domenica 1 marzo 2020

MSGC - Sanzioni pesantissime e confisca per prevenire l'inquinamento delle acque di superficie (Liri , Amaseno e Sorgenti).






Prevenire l’inquinamento dei Corsi d'acqua di superficie


La prevenzione per l’inquinamento dei corsi d'acqua di superficie di qualsiasi grandezza  è qualcosa che avrebbe dovuto avere inizio molto tempo fa, considerato lo stato in cui si trovano il fiume Liri e il torrente Amaseno. Le persone anziane spesso raccontano ai propri  nipoti che quando erano giovani facevano il bagno nel fiume e nel torrente, mentre oggi non ci penseremmo nemmeno ad immergerci in quella che una volta era una fonte di piacere e di salute.


 Risultato immagini per bagno nel fiume

Ma cosa si può fare per prevenire l’inquinamento dei corsi d'acqua?
La maggior parte dei corsi d'acqua è inquinato  dai reflui fognari anche con  microrganismi fecali, ma c’è anche un notevole inquinamento da materie plastiche, che si decompongono molto difficilmente, tutti inquinanti comunque di cui è direttamente responsabile l’uomo. A tal proposito è obbligatorio spiegare che l'inquinamento di un corso d'acqua di superficie si realizza solo in modo parziale nel luogo di immissione degli inquinanti ed infatti è a valle che essi  arrecano il maggiore  inquinamento.
Ad esempio il Comune di Isola del Liri (sprovvisto di depuratori) dopo aver fornito alla popolazione (con le due cascate) un IMPONENTE AEROSOL di   sostanze inquinanti,   provenienti a monte,    da Isola del Liri superiore    inquina a sua volta  il Liri nei Comuni a valle . La quantità e i danni dell'inquinamento saranno decrescenti all'aumentare della distanza dal luogo di immissione degli inquinanti. Nello specifico l'inquinamento prodotto dal Comune di Isola del Liri sarà maggiore a Catelliri e andrà a decrescere attraversdando i territori di Arpino e Monte San Giovanni Campano dove inevitabilmente  le sostanze inquinanti si ritroveranno poi nei piatti della popolazione che mangerà prodotti eduli  coltivati e allevati utilizzando  quelle acque.


Risultato immagini per isola del liri


L’unico modo per prevenire l’inquinamento dei corsi d'acqua comprese le sorgenti e le falde sotterranee  è quello di esercitare uno stretto controllo degli scarichi  dei depuratori civili e industriali (quest'ultimi ove presenti insediamenti industriali) , con sanzioni commisurate al danno prodotto, anche con la  confisca dell'azienda che li gestisce con tanta leggerezza .  L’uso di prodotti chimici usati  in agricoltura, inquina notevolmente i corsi d'acqua , per questo è necessario sostituire urgentemente gli antiquati metodi di fertilizzazione e gli antiparassitari velenosi, praticando un’agricoltura biologica e salutare per tutti.
È importantissimo educare le persone a smetterla di gettare rifiuti ovunque, anche perchè poi molti di essi finiscono nei corsi d’acqua. Anche le piante come le canne possono aiutare a depurare l’acqua dei fiumi, dei torrenti e dei laghi; è indispensabile evitare   di distruggere la flora circostante, in quanto protegge i fiumi da diversi inquinanti.
 In realtà le cose che si possono fare per prevenire l’inquinamento dei corsi d'acqua  sono molte, la cosa strana è che nella maggior parte dei casi non si mettano in pratica e in tanti restano in silenzio quando chi inquina si divide guadagni MILIONARI ai danni della nostra salute

 Risultato immagini per lavoisier
Infine la Ciociaria non è una terra dove la Legge di Lavoisier fa eccezione e anche da noi le sostanze inquinanti ce le deve mettere l'uomo perchè non si creano da sole e neppure si distruggono come tanti ciarlatani vorrbbero far credere quando parlano di sostanze biodegradabili.
Se la massaia acquista i litro di sapone per i piatti inevitabilmente nel corso d'acqua arriuverànno gli inquinanti equivalenti ad un litro di sapone. Ci arriveranno in altre forme ma ci arriveranno che si voglia oppure no perchè l'uomo fino a questo momento non è in grado di manipolare  la  Legge della conservazione della massa. 
Non saranno i politici con le loro chiacchiere a fermare l'inquinamento.

