COMPOSTAGGIO
DOMESTICO
DEFINIZIONE,
CONTESTI DI APPLICAZIONE E OBIETTIVI
La frazione organica
dei rifiuti urbani rappresenta circa il 30%% dell'intero peso ed
è la parte più
rilevante dei Rifiuti Urbani Biodegradabili, che comprendono sei
tipologie merceologiche contenute nel rifiuto: rifiuti di alimenti
(“umido”); rifiuti dei giardini ; carta e cartone; legno; tessili
non sintetici; pannolini ed assorbenti.
L’origine della
frazione “organica” dei rifiuti urbani, corrispondente alle prime
due tipologie merceologiche sopra citate, è rappresentata dalla
manutenzione delle aree verdi, pubbliche e private, dalla produzione
di scarti di cucina domestica, di esercizi di ristorazione e mense,
dalla commercializzazione di frutta e verdura, nonché di fiori.
La gestione dei
rifiuti organici può essere effettuata a livello collettivo
mediante:
• raccolta
differenziata ed avvio ad impianti di recupero specifici (digestione
aerobica e/o compostaggio)
• compostaggio di
prossimità (es. di frazione, di contrada o rione)
oppure a livello
autonomo mediante:
• autocompostaggio
(insieme ad altre pratiche quali la pacciamatura per alcuni scarti
verdi) per utenze domestiche e
non domestiche
• alimentazione
animale
• pacciamatura e
bruciatura
Il compostaggio
domestico (autocompostaggio effettuato da utenze domestiche) è una
pratica con la quale i singoli
utenti possono autonomamente recuperare la frazione organica di
scarto prodotta durante la propria attività domestica, sia nella sua
componente verde, costituita dagli scarti da giardino, sia nella
componente umida, costituita dagli scarti alimentari. Attraverso la
trasformazione degli scarti organici, prima che essi diventino
rifiuto per effetto del conferimento al sistema di raccolta, ed il
successivo utilizzo del fertilizzante ottenuto, viene effettuata
un’operazione di prevenzione della produzione di rifiuti.
Il compostaggio
consiste nella trasformazione della frazione organica di scarto in un
ammendante organico (compost), mediante un processo biologico di
ossidazione. A livello domestico la trasformazione può avvenire in
un piccolo cumulo, in una buca, in un cassone o in un contenitore in
plastica a campana (compostiera o composter). Lo studio della
frazione umida prodotta in alcuni comuni ha quantificato in 300
g/abitante al giorno la produzione media giornaliera pro-capite di
sostanza organica biodegradabile (umida e/o verde) potenzialmente
trattabile in ambito domestico.
RIDUZIONE RACCOLTA
Tenendo conto che ai
fini della stima dell’effetto della pratica del compostaggio
domestico sulla riduzione dei rifiuti conta non tanto il flusso
trattato bensì il flusso sottratto (ossia non conferito al sistema
pubblico di raccolta), la valutazione non è mai semplice, essendo
legata a grandi variabilità soggettive, all’annata, alle stagioni,
alle abitudini preesistenti, alla veridicità dei dati forniti dagli
utenti ecc.
I dati ad oggi
disponibili in aree comparabili sotto i profili climatico,
insediativo,
alimentare ecc.,
oscillano da poco meno di 350 a circa 400 g/abitante al giorno.
Pertanto il valore
di 350 g/abitante al giorno costituisce un indicatore
sufficientemente affidabile in termini di quantificazione degli
obiettivi di riduzione ottenibili con la pratica del compostaggio
domestico a Monte San Giovanni Campano.
Il compostaggio
domestico, permettendo di diminuire le quantità di rifiuti raccolte,
trasportate e trattate, consente di ridurre l’inquinamento generato
dal trasporto, l’impatto dell’impianto centralizzato di
trattamento ed i relativi consumi energetici. Nello studio ”La
stima degli impatti ambientali della riduzione del rifiuto mediante
l’analisi del ciclo di vita (LCA - Life Cycle Assessment)” è
stato misurato un risparmio di CO2 equivalente di 20 kg/ tonnellata
di rifiuto trattato e un risparmio di energia di 298 kWh
equivalenti/tonnellata di rifiuto.
La ricaduta
economica ed ambientale dipende peraltro molto dal contesto
dell’organizzazione locale di raccolta dei rifiuti e dalla
incidenza locale della diffusione del compostaggio domestico.
Sul primo aspetto il
discrimine più rilevante è costituito dall’effettuazione o meno
della raccolta differenziata dell’umido
e/o della frazione
verde , nel secondo caso dalla possibilità di modificare e
riprogettare i servizi di raccolta per effetto di una massiccia
adesione al compostaggio domestico.
Sono compostabili:
• gli scarti di
frutta e verdura
• gli scarti di
cibo
• i gusci d’uovo
sminuzzati
• i fondi di caffè
ed i filtri di tè
• i fiori recisi
• la lettiera di
piccoli animali
• le foglie e gli
sfalci d’erba
• le ramaglie ed
il legno purché sminuzzati
• i trucioli di
legno
• la cellulosa
(fazzoletti di carta ecc.).
Alcuni scarti
organici, quali quelli altamente putrescibili (ossa, carne, pesce,
formaggio) o quelli a lenta decomposizione
(gusci di frutta
secca, foglie di lauro ecc.) devono essere gestiti con alcuni
accorgimenti (ad esempio limitando molto
le quantità) o
vengono esclusi.
In linea generale i
requisiti per l’effettuazione del compostaggio domestico sono:
• la disponibilità
del terreno sul quale formare il cumulo o fare la buca o posizionare
il contenitore (cassone o compostiera); oppure la disponibilità a
detenere e usare una compostiera elettrica da interno.
• la disponibilità
di scarti cellulosici per migliorare l’aerazione del materiale ed
evitare l’instaurarsi di condizioni
anaerobiche che
ostacolerebbero il normale evolversi del processo con ripercussioni
negative in termini di sviluppo di
odori sgradevoli e
cattiva qualità del prodotto ottenuto;
• la disponibilità
di aree verdi, orti, colture in vaso ecc. sui quali impiegare il
compost prodotto.
• di foglie e gli
sfalci d’erba
• di ramaglie ed
il legno purché sminuzzati
• di trucioli di
legno
• di cellulosa
(fazzoletti di carta ecc.).
RIDUZIONE RACCOLTA
Conseguentemente in
linea di massima i primi potenziali destinatari (target di primo
livello) del
compostaggio
domestico sono le famiglie che abitano in abitazioni rurali o in case
unifamiliari o villette a schiera, le quali dispongono dei 3
requisiti principali sopra identificati.
