Il
Comune di Monte San Giovanni Campano ha finalmente realizzato che
quanto proposto da Fare Verde TRE anni fa sul compostaggio domestico può essere utile per la riduzione dei
rifiuti. Con un articolo sulla stampa di certo irriverente nei confronti della nostra Associazione che per anni ha sollecitato il compostaggio domestico ha annunciato che è in procinto di
consegnare alla popolazione le compostiere. Fare Verde spera che finalmente verrà realizzato il
regolamento Comunale per la raccolta differenziata e conscia di quanto
sta per accadere con il compostaggio domestico pubblica il MANUALE PER IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO perchè la mera consegna delle compostiere non sarà un'azione determinante per la riduzione dei rifiuti se la popolazione non avrà la benchè minima idea di come usarle.
Manuale del compostaggio.
La compostiera va collocata in un punto del giardino praticabile tutto l’anno (senza ristagni e fango anche in autunno e inverno). La vostra compostiera, funziona in ogni situazione climatica, ma il punto migliore per collocarla è all’ombra e in un luogo riparato dagli acquazzoni. L’unica operazione preliminare è quella di preparare il terreno sottostante con una zappettatura e un letto di potature sminuzzate o foglie secche: questa faciliterà il drenaggio e lo scambio di microrganismi col terreno.
Cosa compostare
Le materie prime del compost sono gli avanzi di cibo , gli scarti del giardino e i tovaglioli di carta. Sicuramente si possono compostare gli avanzi di cucina (residui di pulizia delle verdure, bucce, pelli, fondi di the e caffè, gusci di uova frantumati, avanzi di carne, di formaggio ecc); gli scarti del giardino e dell’orto (potature, foglie secche, fiori appassiti, gambi, erba); carta non patinata; cartone e trucioli di legno non trattato. Attenzione con gli scarti di potatura perché ci sono piante resistenti alla degradazione (magnolia, lauroceraso, noce, castagno, aghi di conifere) che nella compostiera vanno miscelate bene con i materiali più facilmente degradabili. Inadatti al compostaggio sono la carta patinata, il legno verniciato e tutti i rifiuti non elencati sopra.
Come far funzionare la compostiera
La cosa più importante è assicurare nella compostiera la corretta e costante presenza di ossigeno (necessario agli insetti ai batteri e ai funghi presenti nel terreno e negli scarti) con alcuni accorgimenti: favorire la porosità della massa compostabile (con legno delle potature sminuzzato, paglia, foglie secche, cartone spezzettato alternati agli scarti di cucina) per agevolare il ricambio d’aria; non comprimere la massa degli scarti; rivoltare il materiale di tanto in tanto, soprattutto se è poco poroso.
Come caricare la compostiera
La giusta miscelazione della massa compostabile, oltre che a garantire la porosità e l’apporto di ossigeno, serve a fornire in modo equilibrato carbonio e azoto e a dare l’umidità ottimale. Il rapporto carbonio/azoto (C/N) è il parametro chimico regolatore dell’attività microbica. Nella miscela iniziale, il giusto rapporto è 20-30 grammi di carbonio per ogni grammo di azoto. Se c’è troppo carbonio, i microorganismi si riproducono meno e la decomposizione rallenta; se c’è troppo azoto, l’eccesso viene disperso in forma ammoniacale e ciò provoca cattivi odori (odore di urina). L’equilibrio corretto si ottiene miscelando gli scarti più umidi e azotati (avanzi di cucina, sfalci d’erba) con quelli a bassa umidità e più carboniosi (foglie secche, paglia, cartone, trucioli). È utile ma non indispensabile miscelare i gruppi di materiali prima di introdurli e integrare il primo carico con del compost fresco ricavato da un ciclo precedente o con della terra d’orto.
Come regolare umidità e temperatura del composter
L’umidità della massa, che tende a cambiare con la pioggia e con l’evaporazione, può essere verificata con la prova del pugno. Essa consiste nel prendere un campione di massa miscelata e stringerla in pugno: se sgorgano solo alcune goccioline d’acqua, l’umidità è quella giusta; se l’umidità è bassa serve annaffiare, se l’umidità è alta, vanno aggiunti scarti secchi e rivoltata la massa in una giornata di sole. Se la miscelazione, l’umidità e l’ossigenazione della massa sono corrette, la temperatura arriva presto a 60-70°C e innesca la fase definita di igienizzazione in cui il forte calore elimina i microorganismi dannosi al processo e quelli patogeni.
