mercoledì 19 ottobre 2022

ACQUA CHIARA - Osservazioni alla Procedura di Valutazione Ambientale Strategica del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.



Fiume Melfa - ACQUA CHIARA - Fare Verde Provincia di Frosinone nell’ambito del programma ACQUA CHIARA per la vigilanza sui corsi d’acqua della Provincia di Frosinone ha presentato le osservazioni alla Procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ed in particolare ogni riferimento è stato scritto per il fiume Melfa che soffre una situazione gravissima. Il Dott. Marco Belli e la Dott. Manola Boccarossa entrambi dirigenti nazionali di Fare Verde hanno focalizzato le osservazioni sull’incidenza negativa relativa agli ecosistemi definendo la gestione della risorsa idrica innaturale e illegale in quanto il Deflusso Minimo Vitale del fiume Melfa non viene rispettato con danni irreparabili alla fauna e alla flora acquatica.
Fare Verde è andata oltre ed ha proposto l’adeguamento dei prelievi e rilasci a quanto stabilito dall’Autorità di Bacino consentendo così di ristabilire il Deflusso Minimo Vitale ad oggi non rispettati così come è indicato dalla “relazione preliminare idrogeologica allegata al Piano del PNALM”. L’associazione di protezione Ambientale ha ricordato che i valori del Deflusso Minimo Vitale anche del Melfa sono stati stabiliti nei vari piani approvati dal Consiglio dei Ministri, adottati dall’Autorità di Bacino con il parere favorevole del PNALM . Rimandare le verifiche per i regimi di prelievo di concessioni che potrebbero essere anche scadute potrebbe essere un modo per non intervenire come del resto è stato fino ad oggi.
Ad ogni problema ci deve essere una soluzione e c’è quindi la proposta di Fare Verde che chiede la modifica dell’ART. 16 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano con l’inserimento di due nuovi commi che possono difendere tutti i corsi d’acqua del PNALM. Vietare qualsiasi intervento che modifichi il regime naturale delle acque superficiali e sotterranee. Vietare altre derivazioni per scopi idroelettrici e irrigui.
Prevedere il monitoraggio obbligatorio e almeno semestrale per le concessioni, delle derivazioni e dei prelievi con la trasmissione di report all’Ente Parco e dove non sono presenti sistemi di misura prevedere che vengano installati.
Solo il monitoraggio attento e coscienzioso assicurerà il Deflusso Minimo Vitale ed eviterà le tristi foto pubblicate dal Sindaco di Roccasecca che più volte ha denunciato l’alveo del fiume Melfa completamente arido.
A tal proposito Belli sottolinea che in Italia sono in vigore il decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 recante norme in materia ambientale, all'art. 56 comma h recita: h) la razionale utilizzazione delle risorse idriche superficiali e profonde, con una efficiente rete idraulica, irrigua ed idrica, garantendo, comunque, che l'insieme delle derivazioni non pregiudichi il minimo deflusso vitale negli alvei sottesi non che' la polizia delle acque; Il decreto legislativo 12 luglio 1993, n. 275 recante norme per il riordino in materia di concessione di acque pubbliche a cui si aggiunge l'art. 12 bis al regio decreto 11 dicembre 1933 n. 1775, testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici che impongono l'obbligo di garantire il minimo deflusso vitale e l'equilibrio del bilancio idrico.

immagine del fiume Melfa completamente in secca




domenica 16 ottobre 2022

MSGC - Lo stato dell'ambiente 2022 (2° aggiornamento - Il dissesto idrogeologico -)

 Fare Verde Monte San Giovanni Campano riassume le grandi criticità Ambientali che funestano ancora  il territorio di Monte San Giovanni Campano nell'anno 2022. I grandi temi che vengono trattati sono la qualità dell'aria , la qualità dell'acqua , il consumo del suolo ,  la raccolta differenziata. lo stato forestale e  dell'agricoltura. Azioni   in rapporto al problema/soluzione in relazione con le Direttive dell'Unione Europea e con le condanne della Corte di Giustizia. 

La qualità dell'aria a Monte San Giovanni Campano  2022  

Dalla Relazione dell'Arpa Lazio risulta che Monte San Giovanni Campano è il Comune più inquinato della provincia di Frosinone . Relazione che le istituzioni comunali non hanno commentato e  preso in considerazione  neppure alla luce del fatto  che   l'inquinamento dell'aria  e il particolato fossero  già stati  classificati da ben 9 anni  come cancerogeni dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell'OMS. 