Esistono peraltro
soluzioni che possono consentire di allargare il target del
compostaggio domestico ad altre categorie di utenze domestiche
(target di secondo livello):
• il compostaggio
condominiale, là dove sono presenti aree verdi comuni
(compostaggio
collettivo o semicollettivo, su scarti organici gestiti nel luogo di
produzione e
successivo utilizzo del compost prodotto);
• il compostaggio
“senza terra”, con l’utilizzo di alcuni contenitori in
plastica,
di terra di
svasatura e di un posto riparato (es. box auto), oppure di apposite
“macchine”
• il compostaggio
“extra situ”, effettuato in un punto appositamente messo a
disposizione dal
Comune e/o dal gestore dei servizi di igiene urbana. (isola
ecologica).
Il compostaggio
domestico non è solo un metodo di prevenzione della produzione dei
rifiuti, ma è anche un intervento culturale, che consente di
prendere piena coscienza del problema dell’origine dei rifiuti e di
riappropriarsi di una gestione individuale responsabile, come nella
tradizione rurale.
In conclusione si
riassumono le motivazioni che possono orientare una comunità locale,
e quindi i decisori politici, verso la promozione del compostaggio
domestico. Esse non sono solo di tipo tecnico, ma anche sociale e
politico.
Motivazioni
tecniche:
• riduzione dei
rifiuti da raccogliere e trattare, con diminuzione certa dei costi di
trattamento e (più o meno marcata) delle emissioni
legate ai trasporti
• modalità di
trattamento dell’umido poco impattante, a differenza del
compostaggio industriale, di difficile localizzazione
e accettazione
• riduzione dello
smaltimento dei Rifiuti Urbani Biodegradabili in discarica
• riduzione delle
esigenze di localizzazione e realizzazione di nuovi impianti di
recupero dei rifiuti organici
• riduzione del
costo dei servizi di raccolta dell’umido e del verde o addirittura
non necessità di erogazionedi tali servizi
• possibilità di
attivazione progressiva
• arresto
dell’abbandono di pratiche tradizionali di gestione degli scarti
organici
• alternativa alla
bruciatura all’aperto degli scarti verdi.
Motivazioni sociali:
•
responsabilizzazione delle famiglie alla gestione dei propri scarti
organici
• sviluppo di
legami sociali (esperienze comuni)
Motivazioni di
politica locale:
• occasione di
comunicare positivamente con gli utenti (si fornisce “qualcosa”,
si da una risposta a utenti volontari, non ci sono rischi di
contestazioni) e in modo ricorrente
• filiera a forte
visibilità in materia di sviluppo sostenibile co produzione di lavoro flessibile.
RIDUZIONE RACCOLTA
,FINALITÀ , TARGET e GUIDA.
In generale i
processi di riduzione dell’inquinamento su base territoriale devono
essere programmati e pianificati tenendo conto di 5 principi base:
l’efficacia, l’efficienza, l'economicità , la fattibilità e l’accettabilità
da parte della popolazione
La presente guida
vuole essere una traccia metodologica per l'azione dei decisori
politici (sindaco, assessore all’ambiente , consiglieri, e dei
tecnici dell' Amministrazione Comunale) al fine della
realizzazione di iniziative di promozione del compostaggio domestico
efficaci e sostenibili, con lo scopo di evitare alcuni errori e di
tenere conto delle buone pratiche già consolidate.
Infatti condizione
essenziale per condurre programmi “vincenti” sono la piena
condivisione degli amministratori
locali e la motivazione dei tecnici coinvolti.
Amministratori
“convinti” sosterranno il progetto nelle sedi opportune, si
impegneranno negli eventi pubblici, approveranno i budget necessari
per l’informazione e il monitoraggio del programma, verificheranno
i risultati.
Tecnici “motivati”
effettueranno con impegno le azioni, seguendole con cura,
difenderanno il progetto con gli amministratori locali e raggiungeranno gli obiettivi obbligatori per legge.
Le informazioni
contenute potranno inoltre rivestire interesse anche per i funzionari
addetti al controllo ambientale ed al rispetto del regolamento
Ambientale se si farà.
In ogni caso coloro
che dovranno operare a titolo professionale all’interno di
programmi di promozione del compostaggio domestico (animatori,
divulgatori, controllori ecc.) dovranno disporre di un solido
background di conoscenze e capacità, eventualmente
costruito attraverso un processo di formazione.(Il Comune è Ente formatore)
La guida intende
descrivere il percorso e le iniziative da attuare per promuovere su
scala locale il compostaggio domestico, coinvolgendo le famiglie e
creando le condizioni per avere risultati concreti e duraturi nel
tempo.
A questo fine
vengono individuati una serie integrata di strumenti economici,
normativi, di formazione, di comunicazione, nonché le possibili
relazioni sinergiche con il “mix” dei servizi di raccolta dei
rifiuti urbani.
La guida vuole
offrire risposte ai principali quesiti su cui ruota la promozione
della pratica del compostaggio domestico:
• come
sensibilizzare e informare gli amministratori ed i tecnici locali
• come coinvolgere
i cittadini
• come trasferire
alle famiglie che intendono praticare il compostaggio domestico le
conoscenze tecniche
• come misurare
l’efficacia del compostaggio domestico
• come garantire
sostenibilità nel tempo al sistema
I contenuti derivano
sia dalle esperienza di buone pratiche censite sia da
documenti redatti da
Istituzioni ed Agenzie.
RIDUZIONE RACCOLTA
FASI E STRUMENTI
DEL PROGRAMMA DI PROMOZIONE
DEL COMPOSTAGGIO
DOMESTICO
Il percorso di
promozione del compostaggio domestico può essere individuato in
quattro tappe
1. Analisi del
contesto, coinvolgimento degli amministratori e tecnici locali e
fissazione degli
obiettivi
2. Lancio
dell’operazione
3. Accompagnamento
degli utenti
4. Valutazione dei
risultati e dei costi ed estensione dell’operazione.
Gli elementi chiave
del programma sono così individuati:
• l’operazione
deve essere integrata con il complesso delle azioni attuate sul
territorio in tema di gestione dei rifi uti urbani, comprese le
pratiche già esistenti di compostaggio domestico (circa 900
compostiere già consegnate dalla precedente Amministrazione Comunale).
• l’operazione
del compostaggio domestico non si può limitare alla distribuzione
delle compostiere
• si devono
definire un obiettivo strategico sul ruolo assegnato a tale pratica e
obiettivi precisi sul tasso di popolazione coinvolta e quantità di
rifiuti organici sottratte alla gestione “collettiva”, anche
attraverso l’aumento di coloro che praticano il compostaggio
tradizionale (es. cumulo)
• il programma
deve essere concepito come un vero progetto, con la creazione di
un’equipe dedicata
•
l’accompagnamento degli utenti è una fase essenziale, per fare
aderire e mantenere la motivazione,
per attuare un
“ascolto attivo” delle problematiche riscontrate dagli utenti e
dare loro delle risposte.
