lunedì 21 dicembre 2020

MSGC - La denuncia di Fare Verde sullo stato dell'Ambiente 2020

 

Fare Verde Monte San Giovanni Campano definisce disastrosa la situazione che attanaglia  il territorio Comunale  convinta che le sfide ambientali che abbiamo davanti come la perdita della biodiversità, il collasso dei servizi eco sistemici, l'inquinamento, l’abusivismo edilizio, il consumo del suolo e i cambiamenti climatici potrebbero essere vinte se solo ci fosse  la volontà di vincerle. La nostra Associazione è  consapevole innanzitutto della perdita irreversibile di un certo numero di specie che sono state  soppiantate dall’invasione di specie aliene (Granchio di fiume, Gambero di fiume, Salamandrina dagli occhiali, Raganella)   . 

Siamo sull'orlo di un disastro climatico e ci troviamo, quindi ,  ad affrontare sfide ambientali di portata e urgenza senza precedenti. Abbiamo bisogno, anche nel nostro piccolo,   di un'azione urgente  per affrontare il cambiamento climatico, e per  raggiungere all’unisono  con l’azione europea una leadership mondiale. Per questo motivo,  l’Italia e l’Europa  hanno dichiarato l'emergenza climatica e ambientale, hanno riconosciuto che non si può più continuare come in passato. Abbiamo bisogno di cambiamenti coraggiosi e massicci, che coinvolgano totalmente la nostra società . Abbiamo anche bisogno di lavorare in modo diverso, nei diversi settori, tra le generazioni, sia che si viva nell'amata  città che nelle aree rurali, per ridurre le emissioni di gas serra e fermare la distruzione della natura. Queste nuove sfide  non sono  state  ancora accettate   nel nostro paesino dove i dinosauri della politica   non hanno percepito l’importanza  dello sviluppo sostenibile e non hanno  ancora compreso che l’economia lineare è stata sostituita dalla meno inquinante economia circolare. Stiamo affrontando l'emergenza climatica e la trasformazione verso un futuro più sostenibile da spettatori paganti senza  tener conto della dimensione sociale e della lotta contro le disuguaglianze. Le sfide ambientali possono essere risolte solo se poniamo la riduzione delle disuguaglianze al centro dell'azione di politica Ambientale. Lavorare per una società più equa è possibile, è conveniente, dobbiamo spiegarlo ai nostri futuri amministratori  perché una società diseguale, in cui ampie fasce della popolazione vivono in condizioni di povertà, alimenta la crisi ecologica. Nel nostro micro sistema ecologico si percepiscono  l'aumento della siccità, gli incendi boschivi, il dissesto idrogelogico ,  la perdita di servizi eco sistemici, l’invasione di specie aliene, lo squilibrio per  alcune specie autoctone ecc ecc. Queste sono prospettive spaventose, che devono essere prese sul serio. Dobbiamo agire per alleviare il rischio alla nostra popolazione  di   affrontare le sfide di cui non  si ha consapevolezza e capacitazione per ignoranza, incoscienza e superficialità.  Sfide che devono essere affrontate fin da ora contro il dissesto idrogeologico, la povertà energetica,  la  siccità , il perdurare del razionamento idrico , l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento dell’acqua , l’impatto di queste sull'approvvigionamento alimentare e altri disastri naturali che diventeranno più frequenti e sempre più costosi per le casse comunali o che creano vere e proprie emergenze sociali come quella che si è già verificata nel 2017 con la severa crisi idrica e il relativo intervento delle autobotti.

 Monte San Giovanni Campano è un paese arretrato e lo si evince dal fatto che la nostra società, e in particolare i giovani, non vogliono nessun cambiamento. Con delirio di onnipotenza e con una strana fede  poco cattolica dissociata perfino   dall’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco   non pongono l'azione per il clima e la salute pubblica tra le loro più alte priorità. Dovrebbero essere  loro i motori dei profondi cambiamenti di cui abbiamo bisogno ma stranamente restano ancorati ad un modo di vivere e di agire che non ha nulla a che fare con il presente. Eppure nel resto del Mondo è percepibile il radicale cambiamento che  parte dal modo in cui ci alimentiamo, dal modo in cui ci vestiamo, all'aria – e alla sua qualità - che respiriamo, allo sviluppo sostenibile, all’economia circolare. Cambiamento percepito  perfino dalla Regione Lazio che ha messo al centro di ogni finanziamento la sostenibilità , l’economia circolare e la riduzione dell’inquinamento . Cambiamento  che seppur evitato nel nostro paesino  è ben evidente  a livello regionale e  nazionale  dove sono in corso sforzi notevoli per migliorare la qualità della vita e la  traiettoria di ogni percorso  per raggiungere un futuro più sostenibile.

Lo stato dell’acqua potabile 2020 – Il razionamento idrico, iniziato nel 2004 dal gestore del servizio idrico integrato, è continuato per tutto il 2020 alimentato dalla mancanza di investimenti per la sostituzione dell’acquedotto comunale oramai obsoleto e con perdite che sono percepibili da chiunque. Il Comune è rimasto silente di fronte alla popolazione mostrandosi genoflesso al volere della multinazionale  che dovrebbe gestire il servizio idrico integrato ma che di fatto  si è trasformata nel nostro esattore per un servizio attuato con modalità strane, atipiche e con tanto spreco di acqua potabile  che invece di arrivare ai rubinetti delle famiglie si perde  nei fossi.