Una lacuna di informazioni e decisioni amministrative  per la qualità dell'aria da parte degli  uffici e degli  amministratori comunali che non ha precedenti per inefficienza ed inefficacia.  Fatto è che  da settembre 2022 ,  da  quando   la stampa ha scritto   che  secondo il  report dell’Arpa Lazio sulla qualità dell’aria nel 2021 la cittadina ciociara maglia nera è stata Monte San Giovanni Campano con 159 sforamenti giornalieri ossia il maggior numero di superamenti giornalieri di Pm10 di tutta la provincia di Frosinone, nessuna informazione e nessuna azione è stata programmata dal Comune come se non avesse un consigliere con la delega all'Ambiente. 

Ma andiamo per gradi : Prima della relazione dell'Arpa Lazio sulla qulità dell'aria  c'è stata l'infrazione Europea e la risposta scritta della Commissione Europea a Fare Verde Provincia di Frosinone che denunciava la gravità dell'inquinamento ed infine  è seguita la condanna della Corte di Giustizia. In conclusione, secondo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, l’Italia ha violato le direttive europee in modo continuativo e sistematico, ha superato i valori fissati per il particolato (PM10), violando così l’art. 13 e l’allegato XI della direttiva 2008/50; non ha adottato, a partire dal giugno 2010, misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite, violando l’art. 23 c. 1 e l’allegato XV parte A ed è venuta meno all’obbligo di far sì che i piani per la qualità dell’aria prevedano misure adeguate affinché il superamento dei valori sia il più breve possibile, violando l’art. 23 c. 1. Tutto questo nonostante gli avvisi ricevuti dall'Europa e dall'Associazionismo Ambientalista Italiano. 

Al Comune di Monte  San Giovanni Campano  tutto questo evidentemente non interessa e soprattutto non interessa   la salute dei suoi cittadini ed infatti  ha fatto orecchie da mercante come se la condanna della Corte di Giustizia fosse   carta da buttare al macero. Fatto è che nessun provvedimento è stato preso per informare e per tutelare la salute della popolazione dopo la   sentenza che è stata emessa  il 10 Novembre 2020. Fare Verde più volte ha pubblicato la sentenza della Corte di Giustizia e le problematiche relative alla qualità dell'aria ma è rimasta inascoltata e alcune volta derisa per aver rappresentato l'inquinamento dell'aria a chi evidentemente vive nella speranza di un intervento DI - Vino. 

Conclusione sulla qualità dell'Aria a Monte San Giovanni Campano 2022 in relazione alle direttive europee e alla Condanna della Corte di Giustizia.

Premesso che :

- la relazione dell'Arpa Lazio  descrive e segnala il Comune di Monte San Giovanni Campano come il paese della provincia di Frosinone con  più sforamenti per le PM10 nel 2021

- l'Italia  è stata  Condannata con sentenza della Corte di Giustizia  del 10 Novembre 2020  causa C - 648 /18  (per l'accertata violazione dell’obbligo sancito dal combinato disposto dell’articolo 13 e dell’allegato XI della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa (GU 2008, L 152, pag. 1 )  

- Il Comune di Monte San Giovanni Campano non ha attuato nessuna azione per rispettare le direttive  dell'Unione, per  informare la popolazione  sugli effetti nocivi dell'inquinamento dell'aria,  non ha cercato di ridurre    gli sforamenti delle  PM10  e non ha adottato nessuna azione  (neppure politica) per mitigare l'inquinamento dell'aria  . 

- Il cambio dell'amministrazione Comunale nell'ottobre 2021  ha sottolineato  ancor di più  l'inerzia degli uffici e dell'amministrazione comunale che negli ultimi due anni in perfetta continuità amministrativa  hanno fatto cadere nel dimenticatoio questa gravissima criticità ambientale .  

Si conclude che il territorio di Monte San Giovanni Campano da anni  è lasciato al suo destino per la qualità dell'aria. Fare Verde , tuttavia, indica  nella Regione Lazio l'ente  che  sta studiando il nuovo piano regionale per la qualità dell'aria  nella speranza  che non sia fallimentare come il precedente. 

