martedì 24 settembre 2019

MSGC - Drastica riduzione del consumo di suolo certificata dall'ISPRA

Fare Verde Gruppo di Monte San Giovanni Campano contro tutto e contro tutti nelle sue battaglie contro il consumo di suolo è diventata l'arpia della situazione con risvolti addirittura grotteschi. L'amministrazione comunale è arrivata al punto di chiedere un parere legale ad un avvocato pagandolo 400 euro di soldi pubblici per eventuali azioni legali contro la nostra Associazione di Protezione Ambientale REA di aver chiesto accesso agli atti all'Ufficio Tecnico Urbanistica. Una cosa da non credere e fuori da ogni logica che non impensierisce affatto il nostro Presidente Provinciale Dott. Marco Belli che infatti si è rivolto all'ISPRA ed ha ottenuto lo "STUDIO SUL CONSUMO DI SUOLO PER MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO". Uno studio finalizzato alla verifica concreta per le azioni  di deterrenza attuate contro l'abusivismo edilizio ed infatti  una sfilza di Ricercatori   hanno certificato la drastica riduzione del consumo di  suolo sull'intero territorio Comunale. .Il prezioso documento rilasciato dall'ISPRA è una VITTORIA che non ha precedenti per l'Ambientalismo Italiano ed infatti l'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e ricerca Ambientale) con nota del 24.9.2019 indirizzata a Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano CERTIFICA la drastica riduzione del consumo di suolo a Monte San Giovanni Campano rispetto agli anni precedenti nonostante tutto e tutti. Il ringraziamento più sincero va al Presidente Nazionale di Fare Verde AVV. Francesco Greco che ha sempre sostenuto le battaglie sull'abusivismo edilizio, ai Carabinieri Forestale, ai Carabinieri della Caserma di Monte San Giovanni Campano e a tutti i Ricercatori dell'Ispra che hanno dovuto lavorare moltissimo per il nostro territorio.
 "ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Via Vitaliano Brancati, 48 – 00144 Roma
www.isprambiente.gov.it
Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2019
Elaborazioni del consumo di suolo (v. 1.1) – 19/09/2019
Coordinamento tecnico-scientifico
ISPRA - Michele Munafò
michele.munafo@isprambiente.it
http://www.consumosuolo.isprambiente.it
Fotointerpretazione, classificazione, produzione cartografia, validazione ed elaborazione dei dati
Francesca Assennato, Luca Congedo, Marco D’Antona, Marco Di Leginio, Valentina Falanga, Chiara Giuliani, Ines Marinosci,
Michele Munafò, Angelo Pecci, Piera Pellegrino, Stefano Pranzo, Nicola Riitano, Andrea Strollo, Daniele Trogu (ISPRA), Luigi Dattola (ARPA Calabria),
Giuseppina Annunziata, Lucilla Fusco, Pasquale Iorio, Elio Luce, Gianluca Ragone, Elio Rivera (ARPA Campania), Samantha Arda, Bianca Maria Billi,
Margherita Cantini, Monica Carati, Daniela Corradini, Rosalia Costantino, Maria Elena Manzini, Chiara Melegari, Manuela Mengoni, Roberta Monti,
Luca D. Sapia, Andrea Spisni, Daniela Zara (ARPAE Emilia Romagna), Laura Gallizia Vuerich, Paola Giacomich (ARPA Friuli Venezia Giulia),
Monica Lazzari, Cinzia Picetti (ARPA Liguria), Dario Bellingeri (ARPA Lombardia), Roberto Brascugli (ARPA Marche), Teo Ferrero, Cristina Prola,
Isabella Tinetti, Tommaso Niccoli, Gabriele Nicolò, Luca Forestello (ARPA Piemonte), Vito La Ghezza (ARPA Puglia),
Elisabetta Benedetti, Francesco Muntoni (ARPA Sardegna), Domenico Galvano, Fabrizio Merlo (ARPA Sicilia),
Cinzia Licciardello, Antonio Di Marco, Diego Palazzuoli (ARPA Toscana), Luca Tamburi (ARPA Umbria), Fabrizia Joly (ARPA Valle D’Aosta),
Andrea Dalla Rosa, Adriano Garlato, Antonio Pegoraro, Francesca Ragazzi, Francesca Pocaterra, Silvia Obber, Ialina Vinci, Paola Zamarchi (ARPA Veneto),
Gianluca Antonacci, Cinzia Frisanco (CISMA srl per APPA Bolzano), Paolo De Fioravante (Università della Tuscia),
Roberta Bruno, Alice Cavalli, Pasquale Dichicco, Lorella Mariani, Giuseppe Milano (IUSS Pavia), Tania Luti (Università di Firenze),
Giacomo Angelini, Francesco Aquilanti, Alexandra Cinepaverde, Carolina Codato, Francesca Faccenda, Mariangela Ferruzzi, Emanuele Fiore,
Gabriele Iacovone, Erica Mastrolorenzo, Davide Milesi, Francesca Ricci, Silvia Scozzari, Enrica Zattoni (Sapienza, Università di Roma),
Giulia Esposito, Teresa Oreade Grillo, Gianmarco Ritacco, Leonardo Rizzo, Giulia Valentino (Servizio Civile Nazionale di Roma Capitale).
Citazione
Munafò, M. (a cura di), 2019. Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2019. Report SNPA 08/2019"