Lo Stato della depurazione delle acque reflue – Altro servizio propinato in modo molto approssimativo  dal gestore del servizio idrico integrato che fino a qualche tempo fa e nonostante l’infrazione europea lo aveva  attuato parzialmente con depuratori obsoleti e mal funzionanti.   Fare Verde , da sola, ha dovuto affrontare una battaglia epocale contro il colosso ACEA ma ha dimostrato che anche una multinazionale può essere battuta se c’è la determinazione di chi combatte  per una giusta causa. Negli anni sono arrivati i grandi successi per Fare Verde che ha ingaggiato battaglie legali poi trasformatesi in  interventi sulla depurazione delle acque reflue. Battaglie portate avanti  senza l’intervento del Comune che non ha mai voluto sostenerle  tanto è vero che è rimasta storica la frase di un amministratore scienziato  che le descrisse come “battaglie contro i mulini a vento”. E invece… è stata ottenuta la ristrutturazione del depuratore di Porrino che almeno ora non puzza più; il depuratore Pantanelle è stato demolito e ricostruito totalmente; il depuratore Fontana Magna che andrà a sostituire anche altri depuratori è in costruzione; è stato stanziato denaro per il depuratore Santa Filomena, altri depuratori (Campangone e Colle Pupazzo) vengono ora controllati con maggiore frequenza. Su pressioni indicibili e continue di Fare Verde sono stati realizzati, dal gestore del servizio idrico integrato, tratti di fogna  indispensabili per l’igiene,  la salute e alla sicurezza pubblica che nulla hanno a che fare con l’inutilità di alcuni   marciapiedi e di tanti  pali della pubblica illuminazione. Insomma un’azione sul territorio che invece di portare ad un pubblico riconoscimento portò la giunta comunale a decidere di nominare un avvocato per le “opportune” azioni legali contro chi a loro dire rovinava il buon nome “dell’amata città” con le denunce e gli articoli sulla stampa che evidenziavano ogni forma di inquinamento.

Lo stato dell’igiene urbana – Monte San Giovanni Campano è un paese a dir poco strano tanto è vero che dopo 11 anni di raccolta differenziata non è riuscito ancora a raggiungere l’obiettivo del 65%   previsto dalla legge per il 2012.  A smentire  le chiacchiere dei politicanti che favoleggiavano risultati eclatanti sulla stampa locale ci sono i dati del Catasto Rifiuti Nazionale del Governo Italiano  che certificano la raccolta differenziata per Monte San Giovanni Campano al 59,45% per il 2019 ,unico dato ufficiale da prendere in considerazione rispetto alle corbellerie che sono state pubblicate. Alla debacle del compostaggio domestico che si è perso di vista come progetto di grande spessore per la riduzione dei rifiuti si aggiunge la costruzione nei tempi supplementari della mini isola ecologica a Laoria. La piccola isola ecologica parte obsoleta come concezione ed infatti è scollegata all’economia circolare per la popolazione  e non ha alcuna rilevanza economica   per il sociale. Fatto è ed è inconfutabile  che il comune di Monte San Giovanni Campano cede tutte le materie prime seconde alla società che gestisce l’igiene urbana e quindi il ricavato che viene pagato dai vari consorzi per il riciclo  non viene spalmato sulle bollette della popolazione come premio per aver prodotto rifiuti riciclabili  ma va direttamente ad ingrassare il conto corrente  della società che gestisce il servizio di igiene urbana .  Servizio di igiene urbana che nel 2019 è costato la bellezza di circa 1.360.000,oo euro per non raggiungere nessun obiettivo previsto dalla legge compresi gli   obiettivi sociali come ad esempio le bollette più leggere per la popolazione. Si ricorda al lettore infatti che in Italia è attivo il principio di legge del chi inquina paga e quindi all’aumento della percentuale della raccolta differenziata dovrebbero corrispondere bollette più leggere.

Lo stato dell’ambiente per la qualità dell’aria.

Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano distende un velo pietoso sulla qualità dell’aria a Monte San Giovanni Campano ricordando che siamo uno tra i paesi che hanno l’aria più inquinata  del Lazio. Le correnti d’aria e le condizioni climatiche particolari ci hanno fatto inserire in quell’elenco dell’infrazione Europea per l’aria inquinata e non ci sarà modo per uscirne se non verranno presi drastici provvedimenti per monitorare localmente la qualità dell’aria e per contrastare l’inquinamento causato principalmente dalla combustione delle biomasse. Inquinamento dell’aria non percepito dalla popolazione che è ancora convinta di respirare aria di ottima qualità forse  verrà percepito se l’infrazione europea si trasformerà in sanzione semestrale per i piccoli comuni come al nostro …un po’ come accadde per la discarica di rifiuti Monte Castellone che fu sanzionata con una multa semestrale da 200.000,oo euro. L’inquinamento dell’aria  va contrastato anche combattendo la povertà energetica della popolazione con interventi mirati come a quello sostenuto dalla Regione Lazio con   le Comunità dell’Energia.  Questo nuovo modo di produrre energia pulita  potrebbe limitare la povertà energetica che è una delle maggiori responsabili  dell’inquinamento dell’aria causato dalla combustione delle biomasse.

Lo stato del consumo del suolo

La nostra Associazione di protezione Ambientale (si legga bene di protezione Ambientale) non va di certo per asparagi o per funghi quando vigila sul territorio. Se esistono le Associazioni di protezione Ambientale vuol dire che c’è chi offende l’Ambiente altrimenti non ci sarebbero. Gli abitanti di Monte San Giovanni Campano poco rispettosi delle leggi sono rimasti ancorati al fazzoletto di terra avuto in eredità o acquistato dai parenti  su cui , non si sa per quale sacrosanta ragione,  ci devono costruire casa che poi inevitabilmente negli anni  rimarrà disabitata per la fuga e per l’invecchiamento della popolazione oramai arrivata a 12393 abitanti con indici di vecchiaia spaventosi.

