giovedì 3 ottobre 2024

La povertà alimentare ricordata in occasione della memoria liturgica di San Francesco D'Assisi.

 

Molti Italiani non sanno cos’è l’obiettivo ONU per lo sviluppo sostenibile che impone di dimezzare lo spreco di cibo entro il 2023. Un obiettivo impossibile per l’Italia che registra  circa 6 milioni di persone in povertà alimentare  ossia più del 10% della popolazione ( secondo i dati  Caritas e Istat).

 Si spreca così tanto cibo nei rifiuti  che si potrebbero  nutrire quasi 4 milioni di persone  ovvero circa i due terzi  di coloro che vivono in povertà alimentare.

Il  Cross Country Report dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher, dedicato allo spreco alimentare nei Paesi del G7, ha fornito dati preoccupanti  sugli sprechi alimentari: ” In Italia, lo spreco alimentare domestico ha superato la cifra di  2 milioni di tonnellate, con un incremento del 32,6% negli ultimi due anni.”.

Nel giorno di San Francesco d'Assisi ricordato da Dante Alighieri nella Divina Commedia come    "sposo  della povertà" almeno per i credenti è necessaria una presa di coscienza che porti ad  aiutare i "fratelli in povertà alimentare " con piccole ma costanti  donazioni .  Sono tante le organizzazioni Cattoliche e laiche , le associazioni, i parroci, gli Istituti religiosi  che si occupano di raccogliere cibo e fondi destinati alle famiglie in temporanea difficoltà economica. Questo è il momento per iniziare a   donare almeno  quello che andrebbe sprecato. 

 


 

 

 E’ a dir poco  scandaloso che di fronte alla povertà alimentare (che è in aumento)  in Italia si sprechino tanti pasti. Una situazione che dovrebbe toccare  anche le coscienze laiche  dei cittadini e   dei venali  governanti Italiani alla luce del fatto che gran parte del cibo buttato nei rifiuti è stato importato dall’estero con imponente emorragia di denaro in senso centrifugo.

E’ chiaro anche a chi non vede che oltre ad aiutare i fratelli in difficoltà è necessaria  l’introduzione dell’educazione alimentare e ambientale  nelle scuole facendole diventare  parte essenziale della formazione dei futuri cittadini .

Cme siamo messi con  sovranità alimentare Italiana?

In  Cosa SIAMO QUASI  AUTOSUFFICIENTI – I dati statistici evidenziano  l’Italia riesce ad assolvere ai propri bisogni per quanto riguarda carni avicole e uova (ma non i mangimi); vino e acque minerali; riso (importa solo il 5%); latte e formaggi (importa il 6%) e ortofrutta trasformata (per la quale compra sui mercati internazionali il 16% dei prodotti per la trasformazione.

IN COSA NON SIAMO AUTOSUFFICIENTI – Discorso diverso per altri prodotti, alcuni veri e propri simboli del Made in Italy. Uno di questi è la pasta (importiamo il 40% dei grani) e l’altro è l'olio d'oliva (il 60% del fabbisogno è coperto con prodotto estero). Ci sono poi le farine (ne importiamo il 45%), i prodotti da forno (28%), le conserve ittiche (95%), le carni preparate e i salumi (40%) e anche l'alimentazione animale (proviene da oltre confine il 65% dei mangimi). Infine, l'Italia è totalmente dipendente dall'estero per il caffè e il cioccolato.

 L’Italia non ha l’autosufficienza nelle produzioni alimentari e nonostante ciò gli Italiani   sono   capaci di buttare nei rifiuti  tanto    cibo già trasformato. Una tendenza che va invertita con l'intervento fermo dell'Autorità Morale , con  una imponente  rivoluzione culturale e sociale  che porti ad una più concreta fraternità,  alla razionalizzazione dei  consumi e delle produzioni  alimentari  per raggiungere una sempre maggiore riduzione dello spreco di cibo.

Di fronte a questo quadretto poco edificante  per le produzioni alimentari    emerge che quando si  butta il   cibo “oltre a fare peccato”   si butta nei rifiuti il denaro che  in buona parte è stato pagato per importare il cibo dall’estero . 



domenica 28 luglio 2024

MSGC - Campo Estivo - 1.08.2024 Laboratorio dedicato all'energia pulita .

 Fare Verde Monte San Giovanni Campano gruppo locale di Fare Verde Provincia di Frosinone APS il  1° Agosto 2024 incontrerà i bambini del campo estivo, organizzato dall'Associazione "Una finestra sui sogni",  presso il Convento dei Cappuccini. 

Sarà  realizzato    un laboratorio di buone patriche  dedicato all'energia pulita .

Insieme ai piccooli Monticiani   verrà costruita una  pila di Volta  e una pila alla "frutta" grazie alla collaborazione del Mollificio Centro Italia  Srl.  

Verrà mostrato  il funzionamento di un vero impianto fotovoltaico con tanto di inverter grazie all'intervento di Elettrolux Srl .

 Infine Fare Verde Monte San Giovanni Campano regalerà gadget ai bambini   per rendere l'incontro indimenticabile.

 

 


 

 


 


 

 



 

 

domenica 7 luglio 2024

MSGC - FIAT LUX

 

Unmilioneottocentocinquantamila  euro 1.850.000,oo (hanno la coda)  è la cifra che il Comune di  Monte San Giovanni Campano ha speso  dal 2019 al 2023 per la fornitura di energia elettrica .

A questo punto il buonsenso suggerisce di far redigere  il  PEC (Piano Energetico Comunale) e il  PRIC (Piano Regolatore Illuminazione Comunale) . Strumenti che pur non essendo obbligatori per Monte San Giovanni Campano (attualmente ha meno di 12.000 abitanti)  dovrebbero essere  adottati  vista  la  spesa considerevole  che  l’Ente Comune sostiene  per l’energia elettrica.

