martedì 28 novembre 2023

Come riciclare la cenere.

 

 

Nel periodo invernale  visti i costi dell’energia per il riscaldamento con  gas metano e con l'elettricità  c’è un aumento dell'uso della legna e del pellet come  combustibile e quindi l'aumento della  quantità di   cenere. Fare Verde Monte San Giovanni Campano vi ricorda  cosa ci facevano con la cenere  le generazioni passate  che la  consideravano  una risorsa per la cura della casa , del giardino , dell’orto e degli animali da cortile.

Ecco alcuni modi per riciclare la cenere:

Preparare il sapone

Con la cenere di legna si può  preparare il sapone in casa  con un metodo semplicissimo, basta  - aggiungere alla cenere   dell’acqua e dell’olio extravergine d’oliva per  Preparare  una lisciva molto concentrata  che, unita all’olio, permetterà il verificarsi della reazione di saponificazione.

La ricetta - << Per poter creare il sapone in casa, è necessario concentrare la lisciva fino ad ottenere una soluzione satura: molto semplicemente si mette un pentolone pieno di lisciva a bollire e si lascia sul fuoco fino a che non è abbastanza concentrata. Si capisce che è satura quando cambia il modo di bollire… tanto per rendere l’idea, assomiglia al primo bollore della polenta. Indicativamente, la lisciva satura è 15-20 volte più concentrata della lisciva che si usa per i panni. Quando la potassina sarà satura, bisognerà aggiungere l’olio e continuare a “cuocere” girando. Non è necessario farsi problemi per le proporzioni, conviene tenersi abbondanti con l’olio e quello che non subisce il processo di saponificazione potrà essere recuperato e riutilizzato.Una volta aggiunto l’olio, noterete che il liquido tenderà a schiumare: è il segno che è iniziato il processo di saponificazione. Tenete il fuoco bassissimo e continuate a girare (NON FATE BRUCIARE L’OLIO). È sufficiente continuare fino a quando tutta l’acqua sarà evaporata, semplice accorgersene in quanto smette di uscire vapore. Spegnere il fuoco e continuare a girare fino a che non si raffredda un po’. La consistenza raggiunta sarà simile ad una maionese grumosa e oleosa.Versate in uno stampo di legno non verniciato con un cucchiaio tutti i grumi, lasciando l’olio non saponificato nella pentola. È necessario attendere un paio di giorni perché la vostra saponetta si solidifichi, anzi più si lascia “stagionare” e più il sapone risulterà compatto. Il sapone ottenuto in questo modo, con soli due ingredienti, è quasi inodore tranne che per un delicato sentore di olio extravergine, che rimane sulla pelle dopo l’utilizzo. Si può usare anche come shampoo.Farsi il sapone in casa non è tanto un modo di risparmiare quanto una scelta di non usare sulla nostra pelle o sulla pelle dei nostri bambini prodotti inutili e spesso dannosi, di cui manco si conoscono tutti i potenziali effetti allergenici.P.S.: è buona norma usare pentole di volume almeno doppio del contenuto. Durante la saponificazione, il bollore diventa violento e schizza olio e lisciva bollente in giro>>.

Preparare la lisciva

La cenere  è l’ingrediente  per la preparazione della lisciva, insieme all’acqua di rubinetto più calore, Si ottiene  un liquido adatto alle pulizie domestiche e una crema pulente alla cenere, che sarà perfetta per rimuovere lo sporco ostinato.

La ricetta -

Ingredienti:

1 parte di cenere di legna

5 parti di acqua di rubinetto

Preparazione:
Setacciare la cenere, metterla in una capiente pentola e aggiungere 5 parti di acqua. Portare a bollore e lasciare sobbollire dolcemente per 2 ore, mescolando ogni tanto. Spegnere, coprire la pentola e lasciarla riposare senza agitare fino al giorno seguente.
Il giorno dopo la cenere si sarà depositata sul fondo della pentola formando uno spesso strato, mentre l'acqua in superficie, che ormai non può più essere definita tale, ma lisciva (o liscivia), si presenterà quasi trasparente. A questo punto bisognerà preparare un'altra pentola sulla quale mettere un passino o un colapasta in cui sistemare un tessuto di cotone (meglio se bianco e successivamente da buttare) o un filtro adatto allo scopo.
Versare la lisciva nel colino facendo attenzione a non smuovere il deposito che deve rimanere sul fondo dell'altra pentola. La lisciva così ottenuta va lasciata decantare per qualche ora per verificare se si depositano delle polveri, in qual caso andrà filtrata nuovamente. Si mette ancora a riposo e si aspetta. Se necessario filtrare più volte fino ad ottenere una soluzione trasparente.
Quando la lisciva finalmente si presenterà limpida e trasparente versarla in flaconi di plastica o tanichette (vanno bene quelle dell'acqua distillata) per un futuro utilizzo.