Tanto abusivismo edilizio e  tante pratiche di abusivismo edilizio sospese in un limbo inspiegabile fatto di scuse e di prepotenze minacciose. Minacce e insulti che ci sono stati riservati da chi  è affetto dal delirio di onnipotenza in una situazione che è già esplosa da quando sono iniziate le demolizioni lungo il torrente Amaseno ed  è stato  denunciato l’allora Assessore ai Lavori Pubblici .  Denuncia da cui è scaturito il processo che è in corso presso il Tribunale di Cassino che la pseudo  stampa locale ha voluto , vuole minimizzare e addirittura  ignorare per forza. Le  oltre 100   segnalazioni per gli abusi edilizi  realizzati a Monte San Giovanni Campano fatte dalla nostra Associazione evidenziano uno spaccato delinquenziale estremamente negativo con  un comportamento antigiuridico diffuso e arrogante. Numerosi  politici direttamente coinvolti a vario titolo in procedimenti penali compresi quelli per abuso edilizio  hanno fatto il resto facendo passare per disonesti chi denuncia i reati  e per onesti i delinquenti che li hanno commessi.  Risultato logico di pregiudizio  se si analizza  la filastrocca pseudo religiosa e diseducativa con cui sono cresciuti questi soggetti con  amicizie non proprio raccomandabili: “Chi fa la spia non è figlio di maria non è figlio di Gesù e quando muore va laggiù.. va laggiù da quell'ometto che si chiama diavoletto”! Soggetti che   durante il saccheggio  del territorio   hanno tralasciato di dire che  Fare Verde ha firmato tutti gli esposti   e che l’associazione è stata molto clemente a non costituirsi parte civile in ogni processo per abusivismo edilizio. Addirittura ci sono state date  paternità per il famigerato art.36 con il quale alcuni disobbedienti  volevano sanare alcuni abusi edilizi.  In quel frangente per ignoranza o per ottusità mentale non si rendevano  conto che  una pratica del genere nel momento in cui non fosse stata accettata si sarebbe trasformata in auto denuncia. Insomma un marasma del chi “dice dice”  alimentato dall’ignoranza più becera, dall’opportunismo politico che finalmente trovava chi gli toglieva la gatta da pelare  attraverso gli  esposti per abusivismo edilizio. Tuttavia  e nonostante tutto il grazie di Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano  va a quel tecnico rimasto anonimo ( forse non troppo anonimo) che mandava ad  imbucare nella nostra buca della posta le piantine e le spiegazioni per decine e decine  di abusi edilizi con particolari così ricercati che solo un tecnico di grande esperienza nel settore avrebbe potuto conoscere.  

Una situazione di degrado morale e Ambientale che non ha precedenti, dove ogni escamotage è stato buono pur di sottrarre il  terreno all’agricoltura, ogni sotterfugio è stato  utile per non punire i colpevoli, ogni momento è stato  buono per fare una gettata di cemento senza alcuna autorizzazione. Se Fare Verde ci si mettesse di punta e la finisse di aspettare le prossime elezioni amministrative   per segnalare  tutti i piazzali costruiti abusivamente  in cemento  si scatenerebbe un inferno in terra… tuttavia ci sono alcuni abusi edilizi particolarmente gravi su cui non si può assolutamente  aspettare. Quando si costruisce un manufatto industriale  o addirittura una  villa lungo il nostro Torrente Amaseno in area dove è proibito costruire  poi nessuno si può lamentare se ne viene pretesa  la demolizione. Quindi le persone che cercano in un modo o nell’altro di denigrare la nostra attività di protezione Ambientale inizino a ragionare invece di sparlare per dipingere i rei come vittime soprasttutto perchè vittime non lo sono.  

Lo stato dei boschi.

Degrado Ambientale, rifiuti, alberi caduti, incendi , tagli strani e percorsi abusivi da moto cross  è in accadimento  nella Pineta Morroni nel disinteresse più completo del comune che pensa solo  ai pali della pubblica illuminazione e ai marciapiedi.  L’area  verde  è oramai quasi scomparsa perché tanto arredo è stato trafugato o bruciato. L’unica fontanella presente nell’area verde non funziona e non c’è neppure un bagno chimico per chi volesse passare una giornata in quel che resta del bosco Morroni dopo gli svariati incendi.

Il Bosco presente a Lucineto già oggetto di denuncia da parte di Fare Verde,  contro  chi stava tagliando abusivamente e stava distruggendo l’habitat dello scoiattolo rosso, è in ripresa dopo i danni causati da chi in preda a delirio di onnipotenza si credeva di essere  il padrone del cielo e della terra.

Lo stato delle acque di superficie.

L’assenza del sistema fognario in alcune aree di Monte San Giovanni Campano rende non potabile l’acqua dei pozzi privati  presenti tanto è vero che da nostre rilevazioni attuate tramite analisi biochimiche sono risultati presenti coliformi ad una profondità di circa 70 metri. Una situazione particolarmente grave vista la crisi idrica che attanaglia il territorio oramai da 16 anni. Tutte le sorgenti di superficie pubbliche hanno acqua non potabile in quanto il comune non spende denaro per  le analisi biochimiche relative alla potabilità delle acque che sgorgano dalle sorgenti. In buona sostanza il comune non è interessato alle acque sorgive perché è chiaro che ancora  non si è capacitato sul consumo sostenibile della risorsa idrica e quindi lascia la popolazione completamente a secco .

Le acque di superficie del torrente Amaseno non scorrono più dal territorio di Casamari fino a Poldo. In quel tratto di torrente ci sono solo gli scarichi dei depuratori di Veroli, Monte San Giovanni Campano ,  Boville Ernica e gli scarichi abusivi di gente che si arroga il diritto di fare come gli pare.

Sul fiume Liri che è al cento di dibattito inter regionale per il suo inquinamento che ci vede protagonisti in tv e sulle radio si distende un velo pietoso. Schiuma  e rifiuti vengono sversati da scarichi abusivi nel fiume come se fosse una discarica liquida. Nel frattempo la provincia di Frosinone si ostina a ripopolare il Liri con trote che hanno una aspettativa di vita bassissima pur di soddisfare una manciata di pescatori in uno spreco infinito di risorse. Una mancanza di controlli che è semplicemente  spaventoso che ha portato verso l’anarchia assoluta soprattutto per  chi scarica nel fiume conscio di non passare nessun guaio con la giustizia.