 

sabato 29 febbraio 2020

MSGC - Le produzioni biologiche sono certificate dal marchio Eco-Life

Non basta un mercatino nelle mura del convento per far diventare biologica una produzione agricola come non basta un articolo sul giornale e non basta neppure l'isteria popolare che segue le stupidaggini di ciarlatani e politici dalle dubbie qualità morali. Per ottenere  le produzioni agricole e zootecniche BIO  e la loro sicura  commercializzazione a km zero  si deve attuare un percorso preciso previsto dal  Regolamento dell'Unione Europea che concede  il riconoscimento dei prodotti e l'applicazione del marchio Eco Life.


Risultato immagini per marchio eco life agricoltura bio

La normativa EU prevede l’obbligo di assoggettamento al sistema di controllo di tutti gli attori della filiera, a partire dalla produzione agricola fino alla commercializzazione.
 Sono 12 Organismi di controllo ODC autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per la certificazione degli operatori del biologico in Italia. Sul loro operato vigilano le Regioni e le altre autorità pubbliche preposte alla vigilanza (Repressione Frodi, NAS, Carabinieri Forestale, Polizia Provinciale ecc.). L’obbligo di assoggettamento al regime di controllo, inizialmente previsto solo per i produttori agricoli, zootecnici e preparazioni alimentari, è stato esteso prima alla vendita al dettaglio di prodotti sfusi e preincartati (es. reparto ortofrutta, gastronomia, pane e prodotti da forno, ecc.) e poi all’attività di magazzinaggio e distribuzione all’ingrosso. Solo i punti vendita che commercializzano esclusivamente prodotti confezionati e sigillati direttamente al consumatore (o utilizzatore finale) sono esentati dall’obbligo di assoggettamento al regime di controllo. Per utilizzatore finale si intende, ad esempio, l’agricoltore che acquista le sementi presso i consorzi agrari e altre rivendite specializzate , non ancora soggetti agli obblighi di controllo imposti dal Reg. CE 834/07


 Latium BIO Gruppo OP LATIUM


Come si certifica una produzione  biologica

Nella Regione Lazio 
I prodotti biologici per essere commercializzati devono avere una certificazione che garantisca la loro provenienza da aziende operanti in conformità alla  normativa europea.
Le aziende agricole e quelle di trasformazione devono sottoporsi al controllo di un ente autorizzato il quale viene definito Organismo di Controllo (OdC). Gli OdC in Italia sono autorizzati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ad effettuare i controlli diretti nelle aziende e a certificare le produzioni biologiche.
Per visionare l'elenco completo degli OdC ed accedere a tutte le informazioni sull’Agricoltura Biologica è possibile consultare il sito del Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica www.sinab.it