Analisi del
contesto, coinvolgimento degli amministratori e tecnici locali e
fissazione degli obiettivi
La conoscenza del
contesto consente di definire delle strategie appropriate, verificare
la sensibilità di cittadini, tecnici ed amministratori sul tema e
fissare degli obiettivi mirati.
Gli elementi da
conoscere sono:
• assetto
urbanistico del territorio
• flussi
quali-quantitativi dei rifi uti e modalità di raccolta e recupero
• attuale
diffusione della pratica del compostaggio domestico
• risorse umane
disponibili per il progetto (tecnici, associazioni, volontari)
Le potenzialità di
diffusione del compostaggio domestico sono legate alle
caratteristiche residenziali del territorio, costituendo esse la
variabile che condiziona la presenza dei requisiti enunciati nella
parte introduttiva del presente documento e quindi del target di
primo livello. Pertanto la presenza di abitazioni mono-bi familiari
(ville, villette,
case a schiera,
abitazioni rurali ecc.), con area verde annessa, è ovviamente un
fattore favorevole alla diffusione del compostaggio domestico. In
linea generale possiamo avere:
• abitati rurali o
vecchie aree periferiche a sviluppo orizzontale
• abitati recenti
a sviluppo orizzontale,
• abitati a
sviluppo verticale
• centri storici (
Ce ne sono 2)
Mentre in passato
l’autogestione degli scarti organici era prerogativa delle
abitazioni rurali (es. in concimaia) ed in generale dei territori
rurali, in stretta connessione ad una cultura rurale, oggi con la
progressiva diffusione della città diffusa , il fenomeno dovrebbe
coinvolgere anche questa nuova e peculiare tipologia.
RIDUZIONE RACCOLTA
I flussi
quali-quantitativi dei rifiuti urbani sono determinati dalla
composizione merceologica lorda e dalle
raccolte differenziate attivate. In questo quadro il compostaggio
domestico può svolgere un semplice ruolo di prevenzione di una parte
dei rifiuti organici, con vantaggi sui costi di
smaltimento/recupero,
oppure una funzione integrata con quella dei servizi di raccolta
differenziata,
con vantaggi anche
sul costo complessivo di tali servizi.
Il compostaggio
domestico può essere complementare o sostitutivo della raccolta
porta a porta dell’umido, sia a livello del singolo utente, sia a
livello di servizi sul territorio.
Per l’utente, alla
partecipazione al programma di compostaggio domestico si associa
normalmente la rinuncia al servizio di raccolta domiciliare
dell’umido.
Su scala
territoriale solitamente il compostaggio domestico si integra con la
raccolta porta a porta dell’umido, riducendo i costi del servizio
e, in misura più consistente, quelli di recupero della frazione
organica.
Nelle zone disperse
e decentrate il compostaggio domestico promosso in misura spinta e
associato a raccolta differenziata con frequenza ridotta (es.
settimanale) può sostituire la raccolta dell’umido e consente di
ottenere grandi prestazioni in termini di riduzione dei
rifiuti, raccolta
differenziata ed economicità del sistema.
Nel caso di nuovi
progetti la conoscenza del compostaggio domestico, ma anche delle
attuali modalità di gestione del rifiuto organico da parte degli
utenti che non praticano ancora il compostaggio domestico, può
avvenire attraverso un’inchiesta preliminare, da attuarsi mediante
interviste telefoniche oppure interviste dirette in occasione di
qualche evento aggregativo o presso luoghi di passaggio oppure
mailing a tutte le famiglie (o questionario presente in una
pubblicazione a diffusione globale, come il sito web e mediante
volantinaggio porta a porta).
Le varie modalità
possono essere integrate.
RIDUZIONE RACCOLTA -
La disponibilità di
risorse umane da dedicare nelle varie fasi del percorso di promozione
del compostaggio domestico
è condizionata
dalla struttura dell’Ente ed alle competenze attivabili, ma anche
dalla capacità di realizzare operazioni di Fund Raising, le quali (ad
esempio progetti Provinciali o Regionali) possono consentire di
attivare risorse per consulenze e servizi esterni o contratti
specifici a collaboratori, nonché per l’acquisto di strumenti.
Sotto il profilo
organizzativo il programma dovrebbe prevedere un assetto
comprendente:
• un servizio
interno all’organizzazione incaricata con una figura con compiti
di responsabile e
coordinatore del progetto
• eventuali
strutture intermedie di supporto (associazioni, consulenti ecc.)
• una o più
figure tecniche professionali
• un’eventuale
rete di volontari (“eco volontari”).
Coinvolgimento degli
amministratori e tecnici locali
Tutti gli elementi
di diagnosi e soprattutto la fissazione degli obiettivi devono essere
condivisi dagli amministratori e tecnici locali, anche per i progetti
stabiliti, gestiti a livello comunale perché in ogni caso sulla
scala comunale si gioca la possibilità di attivare meccanismi di
incentivazione, controlli, convincimento ecc.
Gli attori della
politica locale di gestione dei rifiuti devono essere coscienti delle
potenzialità economiche ed ambientali della pratica del compostaggio
domestico, conoscere la filiera dei rifiuti urbani, con particolare
riferimento ai rifiuti biodegradabili, e le buone pratiche in
materia.
Gli strumenti
individuati sono i seguenti.
Scheda (pieghevole)
informativi
Si tratta di un
materiale, da diffondere verso il target specifico, nel quale vengono
riportati:
• la descrizione
sintetica del compostaggio domestico;
• le motivazioni
ambientali, economiche e culturali;
• gli strumenti da
mettere in gioco (Regolamenti gestione rifiuti e regolamento TARI,
sconti su TARI,
fornitura
attrezzature a prezzi agevolati, comunicazione, informazione e
formazione dei cittadini, monitoraggio e
controllo, servizi
di assistenza tecnica ecc.);
• le fasi in cui
si articola un progetto di promozione del compostaggio domestico;
• alcuni
indicatori tecnici ed economici (livelli attesi di diffusione della
pratica, costi/benefi ci ecc.);
• alcuni casi di
successo. (es. Comune di Capannori)
Incontri informativi
e formativi
L’effettuazione di
un intervento specifico, avente durata di almeno 3-4 ore , è
fondamentale, perché
consente di svolgere
un’azione congiunta di animazione, sensibilizzazione, informazione
e formazione.
RIDUZIONE RACCOLTA
Gli obiettivi sono:
• far acquisire un
linguaggio ed una “cultura” condivisa sul tema del compostaggio
domestico
• consentire di
collocare questa pratica nel contesto più generale della gestione
dei rifiuti urbani
• identificare
interessi e leve su cui agire in un’operazione di promozione del
compostaggio domestico
• individuare le
fasi in cui si articola la promozione del compostaggio domestico su
scala territoriale
• far conoscere le
condizioni di riuscita (fattori di successo)
• identificare gli
elementi di monitoraggio e valutazione di efficacia
Le tematiche
trattate saranno quelle individuate per il pieghevole informativo.