Per ultimo Fare Verde consiglia vivamente al comune di iniziare a capacitarsi che esiste anche l’inquinamento elettromagnetico e ci sono delle vie anche nel capoluogo che presentano veri grovigli di cavi dell’alta tensione che a lungo andare producono danni al sistema immunitario di chi ci abita. E poi la pubblica illuminazione con gli oltre 3500 pali infissi sul territorio è solo scandalosa visto che nel capoluogo è mista tra led e incandescenza;  mista lo è anche da via dei Codardi a Scaccia, mista lo è anche dalla Pineta a Porrino e in altri luoghi dove ci sono i pali da un paio di anni ma non c’è l’allaccio all’energia elettrica. Insomma un miscuglio esagerato che fa comprendere a chiunque di quanto possa essere approssimativo il risparmio energetico realizzato da impianti realizzati a led ma che man mano sono stati trasformati in misti led/incandescenza.

Si chiude così lo Stato dell’Ambiente di  Monte San Giovanni Campano senza alcun segno positivo e nessuna prospettiva per il futuro. Praticamente il paese resta ancorato a concezioni retrive degli anni ’50 , perde di vista ogni obiettivo per lo sviluppo sostenibile, ignora l’economia circolare , non ha nessuna percezione della povertà energetica, cerca l’assistenzialismo nell’emergenza e non si rende conto che ancora oggi sta cercando di soddisfare bisogni sbagliati  che non sono collegati all’anzianità della popolazione.


 

giovedì 17 dicembre 2020

MSGC - Le misure dei marciapiedi non quadrano e Fare Verde chiede il licenziamento dei responsabili

 Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano ha preso atto della risposta ricevuta dall'Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Monte San Giovanni Campano che con PEC ha  dichiarato anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti :

 "L'obiettivo dell'Amministrazione in primis è stato sempre quello di tutelare gli utenti deboli "della strada", ovvero i pedoni e riqualificare, nonchè mettere in sicurezza le banchine stradali. In merito alle dimensioni di progetto e quindi di esecuzione, le stesse risultano comprese essere tra i 0.90 m. (min) e 1.30 m. (max), misure tali da garantire sempre il passaggio per gli utenti, sia normodotati che diversamente abili".

MAGARI FOSSE VERO!

 In data 16.12.2020 subito dopo aver letto la risposta dell'ufficio tecnico lavori pubblici  inoltrata anche  al Governo Italiano alcuni iscritti di Fare Verde si sono recati in località Anitrella, scelta a caso, tra i luoghi dove sono stati costruiti i nuovi marcipiedi e li hanno misurati. Dai rilievi risulta senza alcun dubbio che i marciapedi costruiti da poco  in località ANITRELLA , adornati con le catenelle colorate,  presentano misure comprese tra i TRENTA CENTIMETRI e i NOVANTA CENTIMETRI con spazi intermedi per il transito pedonale di CINQUANTA CENTIMETRI e SETTANTA CENTIMETRI.  

Fatto è ed è inconfutabile che il Comune di Monte San Giovanni Campano  con il denaro pubblico ha  realizzato DUE MARCIAPIEDI sullo stesso tratto di strada con barriere architettoniche insormontabili quando avrebbe potuto costruire un solo marciapiede rispettando la normativa vigente.

ESEMPI DI BARRIERE ARCHITETTONICHE PRESENTI IN LOCALITA' ANITRELLA PRESSO I NUOVI MARCIAPIEDI COSTRUITI DAL COMUNE LUNGO LA STRADA PROVINCIALE.


 LO SPAZIO MASSIMO DISPONIBILE PER IL TRANSITO DEI PEDONI E' DI TRENTA CENTIMETRI.


Spazio massimo per il passaggio dei pedoni CENTIMETRI  CINQUANTA

Logicamente Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano continua a dare voce alle persone diversamente abili ma come esempio  invierà una lettera al Ministero delle Infrastrutture allegando una perizia tecnica  sui marciapiedi costruiti in località Anitrella e tutte le lettere scritte al Comune di Monte San Giovanni Campano  e alla Provincia di Frosinone  in modo da far luce  una volta e per tutte sulle corbellerie scritte in nome e per conto dell'Ente Pubblico. Non si ecludono, però, altre iniziative per il ripristino della legalità.




 

mercoledì 9 dicembre 2020

MSGC - Fare Verde assegna il Premio Gnomo per l'Ambiente 2020.

 Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano nonostante le vicissitudini relative  gli iscritti colpiti dal Covid 19   assegna senza ombra di ragionevole dubbio il Premio Gnomo per l'Ambiente 2020 all'intera filiera dei rifiuti solidi urbani  di Monte San Giovanni Campano. La scelta è stata difficile perché non c'è un solo responsabile da premiare ed infatti il riconoscimento va attribuito all'azienda che cura l'igiene urbana, a chi organizza la raccolta differenziata e a chi dovrebbe in ogni modo cogliere gli obiettivi compresi quelli del compostaggio domestico di cui non si hanno più notizie da tempo.  La motivazione: Nonostante l'abnegazione e il grande senso del dovere  da parte dei responsabili ,  ognuno per ciascuno,  in UNDICI  anni di raccolta differenziata non sono stati colti  gli obiettivi previsti dalla legge. Nonostante gli aumenti attuati per la gestione dei rifiuti urbani certificata dall'ISPRA passati da 20,22 euro/abitante per anno nel 2011 a 38.13 euro/abitante per anno 2018 ancor oggi non sono state raggiunte le percentuali per la raccolta differenziata  previste  per l'anno 2012 in quanto la raccolta differenziata è ferma al 58,3% come certificato dal Governo Italiano. Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano sottolineando gli ulteriori obiettivi imposti dalle Direttive Europee per i rifiuti, per la qualità delle materie prime seconde e per l'End Of Waste assegna il PREMIO GNOMO 2020 alla Filiera dei rifiuti di Monte San Giovanni Campano perché obiettivamente  era molto complicato poter  fare di peggio.

 


 

domenica 29 novembre 2020

MSGC - Il divario verde (GREEN DIVIDE) sta sottraendo il futuro alle nuove generazioni.