Il Presidente di Fare Verde Provincia di Frosinone invita al silenzio le Istituzioni locali di Monte San Giovanni Campano perché le azioni e le parole che hanno dedicato a Fare Verde oltre a non essere accettabili sono fuori luogo alla luce dei risultati ottenuti che sono perfettamente rispettosi delle leggi dello Stato , della Regione Lazio e del Programma Europeo.

domenica 22 settembre 2019

MSGC - Consultorio Familiare in stato "confusionale".

A Monte San Giovanni Campano da mesi è stato annunciata l'apertura del nuovo Consultorio Familiare  ma all'improvviso spunta fuori il link Orari del Consultorio Familiare  dove i pazienti possono consultare gli orari  delle visite dallo Psicoterapeuta. Fatto è che la ASL ha pubblicato gli orari per le visite che si terranno   il mercoledì dalle 15.00 alle 18.00 presso la sede del vecchio Consultorio in via Cappuccini n.1.


Nella foto compare il pulsante "chiuso ora" che diventa verde il mercoledì tanto è vero che al momento in cui è stata scattata la foto il link indicava le ore mancanti all'apertura delle visite dallo Psicoterapeuta che sono scritte esattamente sopra il nome della Dottoressa.
 Il Comitato Civico Free Monte è lapidario: Il Consultorio Familiare per stare meglio lì giace!
In paese è noto a tutti che il Consultorio Familiare di via Cappuccini è stato chiuso da mesi ma forse alla ASL non se ne sono ancora resi conto o sono in vena di fare gli scherzetti.
I politici locali e soprattutto il sindaco di Monte San Giovanni Campano hanno annunciato più volte l'apertura del nuovo Consultorio Familiare che dovrebbe essere ubicato  (in area decentarata e periferica) precisamente  lungo il tratto  della strada Provinciale che dal Capoluogo conduce a Porrino ma fino ad ora gli annunci sono rimasti come parole al vento.
Fatto è che l'unica certezza al momento è rappresentata dalla presenza dello Psicoterapeuta presso la sede del vecchio Consultorio in via Cappuccini che non a caso è ancora provvista di arredamenti e di utenze allacciate.
Il Comitato Civico Free Monte auspica meno confusione sulle notizie,  più trasparenza sulle dichiarazioni rese dai politici locali e soprattutto il ripristino totale di quel servizio che è utile alla popolazione.
La discrepanza è stata segnalata da Fare Verde Monte San Giovanni Campano.

sabato 21 settembre 2019

MSGC - Il depuratore Fontana Magna non funziona e il resto sono solo chiacchiere da bar.

