sabato 26 maggio 2018

Monte San Giovanni Campano Comune depresso e svantaggiato della Provincia di Frosinone

Fare Verde affronta senza mezzi termini il termine di AREA DEPRESSA affibbiata al territorio e al tessuto sociale ed economico di Monte San Giovanni Campano .Si mette in evidenza che il nostro Comune e' rimasto economicamente in arretrato rispetto ad altri Comuni della Regione Lazio e dello Stato, non può più risollevarsi al loro livello e tende, anzi, lasciato a sé stesso, a rimanerne sempre più lontano. Ciò per effetto della crescente attrazione preferenziale di capitali e di iniziative verso le zone più prospere a detrimento di quelle depresse, determinata da molteplici fattori. Tra questi predominano i fattori ambientali: reti e mezzi di trasporto , servizi stradali, postali, Internet a banda larga, telefonici, bancari, acquedotti, fognature, scuole, assistenza sanitaria e sociale, condizioni igieniche e conservazione dei patrimoni architettonici, naturalistici e paesaggistici. Seguono immediatamente per importanza la mancanza dei cosiddetti fattori agglomerativi; insiti nell'esistenza, nelle zone più progredite, di un equilibrato assortimento di settori economici (agricoli, industriali, commerciali) e, soprattutto, di un'ampia gamma di produzione artigianale , industriale ( di beni strumentali e di beni di consumo). La carenza di molteplici servizi e attività collaterali e sussidiarie; dai quali deriva una più facile e pronta acquisizione di materie prime, di prodotti intermedi e ausiliari, di materiali di manutenzione, comodità di riparazioni, efficiente organizzazione del mercato di approvvigionamento e di sbocco, disponibilità di maestranze specializzate e di tecnici e, in genere, facilità di rapporti economici, finanziari e sociali. Si determinano così quei fenomeni di inerzia del capitale e delle iniziative che fanno preferire agli imprenditori la localizzazione delle nuove attività o l'ampliamento di quelle esistenti accanto a quelle più progredite. L'effetto combinato e cumulativo delle forze di attrazione verso le aree più prospere e, per contro, delle forze di repulsione per le aree depresse, determina appunto il dislivello, crescente nel corso del tempo, fra le prime e le seconde. Scelte politiche di indirizzo scellerate, carenza di infrastrutture, uso insostenibile del suolo e delle acque, mancanza di progettazione e vocazione del territorio hanno causato il lento declino di cui si vedono i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. In queste condizioni si può risalire soltanto con massicci, organici e sistematici interventi di forze esterne, tanto più efficaci quanto più tempestivi. Di fatto Monte San Giovanni Campano senza l'intervento di forze esterne non potrà mai risalire la china. Quale soluzione propone Fare Verde? Di valutare la situazione e di iniziare a censire i beni materiali e immateriali di cui dispone il territorio e la società per indirizzare il paese ad una vocazione specializzata in attesa dell'arrivo di forze esterne che possano risollevare la grave situazione che comunque debbono essere attratte creando il necessario substrato per ospitare il loro arrivo. Intanto pero' serve la consapevolezza che bisogna mettere fine alle spese pubbliche improduttive che fino a questo momento hanno solo aggravato la situazione. Installare pali della luce ad esempio per acquisire il favore elettorale di una o due famiglie che poi saranno riconoscenti al politico locale e' il classico esempio da evitare perché alla spesa per l'installazione dei pali della pubblica illuminazione si aggiunge la spesa perenne per la loro manutenzione e per il consumo che andranno ad aggravare lo stato di depressione. Il Comune inizi a pensare che il denaro dovrà essere investito per essere produttivo. Un esempio? Investire denaro per dotare le strutture pubbliche di impianti per la produzione di energia e' un investimento e non una spesa perché dopo un piccolo lasso di tempo l'impianto si sarà ripagato da solo e inizierà a produrre denaro senza ulteriori spese. Specializzare il territorio ad una vocazione precisa associata alla capacita di attirare fondi dagli enti sovra comunali dovrà essere una priorità irrinunciabile altrimenti la situazione continuerà a precipitare. Intanto lo stato attuale del nostro territorio ha evidenziato che la vocazione agricola e' fallita, la vocazione turistica religiosa e' fallita e la vocazione turistica laica non e' mai iniziata. Ognuno che e' impegnato nella vita politica e sociale del paese si faccia un grosso esame di coscienza e trovi la forza di proporre soluzioni anche con salti quantici epocali rappresentati ad esempio dallo sviluppo sostenibile e dall'applicazione pratica dell'economia circolare purché le idee siano valide e produttive. In alternativa lo scenario che si prospetta per Monte San Giovanni Campano e' la fuga delle attività produttive e lo spopolamento che sono già in atto. Visto che non ci sono produzioni e non c'è benessere bisogna INVENTARLO. Per ultimo tutti coloro che troveranno la forza interiore di non analizzare la situazione o di mistificarla sono da considerare persone ostili alla nostra Collettivita'. Essi cercano di raschiare il fondo del barile per il proprio tornaconto e nei fatti sono gli stessi che hanno già acquisito beni rifugio ad esempio con l'acquisto di case a Roma o in aree non depresse dove il valore immobiliare continua ad essere in ascesa oppure hanno investito denaro all'estero dimostrando oltre ogni ragionevole dubbio di non aver mai creduto sullo sviluppo del nostro territorio.



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