Cenere per pulire l’acciaio inox

Può essere usata  per la pulizia e la lucidatura delle pentole e dei coperchi in acciaio inox. Si versano due o tre cucchiai di cenere  in un bicchiere dove si  aggiunge l’acqua a poco a poco, fino ad ottenere un composto cremoso da strofinare sulle superfici con una  spugna.

La cenere per tenere lontane  le lumache e gli acari delle piante

La cenere è il metodo  tradizionale utilizzato dagli agricoltori per allontanare le lumache dall’orto e gli acari dalle piante..

La cenere è un ottimo fertilizzante  naturale

Va solo ricordato di non applicare la cenere nei  terreni dove vengono  coltivate piante che preferiscono un suolo tendenzialmente acido, come le rose, le azalee, il rododendro e le patate dolci.

Cenere per la neve e ghiaccio

Miscelare la cenere con il sale e cospargere il suolo ghiacciato .

 

Pulire l’Argenteria

Si  mescola la cenere con delle piccole quantità di acqua tiepida e  succo di limone, fino ad ottenere un composto cremoso. Strofinare  con delicatezza gli oggetti in argento da pulire  per farli  risplendere.

La cenere come antiparassitario. 

Per utilizzare la cenere di legna come antiparassitario, è necessario spargerla sul pavimento del pollaio e sui ripiani dove le galline si riposano. È importante utilizzare solo cenere di legna  non trattata, poiché quella trattata può contenere sostanze chimiche dannose per gli animali


Sapone con cenere




MSGC - Notti magiche! Nel buio più assoluto ogni bellezza è pari.

 MSGC - Fare Verde MSGC ha scritto: "Sulla pubblica illuminazione nel Capoluogo non a norma si dovrebbe scrivere un trattato per l’incompetenza , per quelle di altre località ci vorrebbe un vademecum su tutto quello che non si dovrebbe fare". Mai pensiero è stato più profetico ed infatti anche questa notte il Capoluogo è stato al buio. Del resto per un impianto intero non a norma che l'Enel avrebbe dovuto solo buttare al robivecchi e che è stato pagato (a ferro) poco più di CINQUECENTO euro non ci si può aspettare di più. Poi se ancora questo non bastasse è arrivato lo scienziato di turno che ha tolto i pochi retrofit a led installati in piazza Marconi per rimetterci le luci ad incandescenza. La pubblica illuminazione del Capoluogo è una storia infinita di strana "meteoropatia impiantistica" e di incompetenza specifica sugli impianti elettrici da parte del Comune che la gestisce. Non c'è spiegazione logica nell'operato del Comune che insiste da anni con la manutenzione "fai date" ad un impianto per la pubblica illuminazione che è solo da buttare. Pseudo manutenzione che nel tempo ha cagionato disservizi notevoli facendo restare completamente al buio la popolazione, con tutti i rischi del caso nel marasma dell'inefficienza ed inefficacia, cagionando l'interruzione del pubblico servizio. Il Comune che si intrattiene con mirabolanti eventi sulla "sostenibilità" e questo punto , viva Dio, dovrebbe spiegare per bene come viene applicato l'uso sostenibile della risorsa energetica perchè è evidente che finora qualcosa è andato storto se all'improvviso restiamo al buio .



lunedì 27 novembre 2023

MSGC - Fare Verde Monte San Giovanni Campano torna in battaglia

 

 