 

MSGC - Green Divide (DIVARIO VERDE): Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano inventa questo nuovo vocabolo per il modo di fare retrivo che caratterizza Monte San Giovanni Campano perchè non è un paese ecologico, non è smart , non è ripettoso del verde e dello sviluppo sostenibile. Mancano perfino le colonnine di ricarica elettrica che oramai stanno installando anche nelle aree limitrofe ai boschi di Vallerotonda paese delle aquile. Le migliaia di pali della luce (pubblica illuminazione) installati non sono assolutamente intelligenti (smart) e i marcipiedi sono stati progettati e costruiti come se fossimo negli anni immediatamente postumi al secondo Conflitto Mondiale. Ancora più strani e caserecci sono i tecnici che cercano di difendere il proprio operato sapendo che quelle progettazioni appartengono agli anni della ricostruzione post bellica. Un paese che spende oltre 50.000 euro di carta per gli uffici pubblici di certo non è un paese che ha dematerializzato gli uffici e di certo non rispetta l'Ambiente. Una cosa da non credere è l'ostinatezza del Comune nell'acquistare macchine a gasolio quando i percorsi urbani quotidiani per forza di cose non pssono essere superiori ai 200 km che è un traguardo raggiunto da qualsiasi auto elettrica con emissioni zero in commercio. Ci sarebbe da censurare l'acquisto delle lanterne della pubblica illuminazione fuori norma che l'Enel ha rottamato agli scienziati del comune ... oppure i 200.000 euro spesi per adeguare il palazzo Comunale ad un risparmio energetico che impiegherà 100 anni per eguagliare la spesa sostenuta. Insomma c'è il GREEN DIVIDE a Monte San Giovanni Campano e questo è inconfutabile. Da noi il verde pubblico è tale e quale allla campagna che ci circonda con l'aggiunta di cemento. Un modo di fare insostenibile che non ci fa rientrare neppure lontanamente nelle informazioni sull'ecosostenibilità multitemporali del Global Human Settlement Layer (GHSL). Modalità di studio internazionale che è perfettamente inutile illustrare a chi è contento di un'area verde costruita in solo cemento armato a Paglia oppure di quell'aiuola in cemento armato costruita nel Capoluogo spacciata con tanta fantasia per giardinetto pubblico o anche dei pali della luce e dei marciapiedi modello anni '50. Impossibili da tralasciare gli ecomostri in cemento armato testimoni delle iattura che ha colpito Monte San Giovanni Campano.
Quindi cemento e breccia ed anche consumo del suolo messi insieme ad opere pubbliche che sono obsolete già ora sono impossibili da inserire nello sviluppo sostenibile e che oramai è diventato anche inutile spiegare perchè il divario verde è incolmabile. Le future generazioni si troveranno   debiti da pagare per opere pubbliche  obsolete,  di  retriva concezione, non più a norma,  e non avranno neppure  altri spazi da utilizzare per sostituirle. In buona sostanza il GREEN DIVIDE sta sottraendo il futuro alle nuove generazioni che dovranno solo pagare i debiti contratti con la modalità di  " a chi non vuol credere non bastano 1000 testimoni" ed anche "Non c'è più sordo di chi non vuole ascoltare".




 

domenica 8 novembre 2020

MSGC - Dopo 13 anni Il parcheggio multipiano incompiuto non è iscritto nell'elenco delle Opere Pubbliche incompiute. .

Fare Verde non può essere tenera con chi ha realizzato l'ecomostro incompiuto fatto di  cemento armato in località "Olive Fute" adiacente  al rione  San Rocco nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano. Amministratori che hanno cambiato il profilo paesaggistico  del paese trasformandolo in non si sa che cosa. Un programma di devastazione paesaggistica portata a termine con l'aiuola più costosa del mondo a Pozzo San Paolo e con quel palazzo di chiara architettura visibile a Ladispoli che dovrà ospitare l'ufficio tecnico chiamato per vanagloria  "Centro direzionale".

 

Tutte azioni  incoscienti che ci hanno fatto espellere dal Club I Borghi più belli d'Italia.

 


 

La nostra Associazione più volte ha puntato il dito contro l'ecomostro parcheggio multipiano che oltretutto è  opera incompiuta da quando l'attuale sindaco la dichiarò opera inutile. Praticamente la struttura addossata all'immaginaria cinta muraria del paese è stata progettata e realizzata senza avere lo sbocco nel centro storico. La passerella in cemento armato che nella fantasia del progettista doveva rappresentare l'uscita dal parcheggio e quindi l'accesso  al Capoluogo è bloccata da una casa che non può essere demolita perchè protetta dalle leggi dello Stato.  Si pubblicano le foto attuali meno vergognose altrimenti dicono che roviniamo il buon nome dell'amata città.


 Casa rivestita di EDERA ormai con i tetti sfondati e in pericolo di crollo.


Accesso pedonale  di FANTASCIENZA AL CAPOLUOGO di Monte San Giovanni Campano che si è fermato senza gloria davanti ad un muro. Il GLORIOSO progettista rimarrà agli annali della storia Monticiana.

Attualmente il cantiere Parcheggio Multipiano  anche se fermo è aperto anche ai bambini e a chi ha  voglia di  correre il rischio di  fare una passeggiata all'interno. A nulla è valso l'intervento di RAI 3 e gli esposti  inviati alla ASL perchè risulta chiaro che quì ognuino fa come gli pare.  Monte San Giovanni Campano sembra una enclave del defunto Stato Pontificio dove il perdono dei peccati supera il potere giudiziario e quindi le leggi sulla sicurezza dei cantieri edili sembrano solo fogli di carta scritti da Parlamentari che hanno voluto  perdere tempo se poi in definitiva basta confessarsi per ottenere anche il perdono Giudiziatio. (NON FUNZIONA COSI')

Tutta questa premessa per ricordare ai Monticiani che il parcheggio incompiuto multipiano NON è inserito nell'elenco delle OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE DELLA REGIONE LAZIO e quindi nemmeno per fortuna o per congiuntura favorevole potrà entrare nella programmazione per farla diventare OPERA PUBBLICA COMPIUTA perchè la Regione Lazio non ne sa nulla.


