  in plastica monouso  il divieto  non sarà immediato , ma se ne consentirà la commercializzazione fino ad esaurimento scorte a patto che  siano state immesse sul mercato prima del 14 gennaio 2022. Per i trasgressori sono previste sanzioni da un minimo di 2mila 500 euro a un massimo di 25mila euro.

 


 

Tuttavia il recepimento tutto  italiano della direttiva europea  esclude dalla messa al bando i prodotti  in plastica biodegradabile e compostabile, che potranno ancora essere utilizzati nel caso in cui non siano sostituibili con alternative lavabili e riutilizzabili e solo se composti da percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60%. In buona sostanza le deroghe Itlaiane     non    previste nel testo originale di Bruxelles     hanno    fatto slittare di circa  quattro mesi il recepimento della direttiva europea che era stato  fissato al 3 luglio 2021. Al centro delle trattative tra Roma e l'Unione Europe c’è  il nulla osta  dell’Italia alle plastiche ‘bio degradabili e compostabili"  con le deroghe  che se da una parte  ‘salvano’ la nostra industria dall’altra creano  tutti  i presupposti per l’apertura di una procedura europea d’infrazione.