Quali sono i sintomi di malfunzionamento del composter
Se il processo di compostaggio non sta funzionando, la massa compostabile, come un malato, lo segnala con alcuni sintomi. Se la massa è fredda è perché manca ossigeno a causa dell’eccesso di umidità; in questo caso va favorita l’ossigenazione rivoltando e miscelando scarti secchi. Se c’è odore di marcio è perché l’eccessiva umidità e la mancanza di ossigeno hanno avviato processi di putrefazione; occorre correggere la miscelazione aggiungendo scarti secchi e miscelare. Se c’è odore di urina è perché c’è troppo azoto: aggiungere scarti carboniosi e miscelare. Se ci sono moscerini è perché sulla testa della massa ci sono troppi scarti umidi: coprire sempre lo strato superiore con foglie, erba o paglia secca.
Quando il compost è pronto
Il compost è pronto circa 4-6 mesi dopo l’attivazione del processo e può essere usato per fertilizzare il terreno prima della semina o di un trapianto. Se molto fresco, va usato come il letame e cioè non a contatto con le radici. Dopo 8-10 mesi il compost si definisce maturo e si presenta come un bel terriccio soffice e nero. La vostra compostiera e’ provvista di un’apertura per consentire l’estrazione del compost. Il materiale estratto va vagliato grossolanamente per separare il terriccio dalle spezzature più grossolane, che sono ottime per riattivare il processo nella compostiera assieme alla parte superiore e meno matura.
Come utilizzare il compost
Per fertilizzare il fondo è consigliabile il compost pronto nella misura di 10-15 kg/mq. Per i tappeti erbosi invece è meglio il compost maturo e ben raffinato, eventualmente miscelato con sabbia e terra. Nell’impianto di arbusti e alberi il compost serve anche per evitare il compattamento sul fondo della buca. Per non bruciare le radici, va usato il compost pronto se la pianta è con zolla, il compost maturo se le radici sono nude. Nella floricoltura in vaso o in fioriera si usa il compost semplicemente aggiungendolo allo strato superficiale di terreno o miscelandolo con la terra che e’ intorno alle piante.
Manuale del compostaggio.
La compostiera va collocata in un punto del giardino praticabile tutto l’anno (senza ristagni e fango anche in autunno e inverno). La vostra compostiera, funziona in ogni situazione climatica, ma il punto migliore per collocarla è all’ombra e in un luogo riparato dagli acquazzoni. L’unica operazione preliminare è quella di preparare il terreno sottostante con una zappettatura e un letto di potature sminuzzate o foglie secche: questa faciliterà il drenaggio e lo scambio di microrganismi col terreno.
Cosa compostare
Le materie prime del compost sono gli avanzi di cibo , gli scarti del giardino e i tovaglioli di carta. Sicuramente si possono compostare gli avanzi di cucina (residui di pulizia delle verdure, bucce, pelli, fondi di the e caffè, gusci di uova frantumati, avanzi di carne, di formaggio ecc); gli scarti del giardino e dell’orto (potature, foglie secche, fiori appassiti, gambi, erba); carta non patinata; cartone e trucioli di legno non trattato. Attenzione con gli scarti di potatura perché ci sono piante resistenti alla degradazione (magnolia, lauroceraso, noce, castagno, aghi di conifere) che nella compostiera vanno miscelate bene con i materiali più facilmente degradabili. Inadatti al compostaggio sono la carta patinata, il legno verniciato e tutti i rifiuti non elencati sopra.
Come far funzionare la compostiera
La cosa più importante è assicurare nella compostiera la corretta e costante presenza di ossigeno (necessario agli insetti ai batteri e ai funghi presenti nel terreno e negli scarti) con alcuni accorgimenti: favorire la porosità della massa compostabile (con legno delle potature sminuzzato, paglia, foglie secche, cartone spezzettato alternati agli scarti di cucina) per agevolare il ricambio d’aria; non comprimere la massa degli scarti; rivoltare il materiale di tanto in tanto, soprattutto se è poco poroso.