 

 

 


giovedì 27 agosto 2020

MSGC - NECROLOGIO ALLA PINETA MORRONI.

 

Necrologio alla Pineta Morroni.
Il giorno 26 Agosto 2020 la Pineta Morroni di Monte San Giovanni Campano è stata colpita nuovamente da un poderoso incendio tanto è vero che sono dovuti intervenire mezzi aerei che hanno lavorato fino al tramonto per domare le fiamme.
Mancanza di interventi per la potatura, di un impianto anti incendio adeguato e di manutenzione alla Pineta Morroni hanno portato al degrado più assoluto quel patrimonio boschivo che invece doveva essere curato e trasformato in luogo di ristoro dove poter godere della frescura e respirare aria pulita. Purtroppo le piante ... il bosco... sono ancora considerate legna da ardere e non uno dei mezzi che servono per migliorare la qualità della vita. Ogni volta che va a fuoco un insieme di piante che costituiscono il bosco viene distrutto un eco sistema e vengono meno tutti i servizi eco sistemici che la Natura ci offre gratis e che sistematicamente l'essere umano non apprezza. Il bosco, la crescita degli alberi, la loro capacità di costruire biomassa dalla radiazione solare sono proprietà collettive e più grande è il bosco e più grande è la sua capacità di regolare l’umidità e la temperatura dell’ambiente, tanto che una porzione di bosco potrebbe essere paragonata ad un enorme climatizzatore; una proprietà emergente che un singolo albero non possiede. Un bosco non è un insieme di alberi che serve per fare denaro! la NOSTRA PINETA MORRONI ha dato supporto alla vita con la formazione del suolo, ha dato approvvigionamento di cibo agli esseri viventi e in qualche caso anche agli esseri umani, ha regolato l’erosione del suolo, ha dato valore culturale alla vita di chi si è battuto contro chi voleva tagliarla e allora bisogna finirla di dare un mero valore commerciale al legname ricavabile dal diradamento o dal taglio raso di un bosco perchè tale valore non ha niente a che vedere con il vero “valore ecologico” di questa componente dell'Ambiente. Il bosco offre servizi eco sistemici che non sono immediatamente monetizzabili dal punto di vista commerciale ed infatti offre riparo alla biodiversità che sappiamo essere direttamente minacciata dal prelievo eccessivo di alcune specie da parte dell’uomo e indirettamente per effetto della perdita di habitat che avvengono per la forte pressione antropica , per i cambiamenti climatici e per l’inquinamento. Se non si è compreso bene: Laciate vivere in pace gli animai nei boschi, lasciate crescere le piante perchè la nostra aria è sporca, se non capite il valòre dei boschi ignorateli perchè grazie ad essi che si perpetua il ciclo dell'acqua. Cari BARBARI rispettate la Natura perchè prima o poi in un modo o nell'altro vi restituirà con gli interessi il male che avete causato.
 
 
PINETA MORRONI 
 

 
 



 
 

martedì 18 agosto 2020

MSGC - Insostenibili i tre campi di calcio con il prato di plastica.

 Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano entra nel merito dei tre campi sportivi che il Comune di Monte San Giovanni Campano vorrebbe “plastificare” con l’erbetta sintetica illustrando brevemente il quadro della situazione Italiana e come si stanno attrezzando le organizzazioni del calcio.
La Lega Nazionale Dilettanti ad esempio vuole creare un terreno ibrido, con un sottofondo di sintetico, da cui però spunta erba naturale per ridurre i costi di sanificazione.
Praticamente stanno cercando di limitare al minimo i costi della alla manutenzione ed igienizzazione dei terreni sintetici perchè risulta troppo onerosa. Fare Verde ha fatto i conti della serva ed ha realizzato che per costruire e fare manutenzione ad un buon campo in “plastica” ci vuole una quantità di denaro non indifferente. Poco più di 400.000 euro per l’intera fase di costruzione, a cui vanno aggiunti oltre 70.000 per lo smaltimento in discarica del manto erboso di plastica che ha una vita limitata . Il costo di gestione annuale si aggira sui 3/4.000 euro , l’omologazione ogni 4 anni a 4.000 euro e l'impianto d'irrigazione ,che è ritenuto indispensabile per evitare il deterioramento precoce della plastica. circa 30000 euro. Un costo spaventoso perché dopo circa 10 anni il prato di plastica va sostituito con una spesa straordinaria di altri 250.000 euro che andranno a gravare nuovamente sul groppone della popolazione in quanto dovrà essere sopportata dall’ente Comune. Al lettore basterà moltiplicare per TRE le cifre sopra elencate per capire come la spesa di tre campi di calcio in sintetico diventerà INSOSTENIBILE.
La Lega Nazionale Dilettanti e la Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno emesso un regolamento standard approvato dalla CISEA, l’ente che si occupa della certificazione dei campi in erba sintetica. In tale regolamento sono presenti dei parametri di riferimento tra cui ”la difesa della salute dell’individuo, in particolare dei minori”. Fare Verde si sofferma su questo particolare che non è emerso in Consiglio Comunale perché è evidente che i Consiglieri Comunali non erano preparati in modo adeguato alla discussione. Sostanzialmente il sindaco ha detto che i TRE campi sportivi con il sintetico serviranno ad allontanare dalla cattiva strada i giovani Monticiani senza fornire dati statistici sulla delinquenza minorile o realazioni redatte dai Servizi Sociali che illustrano la propensione dei giovani Monticiani al malaffare, al bullismo e a fenomeni di delinquenza abituale. Oltre a ciò il sindaco non ha illustrato al Consiglio Comunale come sarà risolto il problema della sanificazione dei campi di calcio visto che ci dovranno giocare i ragazzi e addirittura i bambini. Questi ultimi si allenano in strutture dove fanno attività anche i grandi che con i loro sforzi e scontri fisici lasciano sulla plastica la saliva, il sudore e alcune volte il sangue. Per risolvere il problema è prevista la sanificazione dei campi di plastica con detergenti approvati ed ogni gestore dovrà avere un’apposita manutenzione e documentarla con dei piani di intervento specifici. Sanificazione indispensabile per evitare quanto è stato riscontrato dall’Università di Catania che ha provato ed evidenziato la presenza sui campi in erba sintetica di batteri potenzialmente pericolosi, come “Escherichia coli, stafilococchi ed enterococchi”.
Fare Verde pubblica una tabella comparativa dei costi necessari per realizzare i campi di plastica e i campi con erba naturale sostenendo però che per fare un campo in erba naturale ci vuole un progetto che prevede dapprima una buona cultura Ambientale per l'uso sostenibile delle risorse idriche con il recupero delle acque piovane che sono indispensabili per irrorare il prato naturale durante i periodi poco piovosi . Concetto di cultura Ambientale sconosciuto dall’amministrazione Comunale che trova molto più comodo l’utilizzo della plastica presentando poi il conto che verrà pagato dai Cittadini con le tasse. Dall’analisi dei costi e del pareggio delle spese risulta chiaro che un campo di calcio in erba naturale oltre a svolgere un’azione benefica in campo Ambientale costa meno e rende molto di più di un campo spalmato di plastica 