 Risultato immagini per arsial


L'attività di vigilanza sugli OdC è svolta da ARSIAL (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura del Lazio) che ha dedicato alle produzioni biologiche un Focus tematico disponibile su http://www.arsial.it/arsial/produzioni-biologiche/ 
Procedure da seguire per la conversione al metodo biologico
Dopo essersi informati presso le Associazioni di produttori, le Organizzazioni professionali agricole o gli Organismi di Controllo ed avere valutato se il biologico rappresenta una reale opportunità , sarà possibile entrare nel settore seguendo delle procedure codificate da normative Statali e Regionali che regolano il sistema.
Per iscriversi occorre compilare una notifica di attività con il metodo biologico ed inviarla all'amministrazione regionale e all'organismo di controllo privato che si è scelto.
Come da Decreto Ministeriale n. 2049 del 01/02/2012 e sue successive modifiche e integrazioni, le aziende interessate sono tenute a presentare richiesta di inizio attività tramite Prima Notifica informatizzata da presentarsi utilizzando il SIB (Sistema Informativo Biologico) operante sulla piattaforma informatica SIAN www.sian.it; tale richiesta sarà presentata alla Regione Lazio e all'Organismo di Certificazione prescelto, tramite conferimento di delega da parte dell'operatore, ai soggetti autorizzati alla compilazione della notifica di attività con metodo biologico (CAA o tecnici abilitati dall'Amministrazione competente a tale scopo). 
Le procedure per la presentazione delle notifiche informatizzate sono stabilite dalla Determinazione Dirigenziale n. A08907 del 07/09/2012; di seguito si riportano i principali passaggi: 
  • Costituzione/Aggiornamento Fascicolo Aziendale (CAA)
    I CAA, Centri di Assistenza Agricola, sono  disciplinati dal decreto ministeriale 27 marzo 2001 e successivamente dal D.M. 27 marzo 2008
  • Compilazione Notifica (CAA - Tecnico abilitato delegato)
  • Stampa Notifica (CAA - Tecnico abilitato delegato)
  • Firma dichiarazione di impegno della Notifica (Operatore Bio)
  • Apposizione Marca da Bollo da Euro 16,00 (Operatore Bio) - la data apposta sulla marca da bollo deve essere antecedente o contestuale alla data di rilascio della notifica (art. 2, D.P.R. 642/72)
  • Rilascio Notifica e stampa Ricevuta di Accettazione (CAA - Tecnico abilitato delegato)
  • Trasmissione Notifica alla Regione Lazio e all’OdC prescelto (Operatore - CAA - Tecnico)
Subito dopo il rilascio informatico, la Notifica cartacea firmata e in bollo, con allegata la Ricevuta di Accettazione e copia di un Documento di Riconoscimento in corso di validità di chi ha firmato è trasmessa alla Regione Lazio - Direzione Regionale Agricoltura - Area Decentrata Agricoltura (ADA) competente per territorio:
  • ADA FROSINONE - Via Francesco Veccia 23 - 03100 Frosinone 
  • ADA LATINA - Via di Villafranca 2/D - 04100 Latina 
  • ADA RIETI - Via Tavola D'Argento snc - 02100 Rieti
  • ADA ROMA - Via Rodolfo Lanciani, 38, 00162 Roma
  • ADA VITERBO - Via Mariano Romiti 80 - 01100 Viterbo.
La trasmissione della Notifica cartacea all’ADA competente può avvenire per Raccomandata A/R, PEC o consegna a mano. Nel caso in cui la Notifica venga trasmessa tramite PEC è necessario inviare unitamente una dichiarazione sostitutiva per marca da bollo resa ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 
La Notifica di Variazione va presentata entro trenta giorni dall’intervenuta variazione, con le stesse modalità della Prima Notifica.
La notifica è una dichiarazione d'impegno ad assoggettare l'azienda al sistema di controllo di un OdC, osservare le norme comunitarie, nazionali e regionali e accettare le misure sanzionatorie previste in caso di infrazione. 
Nell’area pubblica di SIAN è disponibile l’elenco degli Operatori Biologici Italiani https://www.sian.it/aBiologicoPubb/start.do 

mercoledì 12 febbraio 2020

MSGC - Acea comunica l'ennesimo razionamento idrico spacciandolo per turnazione idrica.

A Monte San Giovanni Campano il giorno 11 di Febbraio 2020 sono state chiuse le scuole per la mancanza di acqua potabile. Una cosa giusta ma davvero impossibile da ingoiare. Nel marasma che ha colpito il servizio idrico il Comune ha dimenticato che il giorno 8.1.2020 il gestore del servizio idrico integrato ( ACEA) ha pubblicato il nuovo piano di razionamento idrico (turnazione idrica). Piano di razionamento che è conosciuto  dalla nostra associazione , da pochi addetti di ACEA ma che risulta chiaramente sconosciuto  dal Comune,  dai sostenitori del monarca, dai custodi dei due cimiteri, dalle associazioni di protezione civile e incivile, dagli addetti delle pompe funebri, dalle aziende di fiducia del Comune,  dai nonni vigili, dal clero, dagli adepti dei gabellieri, dai nuovi  comitati per i festeggiamenti , dalle confraternite, dalla loggia massonica  e dalla quasi totalità  della popolazione.




 Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano  oltre a rimanere perplessa si rivolge  al sindaco di Monte San Giovanni Campano che dovrebbe spiegare per quale sacrosanto motivo  fin ora non ha chiuso   le scuole nei pomeriggi inclusi nel razionamento idrico e perchè non chiude i due cimiteri  dell'amata città con una sacra  ordinanza  se dopo le 14.30  non c'è acqua potabile visto che il giorno 11 febbraio ha chiuso le scuole per mancanza di acqua come se fosse un evento eccezionale. L'acqua razionata a Monte San Giovanni Campano  è una situazione  da terzo mondo che si protrae da anni e che è stata parzialmente superata con sacrificio dall'iniziativa dei singoli, purtroppo non da tutti, mediante l'installazione di costosi serbatoi e impianti automatici per lo stoccaggio di quel bene indispensabile alla vita e al progresso ma che ha creato anche un serio problema Ambientale per i troppi pozzi  che captano l'acqua dalle falde in modo indisciplinato. Per questo motivo Fare Verde si è rivolta con apposita richiesta di accesso agli atti al Comune per capire quali scuole sono senza serbatoio per l'acqua potabile visto che il razionamento idrico dura dall'Anno del Signore 2004 e precisamente da quando la jattura colpì Monte San Giovanni Campano che venne affidato  ad ACEA per la gestione del servizio idrico integrato.  Fare Verde  invita l'Ing Michele Chiarlitti responsabile ACEA  per il  razionamento ìdrico di Monte San Giovanni Campano (sperando che non sia monticiano) a verificare di persona a che ora Acea CHIUDE l'acqua nel Capoluogo  e nelle frazioni perchè non è assolutamente vero che tutti i giorni l'acqua viene chiusa agli orari scritti su quel bollettino di razionamento idrico. Bollettino per l'acqua razionata    molto simile  a quei manifesti incomprensibili della Wehrmacht  che purtroppo riportavano solo azioni da subire da parte della popolazione. Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano i bollettini dell'arroganza  li sa leggere benissimo e quindi  trova INTOLLERABILE quella frase  di fantasia  scritta da ACEA che addossa  la colpa   alla popolazione per il razionamento idrico  che a suo dire verrebbe  causato  dagli  eccessivi consumi. Tesi a dir poco GROTTESCA  alla luce del fatto che  il gestore del servizio idrico integrato  riesce a perdere dall'acquedotto Comunale fino al 70% dell'acqua che dovrebbe trasportare e che invece finisce sprecata nei fossi.  ACEA scrive in Italiano: "Le suddette turnazioni potrebbero essere sospese nell’eventualità si riscontrassero delle diminuzioni dei consumi alle utenze tali da garantire la continuità del servizio" che vuol dire perfettamente consumate di meno e vi mandiamo l'acqua a tutte le ore come se  la colpa del razionamento idrico  fosse della popolazione che consuma troppo.
Fare Verde alla luce di tanta arroganza e presa in giro sfacciata   invita l'amministrazione comunale a mettere fine immediatamente a queste schifezze e ai sorprusi che subisce la popolazione costituendo un sub ato indipendente da ACEA. Non è vero che le soluzioni non ci sono ed infatti  abbandonare ACEA è una soluzione  e un dovere per ogni politico di Monte San Giovanni Campano
Questa volta non ci venissero a dire che è una battaglia contro i mulini a vento perchè Fare Verde ha già dimostrato che è possibile curare il delirio di onnipotenza di ACEA facendola scendere dal regno dei cieli.
Fare Verde si rivolge a tutte le forze politiche invitandole a farla finita con le chiacchiere e anche con gli assurdi silenzi prchè l'acqua è un bene comune indispensabile alla vita e va protetta ad ogni costo.


 

sabato 8 febbraio 2020

MSGC - Il Comune dichiara guerra alla corruzione e all'Abusivismo Edilizio?