È importante la
possibilità di condurre gli incontri in modo il più possibile
interattivo, al fine di meglio coniugare le logiche
generali con lo
specifico contesto locale ed analizzare la eventuali problematiche in
materia già evidenziate.
Fissazione degli
obiettivi
La fissazione degli
obiettivi nell’ambito territoriale individuato dipende dalle
caratteristiche degli edifici (presenza di case con verde, condomini,
centri storici ecc.), dalle strategie globali di gestione dei rifiuti
organici, dalla capacità di supportare programmi più o meno
complessi.
Tenendo conto che su
scala territoriale non spiccatamente urbana il 10-15% delle famiglie
(delle quali alcune già praticanti) viene di solito spontaneamente
coinvolta in un programma di promozione del compostaggio domestico,
si può adottare una
strategia più “spinta “ (strategia push) con l’obiettivo di
coinvolgere anche coloro che non aderirebbero spontaneamente , o una più “morbida” (strategia pull),
che comunque deve
essere
caratterizzata da un monitoraggio adeguato ed una progressiva
ricalibrazione.
In territori
“vocati” si può pensare di raggiungere, attraverso operazioni
che consentano di coinvolgere anche target di secondo livello (ossia
utenze domestiche “collettive”), un grado di adesione al
compostaggio domestico pressoché totale.
Poiché comunque in
generale alla dimensione comunale corrisponde una determinata
configurazione urbanistica, a livello indicativo si possono
individuare obiettivi teorici di coinvolgimento delle famiglie in
funzione della popolazione comunale. Per Monte San Giovanni Campano è
stato ipotizato un obiettivo del 50% al primo anno e 75% al secondo
anno con incentivazioni variabili dal 10 al 15% (sconto sulla
bolletta).
RIDUZIONE RACCOLTA
Lancio del Programma
Gli obiettivi di
questa fase sono:
• rafforzare le
pratiche esistenti di gestione autonoma dei rifiuti organici
• stimolare gli
utenti, affinché adottino la pratica del compostaggio domestico.
Le operazioni chiave
della fase di lancio sono:
• individuare
strumenti per rafforzare le pratiche esistenti e stimolare
l’adesione al
programma di nuovi utenti, comprese azioni regolamentari
ed amministrative
• mettere a
disposizione delle famiglie le compostiere
• scegliere le
modalità di distribuzione di compostiere e materiali
• lanciare le
azioni di comunicazione.
Individuazione di
strumenti di coinvolgimento dei cittadini
Innanzitutto una
riflessione approfondita va fatta rispetto alle risposte alla domanda
“Come coinvolgere i cittadini”, con l’obiettivo sia di
mantenere e rafforzare la partecipazione di chi già pratica il
compostaggio domestico, sia di allargare la platea.
È noto come i
comportamenti dei cittadini siano originati da una serie articolata
di motivazioni di carattere culturale, sociale, economico.
Nel caso specifico
della promozione del compostaggio domestico, sotto il primo profilo
la leva su cui agire è essenzialmente
la necessità di
preservare l’ambiente. Ne consegue che dal punto di vista sociale
debba essere rafforzata e valorizzata la consapevolezza di poter
svolgere a tal fine un proprio ruolo autonomo (concetto di “eco
cittadinanza”).
Molto importante
inoltre, ancora agendo sulla sfera sociale, agire sull’elemento
imitazione, e quindi puntare, nei vari contesti, a livelli di
diffusione del compostaggio domestico molto alti, in modo che questa
pratica assuma connotati di “normalità” e non di eccezionalità.
Un altro fattore sul
quale agire, e che rientra nella componente “sociale” dei
comportamenti, è il rispetto delle regole stabilite a livello locale
(comunale) per la gestione dei rifiuti, dalle quali si originano gli
obblighi ed i divieti per gli utenti ed i diritti di fruizione dei
servizi pubblici.
Costituiscono una
precondizione essenziale per la diffusione del compostaggio domestico
il divieto di immissione degli scarti di cucina (umido) e della
frazione verde nei contenitori destinati alla raccolta del rifiuto
indifferenziato. Tale divieto ovviamente presuppone l’attivazione
delle relative raccolte differenziate, con raccolta stradale e almeno
possibilità di conferimento nell'indispensabile isola ecologica.
Per contro, come in
precedenza enunciato, occorre evitare l’attivazione di servizi di
raccolta a domicilio gratuita della frazione verde, che offre
un’alternativa molto comoda al compostaggio domestico e comporta
rilevanti costi per la collettività.
Nelle realtà
territoriali in cui, causa la dispersione abitativa e/o la distanza
da impianti di recupero, non è economicamente
sostenibile
l’attivazione di una raccolta capillare dell’umido e
parallelamente vi sono le condizioni potenziali per un’alta
diffusione del compostaggio domestico (aree rurali con prevalenza di
abitazioni con aree verdi annesse), la promozione passa anche
attraverso l’erogazione di AGEVOLAZIONI ECONOMICHE che limitino
la possibilità di conferire
la frazione
organica: raccolta del rifiuto indifferenziato settimanale
eventualmente rafforzata dal divieto di conferimento di umido e
frazione verde nei contenitori del rifiuto indifferenziato. Questa
scelta
deve essere
adeguatamente comunicata e spiegata agli utenti, illustrando e
facendo condividere gli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente con
le ragioni del contenimento dei costi dei servizi, e cercando di
instaurare un vero rapporto di fiducia tra istituzione locale e
cittadini ma anche per il sicuro risparmio attraverso le
agevolazioni.
RIDUZIONE RACCOLTA
La leva economica è
un elemento importante, anche se, come per tutti gli interventi di
promozione di comportamenti ambientalmente pro attivi da parte dei
cittadini, non va enfatizzata e non può essere esclusiva. Si può
agire attraverso due canali:
• l’incentivazione
mediante sconto sulla TARI alle famiglie che si impegnano a praticare
il compostaggio
domestico, secondo
uno schema basato su un disciplinare d’adesione e la conseguente
assunzione di responsabilità
(sconto del 10 / 15
% sulla TARI)
• la fornitura di
attrezzature (compostiera) a prezzo agevolato (10-30 €) od anche
gratuito (o in comodato d’uso, con eventuale cauzione o meglio ancora con canone annuale da detrarre sullo sconto percepito per il compostaggio).
In linea generale lo
sconto, applicato a tutte le modalità di compostaggio, si rileva uno
strumento
importante, dal
quale si può prescindere solo nelle situazioni in cui si hanno
obiettivi di una diffusione maggioritaria del compostaggio domestico,
e dove quindi avrebbe meno senso (si punta in questi casi ad una
riduzione per tutti del costo dei servizi). La possibilità di far
acquistare direttamente dagli utenti le compostiere, rimborsandone
una quota previa
presentazione della
fattura, mentre solleva l’Ente promotore da procedure di acquisto e
oneri di stoccaggio, rende un po’ più complicato per l’utente il
percorso di acquisto e soprattutto più difficile l’ottenimento
delle forte economie di scala ottenibili con l’acquisto collettivo.