 

Con il costo di un prato di plastica si possono fare tre prati NATURALI.  Con il resto del denaro si potrebbe costruire un campo sportivo vero con spazi  per l'atletica  in quella cittadella dello sport e della cultura immaginata dalla nostra Associazione alle Mastrazze negli spazi previsti dal Piano Regolatore Comunale. Resta sempre in sospeso il nodo delle frazioni di serie B come Chiaiamari, La Lucca e Porrino che non hanno il campo sportivo Comunale e che per grazia di Dio secondo la logica del politico non hanno problemi di delinquenza minorile. A Fare Verde Gruppo di Monte San Giovanni Campano resta un dubbio atroce: Come mai bisogna mettere l'erbetta sintetica per salvare dalla cattiva strada i ragazzi del Capoluogo, di Colli e Anitrella e perchè  non sono da salvare i ragazzi di Porrino , La Lucca e Chiaiamari?

Mistero  della FEDE politica!


giovedì 6 agosto 2020

Castelliri - NO all'impianto di compostaggio nell'integra campagna di San Lorenzo.

Nella Zona San Lorenzo, nel cuore verde della campagna , il Comune di Castelliri ha intenzione di costruire un  impianto di   compostaggio per la porzione organica dei RIFIUTI  domestici.

Molti cittadini si dicono apertamente  contrari alla costruzione dell’impianto, e grazie al supporto di Fare Verde Provincia di Frosinone e della minoranza in Consiglio Comunale  “la visione del nuovo paese”, si stanno mobilitando per impedire che l’impianto sorga in una zona agricola e a poche centinaia di metri da agglomerati di case.

Il paese infatti  non è nuovo a problemi di  smaltimento dei rifiuti  ed è ancora duramente colpito dalle note vicende della  “Granciara” dove nel 1992 nacque una pseudo  discarica autorizzata   per i rifiuti non pericolosi che fu poi illegalmente utilizzata per eliminare rifiuti pericolosi.

Nel corso di tutti questi anni la popolazione ha combattuto e combatte ancora contro una percentuale elevata di casi di tumori e sembra che tutto questo non sia servito di lezione alle nuove generazioni.

Non si possono dimenticare le discariche Pezzotta 1 e Pezzotta 2 che li giacciono in attesa di non si sa che cosa. 

Nonostante tutte le traversie e le denunce all'Autorità Giudiziaria ancora  oggi  i politici  locali preferiscono  irrompere nell’ultima grande area verde di Castelliri  anziche sfruttare zone in cui non si arrecherebbe alcun disturbo e già destinate a zona industriale

È il 2017 quando la giunta comunale dei Comune di Castelliri, guidata dall’allora Sindaco Quadrini Francesco, approvava il progetto di fattibilità tecnica ed economica denominato “COMPOSTAGGIO RIFIUTI” per una spesa totale di circa 125.000 Euro.

Con tale delibera veniva dato il via alla richiesta di ammissione al bando della Regione Lazio per la realizzazione di un impianto di compostaggio in località San Lorenzo.

Nel 2018 la regione Lazio accettava la richiesta di contributi per un totale di 100.000 euro nonostante la realizzazione del progetto ammontasse ad una spesa superiore.

La differenza di 25.000 euro verrà chiesta in prestito alla Cassa Depositi e Prestiti facendo poi pesare il prestito sui  cittadini di Castelliri.

A Luglio  2020, l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Abballe Fabio  continua la realizzazione del progetto e si mobilita per i primi lavori, dichiarando che verranno percorse le vie legali contro alcuni cittadini che stanno solo strumentalizzando tale progetto.

Fare Verde da parte sua nell’interesse collettivo si è rivolta direttamente alla Soprintendenza di Casino chiedendo l’intervento dell’Architetto Paesaggista non potendosi rivolgere all’ufficio tecnico che non ritiene l’Associazione Ambientalista degna di risposte.

Buona parte della popolazione è venuta a conoscenza solo ora di questo progetto e solo ora è stata identificata  la zona scelta per la costruzione dell’impianto di compostaggio.

L’area è stata individuata non lontano da abitazioni private e agglomerati di case nella contrada San Lorenzo, nel cuore della piana di Castelliri. La realizzazione dell’impianto a parere di Fare Verde  andrebbe quindi a deturpare una delle poche aree  verdi rimasta nel paese, creando caduta di immagine   al buon nome della produzione agricola  che verrebbe associata inevitabilmente  ai rifiuti.

Fare Verde Provincia di Frosinone , che di certo  non è contraria alla realizzazione di impianti di questo genere tanto è vero che  fece uno dei  primi esperimenti in Italia quando a Castelliri neppure sfiorava l'idea del compostaggio. 