Come caricare la compostiera
La giusta miscelazione della massa compostabile, oltre che a garantire la porosità e l’apporto di ossigeno, serve a fornire in modo equilibrato carbonio e azoto e a dare l’umidità ottimale. Il rapporto carbonio/azoto (C/N) è il parametro chimico regolatore dell’attività microbica. Nella miscela iniziale, il giusto rapporto è 20-30 grammi di carbonio per ogni grammo di azoto. Se c’è troppo carbonio, i microorganismi si riproducono meno e la decomposizione rallenta; se c’è troppo azoto, l’eccesso viene disperso in forma ammoniacale e ciò provoca cattivi odori (odore di urina). L’equilibrio corretto si ottiene miscelando gli scarti più umidi e azotati (avanzi di cucina, sfalci d’erba) con quelli a bassa umidità e più carboniosi (foglie secche, paglia, cartone, trucioli). È utile ma non indispensabile miscelare i gruppi di materiali prima di introdurli e integrare il primo carico con del compost fresco ricavato da un ciclo precedente o con della terra d’orto.
Come regolare umidità e temperatura del composter
L’umidità della massa, che tende a cambiare con la pioggia e con l’evaporazione, può essere verificata con la prova del pugno. Essa consiste nel prendere un campione di massa miscelata e stringerla in pugno: se sgorgano solo alcune goccioline d’acqua, l’umidità è quella giusta; se l’umidità è bassa serve annaffiare, se l’umidità è alta, vanno aggiunti scarti secchi e rivoltata la massa in una giornata di sole. Se la miscelazione, l’umidità e l’ossigenazione della massa sono corrette, la temperatura arriva presto a 60-70°C e innesca la fase definita di igienizzazione in cui il forte calore elimina i microorganismi dannosi al processo e quelli patogeni.
Quali sono i sintomi di malfunzionamento del composter
Se il processo di compostaggio non sta funzionando, la massa compostabile, come un malato, lo segnala con alcuni sintomi. Se la massa è fredda è perché manca ossigeno a causa dell’eccesso di umidità; in questo caso va favorita l’ossigenazione rivoltando e miscelando scarti secchi. Se c’è odore di marcio è perché l’eccessiva umidità e la mancanza di ossigeno hanno avviato processi di putrefazione; occorre correggere la miscelazione aggiungendo scarti secchi e miscelare. Se c’è odore di urina è perché c’è troppo azoto: aggiungere scarti carboniosi e miscelare. Se ci sono moscerini è perché sulla testa della massa ci sono troppi scarti umidi: coprire sempre lo strato superiore con foglie, erba o paglia secca.
Quando il compost è pronto
Il compost è pronto circa 4-6 mesi dopo l’attivazione del processo e può essere usato per fertilizzare il terreno prima della semina o di un trapianto. Se molto fresco, va usato come il letame e cioè non a contatto con le radici. Dopo 8-10 mesi il compost si definisce maturo e si presenta come un bel terriccio soffice e nero. La vostra compostiera e’ provvista di un’apertura per consentire l’estrazione del compost. Il materiale estratto va vagliato grossolanamente per separare il terriccio dalle spezzature più grossolane, che sono ottime per riattivare il processo nella compostiera assieme alla parte superiore e meno matura.
Come utilizzare il compost
Per fertilizzare il fondo è consigliabile il compost pronto nella misura di 10-15 kg/mq. Per i tappeti erbosi invece è meglio il compost maturo e ben raffinato, eventualmente miscelato con sabbia e terra. Nell’impianto di arbusti e alberi il compost serve anche per evitare il compattamento sul fondo della buca. Per non bruciare le radici, va usato il compost pronto se la pianta è con zolla, il compost maturo se le radici sono nude. Nella floricoltura in vaso o in fioriera si usa il compost semplicemente aggiungendolo allo strato superficiale di terreno o miscelandolo con la terra che e’ intorno alle piante.
Nessun commento:
Posta un commento