La semplice
fornitura gratuita delle compostiere normalmente è meno auspicabile,
poiché non consente, se non accompagnata da azioni capillari di
controllo, di “filtrare” adeguatamente la reale volontà di
effettuare il compostaggio domestico, cosa meglio garantita dal
pagamento, anche ridotto, dell’attrezzatura o mediante
l'obbligatorietà del deposito cauzionale. Vi sono però esperienze
che individuano un tasso di adesione superiore, legata alla più
elevata percentuale di coloro che “provano” la nuova pratica, e
quindi un efficacia complessiva superiore.
Tendenzialmente alla
riduzione sulla TARI si dovrebbe associare il pagamento (ridotto)
della compostiera, mentre la fornitura gratuita delle compostiere
potrebbe accompagnare le famiglie indigenti.
Completa il
ventaglio delle motivazioni economiche la possibilità, garantita
dall’autoproduzione di compost, di risparmiare sull’acquisto di
fertilizzanti (ammendanti e concimi). In tal senso forse è ancora
più allettante la gratificazione di aver trasformato i rifiuti
originando un materiale di cui si conoscono perfettamente le materie
prime.
RIDUZIONE RACCOLTA
La partecipazione
dei cittadini ai programmi di promozione del compostaggio domestico
si può ottenere attraverso l’utilizzo di un insieme integrato di
strumenti, di varia natura, di seguito descritti.
Strumenti
amministrativi
Il compostaggio
domestico deve aver formalmente un ruolo importante nei principi di
gestione locale dei rifiuti.
Tale ruolo si deve
evidenziare nel Regolamentoi Comunale di gestione dei rifiuti e può
essere rafforzato da atti inerenti l’attuazione di un programma
specifico per effettuare una serie di azioni,
quali incentivazione
economica, controlli , regolamento per le sagre, mercati, mense
scolastiche ecc.).
La possibilità di
effettuare sconti sulla TARI deve essere riportata nel relativo
Regolamento
comunale. A questo
proposito l’individuazione delle modalità di compostaggio
domestico riconosciute devono comprendere altre forme oltre alla
compostiera (cassone, buca, cumulo, concimaia ecc.) e non devono
essere posti limiti minimi di superficie verde a disposizione.
Il “patto” tra
cittadini e pubblica amministrazione deve essere regolato da un
contratto, comprendente un disciplinare
d’adesione nel
quale sono riportati gli obblighi tra le parti.
Da un lato il Comune
(o il gestore della Tariffa) si impegna a fornire, se richiesta, una
compostiera a prezzo agevolato, un corso e materiali informativi
gratuiti, eventuale assistenza tecnica a distanza (telefono, email)
ed a praticare uno sconto sulla TARI (mediante apposito modulo di
richiesta). Dall’altra il Capofamiglia, intestatario del tributo,
si impegna:
• ad effettuare il
compostaggio domestico per gli scarti alimentari ed i rifiuti verdi;
• a sottostare ad
eventuali controlli;
• a compilare,
annualmente, l’eventuale questionario conoscitivo.
In precedenza sono
state illustrate le possibili varianti a questo schema (es. fornitura
in comodato), che comunque
determinano
anch’esse un reciproco impegno formale tra le parti.
Viene peraltro
prevista la facoltà di interrompere la pratica del compostaggio
domestico, con conseguente perdita per
l’anno in corso
dei benefici economici.
Qualificazione degli
utenti “ compostatori domestici”
Un elemento
importante, adottato soprattutto nell’esperienza
italiana, è la
qualificazione dei “compostatori domestici”.
Normalmente avviene
attraverso l’iscrizione ad una apposita ”anagrafe” compostatori.
I relativi requisiti
sono:
• la
partecipazione ai corsi/incontri di formazione [ed eventuale il
superamento di un
relativo test] oppure
• la disponibilità
di un titolo di studio inerente le materie agrarie o
biologiche oppure
• la qualifica
professionale di imprenditore agricolo o giardiniere.
Anche in questo caso
l’obiettivo è ottenere, attraverso una più
adeguata conoscenza
del processo da parte degli utenti, una
migliore garanzia di
una pratica corretta e più soddisfacente, e
quindi un’efficacia
superiore del programma nel suo complesso.
Dall’altro
versante questa prassi, aumentando lievemente le “barriere
all’ingresso” al
compostaggio domestico (come la fornitura della
compostiera a
pagamento) può impedire ad utenti meno motivati di
“provare” questa
nuova pratica.
RIDUZIONE RACCOLTA
Acquisto e
distribuzione delle compostiere
L’acquisto e la
fornitura agli utenti di compostiere impegna l’Ente Comune
innanzitutto nella ricerca di risorse
finanziarie straordinarie e/o nello stanziamento di risorse
ordinarie per anticipare la spesa.
In una logica di
integrazione dei sistemi di raccolta e di prevenzione, l’acquisto
di compostiere, così come i costi base di un programma di promozione
del compostaggio domestico, dovrebbero essere considerati parte
integranti dei costi di gestione
dei rifiuti urbani,
così come quelli di raccolta, smaltimento e recupero e quindi
contenuti nel relativo Piano Finanziario.
L’ acquisto
avverrà, mediante le procedure di legge, sulla base di una specifica
tecnica (“Norme Tecniche” del Capitolato).
In commercio
esistono diversi tipi di compostiere e la scelta può essere fatta in
funzione delle esigenze personali e dell’ambiente in cui va
inserita.
Per un nucleo
familiare di 4 persone è generalmente consigliabile una compostiera
da 300 litri. Il materiale sarà
polietilene (HDPE) o
polipropilene (PP), opportunamente trattati per la resistenza agli
UV.
Sono da preferire
prodotti in materiale riciclato (“acquisto verde”).
Tra gli aspetti
funzionali da tenere presenti:
• la bocca di
immissione deve essere molto ampia al fine di agevolare le operazioni
di inserimento dei rifiuti e le periodiche operazioni di
“rivoltamento” anche se sono in commercio compostiere che non
hanno bisogno di “rivoltamento”.
• il portellino
posto alla base del fusto deve avere dimensioni tali da rendere
comode le operazioni di estrazione del compost
• gli eventuali
coni di areazione che si trovano alla base del fusto devono essere
posti in modo tale da non ostacolare le operazioni di rivoltamento ed
estrazione.
Successivamente
all’approvvigionamento, accanto alla risoluzione delle
problematiche logistiche di stoccaggio, dovranno essere approntate le
operazioni di distribuzione.
La distribuzione
potrà avvenire presso il magazzino o la sede comunale, la sede
dell’azienda di igiene urbana o altri luoghi dove sarà possibile
stoccare ed effettuare la consegna, secondo le procedure e con
l’utilizzo della modulistica stabilita . È meno praticabile la
consegna al termine degli incontri pubblici di formazione.