L'acqua potabile 2022  o meglio il perenne razionamento idrico per i cittadini di serie B

Il razionamento idrico, iniziato nel 2004 dal gestore del servizio idrico integrato, è continuato anche  per tutto il 2022 ed ora è ancora più severo tanto è vero che sono tornate le autobotti . Questa volta, però, il gestore del servizio idrico integrato si è fatto furbo e le usa senza fare nessuna pubblicità come fa ad esempio per riempire il serbatoio ubicato in via Arajetta in prossimità della contrada S, Antoniuccio. Razionamento idrico cagionato dalla mancanza di investimenti per la sostituzione dell’acquedotto comunale oramai obsoleto e con perdite che sono percepibili da chiunque. 
Fare Verde Monte San Giovanni Campano da sempre impegnata a contrastare l'incivile razionamento idrico e  l'uso insostenibile della risorsa idrica non è in battaglia solo con il gestore del servizio idrico integrato ed infatti come se ci fosse una maledizione  si  è ritrovata  anche l'attuale   amministrazione comunale  a dir poco silenziosa  per l'emergenza  idrica come se non fosse un problema e come se  il fatto non la riguardasse. Amministrazione comunale che però come accaduto di recente dispone la mandata dell'acqua potabile quando ci sono le sagre paesane o come accaduto ultimamente in occasione della grandiosa sagra realizzata nel Capoluogo  molto simile alla Festa dell'Unità   con tanto di politico regionale a seguito. 
Quindi se l'amministrazione comunale deve realizzare  il panem et circenses   con il politicante  Consigliere della Regione Lazio  si mobilita   e  l'acqua arriva come per  miracolo. Nel resto dell'anno invece i miracoli non ci sono e nemmeno l'acqua.  Nel 2022    l'amministrazione comunale   non ha  trovato    parole  e   azioni nei confronti di Acea per scongiurare il razionamento idrico nei numerosi centri abitati di Monte san Giovanni Campano  fatta  eccezione  per il  feudo   di Porrino /Carbonaro dove gli elettori  hanno sempre  l'acqua come se ci fossero cittadini di serie A e di serie B.  Per  i cittadini elettori  di serie A  il razionamento idrico non esiste e quindi   per il comune    diventa poco  importante  la sofferenza di buona parte della popolazione   senza acqua potabile per intere giornate e per troppe ore al giorno. Comune di Monte San Giovanni Campano che campa nell'emergenza  idrica a cui Fare Verde  ha fatto perdere il vizio  di scrivere disdicevoli  ordinanze  per la siccità localizzata. Amministrazioni comunali nel tempo  , compresa l'attuale ,    politicamente genuflesse al volere della multinazionale che dovrebbe gestire il servizio idrico integrato ma che di fatto si è trasformata nel nostro esattore per uno pseudo  servizio attuato dal 2004 con il razionamento idrico per  buona parte della popolazione,  con modalità strane, atipiche, di fantasia  e con tanto spreco di acqua potabile che invece di arrivare ai rubinetti delle famiglie si perde nei fossi. 

IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

Nonostante l'approvazione del Piano di emergenza per la Protezione Civile ( che non viene  attuato) la situazione resta drammatica per le frane che sono presenti  da anni sul territorio. La cementificazione eccessiva del suolo, i troppi immobili  abusivi, la presenza di una grande rete stradale impermeabilizzata, la mancanza di un programma per il rallentamento delle acque piovane e le pratiche agricole dei "contadini per caso"  hanno velocizzato le acque piovane che contribuiscono fattivamente a produrre piccoli e grandi eventi franosi sul territorio specialmente durante il periodo autunnale e primaverile. Nonostante ciò si continua a pavimentare e cementificare il suolo come se non ci fosse un domani senza regimentare adeguatamente le acque piovane .
In passato il territorio ha subito lo sfruttamento con le cave di breccia che sono rimaste in sospeso per il loro ripristino ambientale compreso il "cratere" realizzato alla Bagnara. Di fatto è poco incisiva l'azione di tutela del profilo paesaggistico che ha già subito un degrado importante anche in aree di sicuro interesse per il turismo naturalistico.
Da tempo memorabile le tematiche ambientali sono rimaste senza un progetto serio in previsione di uno sviluppo armonico ed eco sostenibile del nostro Comune che ha areali di pregio ambientale  agricolo riconosciuti dalla legge  e  che è  parte integrante  delle aree ZPS (Zona di Protezione Speciale) dichiarate protette dall'UE e riconosciute aree Parco dallo Stato. L'Ente Comune si è dotato del PRG dopo che il territorio di Monte San Giovanni Campano è stato devastato dall'abusivismo edilizio che ha fatto  proliferare  immobili, palazzine in ordine sparso, senza l'uso del buonsenso e senza la diligenza del buon padre di famiglia, come se un gigante li avesse buttati a caso.
Il disastro presente ha coinvolto il Comune che ha addirittura chiesto un finanziamento alla Regione Lazio per modificare il Piano Regolatore già sopra dimensionato per cubature previste per una popolazione di 25.000 abitanti . In buona sostanza sembrerebbero essere  stati  previsti  immobili per 25000 abitanti quando Monte San Giovanni Campano ne ha appena  12028 ossia meno della metà. Il tutto presumibilmente per  un errore di proiezione dello sviluppo demografico. Questo è uno  degli aspetti che aggiunto agli altri con il tempo hanno degenerato il nostro habitat, degradato la qualità della vita dei residenti    aggravando la comunità con spese che di certo si potevano risparmiare per  la miriade di impianti fognari, per  le  labirintiche linee per l’acqua potabile e per  le   ragnatele aeree di cavi elettrici e pali della pubblica illuminazione. In più negli ultimi anni si è potuto osservare il fenomeno dei cambiamenti climatici con fenomeni atmosferici sempre più violenti che oltre a produrre   frane e  smottamenti  contribuiscono a devastare quel poco che resta dell'agricoltura e rendono insufficiente la regimentazione delle acque meteoriche con erosioni anche di vie pubbliche come è accaduto in località Pantanelle. Il Comune da parte sua si limita a recintare le frane come è accaduto all'Anitrella e ad incappucciare gli edifici scolastici che subiscono infiltrazioni. Fare Verde negli ultimi anni non ha potuto constatare l'attuazione di un programma  per il  risanamento delle  frane a Monte San Giovanni Campano. Resta indelebile   nella memoria della popolazione il fallimentare  progetto per la sistemazione idraulica  del torrente Amaseno le cui opere vennero spazzate via dalla prima piena  autunnale. 