MSGC - Perfino l'amministrazione Comunale di Monte San Giovanni Campano ha deciso di dire basta alle costruzioni abusive! Nell'articolo comparso il giorno 8.2.2020 sul quotidiano Ciociaria Editoriale Oggi "l'amministrazione sottolinea come la trasparenza sia la misura principale per contrastare i FENOMENI COSTRUTTIVI"





Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano e il Comitato Civico Free Monte da anni  impegnati al contrasto della corruzione e dell'abusivismo edilizio leggono nell'articolo  un chiaro riferimento ai procedimenti penali in corso per gli immobili abusivi costruiti anche da Consiglieri Comunali e Assessori nonchè alla causa che vede come IMPUTATO l'Assessore ai Lavori Pubblici presso il Tribunale di Cassino sempre su denuncia del sodalizio Ambientalista. Certo che è una matassa intricata quella che dovrà essere sciolta dal Segretario Comunale del Comune di Monte San Giovanni Campano come responsabile dell'anti corruzione. Sappia però il Segretario Comunale che potrà contare su Fare Verde e sul Comitato Civico Free Monte  che di certo vogliono capire se alle chiare esternazioni fatte contro la corruzione  seguiranno azioni  degne di una popolazione civile rispettosa delle leggi dello Stato. Chi ha costruito abusivamente è invitato caldamente a sanare le case abusive sanabili perchè ora quel che resta dell'amministrazione comunale come prevede la legge è impegnata volontariamente  a contrastare i delinquenti che distruggono il nostro territorio.
La dichiarazione del Presidente provinciale di Fare Verde: Spero che sarà il SINDACO a guidare la battaglia contro l'abusivismo edilizio e contro gli eventuali fenomeni corruttivi iniziando dalla Giunta che lo sostiene.

mercoledì 29 gennaio 2020

MSGC - Il compostaggio domestico è un FIASCO annunciato.

Come volevasi dimostrare e come da sempre annunciato da Fare Verde  il progetto sul compostaggio domestico del Comune di Monte San Giovanni Campano è stato un FIASCO di quelli che verrà ricordato per decenni. Su 800 compostiere finanziate dalla Provincia di Frosinone ne sono state consegnate ai CONTRIBUENTI solo 209. Un flop di proporzioni BIBLICHE che non ha precedenti nella Pubblica Amministrazione. La mini isola ecologica ubicata nel largario Santa Teresa viene dichiarata chiaramente difettosa dal Comune che scrive contestualmente "...si sono verificate anomalie nel funzionamento della stessa dovute soprattutto nelle giornate di scarsa luminosità al mancato accumulo di energia". Non c'è chi non capisce chiaramente che nelle giornate nuvolose l'isola ecologica potrebbe non funzionare come per logica anche la notte per mancanza di luce. Fare Verde aveva avvisato l'Ufficio Tecnico Manutentivo dei rischi che avrebbe corso con un progetto di così vaste proporzioni ed aveva chiesto le quantità di rifiuti che erano state ridotte con questo progetto riconoscendolo fin da subito fallimentare. Solo ora e dopo l'interessamento di rigore dell'Ente Provincia di Frosinone risulta chiaro che non è possibile quantificare dati in quanto risulterebbero inattendibili per il flop del progetto. Ad un anno dall'inizio di quel progetto per il compostaggio domestico resta da dire solo che il denaro pubblico andrebbe speso in modo più accurato e responsabile. Circostanza che dovrebbe essere presa in seria considerazione da Nucleo di Valutazione nell'esercizio della sua funzione e dalla Provincia di Frosinone che presto sarà invitata a farsi restituire buona parte  del denaro con cui ha finanziato il progetto visto che il Comune non ha nessuna intenzione di ascoltare nessuno.
 Risultati immagini per fiasco