In caso di consegna
concentrata nel tempo (es. un weekend), occorre valutare gli aspetti
logistici legati all’arrivo delle persone e delle auto e dotarsi di
un’adeguata organizzazione al fine di ridurre i tempi di attesa.
Campagna di
comunicazione
Un’adeguata
campagna di comunicazione deve avere un obiettivo specifico e
preciso: i cittadini devono essere sensibilizzati e informati sulle
motivazioni del compostaggio domestico, sulle opportunità ambientali
ed economiche,
sulle strategie
attuate su scala territoriale, sui servizi e sulle agevolazioni
fornite.
All’avvio i
messaggi sono finalizzati innanzitutto ad aiutare gli utenti a
riuscire nella pratica del compostaggio domestico.
Occorre
parallelamente sviluppare una comunicazione specifica presso coloro
che sono già compostatori domestici.
Deve essere
assicurata, per tutti gli utenti coinvolti dalla comunicazione, la
visibilità della campagna nel territorio, anche attraverso
l’utilizzo di diversi e molteplici strumenti informativi: in prima
istanza si opera il lancio della campagna, attraverso una
conferenza/comunicato stampa e lo stimolo per l’uscita sui media
locali (es. giornali) di articoli specifici.
In stretta
successione si effettuano l’affissione di strumenti promozionali
sul territorio (manifesti e locandine) e la realizzazione di banner e
inserti sul sito WEB istituzionale una eventuale mailing con
l’obiettivo di informare la cittadinanza dell’opportunità del
compostaggio domestico e dell’effettuazione degli incontri
formativi specifici.
RIDUZIONE RACCOLTA
Parallelamente si
producono materiali informativi cartacei, che possono essere di tre
livelli:
• un pieghevole
sintetico che illustra che cosa è il compostaggio domestico, le
motivazioni e le
opportunità, le
modalità di adesione;
• un manuale
tecnico sintetico con taglio divulgativo;
• un manuale
tecnico più dettagliato.
Il primo, non sempre
necessario, soprattutto in territori “maturi” nell’ambito di
progetti relativi alle raccolte differenziate e/o dove il
compostaggio domestico ha già avuto una certa espansione, può
essere diffuso su larga scala (Comune, negozi di giardinaggio e fai
da te ecc.).
La scelta della
tipologia di manuali è legata a valutazioni contingenti (budget
disponibile, tipo di pubblico, interesse personale ecc.). Essi
saranno forniti gratuitamente in via prioritaria ai partecipanti agli
incontri formativi e comunque in occasione dell’iscrizione all’Albo
Compostatori.
In base alla
disponibilità dei relativi diritti d’autore può essere prevista
la pubblicazione di un manuale scaricabile sul sito WEB del promotore
dell’iniziativa di diffusione del compostaggio domestico.
Di fondamentale
importanza è l’essenzialità del messaggio e la priorità di
lettura: tutti i messaggi devono essere
veicolati attraverso
una forma grafica semplice e di immediata ed inequivocabile lettura.
La campagna di
comunicazione può essere rafforzata attraverso tre strumenti
specifici:
• l’allestimento
di “info-point” presso mercati, fiere e manifestazioni (gazebo
con banchetto con materiale informativo e “animatore” ed
eventuale “totem”);
• l’effettuazione
di interventi nelle scuole; questi, per essere realmente efficaci,
devono comprendere, oltre ad attività teorica, una parte pratica di
compostaggio degli scarti di mensa (“se faccio, imparo”),
attività peraltro da non sottovalutare, che richiede la presenza di
personale o incaricati adeguatamente competenti. La gestione
“virtuosa”
degli scarti
alimentari attraverso il compostaggio può essere integrata da
attività di sensibilizzazione verso altri aspetti rilevanti, quali
la riduzione complessiva dei rifiuti, il contrasto allo spreco e la
corretta alimentazione (gestione sostenibile delle mense
scolastiche);
•
l’implementazione dell’eventuale servizio di “Numero Verde” o
di “Sportello informativo” con informazioni sul compostaggio
domestico;
• sezione dedicata
su sito web del Comune, comprensiva anche di strumenti, consigli,
FAQ, ecc
WEB.
RIDUZIONE RACCOLTA -
Accompagnamento
degli utenti
L’obiettivo di
questa fase è consolidare le pratiche degli utenti in tema di
compostaggio domestico e in generale di gestione autonoma dei rifiuti
organici
Gli elementi chiave
dell’accompagnamento sono la durata e l’intensità: poiché il
compostaggio richiede l’acquisizione di una tecnica che utilizza
materiali variabili nel corso dell’anno e si svolge in condizioni
ambientali diverse, è necessario 1 anno di accompagnamento.
Sotto il profilo
organizzativo gli attori che intervengono possono essere così
individuati:
• un servizio
interno all’organizzazione incaricata ;
• eventuali
strutture intermedie di supporto (associazioni, consulenti ecc.)
• una figura
tecnica di riferimento , pagata dall’organizzazione o dalla
struttura di
supporto, dotata di una formazione scolastica sulle tematiche
agrario-forestali e di una formazione specifica.
• una figura di
referente volontario , che accompagna su scala locale le famiglie
praticanti il compostaggio domestico, sotto la regia del responsabile
tecnico; è necessario aver acquisito
buone competenze
sul tema del compostaggio domestico, attraverso una formazione
adeguata. Si tratta di un “eco volontario specializzato”.
Una delle domande a
cui questa fase deve dare risposte è “Come trasferire alle
famiglie che intendono praticare il compostaggio le conoscenze
tecniche”. Infatti l’effettuazione del compostaggio domestico
richiede la disponibilità di alcuni elementi conoscitivi, spesso non
disponibili attraverso la sola esperienza pratica. Essa è tanto più
importante
quanto più la
cerchia degli aderenti al programma si allontana dallo “zoccolo
duro” dei praticanti “spontanei”.
Incontri pubblici
per la formazione degli utenti
Lo strumento
principale individuato è l’effettuazione di appositi
incontri formativi
(“corsi”), da utilizzarsi anche come momento
di qualificazione ed
accredito soggettivo (Il Comune è un Ente di formazione)
Gli obiettivi sono:
• far condividere
il più possibile le motivazioni del compostaggio
domestico
• fornire un
livello base di conoscenza e di terminologia del processo
• far conoscere le
modalità di compostaggio, gli accorgimenti da adottare, i problemi
riscontrabili e le relative soluzioni,
contrastando le
false idee
• fornire consigli
e precauzioni d’uso
• dare
informazioni sulle attività connesse al programma di promozione del
compostaggio domestico
Sotto il profilo dei
contenuti i temi da trattare sono:
• Che cosa è il
compostaggio: materiali, processo, agenti ecc.