E'  redattrice del manuale del compostaggio ma è soprattutto  al fianco dei cittadini di Castelliri per fare in modo che l’Amministrazione Comunale individui una zona idonea e lontana sia dalle produzioni agricole che  dalle case per la realizzazione dell’impianto di compostaggio per la  porzione organica dei Rifiuti Solidi Urbani .




Fare Verde Provincia di Frosinone





domenica 2 agosto 2020

MSGC - FALSO IN ATTO PUBBLICO - INDAGATO IL VICESINDACO.

Il vicesindaco con delega all'Ambiente del Comune di Monte San Giovanni Campano  invece di comparire sui giornali per "strane e sibilline azioni" che finiscono sistematicamente in tribunale  avrebbe dovuto trovare il tempo per creare i presupposti relativi ad una sola azione tra quelle previste dal new deal (nuovo corso). Ad esempio avrebbe potuto proporre alle attività produttive e alla popolazione  l'Approvvigionamento di energia pulita, economica e sicura; oppure  avrebbe potuto  Mobilitare le attività produttive a produzioni pulite e rivolte all'economia circolare ed anche indicare nuovi metodi per Costruire e ristrutturare in modo efficiente sotto il profilo energetico e delle risorse. Se il vicesindaco fosse riuscito ad incanalare le produzioni Monticiane verso un solo argomento appena accennato avrebbe creato risvolti positivi per l'occupazione e perfino per le tasse esagerate imposte dall'amministrazione comunale a cui appartiene. Invece si è dato al bivacco istituzionale  andando in giro per Tribunali e per uffici di PG e non si è dedicato allo sviluppo sostenibile senza capire che era molto più conveniente studiare per il suo mandato invece che cercare di regalare TERRENI COMUNALI  come è emerso "anche" da allarmanti notizie della stampa. Il silenzio delle opposizioni in Consiglio Comunale come del resto il silenzio del Presidente del Consiglio Comunale  sono ancora più gravi perché la questione del falso in atto pubblico riguarderebbe il numero due  dell amministrazione comunale  che avrebbe cercato di regalare una porzione di terreno comunale ad un parente ascendente di un altro assessore .  Questione che avrebbe dovuto scatenare proteste e prese di posizione tra i Consiglieri Comunali di opposizione e di maggioranza 🙈 🙉 🙊 .  Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano  resta a disposizione delle attività produttive per ogni tipo di politica rivolta allo sviluppo sostenibile ma  chiede apertamente al vicesindaco con delega all'Ambiente di restituire la delega al suo sindaco  (al momento   impegnato con l'erbetta per tre campi di calcio) anche perché  si sta cadendo davvero troppo in basso.
Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano 😎😎😎









giovedì 9 luglio 2020

Cervaro - Cresce Fare Verde Onlus con il nuovo Gruppo Fare Verde Cervaro coordinato da Sara Maraone.

Cervaro: Nella riunione del giorno 8.7 2020 si è costituito il Gruppo Fare Verde Cervaro   coordinato dalla giovane Sara Maraone di anni 23 laureanda in lingue. Il commissario Sara Maraone ha un lasso di tempo utile per accogliere nuovi scritti , per porre in essere una grande opera di sensibilizzazione e per traghettare il Gruppoe  Locale  all’Assemblea che eleggerà il Presidente .

Il Dott. Marco Belli  Presidente di Fare Verde Provincia di Frosinone e Consigliere Nazionale dell'Onlus ha illustrato ai presenti i compiti di istituto di Fare Verde sottolineando la grande espansione dell'Associazione in provincia di Frosinone e il conseguente aumento del numero degli iscritti che oramai è in una  fase di crescita che  ha    superato  ogni più rosea aspettativa.

Aumenti di iscritti dovuti dall’atteggiamento costruttivo che  l'associazione ha sul territorio provinciale e che dovrà avere anche sul territorio del Comune di Cervaro ma  non ha tralasciato di spiegare   il ruolo di sentinella e di vigilanza  che dovranno avere tutti gli  iscritti per difendere l'Ambiente, la Natura e la Biodiversità dai continui attacchi che purtroppo sono ancora in corso e che  certe volte non vengono  percepiti dalla popolazione.

Tra le criticità Ambientali  enormi ha ricordato  l’estrema vicinanza a Cervaro all'inceneritore ACEA di San Vittore del Lazio di proprietà al 51% del Comune di Roma , la troppo vicina Latermusto che preoccupa non poco con le sue enormi quantità di Cromo Esavalente ma anche il fenomeno dell’abusivismo edilizio che infesta tutti i territori Comunali della provincia di Frosinone. Ha terminato con  la crisi idrica  e la strana depurazione delle acqua reflue  che hanno incrinato il rapporto tra una parte della popolazione e ACEA ATO 5 come   gestore del servizio idrico integrato .

 Grandi criticità Ambientali che apportano sofferenza, spese  e disagi   alla popolazione e che   rappresentano un modello   oramai defunto  di sviluppo insostenibile che continua a contrastare, per mantenere i propri privilegi economici, le iniziative costruttive di sviluppo sostenibile.

Opportunità di sviluppo sostenibile che sono  state  spiegate dall’Avv. Emiliano Santaroni con l’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata “Ciociaria Diffusa” già finanziata  dalla Regione Lazio per modelli di sviluppo territoriale legati all’economia circolare e alla simbiosi industriale  dove Fare Verde è parte coinvolta  .

Nuove opportunità di “Lavoro verde” e “Comunità dell’energia” sono le proposte reali che il Gruppo Locale farà alla popolazione di Cervaro con una sorta di sportello sulle opportunità che danno l'economia circolare e l'economia verde attraverso le iniziative che partono esattamente dal sociale … dalla  popolazione.

I migliori auguri vanno quindi a Sara Maraone e allo staff che le è stato messo a disposizione per creare un grande Gruppo Locale  che alla base di tutto dovrà sempre avere forti rapporti sociali per creare un nuovo modello di Società Civile molto più attenta al territorio e al suo sviluppo sostenibile.



SARA MARAONE