Unmilioneottocentocinquantamila euro 1.850.000,oo (hanno la coda) è la cifra
che il Comune di Monte San Giovanni Campano ha speso dal
2019 al 2023 per la fornitura di energia elettrica .
A questo punto il buonsenso suggerisce di far redigere il PEC
(Piano Energetico Comunale) e il PRIC
(Piano Regolatore Illuminazione Comunale) . Strumenti che pur non essendo
obbligatori per Monte San Giovanni Campano (attualmente ha meno di 12.000
abitanti) dovrebbero essere adottati vista
la spesa considerevole che l’Ente
Comune sostiene per l’energia elettrica.
Fare Verde Monte San Giovanni Campano suggerisce di adottare il PEC e il PRIC al più presto per identificare quali interventi è possibile
praticare per il risparmio di energia elettrica , per i
minori consumi di combustibili
fossili.
Un PEC (Piano Energetico Comunale) per incentivare il ricorso alle fonti
rinnovabili, con la riduzione dei consumi di energia, per il
miglioramento della qualità della vita
con un ambiente più pulito , attraverso
la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas climalteranti come il metano, l’azoto e i
fluorati . La nostra associazione va
oltre il
Piano Energetico Comunale e asserisce che si dovrebbero normare gli impianti di illuminazione e a tal
proposto andrebbe redatto il PRIC (Piano Regolatore Illuminotecnico Comunale)
con la finalità di: incrementare
l’efficienza energetica degli impianti; minimizzare i consumi energetici
dell’impianto illuminazione pubblica; ottimizzare i costi di installazione,
esercizio e manutenzione degli impianti di illuminazione; ridurre
l’inquinamento luminoso in senso puntuale; migliorare la vivibilità e la
fruibilità della città durante le ore notturne, ma anche la sicurezza dei
cittadini e la sostenibilità ambientale; migliorare l’immagine esterna della
città; valorizzare l’ambiente urbano, i centri storici, i monumenti e le aree
verdi; migliorare la viabilità nei centri abitati; illuminare in modo corretto
e funzionale ogni area del territorio comunale per una migliore e più sicura
fruizione dell’ambiente cittadino; programmare gli orari per la riduzione della
luminosità dei lampioni e programmare gli interventi di manutenzione
dell’illuminazione pubblica”. Si possono studiare interventi per la smart city trasformando
gli attuali impianti “obsoleti in stile dopoguerra in efficienti impianti intelligenti capaci di fornire servizi ai
cittadini come ad esempio la ricarica per le e bike, per le auto elettriche,
come punti di informazione barometrici (facendo cambiare il colore di un
lampione per strada ) o come punti di diffusione per il WiFi civico.
Tutto questo per dire che con vari accorgimenti tecnici i lampioni possono diventare intelligenti e connessi: possono dialogare
tra loro e con altri smart objects, scambiandosi informazioni e dati oltre che
emettere luce in modo controllato e regolato (quando non serve abbassano da soli l’intensità luminosa) . Possono ad
esempio inviare informazioni direttamente agli smartphone dei cittadini o ai
veicoli in transito. Diventando quindi dei veri e propri piccoli hub.
Oltre a ciò una rete di pubblica illuminazione intelligente
riuscirà a dare quell’identità notturna
ai centri abitati di Monte San Giovanni Campano con percorsi esperienziali che
potranno mettere in evidenza i beni architettonici e i percorsi enogastronomici
( ci sono arrivate da sole le associazioni
che negli eventi installano le
luminarie a filo per indirizzare i visitatori ) .
La visione adottata fin ora è quella quantistica del palo
per la pubblica illuminazione = consenso elettorale. Questo modo di fare ,di
tipo retrivo, ha condotto al disastro la pubblica illuminazione ed infatti è accaduto
che le nuove luci (non a
norma) di via Valle e Pozzo San Paolo
hanno dato fastidio all’osservatorio astronomico e sono state sostituite per
forza , che le luci led installate in piazza Marconi sono state sostituite con
luci ad incandescenza in una sorta di “ insostenibile spreco energetico”, che i led guasti installati nei pregressi efficientamenti energetici sono stati
sostituiti con lampade ad incandescenza (incompetenza) , che ogni tanto il Capoluogo
resta al buio oppure è illuminato di giorno (carenza di
manutenzione). Oltre a ciò il Capoluogo da qualsiasi parte venga osservato ha
luci bianche miste a quelle gialle … senza nessuna identità notturna.
Insomma negli ultimi anni (sicuramwnte più di 10) c’è stata tanta approssimazione nella spesa per i “pali
della luce” portandoci al triste primato
di un palo della pubblica illuminazione per ogni tre abitanti . Numero dei pali della pubblica illuminazione
che ha superato il numero dei punti di illuminazione pubblica di Las Vegas senza avere il denaro di quella città . Questo è l’esempio negativo in assoluto su cui si
dovrebbe scrivere un libro sull’uso
insostenibile della risorsa energetica.
La speranza che è ultima a morire suggerisce di aspettare
per capire cosa accadrà nell’immediato futuro ...