• Perché
compostare: benefici ambientali ed economici, inquadramento del
compostaggio domestico nell’assetto
locale della
gestione dei rifiuti
• Come compostare:
tecniche e attrezzature per il compostaggio domestico, indicatori di
processo, problemi e soluzioni
• Come utilizzare
il compost
• Cenni ai servizi
di supporto (monitoraggio, controlli, assistenza tecnica)
Uno schema
particolarmente efficace è quello che prevede una parte teorica (es.
serata infrasettimanale) e una parte pratica (es. mezza giornata del
sabato).
RIDUZIONE RACCOLTA
Visite a domicilio
Si tratta di un
elemento importante del programma, essendo caratterizzata da una
funzione di tipo
informativo, con la
fornitura di consigli, strategie, accorgimenti per migliorare il
compostaggio domestico e da un’innegabile funzione di controllo.
Inoltre esse costituiscono un’occasione per raccogliere elementi
per il monitoraggio dell’andamento dell’iniziativa (cfr.
Valutazione del programma).
Le visite possono
essere formali (sulla base della dichiarazione sottoscritta
dall’utente in fase di sottoscrizione dell’adesione al
programma), realizzate dai tecnici incaricati. Si possono anche
prevedere visite informali da parte dei volontari. Ovviamente per le
visite vanno adottati tutti gli accorgimenti ai fi ni della
riconoscibilità delle persone e tracciabilità dei riscontri, nonché
opportunamente divulgate le buone pratiche comportamentali.
Sportello
informativo
Oltre ai citati
manuali informativi, forniti in occasione dei corsi o dell’iscrizione
all’Albo compostatori, ed a quello eventualmente scaricabile dal
WEB, è opportuno attivare uno sportello informativo, che oggi è più
razionalmente gestibile utilizzando l’e-mail.
Altri servizi
connessi
Tra questi si
possono citare:
• la triturazione
a domicilio delle potature e degli scarti legnosi (se il diametro è
superiore a 5 mm la degradazione è
molto lenta),
quando le quantità sono importanti
• la fornitura di
triturato all'isola ecologica
• la fornitura di
attrezzi e di attivatori del processo di compostaggio.
Valutazione dei
risultati e dei costi ed estensione del Programma
Questa fase
comprende:
• la misura
dell’impatto del programma, anche in termini di costi/benefici
• l’attuazione
di eventuali azioni correttive
• l’estensione
del programma
• la valutazione
della qualità dell’interazione utenti, amministrazione, attori del
processo.
La valutazione del
programma si pone gli obiettivi di confrontare i risultati con quanto
previsto in fase di pianificazione, definire azioni correttive,
rafforzare la credibilità del progetto.
La prima domanda a
cui dare risposta è “Come misurare l’efficacia del programma di
promozione compostaggio domestico”, ossia la sua ricaduta sul
sistema di gestione dei rifiuti urbani.
Gli elementi
indagati sono:
• la
partecipazione alla gestione domestica dei rifi uti organici
(possibilmente anche valutando la gestione attraverso
l’alimentazione
animale, la pacciamatura ecc.)
• l’adeguatezza
dei processi di compostaggio condotti
• l’utilizzazione
del compost prodotto
• l’adesione al
programma attraverso la partecipazione a corsi, riunioni, eventi
• le
chiamate/richieste allo sportello informativo
• le quantità di
rifiuti urbani sottratte alla raccolta
• la soddisfazione
degli utenti
• i costi
sostenuti per l’attuazione del progetto di promozione ed i benefi
ci economici ottenuti
RIDUZIONE RACCOLTA
Esistono diversi
metodi di valutazione:
• sondaggi
• visite a
domicilio
• misurazioni sui
flussi di rifiuti. (possibilmente non interpretativi scambiando i
flussi per gli stock come sempre avviene perché c'è differenza).
I sondaggi,
telefonici, con questionari spediti o allegati a pubblicazioni
inviate dal Comune oppure
somministrati in
occasione di manifestazioni ed eventi, consentono di avere una prima
indicazione sull’andamento del programma, ma non di avere un quadro
preciso. Normalmente sono effettuati dopo un anno dalla distribuzione
delle compostiere ed eventualmente ripetuti l’anno successivo.
Le visite a
domicilio sono ritenute insostituibili per avere il “polso”
preciso dell’andamento del programma e, come in precedenza
affermato, possono svolgere un’azione di accompagnamento
(“consulenza”), controllo, rimotivazione verso l’utente.
Al fine di poter
effettuare un programma di visite a campione, è importante
“profilare” gli utenti, prevedendo all’atto della registrazione
la richiesta di alcuni dati (età, sesso, titolo di studio,
occupazione, tipologia di edificio, tipologia di area a verde e
relativa estensione ecc.).
È meglio disporre
di un numero di controllori/intervistatori ridotto, per evitare
difformità di valutazione.
Nell’ambito
dell’organizzazione del sistema di promozione del compostaggio
domestico, le visite dovrebbero essere effettuate dai tecnici
incaricati dal Comune o dell’Ente di governo nonché personale
esterno. Quando la visita non ha valenza formale di controllo (ad
esempio se non è finalizzata al mantenimento della riduzione sulla
TARI può essere effettuata dagli ecovolontari.
È evidente, come
prima accennato, che per questo ruolo devono essere presenti alcune
competenze ben precise:
• un livello buono
di conoscenza e di terminologia del processo
• conoscere bene
le modalità di compostaggio e gli accorgimenti da adottare
• saper affrontare
i problemi normalmente riscontrati dagli utenti e proporre le
relative soluzioni
• saper collocare
questa pratica nel contesto più generale della gestione dei rifiuti
urbani
• conoscere bene
gli elementi di monitoraggio e di valutazione di efficacia
• conoscere il
proprio ruolo e gli obiettivi del proprio lavoro, con definizione di
procedure, check list, questionari e strumenti di elaborazione
• capacità di
gestire correttamente la relazione con gli utenti.
Nel caso in cui le
competenze vadano create, si deve partire possibilmente da una
scolarità di base coerente con l’argomento ed attuare interventi
formativi specifici. I temi trattati saranno quelli illustrati per i
corsi per amministratori e tecnici comunali e per i cittadini,
ovviamente con gli opportuni approfondimenti tecnici, e con una parte
sugli elementi
relazionali con gli
utenti.
RIDUZIONE RACCOLTA
Campagne di pesatura
possono essere effettuate
mediante:
• un bilancio
globale dei flussi di rifiuti urbani sul territorio, prima e dopo
l’attuazione del programma
• la pesatura dei
rifiuti domestici su doppio campione
• una campagna di
pesature sui rifiuti immessi al compostaggio.
Il bilancio globale
è facile da attuarsi nel momento di lancio
ex novo del
compostaggio domestico, ma necessita di un periodo
(almeno 2 anni) di
stabilità dell’organizzazione dei servizi
di raccolta e del
contesto socio-economico, altrimenti i
dati non sono più
confrontabili.