Fare Verde Monte San Giovanni Campano torna in battaglia per la tutela dell’Ambiente dal giorno 10 Dicembre 2023. La devastazione e il degrado dell’area verde Colle Cipullo. I rifiuti abbandonati senza un efficace piano di prevenzione e repressione del reato; I lavori fermi con le 4 frecce all’ecomostro parcheggio multipiano oggetto di un ulteriore finanziamento di 200.000 euro considerato insufficiente da Fare Verde MSGC ; La grande frana esistente a Colli lungo il torrente Amaseno; Il silenzio del Comune sull’uso insostenibile della risorsa idrica di ACEA per il razionamento idrico nelle località Colli – Santa LuciaVia Santa Filomena incr. Via S. Lucia (Colli) Via Colli Centro(San Lorenzo), Via Colle Scalone, Via Vado Cerro, via Selva Piana, parte di via Campolato, Via Campolarino, parte di Via Brecciaro, Via Ara le Gotte, Via Colle Josa, Via Colle Mastromattei, Vai Santa Filomena, Via Macchia Fontana Giusta, via Civitella - Anitrella Zona Anitrella come se i cittadini che abitano in quell’areale fossero di serie B; L’ostinazione del Comune a non attuare la raccolta differenziata nelle vie , nei largari e nelle piazze dei centri abitati; L’assoluta mancanza di uno straccio di piano energetico dimensionato in visione delle aspettative del Decreto Legge per le CER; L’edilizia scolastica senza alcuna innovazione e predisposizione per l’uso e lo sviluppo sostenibile di quelle nuove strutture; Le trappole urbane contrarie alla vita ( nuovi marciapiedi rigorosamente con barriere architettoniche che non offrono nessuna protezione ai pedoni, precipizi urbani senza parapetto, strade nel Capoluogo che diventano impraticabili torrenti per la mancanza del sistema fognario adeguato, edifici in fase di crollo anche in piazza Marconi ecc ecc); la mancanza di fogne in troppe aree del comune ; Le aree di verde attrezzate prive di servizi igienici e che non offrono servizi adeguati; il TPL che usa mezzi di oltre 20 anni; la mancanza di repressione contro l’abusivismo edilizio ; Il silenzio assordante dell'associazionismo sulle criticità ambientali come cattivo presagio per la legalità; La mancanza di un piano strategico turistico che allo stato che risulta essere privo di infrastrutture e che è fondato sulle leggende o ancor peggio sulla mistificazione (manca il parcheggio dedicato per i pullman, un info point, attività ricettive, cultura dell’accoglienza, brochure realistiche, una vetrina per i prodotti locali , un sito web turistico ecce cc). La pessima qualità dell'aria evidenziata dallo studio dell'Arpa Lazio . Lo stato dell’ambiente 2023 non è di certo dissimile dall’anno 2022! Un lieve miglioramento c’è stato solo per la fornitura di acqua potabile grazie alle numerose denunce di Fare Verde. Manca la manutenzione dei fossi, una potatura adeguata degli alberi, in via Cappuccini dal Capoluogo in direzione Ripiano non sono stati sostituiti i Cipressi che sono estremamente allergenici; Sulla pubblica illuminazione nel Capoluogo non a norma si dovrebbe scrivere un trattato per l’incompetenza per quelle di altre località ci vuole un vademecum su tutto quello che non si dovrebbe fare ; La variante puntuale al PRG per la realizzazione dell’asilo nido in località Mastrazze è fuori da ogni logica e serve solo per creare un precedente; L’applicazione dissennata dei PRUSST non ha nessuna logica su un territorio devastato dall’abusivismo edilizio dove ci sono molte strutture ormai in disuso per una popolazione che è in palese contrazione numerica da anni. La raccolta differenziata che da 14 anni non riesce a dare alcun risultato utile alla popolazione. Fare Verde MSGC boccia il Comune di Monte San Giovanni Campano che di certo non si può definire green con un consumo di energia elettrica e di gasolio che non ha precedenti per spreco della risorsa energetica. Fare Verde torna in battaglia iniziando a verificare la presenza di parenti degli amministratori pubblici nelle ditte e negli incarichi per gli appalti pubblici ad iniziare da quello per la demolizione e la ricostruzione dell’edificio scolastico in La Lucca considerato fin ora uno dei più sicuri del Comune.



sabato 11 novembre 2023

Il dilemma Ambientale: Monte San Giovanni Campano o Monte Lumière?

 

Il Sistema SIOPE  (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), è un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche realizzato in attuazione dall'articolo 28 della legge n. 289/2002) . Questo sistema gestito dalla Banca d'Italia  ha pubblicato le spese sostenute dall’ente Comune di Monte San Giovanni Campano per l’energia elettrica.   Nell'anno 2022  la spesa per l’energia elettrica è stata di euro  418.403,48; nel 2021 la spesa per l’energia elettrica ammontava a euro 362.716,48 e per  per l’anno 2020 la spesa è stata pari ad euro 307.943,87.

Non vi è chi non veda che manca il  PEC (Piano Energetico Comunale) e il  PRIC (Piano Regolatore Illuminazione Comunale) . Strumenti che pur non essendo obbligatori per Monte San Giovanni Campano (attualmente ha meno di 12.000 abitanti)  dovrebbe adottarli vista  la  spesa considerevole  che affronta per l’energia elettrica. 

 In gergo si dice che oltre un milione di euro spesi  in tre anni per l'energia elettrica  “hanno la coda ..."