domenica 12 gennaio 2020

MSGC - Efficientamento energetico elevato al quadrato

A Monte San Giovanni Campano va talmente tutto bene che sono state installate le nuove luminarie per la pubblica illuminazione presso via Valle. Siamo così arrivati quindi a 5 tipologie diverse di pali della pubblica illuminazione per il capoluogo Monticiano che sono ben visibili nel raggio di pochi metri. Cinque diverse tipologie di luminarie che non hanno nessuna logica ad iniziare da quelle del Centro Storico Capoluogo che in gran numero  non sono a norma e che sono state riscattate dal glorioso Ente Comune all'ENEL (guasti). Gli scienziati Comunali infatti omisero di raccontare alla popolazione che riscattarono un impianto di pubblica illuminazione che l'ENEL avrebbe dovuto vendere  come ferro vecchio. Tralasciando le questioni legate a quell'impianto irrispettoso della normativa vigente sull'inquinamento luminoso che è presente nel Capoluogo e che dovrebbe essere solo rottamato perché  causa seri danni alla salute della popolazione  se ne deduce che quello della pubblica illuminazione è un servizio che andrebbe revisionato per intero  per cancellare ogni spreco ed ogni preferenza anche perchè costa troppo mantenerlo.
Nonostante il marasma in corso e nostante il fatto che Monte San Giovanni Campano in proporzione compete solo con Las Vegas per numero di pali della luce  pro abitante è arrivata l'ultima chicca comunale che consiste nella rivisitazione di un progetto già realizzato che nel frattempo è stato deviato da vera e propria imperizia manutentiva. 
In buona sostanza la pubblica illuminazione che da via  Valle nel Capoluogo  arriva fino a Poldo fu efficientata con tanto denaro pubblico e in quel caso furono installate anche le lampade a led. A mano a mano e in breve tempo diverse lampade a led si sono fulminate e il Comune come se niente fosse le ha sistematicamente sostituite con lampade ad incandescenza snaturando così quel progetto di risparmio energetico che nel frattempo era entrato nel pallone per alcune vicende giudiziarie. Dopo il casino combinato in quell'impianto , ora provvisto anche di lampade a led e a incandescenza, il glorioso Ufficio Tecnico poche settimane fa ha presentato un nuovo progetto per usufruire di un finanziamento della Regione Lazio relativo ad un nuovo efficientamento energetico su  quel progetto di efficientamento energetico già realizzato. Con grande impegno e in modo meraviglioso il finanziamento interessa solo un tratto della stessa strada e quindi dello stesso impianto  che questa volta va da via Granciara al bivio di SCACCIA. Tratto di strada provinciale che porta a Strangolagalli la cui pubblica illuminazione aveva già ricevuto senza alcun dubbio l'efficientamento energetico . Fare Verde si è sgolata inutilmente quando venivano sostituite le lampade a Led con le lampade ad incandescenza (vapori mercurio) ma come al solito non è stata ascoltata perché è evidente che gli scienziati del Comune in preda al fatto che non sanno più dove installare pali della luce hanno iniziato a ripassare l'efficientamento energetico sugli impianti già efficientati al risparmio energetico. Chi vuole dire che non è vero quanto asserito in questo post è pregato di scriverlo chiaramente perché ci piacciono le persone informate sui fatti.

venerdì 20 dicembre 2019

Monte San Giovanni Campano – Fare Verde al TGR di RAI 3 denuncia il grave dissesto idrogeologico.

 

Fare Verde al TGR di RAI 3
Denuncia grave dissesto idrogeologico (Dal sito Nazionale  WWW. FAREVERDE.IT)



Monte San Giovanni Campano – Fare Verde al  TGR  di RAI 3  denuncia il grave dissesto idrogeologico.
Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano da sempre impegnata nella difesa del suolo ha utilizzato  l’intervento del TGR di Rai 3 per denunciare le  gravi criticità relative  al dissesto idrogeologico presente sul  territorio Monticiano e la mancanza di interventi delle Istituzioni. La giornalista inviata dalla Rai Dott. Gemma Giovannelli  ha avuto solo l’imbarazzo della scelta visto che l’elenco   fornito da Fare Verde conta ben 11 frane ritenute pericolose da apposita realzione di rischio idrogeolgico. I due servizi di Rai 3 dedicati alle frane presenti a Santa Prudenziana e  in  via  Cerro  nella frazione di Colli hanno impegnato la troupe  del Tg 3 per l’intera mattinata con riprese e interviste. E’ stata un’occasione più unica che rara per poter denunciare apertamente  il problema del dissesto idrogeologico c’he   deve essere risolto per evitare conseguenze letali alla popolazione. Tuttavia è mancata la presenza del sindaco che la troupe di Rai 3 non è riuscita a contattare perché non raggiungibile al telefono mentre dichiarazioni per la cronica carenza di fondi sono state rilasciate dalla Provincia di Frosinone.