La pesatura su
doppio campione prevede la valutazione
della differenza di
produzione di rifiuti tra un campione di
praticanti il
compostaggio domestico e un campione omologo di
utenti che non
praticano il compostaggio domestico. Agli utenti
non è richiesto
alcun impegno, ma la scelta del campione non è
semplice e
l’organizzazione non banale, dovendo integrarsi con
quella di normale
raccolta dei rifiuti.
La pesatura dei
rifiuti immessi al compostaggio presso un
campione di utenti
viene effettuata utilizzando la collaborazione volontaria di un
gruppo di utenti. Questi sono forniti di bilancia e devono annotare
giornalmente i dati su una tabella. Questo metodo consente di
ottenere dei dati “veri”, ben utilizzabili anche ai fini
comunicativi (principio di imitazione) ed è poco costoso. Per contro
si basa su volontari,
normalmente bravi
“differenziatori”, presenti in numero limitato e che quindi
offrono uno campione superiore alla media
in termini di
qualità della partecipazione al programma. Inoltre la pesatura della
frazione verde non è semplice. I risultati ottenuti si possono
quindi considerare quasi come un obiettivo raggiungibile
(potenzialità).
A questo punto una
domanda importante a cui dare risposta è “Come garantire
sostenibilità ai programmi di promozione del compostaggio domestico".
La sostenibilità
nel tempo dell’efficacia di un programma di promozione del
compostaggio domestico è data da un
lato
dall’ottenimento, da parte degli utenti, dei vantaggi attesi
(economici, di gratificazione individuale e sociale ecc.) e
dall’altra dalla consapevolezza di essere all’interno di un
sistema serio e rigoroso.
Pertanto in prima
istanza deve continuamente essere aperto il canale informativo
biunivoco tra utenti e soggetto promotore : da un lato per
segnalazione problematiche, esigenze ecc., dall’altro per
informazioni tecniche, aggiornamenti sui risultati, sui risparmi
globali ottenuti ecc.
Parallelamente deve
essere svolta, come più volte in precedenza affermato, un’azione
di monitoraggio e controllo, che consenta sia di arricchire il quadro
di informazioni e indicatori sull’andamento del programma, sia di
far percepire
il sistema di regole
in cui si colloca.
In ultimo può
giocare un ruolo non secondario il far percepire ai cittadini che
praticano il compostaggio domestico
l’appartenenza ad
un gruppo con elementi comuni, creando una “comunità” specifica, all’interno della quale scambiare prodotti, esperienze ed arricchire
conoscenze.
RIDUZIONE RACCOLTA
Analizziamo più in
dettaglio alcuni strumenti.
News letter
Riepilogo annuale
dell’andamento del programma
L’elaborazione dei
principali indicatori dell’andamento del programma di promozione
del compostaggio domestico consente di fornire, con trasparenza, le
informazioni ai cittadini sulla ricaduta del loro comportamento.
Gli indicatori da
prendere in considerazione sono:
• n. di famiglie
aderenti al programma
• modalità di
compostaggio
• quantità di
rifiuti evitati all’anno (stima)
• quantità di
compost prodotto all’anno (stima)
• benefici
ambientali ed economici ottenuti
• n. di controlli
effettuati all’anno e % sul totale
• risultati dei
controlli
Siti internet, blog,
associazioni
Particolarmente
funzionale alla sostenibilità nel tempo del progetto è lo strumento
WEB. L’utilizzo della rete quale
strumento di
informazione e di discussione è in continua espansione come
dimostrano i numerosi portali, blog e forum a tematica ambientale.
(Fare Verde Blog spot, Free Monte, Lamasena Circolo di Legambiente).
Le pagine web
consentono, ancor più delle inserzioni sui giornali, una
disponibilità continuativa delle informazioni, un numero di contatti
potenziali maggiori ed un “dialogo” costante fra promotore e
target dell’iniziativa con la possibilità di trasmettere una
sensazione di “trasparenza” sui processi e sulle scelte.
Sul sito ufficiale dell' ente Comune dovranno inoltre essere resi
disponibili i risultati del compostaggio domestico (indicatori sopra
menzionati) così come sull’eventuale news letter. La diffusione di
dati positivi avrà il duplice obiettivo di gratificare quanti
abbiano già aderito e di motivare altri potenziali compostatori. La
fase del feedback potrà essere particolarmente effi cace poiché i
risultati dell’iniziativa sono concreti e misurabili.
RIDUZIONE RACCOLTA
4. VALUTAZIONI
ECONOMICHE
È possibile
effettuare una valutazione dei programmi di promozione del
compostaggio domestico sotto il profilo
puramente economico,
al di là degli indiscutibili vantaggi ambientali che tale pratica
consente.
Come in precedenza
descritto gli investimenti sono costituiti da:
• campagna di
comunicazione
• animazione
territoriale e corsi/incontri formativi per gli utenti
• acquisto
compostiere
• monitoraggio e
controlli
• progettazione e
coordinamento del programma.
Si riporta il quadro economico degli investimenti su un arco di tempo
biennale per un progetto su un
bacino di 12882 abitanti .
Con il
raggiungimento del target previsto, a regime, i benefici economici
sono riassumibili in:
riduzione del
costo di recupero della frazione organica
riduzione,
parziale o totale, del conferimento alla SAF
riduzione significativa della bolletta TARI
produzione di compost
Entrambe le riduzioni sono a totale beneficio dei Cittadini perchè la diminuzione
dei costi di
raccolta è determinata da un numero minore di “prese”
da parte degli operatori e il minor quantitativo da conferire alla SAF evita l'ulteriore costo. Si
ipotizza pertanto un risparmio parziale di circa il 30% della spesa totale.
Il mancato costo di
trattamento (recupero) è calcolato ipotizzando una composizione del
rifiuto “sottratto” di un terzo di frazione verde e di due terzi
di scarti di cucina. A questo calcolo si aggiunge poi che per intero
il peso dell'umido autocompostato NON andrà conferito alla SAF con
un ulteriore risparmio per la comunità NON inferiore ai 300.000
euro per una somma totale compresa in una "forchetta" che può oscillare tra 400.000 e 450.000 euro. Di rimando se l'attuazione di questo protocollo per i Rifiuti Biodegradabili avrà un seguito si verificherà l'immediato rialzo della percentuale relativa alla raccolta differenziata che arriverebbe immediatamente al 40% che sommata poi al rialzo fisiologico stimato dal Comune in 5 punti percentuali legati al primo anno per l'allargamento al 100% del territorio per la raccolta differenziata procurerebbe un rialzo del conferito in differenziata al 45% con una diminuzione netta di almeno 85Kg di immondizia conferita pro capite. In più si realizzerà una produzione fiorente di compost da poter utilizzare come fertilizzante o da poter scambiare.