Lo scopo di avere un piano energetico comunale è quello di identificare quali interventi è possibile praticare per il risparmio di energia elettrica ,  per i  minori consumi  di combustibili fossili. Un PEC  per   incentivare il ricorso alle fonti rinnovabili, con la riduzione dei consumi di energia,  per  il miglioramento della qualità della  vita con  un ambiente più pulito ,   attraverso  la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altri  gas climalteranti come il metano, l’azoto e i fluorati .

Fare Verde Monte San Giovanni Campano va oltre  il  Piano Energetico Comunale e asserisce che si  dovrebbero normare  gli impianti di illuminazione e a tal proposto andrebbe redatto il PRIC (Piano Regolatore Illuminotecnico Comunale) con la finalità di:  "incrementare l’efficienza energetica degli impianti; minimizzare i consumi energetici dell’impianto illuminazione pubblica; ottimizzare i costi di installazione, esercizio e manutenzione degli impianti di illuminazione; ridurre l’inquinamento luminoso in senso puntuale; migliorare la vivibilità e la fruibilità della città durante le ore notturne, ma anche la sicurezza dei cittadini e la sostenibilità ambientale; migliorare l’immagine esterna della città; valorizzare l’ambiente urbano, i centri storici, i monumenti e le aree verdi; migliorare la viabilità nei centri abitati; illuminare in modo corretto e funzionale ogni area del territorio comunale per una migliore e più sicura fruizione dell’ambiente cittadino; programmare gli orari di accensione e di utilizzo dei lampioni e dell’impianto programmare gli interventi di manutenzione dell’illuminazione pubblica". Con altre menti si potrebbero   studiare interventi per la smart city trasformando gli attuali impianti “obsoleti in stile dopoguerra” in efficienti impianti  intelligenti capaci di fornire servizi ai cittadini come ad esempio la ricarica per le e bike, per le auto elettriche, come punti di informazione barometrici (facendo cambiare il colore di un lampione per strada ) o come punti di diffusione per il WiFi civico.

Tutto questo per dire che con vari accorgimenti tecnici  i lampioni possono essere   intelligenti e connessi: possono dialogare tra loro e con altri smart objects, scambiandosi informazioni e dati oltre che emettere luce in modo controllato e regolato (quando non serve  abbassano l’intensità luminosa) . Possono ad esempio inviare informazioni direttamente agli smartphone dei cittadini o ai veicoli in transito. Diventando quindi dei veri e propri piccoli hub.

Oltre a ciò una rete di pubblica illuminazione intelligente riuscirà  a dare quell’identità notturna ai centri abitati di Monte San Giovanni Campano con percorsi esperienziali che potranno mettere in evidenza i beni architettonici e i percorsi enogastronomici ( ci sono arrivate da sole le associazioni  che  negli eventi installano le luminarie a filo per indirizzare i visitatori ) .

Fatto è che il Comune non riesce  a vedere il bene immateriale che è insito nel consumo di energia e soprattutto non riesce a dare un senso logico ad una spesa così elevata per l’energia elettrica.

 La visione adottata fin ora è quella quantistica del palo per la pubblica illuminazione = consenso elettorale.

Il risultato del disastro per la pubblica illuminazione è sotto agli occhi di tutti ed infatti  è accaduto   che le nuove  luci (non a norma)  di via Valle e Pozzo San Paolo hanno dato fastidio all’osservatorio astronomico , che le luci led installate in piazza Marconi sono state sostituite con luci ad incandescenza in una sorta di “ insostenibile   spreco energetico”, che i led  guasti installati negli efficientamenti energetici sono stati sostituiti con lampade ad incandescenza (incompetenza) , che una pianta rampicante di tanto in tanto oscura l’interruttore fotoelettrico facendo restare il Capoluogo illuminato di giorno (carenza di manutenzione). Oltre a ciò il Capoluogo da qualsiasi parte venga osservato ha luci bianche miste a quelle gialle … senza nessuna identità notturna.  

Insomma tanta approssimazione nella spesa per Monte San Giovanni Campano  che  si potrebbe chiamare  benissimo MONTE LUMIERE  grazie al fatto  che  con più di   un palo della pubblica illuminazione  ogni tre abitanti è l'esempio negativo in assoluto  per l'uso insostenibile della risorsa energetica

Nel frattempo, il comune  non contento, dei troppi pali della pubblica illuminazione presenti in ogni dove sul territorio comunale determina  (AMPLIAMENTO E COMPLETAMENTO DI TRATTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE. LIQUIDAZIONE STATO FINALE E CERTIFICATO REGOLARE ESECUZIONE)   la spesa di      ulteriori  56.000,oo euro   per installare altri obsoleti  pali della pubblica illuminazione.  

Al peggio non c’è mai fine!