mercoledì 5 ottobre 2022

Provincia di Frosinone - Fare Verde stila il primo bilancio dell'azione di tutela ambientale ACQUA CHIARA .

 Fare Verde Provincia di Frosinone nel mese di Settembre 2022 è stata impegnata con l’azione di tutela Ambientale ACQUA CHIARA nei Comuni di Castelliri, Serrone , Isola del Liri , Monte San Giovanni Campano, Sora , Villa Latina e areale di Canterno . Il primo bilancio è estremamente positivo per aver ottenuto gli esami alle acque del fiume Liri richiesti direttamente dall'Ufficio Ambiente della Provincia di Frosinone all’Arpa Lazio su precisa segnalazione di Fare Verde. Oltre alle segnalazioni alle Forze dell’Ordine e alle magistrature del Frusinate e del Cassinate per la depurazione delle acque reflue di Serrone , Isola del Liri e Castelliri c’è da riscontrare il nuovo e grande risultato ottenuto per la tutela delle acque del Fosso S. Elia a Castelliri. Fare Verde Provincia di Frosinone guidata dal Dott. Marco Belli Dirigente Nazionale di Fare Verde ETS e presidente di Fare Verde Provincia di Frosinone, ha ottenuto attraverso esposti mirati numerose ordinanze di demolizione emesse dal Comune di Castelliri per manufatti ed edifici abusivi costruiti nella fascia di rispetto dei 10 metri del Fossato S. Elia per il mancato rispetto della normativa vigente. Per Castelliri però l’azione ACQUA CHIARA è ancora in corso e interesserà ogni angolo della Piana fino ad arrivare al fiume Liri oltre all’interessamento per la caratterizzazione dei rifiuti della discarica Granciara. Altre azioni di tutela sono in corso nel perimetro del lago di Canterno dove c’è già stata la demolizione di una struttura in area parco.

Il Presidente Belli: Fare Verde provincia di Frosinone non abbandonerà mai le persone oneste che per costruire la propria abitazione rispettano totalmente le leggi dello Stato e della Regione Lazio perché parte dal presupposto che l’abusivismo edilizio oltre a rubare il suolo alle future generazioni, concorre o cagiona il dissesto idrogeologico , favorisce l’illegalità diffusa, causa grave danno alla biodiversità e ai servizi eco sistemici. Fare Verde continuerà ad oltranza le sue battaglie per tutelare gli eco sistemi della nostra bellissima Ciociaria ma visto che l'Ambiente non ha confini fisici l'azione ACQUA CHIARA si allargherà a sorpresa anche nelle province e Regioni confinanti. Si ringraziano le Forze dell'Ordine e i volontari di Fare Verde del comitato d'intelligence Fare Verde Volpi dei Monti Ernici.



Schiuma nel fiume Liri a SORA.