La storiella del depuratore Fontana Magna che serve il Capoluogo di Monte San Giovanni Campano e altre  contrade. Correva l'anno 2014 e  Fare Verde a seguito di problematiche agli areali di alcune specie protette decise di rivolgersi all'allora Corpo Forestale dello Stato per la verifica di tutti i depuratori del Comune di Monte San Giovanni Campano. Ebbene già nel 2014 venne appurato che nessuno dei nove  depuratori era in regola con la normativa vigente compreso il depuratore Fontana Magna tanto è vero che tutti i depuratori furono sanzionati con multe salatissime. Tutto passò in secondo ordine, le multe furono girate ad ACEA  e la popolazione continuò  a seguire l'amministrazione Comunale nei pellegrinaggi, nelle prenotazioni dei loculi cimiteriali , a chiedere lampioni per la pubblica illuminazione  e non si rese conto che la depurazione delle acque reflue urbane era nel frattempo stata messa sotto infrazione   dalla Comunità Europea e deferita alla Corte di Giustiuzia CE. Tutti distratti che continuavano a pagare un servizio che non era assolutamente fornito ma esatto regolarmente dal gestore del servizio idrico integrato. Tutti distratti? Ma anche no! Infatti l'Avv. Macioci Tmmaso che di esperienza ne ha da vendere non si è arreso ed ha messo causa ad ACEA Ato5 spa vincendola con sentenza n. 986/2019. La sentenza  contro ACEA Ato 5 spa è fondamentale perchè  dopo aver dimostrato  che il depuratore Fontana Magna non ha mai funzionato  dice che nulla è dovuto  se un servizio non viene reso.
Logicamente Fare Verde non si sofferma sulle debolezze umane dei testimoni che hanno deposto durante la causa tra i quali il Sindaco di Monte San Giovanni Campano definito dal    Magistrato  in sentenza come   "reticente e  vago" dimostrando in questo caso che gli interessi della popolazione non corrispondono esattamente a quello che predica anche dal pulpito o durante le processioni. La nostra Associazione   si sofferma sulla testimonianza appassionata del nostro Presidente provinciale Dott. Marco Belli che si è sostituito alle Istituzioni Locali ed ha difeso l'Ambiente e i diritti della popolazione dimostrando con carte alla mano che il depuratore Fontana Magna è la "ciofeca"  della depurazione delle acque reflue urbane e soprattutto che quel depuratore non ha mai funzionato.
Fare Verde coglie così dopo 5 anni di battaglia quel successo di onestà intellettuale che annichilisce i delatori, azzittisce il populismo e soprattutto ristabilisce la verità che non può essere negata per così tanto tempo.
Una tiratina di orecchie va a tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale che ancora oggi non hanno compreso appieno che l'Ambiente è un argomento trasversale che va difeso a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza in quanto BENE COMUNE  IRRINUNCIABILE che nel caso dell'acqua  si spera tornerà presto alla gestione pubblica. Intanto, però, Monte San Giovanni Campano ha perso gli areali di alcune specie protette proprio per l'antropizzazione troppo spinta, per le bugie, per il così fan tutti e per il fancazzismo e questo non è accettabile. La sostenibilità nell'uso delle risorse idriche deve essere una priorità in un Comune come Monte San Giovanni Campano che sopravvive con la perenne crisi idrica e questo fino ad ora non lo ha voluto capire  nessuno tanto è vero che gran parte della popolazione suddita è arrivata a far finta che il fatto non fosse il suo  ed ha  continuato  a pagare per servizi farlocchi pur di non protestare.
Le proteste servono eccome e chi non protesta per l'assenza e lo spreco dell'acqua  bene pubblico indispensabile alla vita può continuare a fare quello che gli pare ma deve avere almeno il buon gusto di rimanere in silenzio ed essere rispettoso nei confronti di  chi protesta  per le criticità presenti sul territorio. Una nota di vero demerito va alla Segreteria Tecnica Operativa dell'Ato 5 che ancora non  ha compreso da che parte stare. Per ultimo si sappia che  Fare Verde non fa "battaglie contro i mulini a vento".
Di seguito le parti salienti della sentenza 986/2019

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venerdì 6 settembre 2019

MSGC - Il tunnel immaginario - Nuovo piano di cementificazione generale - Episodio 3°

