Monte San Giovanni
Campano – Si paga per avere l'acqua razionata e per inquinare
l'Ambiente -
Fare Verde non si
lascia intimidire da chi dovrebbe curare il servizio idrico integrato ma che nei
fatti ha razionato a tempo indeterminato l'acqua potabile alla
popolazione di Monte San Giovanni Campano.
Dopo aver letto il
piano di turnazione per l'acqua potabile per la stagione estiva 2015
inviato dall'azienda anche al Sig. Prefetto di Frosinone arrivano le
deduzioni di Fare Verde Monte San Giovanni Campano sul sitema idrico
integrato:
1) La stagione
estiva termina il 23 Settembre 2015 mentre ad oggi il piano di
turnazione previsto dall'azienda è ancora più rigido perché
l'acqua potabile viene fornita nel Capoluogo per sole h5 e 30 minuti
primi e precisamente dalle ore 6.00 a.m alle ore 11.30 a.m
2) La fornitura
della dell'acqua potabile non prevede nessun presupposto di
sostenibilità tanto è vero che le molteplici perdite occulte e
stradali non permettono l'utilizzo per l'intera giornata
dell'acquedotto nella stagione estiva e ora anche in quella autunnale
perché la Natura non riesce a seguire i ritmi di produzione visto
l'assorbimento idrico per l'utilizzo ad uso civile e lo spreco dalle
falle dell'acquedotto.
3) Alla scrivente
Associazione è risultata pretestuosa la richiesta da parte della
Società per Azioni che dovrebbe curare
il sistema idrico integrato al Comune di Monte San Giovanni Campano e
l'ottenimento di una ordinanza sindacale che tra le altre cose
addossava la colpa ai Cittadini per un fantomatico uso improprio
della risorsa idrica quando le Forze dell'Ordine non hanno rilevato
tale uso improrio.
4) La mancanza di
investimenti programmati sulle linee dell'acquedotto Municipale come
del resto dichiarato dalla società di distribuzione idrica sulla
stampa per accordi pregressi con l'amministrazione Comunale non
permetterà alcuna soluzione nell'immediato e in futuro e quindi
continuerà ad esserci la pratica definita “turnazione” meglio
definita dal vocabolario italiano con la parola RAZIONAMENTO in
quanto si tratta di bene indispensabile alla vita in momenti di
dichiarata emergenza idrica
5) Non è stata
programmata nessuna opera per il riutilizzo dell'acqua reflua come
previsto dal Decreto 12 Giugno 2003 n.185 che tra le tante cose
prevede:
a)
irriguo: per l'irrigazione di colture destinate sia alla produzione
di alimenti per il consumo umano ed animale sia a fini non
alimentari, nonche' per l'irrigazione di aree destinate al verde o ad
attivita' ricreative o sportive;
b)
civile: per il lavaggio delle strade nei centri urbani; per
l'alimentazione dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento; per
l'alimentazione di reti duali di adduzione, separate da quelle delle
acque potabili, con esclusione dell'utilizzazione diretta di tale
acqua negli edifici a uso civile, ad eccezione degli impianti di
scarico nei servizi igienici;
c)
industriale: come acqua antincendio, di processo, di lavaggio e per i
cicli termici dei processi industriali, con l'esclusione degli usi
che comportano un contatto tra le acque reflue recuperate e gli
alimenti o i prodotti farmaceutici e cosmetici.
6)La presenza di
problematiche assurde alla depurazione delle acque già rappresentate
alle Autorità Competenti dalla scrivente Associazione sono sotto gli
occhi di tutti e perfino sotto l'attento sguardo dell'UNIONE EUROPEA
che ha inserito nominalmente il Comune di Monte San Giovanni Campano
tra quelli responsabili delle Infrazioni per la definitiva condanna
della Corte di Giustizia Europea subita per l'insufficiente
depurazione delle acque reflue. Gli ultimi episodi e ultimo ma non
per ultimo il disastro ecologico a Pantanelle chiudono il cerchio
dell'insostenibilità di un servizio nato retrivo e lontano dalle
leggi dello Stato e della Regione Lazio.
Dopo aver espresso
queste semplici deduzioni Fare Verde si augura che il RAZIONAMENTO
idrico venga almeno avvisato alla popolazione in tempo utile perché
il vecchio avviso è scaduto il 23 Settembre 2015 con la fine della
stagione estiva; che vengano finalmente realizzati investimenti
congrui al denaro versato dagli utenti/clienti e nella più rosea
delle ipotesi che il Comune di Monte San Giovanni Campano chieda il
recesso da quel contratto che fino a questo momento è rispettato
esclusivamente dai Cittadini che malgrado loro pagano le bollette per
avere l'acqua razionata e per inquinare la propria terra.
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