domenica 22 ottobre 2023

MSGC - Non plastificate il campo sportivo San Marco.

 

Le Micro Plastiche  secondarie sono originate dall’usura, deterioramento e frammentazione di materiali in plastica di dimensioni maggiori  come avviene nei campi sportivi sintetici già messi al bando dal nuovo regolamento della Commissione Europea. La plastica presente nei campi di calcio sintetici viene sottoposta a processi di degradazione a opera della luce, dai  processi termo-ossidativi,  dalla  biodegradazione  e dai  processi  meccanici che indeboliscono l’integrità del materiale di origine, portando alla frammentazione in pezzi microscopici (Micro Plastiche e Nano Plastiche Secondarie). 

Le Micro Plastiche primarie invece sono formate da  tutti quei piccoli frammenti di plastica che vengono intenzionalmente creati per essere utilizzati nella preparazione e di diversi prodotti di uso quotidiano, quali cosmetici, prodotti per la casa, vernici e colle, detergenti di vario tipo, ma anche glitter e brillantini. ( Già messi al bando).


EFFETTI SULLA SALUTE UMANA –  ISS  (Istituto Superiore Sanità)

____[  “I rischi per l’uomo derivanti dalle microplastiche (MP) possono essere di natura fisica, chimica o microbiologica. I rischi fisici sono dovuti alle ridotte dimensioni delle Micro Plastiche  (e anche delle nano plastiche) che possono attraversare le barriere biologiche - come la barriera intestinale, ematoencefalica, testicolare e persino la placenta - e causare danni diretti, in particolare all’apparato respiratorio e all’apparato digerente, quali primi apparati con cui le Micro Plastiche  entrano in contatto. I rischi chimici derivano dalla presenza di contaminanti, come i plasticizzanti (ftalati, bisfenolo A) o i contaminanti persistenti (ritardanti di fiamma bromurati, idrocarburi policiclici aromatici, policlorobifenili) presenti nelle microplastiche. Infatti, le MP possono essere veicolo di sostanze potenzialmente pericolose di natura organica oppure inorganica” .  Molti contaminanti “ essendo interferenti endocrini, possono provocare danni a carico del sistema endocrino, causare problemi alla sfera riproduttiva e al metabolismo sia nei figli di genitori che sono stati esposti alle microplastiche durante la gravidanza, sia in età adulta a seguito di esposizione nelle prime fasi di vita (neonatale, infanzia, pubertà)”. “… studi sperimentali hanno dimostrato che, una volta assorbite, le Micro Plastiche si accumulano in fegato, reni e intestino con la capacità di provocare stress ossidativo, problemi metabolici, processi infiammatori, nonché danni ai sistemi immunitario e neurologico. Infine, nella valutazione degli effetti negativi delle Micro Plastiche  occorre tener conto della presenza delle sostanze chimiche in esse presenti o attaccate alla loro superficie, il cui rilascio nell’organismo rappresenta un potenziale rischio per la salute, e di eventuali organismi patogeni”.   ____ ]


Fare Verde Monte San Giovanni Campano chiede con forza la realizzazione del manto erboso naturale   per il campo San Marco nel Capoluogo.   Di certo un campo di calcio in erba naturale  non inquina ed ha   un minore impatto sull'ambiente.  A conti fatti  un campo di calcio con manto  naturale  consuma  la stessa quantità di acqua dei campi sintetici che a loro volta vanno bagnati spesso  per evitare il degrado veloce della plastica ( polimeri ) ; da  mettere in conto, infine,  che i campi di calcio con erba vera producono con costanza  ossigeno e sequestrano  CO2 nel terreno.

Al contrario i campi sintetici producono e disperdono  micro plastiche che sono nocive per gli esseri umani , per  l’ambiente e creano problemi per il loro smaltimento a fine vita.  Quella dei campi sintetici   che  circa  venti anni fa appariva come la più brillante delle trovate, oggi sta presentando il conto della serva per il suo  effetto collaterale sull’ambiente e sulla salute. I campi sintetici  non hanno una vita infinita ed infatti il loro  ciclo di utilizzo  dura da 10 a venti anni . Oggi quindi molti dei campi sintetici installati venti anni fa  hanno bisogno di essere rimossi e sostituiti con un enorme  problema: Lo smaltimento del manto erboso di plastica (rifiuto).  Il problema nasce dal fatto che la composizione chimica dei materiali di cui sono fatti i campi rende molto complicato riciclarli e riutilizzarli. I campi sintetici sono formati da diversi strati: il primo è quello dei fili di erba, composti da una miscela di parti di polipropilene, polietilene, siliconi vari e tratti di ppc (polipropilene carbonato); sotto ci sono diversi livelli composti di sabbie varie e gomma, gran parte ricavata da vecchi pneumatici  fuori uso delle auto. Per essere riciclati i materiali  che compongono i campi sintetici devono essere separati ed  ogni singolo campo da calcio a 11 con la  sua  estensione di quasi 8mila metri quadrati  contiene circa 32 tonnellate di manto plastificato,  80 tonnellate di sabbia e fino a 120 tonnellate di gomma da pneumatici fuori uso. Quindi non è difficile capire che   i campi sintetici  finiranno in discarica tra i rifiuti indifferenziati in quanto la separazione dei materiali  è impossibile o troppo costosa.






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