Risulta difficile spiegare alla popolazione come il progetto immaginario del tunnel nel Capoluogo possa diventare realtà in un mondo parallelo presente solo nella fantasia sfrenata di ogni politico che si è insediato a Monte San Giovanni Campano. Fare Verde dopo una trentina di anni di fantasia più sfrenata cerca di spiegare il fenomeno con lo studio realizzato da  Timothy Leary  (uno psicologo statunitense) sul tunnel di realtà che lo ha descritto nel suo libro Neuropolitics e in diversi scritti tra cui il celebre libro  Prometheus Rising.  Queste pubblicazioni in seguito hanno designato  il sostantivo più semplice  tunnel mentale.
La locuzione tunnel mentale meno recentemente anche tunnel di realtà è una spiegazione psicologica del fenomeno che conduce ogni individuo ad interpretare la realtà in maniera personale e quindi non oggettiva. Il tunnel sta a figurare un processo mentale che semplifica la realtà a favore di una "verità" parziale o preconcetta chiaramente visibile all'uscita del tunnel. Le pareti del tunnel permettono di vedere solo gli elementi presenti al suo interno e impediscono di vedere gli altri elementi oggettivi esterni, anche se eventualmente evidenziati da un interlocutore. Questa realtà virtuale viene generata con un percorso mentale contrario, partendo dall'uscita del tunnel (quindi dai preconcetti) invece che formarsi valutando tutti gli elementi oggettivamente. Il risultato può portare verso un'interpretazione errata della realtà. Questo fenomeno è naturale per l'essere umano ed è dovuto alla naturale tendenza della mente a semplificare ignorando elementi che sono considerati non importanti. Per fare questo vengono utilizzati i filtri mentali che abbiamo generato dalle esperienze, dai condizionamenti e dal sistema di convinzioni. Sono quindi necessari un grosso sforzo e una adeguata apertura mentale  per opporsi a questo processo errato e quindi vedere la realtà per come è e non per come ci appare.
In buona sostanza i politici  hanno promesso il tunnel alla popolazione perché ritenuto necessario dalla   popolazione   senza valutare i costi della spesa che avrebbero imposto sacrifici di ogni genere tali  da renderne  impossibile la costruzione da parte di chi investe in pali della luce e marcaipiedi che servono a restringere le strade (in netta antitesi con la viabilità agognata dal famoso tunnel immaginario) che di fatto diventa sempre più difficoltosa e decurtata di   preziosi posti per le auto. Quando  Fare Verde  ha messo tutti  di fronte alla realtà dei fatti c'è stata la presa d'orgoglio dei politici che  invece di chiedere scusa alla popolazione per le corbellerie annunciate si sono arrampicati sugli specchi e pur di dimostrare che il progetto è realizzabile lo hanno incluso nel piano dei lavori pubblici . Il tunnel delle meraviglie esiste nelle menti dei politici che non sono ancora usciti dal tunnel mentale e che quindi non possono essere  adatti alla pianificazione del territorio per pregressi modi di fare alquanto sibillini che non hanno nulla a che fare con la realtà. Il piano regolatore per un territorio non deve contemplare solo le nuove costruzioni con relativo aumento della breccia e del cemento o il perdono di abusi edilizi. Esso deve progettare in modo armonioso una migliore qualità della vita per la popolazione , il rispetto per le future generazioni, l'uso sostenibile del suolo , la conservazione dei patrimoni Paesaggistico, Archeologico e Architettonico e qundi un nuovo piano regolatore  necessita di studi particolari e integrati che devono essere condivisi nel modo più trasparente poassibile con la popolazione stanziale. Per quanto riguarda il tunnel delle meraviglie si distende un velo pietoso e si aspettano tempi migliori con altra classe politica più concreta , più avveduta e soprattutto più ancorata alla realtà.


domenica 1 settembre 2019

MSGC - Chiaiamari è la frazione più grande di Isola del Liri - Nuovo piano di cementificazione generale Episodio 2°

