Le Micro Plastiche secondarie sono originate dall’usura,
deterioramento e frammentazione di materiali in plastica di dimensioni maggiori
come avviene nei campi sportivi
sintetici già messi al bando dal nuovo regolamento della Commissione Europea. La plastica presente nei campi di calcio sintetici viene sottoposta
a processi di degradazione a opera della luce, dai processi termo-ossidativi, dalla biodegradazione e dai
processi meccanici che
indeboliscono l’integrità del materiale di origine, portando alla frammentazione
in pezzi microscopici (Micro Plastiche e Nano Plastiche Secondarie).
Le Micro Plastiche primarie invece sono formate da tutti quei piccoli frammenti di plastica che vengono intenzionalmente creati per essere utilizzati nella preparazione e di diversi prodotti di uso quotidiano, quali cosmetici, prodotti per la casa, vernici e colle, detergenti di vario tipo, ma anche glitter e brillantini. ( Già messi al bando).
EFFETTI SULLA SALUTE UMANA – ISS (Istituto Superiore Sanità)
____[ “I rischi per l’uomo derivanti dalle microplastiche (MP) possono essere di natura fisica, chimica o microbiologica. I rischi fisici sono dovuti alle ridotte dimensioni delle Micro Plastiche (e anche delle nano plastiche) che possono attraversare le barriere biologiche - come la barriera intestinale, ematoencefalica, testicolare e persino la placenta - e causare danni diretti, in particolare all’apparato respiratorio e all’apparato digerente, quali primi apparati con cui le Micro Plastiche entrano in contatto. I rischi chimici derivano dalla presenza di contaminanti, come i plasticizzanti (ftalati, bisfenolo A) o i contaminanti persistenti (ritardanti di fiamma bromurati, idrocarburi policiclici aromatici, policlorobifenili) presenti nelle microplastiche. Infatti, le MP possono essere veicolo di sostanze potenzialmente pericolose di natura organica oppure inorganica” . Molti contaminanti “ essendo interferenti endocrini, possono provocare danni a carico del sistema endocrino, causare problemi alla sfera riproduttiva e al metabolismo sia nei figli di genitori che sono stati esposti alle microplastiche durante la gravidanza, sia in età adulta a seguito di esposizione nelle prime fasi di vita (neonatale, infanzia, pubertà)”. “… studi sperimentali hanno dimostrato che, una volta assorbite, le Micro Plastiche si accumulano in fegato, reni e intestino con la capacità di provocare stress ossidativo, problemi metabolici, processi infiammatori, nonché danni ai sistemi immunitario e neurologico. Infine, nella valutazione degli effetti negativi delle Micro Plastiche occorre tener conto della presenza delle sostanze chimiche in esse presenti o attaccate alla loro superficie, il cui rilascio nell’organismo rappresenta un potenziale rischio per la salute, e di eventuali organismi patogeni”. ____ ]
Fare Verde Monte San
Giovanni Campano chiede con forza la realizzazione del manto erboso naturale per il campo San Marco nel Capoluogo. Di certo un campo di calcio in erba naturale non inquina ed ha un minore impatto sull'ambiente. A conti fatti un campo di calcio con manto naturale consuma la stessa quantità di acqua dei campi sintetici
che a loro volta vanno bagnati spesso per evitare il degrado veloce della plastica (
polimeri ) ; da mettere in conto, infine, che i campi di calcio con erba vera producono
con costanza ossigeno e sequestrano CO2 nel terreno.
Al contrario i campi
sintetici producono e disperdono micro
plastiche che sono nocive per gli esseri umani , per l’ambiente e creano problemi per il loro
smaltimento a fine vita. Quella dei
campi sintetici che circa venti anni fa appariva come la più brillante
delle trovate, oggi sta presentando il conto della serva per il suo effetto collaterale sull’ambiente e sulla salute. I campi sintetici
non hanno una vita infinita ed infatti
il loro ciclo di utilizzo dura da 10 a venti anni . Oggi quindi molti
dei campi sintetici installati venti anni fa hanno
bisogno di essere rimossi e sostituiti con un enorme problema: Lo smaltimento del manto erboso di
plastica (rifiuto). Il problema nasce
dal fatto che la composizione chimica dei materiali di cui sono fatti i campi
rende molto complicato riciclarli e riutilizzarli. I campi sintetici sono
formati da diversi strati: il primo è quello dei fili di erba, composti da una
miscela di parti di polipropilene, polietilene, siliconi vari e tratti di ppc
(polipropilene carbonato); sotto ci sono diversi livelli composti di sabbie
varie e gomma, gran parte ricavata da vecchi pneumatici fuori uso delle auto. Per essere
riciclati i materiali che compongono i campi
sintetici devono essere separati ed ogni
singolo campo da calcio a 11 con la sua estensione di quasi 8mila metri quadrati contiene circa 32 tonnellate di manto plastificato, 80 tonnellate di sabbia e fino a 120
tonnellate di gomma da pneumatici fuori uso. Quindi non è difficile capire
che i campi sintetici finiranno in discarica tra i rifiuti
indifferenziati in quanto la separazione dei materiali è impossibile o troppo costosa.
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