E' ormai passato un decennio e i risultati del Piano Regolatore Vigente sono ben presenti. Ad esempio la frazione Chiaiamari si è sviluppata in modalità "selvaggia", senza seguire nessuna regola e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A Chiaiamari esiste quel fenomeno di "conurbazione anomala" ed infatti è stato favorito l'insediamento urbano di una grande fetta di popolazione senza alcun criterio. Normalmente un centro urbano importante è un polo d’attrazione per molti abitanti  che vi trovano lavoro,  vita sociale servizi alla persona  e vi si stabiliscono. Quando molta gente si concentra in una stessa zona la frazione  cresce fino a congiungersi con altre frazioni e contrade  vicine formando così un agglomerato urbano, chiamato conurbazione. La conurbazione di Chiaiamari si è espansa a macchia d’olio intorno al nulla  e termina là dove i campi e il verde ritornano a essere più abbondanti rispetto alle costruzioni e i centri abitati sono ben distinguibili tra loro. Di fatto non c'è nulla che possa attrarre la popolazione in quel luogo tanto è vero che c'è la quotidiana fuga sistematica della popolazione da quella realtà verso Isola del Liri che campa sul denaro speso dai Monticiani di Chiaiamari rendendo la frazione monticiana la più grande frazione "rignicola" dell'oltre Liri. Praticamente una conurbazione che non serve a Monte San Giovanni Campano in quanto
è di stretta pertinenza  dalla cittadina di Isola del Liri poiché lì si  trovano  concentrati: le scuole superiori, la ASL, gli ambulatori . le banche, i supermercati, l'ufficio postale aperto di pomeriggio, i pullman per Roma ecc. ecc  e ciò comporta che troppe persone vivono  una parte della loro vita in quella  conurbazione anomala. Di fatto Chiaiamari dovrebbe avere più autonomia dal Comune di Monte San Giovanni Campano o distaccarsi completamente e a questo punto è auspicabile un referendum per la divisione territoriale del Comune in modo da dare potere decisionale agli abitanti di quella frazione che oramai sono sempre più distanti mentalmente dal senso di appartenenza alla Comunità Monticiana.
Praticamente il Piano regolatore vigente non ha offerto nulla alla popolazione residente di Chiaiamari e al contrario in un sorta di sfruttamento ha preteso tasse sui terreni definiti per convenzione edificabili ma che poi per esserlo sono soggetti a meccanismi complicatissimi. Nessuno sviluppo programmato per il territorio, nessuna infrastruttura nuova dedicata alla popolazione, nessun luogo dove poter socializzare senza chiedere delibere per l'uso di un parcheggio spacciato per piazza e soprattutto nessuna area verde dove i bambini possono giocare tutti insieme. Praticamente una frazione senza futuro dove c'è tanto spazio che non può essere utilizzato per la schietta volontà di chi amministra il paese. La popolazione di Chiaiamari dovrebbe iniziare a chiedere allo spiritoso politico locale cosa deve avere in cambio in servizi (non in piaceri personali) dopo aver versato tanto denaro alle casse Comunali con le tasse sui terreni edificabili.
Fare Verde non vuole offendere nessuno pubblicando la foto aerea di Chiaiamari (dall'alto lo scempio territoriale è palese) e perciò pubblica la foto della chiesa.



sabato 31 agosto 2019

MSGC - Nuovo Piano di cementificazione Generale - Episodio 1° - L'Area Verde a Paglia -

L'area Verde costruita a Paglia resta uno dei capolavori dell'ingegneria moderna che andrebbe messo sui libri universitari e fatto argomento di lezioni sull'ingegneria bellica da non realizzare mai. La struttura è una colata  di cemento armato monoblocco realizzata per deturpare l'Ambiente  dove prima esisteva una costruzione del '700 che in tempo passato fungeva come casa per le partorienti.
Ebbene l'area verde, di cui non si fa accenno al progettista per nostro amor proprio, costruita  a Paglia non ha un solo filo di erba ed è dotata di una sorta di scalinata a mo' di anfiteatro Greco che  risulta  pacchiana  e provoca senso di repulsione . La leggenda locale vuole che il tecnico nel progettarla si sia ispirato durante una gita a Paestum ma forse avrebbe fatto bene a mangiare solo mozzarelle e rimanere chiuso nel ristorante per tutta la durata della gita. Una struttura, come si accennava  prima, forse figlia degli ultimi scampoli della Guerra Fredda  che racchiude tutto lo scibile umano  per il consumo del cemento armato  tanto da farla essere una "cosa" a prova di bomba all'Idrogeno. A tal proposito Fare Verde consiglia di verniciare l'area verde con un colore mimetico per evitarne l'inclusione  nella lista delle strutture belliche adatte al lancio di missili nucleari  a media gittata e a tal proposito potrebbe soddisfare la curiosità di tanti un eventuale calcono sui Megatoni   necessari per provocarle qualche danno. Nel frattempo lo SCIENZIATO che ha  permesso tale scempio  in aperta campagna vorrebbe essere il "mandante" per il nuovo piano di cementificazione oops regolatore generale. Questo è solo il 1° episodio della saga "Devastazione del territorio e cementificazione compatta"... presto seguirà il 2° episodio...

Ben evidenziata l'Area Verde costruita al 100% in cemento armato in località Paglia di Monte San Giovanni Campano

Particolare del cemento armato che vuole ricalcare i posti a sedere di un anfiteatro Greco probabilmente visto durante una gita a Paestum