Fare Verde Monte San Giovanni Campano suggerisce di adottare il PEC e il PRIC al più presto per   identificare quali interventi è possibile praticare per il risparmio di energia elettrica ,  per i  minori consumi  di combustibili fossili. 

Un PEC  (Piano Energetico Comunale) per   incentivare il ricorso alle fonti rinnovabili, con la riduzione dei consumi di energia,  per  il miglioramento della qualità della  vita con  un ambiente più pulito ,   attraverso  la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altri  gas climalteranti come il metano, l’azoto e i fluorati . La nostra associazione  va oltre  il  Piano Energetico Comunale e asserisce che si  dovrebbero normare  gli impianti di illuminazione e a tal proposto andrebbe redatto il PRIC (Piano Regolatore Illuminotecnico Comunale) con la finalità di:  incrementare l’efficienza energetica degli impianti; minimizzare i consumi energetici dell’impianto illuminazione pubblica; ottimizzare i costi di installazione, esercizio e manutenzione degli impianti di illuminazione; ridurre l’inquinamento luminoso in senso puntuale; migliorare la vivibilità e la fruibilità della città durante le ore notturne, ma anche la sicurezza dei cittadini e la sostenibilità ambientale; migliorare l’immagine esterna della città; valorizzare l’ambiente urbano, i centri storici, i monumenti e le aree verdi; migliorare la viabilità nei centri abitati; illuminare in modo corretto e funzionale ogni area del territorio comunale per una migliore e più sicura fruizione dell’ambiente cittadino; programmare gli orari per la riduzione della luminosità  dei lampioni e  programmare gli interventi di manutenzione dell’illuminazione pubblica”. Si possono    studiare interventi per la smart city trasformando gli attuali impianti “obsoleti in stile dopoguerra in efficienti impianti  intelligenti capaci di fornire servizi ai cittadini come ad esempio la ricarica per le e bike, per le auto elettriche, come punti di informazione barometrici (facendo cambiare il colore di un lampione per strada ) o come punti di diffusione per il WiFi civico.

Tutto questo per dire che con vari accorgimenti tecnici  i lampioni possono diventare    intelligenti e connessi: possono dialogare tra loro e con altri smart objects, scambiandosi informazioni e dati oltre che emettere luce in modo controllato e regolato (quando non serve  abbassano da soli l’intensità luminosa) . Possono ad esempio inviare informazioni direttamente agli smartphone dei cittadini o ai veicoli in transito. Diventando quindi dei veri e propri piccoli hub.

Oltre a ciò una rete di pubblica illuminazione intelligente riuscirà  a dare quell’identità notturna ai centri abitati di Monte San Giovanni Campano con percorsi esperienziali che potranno mettere in evidenza i beni architettonici e i percorsi enogastronomici ( ci sono arrivate da sole le associazioni  che  negli eventi installano le luminarie a filo per indirizzare i visitatori ) .

La visione adottata fin ora è quella quantistica del palo per la pubblica illuminazione = consenso elettorale. Questo modo di fare ,di tipo retrivo,  ha condotto al disastro la  pubblica illuminazione ed infatti  è accaduto   che le nuove  luci (non a norma)  di via Valle e Pozzo San Paolo hanno dato fastidio all’osservatorio astronomico e sono state sostituite per forza , che le luci led installate in piazza Marconi sono state sostituite con luci ad incandescenza in una sorta di “ insostenibile   spreco energetico”, che i led  guasti installati nei pregressi  efficientamenti energetici sono stati sostituiti con lampade ad incandescenza (incompetenza) , che ogni tanto   il Capoluogo resta  al buio oppure è  illuminato di giorno (carenza di manutenzione). Oltre a ciò il Capoluogo da qualsiasi parte venga osservato ha luci bianche miste a quelle gialle … senza nessuna identità notturna.

Insomma negli ultimi anni  (sicuramwnte più di  10)  c’è stata  tanta approssimazione nella spesa per i “pali della luce”  portandoci al triste primato di un palo della pubblica illuminazione per ogni tre abitanti .  Numero dei pali della pubblica illuminazione che ha superato il numero dei punti di illuminazione pubblica di  Las Vegas senza avere il denaro di quella città . Questo  è l’esempio negativo in assoluto su cui si dovrebbe scrivere un libro  sull’uso insostenibile della risorsa energetica.

La speranza che è ultima a morire suggerisce di aspettare per capire cosa accadrà nell’immediato futuro ... 




 

martedì 19 marzo 2024

Fiume Liri - Una barriera "acchiappa plastica" nel fiume per raccogliere i rifiuti.

 

Fiume Liri - Dalle foto emerge la presenza di plastica nel fiume Liri in località Anitrella dove la diga rallenta le acque e le rocce frenano la plastica. 
 

 

Foto realizzate dal ponte in località Anitrella di Monte San Giovanni Campano da G. Gasparri.

 
Non basta la denuncia per i rifiuti presenti nel Liri se poi non si propone la soluzione per raccoglierli e smaltirli. A tal proposito Fare Verde Monte San Giovanni Campano risponde all'inciviltà di chi butta i rifiuti nel fiume Liri e  propone alla Regione Lazio  la barriera "acchiappa plastica" per il fiume Liri in località Scaffa di Monte San Giovanni Campano. 
 
 
Una barriera "acchiappa plastica" installata sul Garigliano.

 
Due gli obiettivi del progetto : fermare i rifiuti prima che arrivino in mare, proprio perché l’80% dei rifiuti che sfociano in mare arrivano dai corsi d’acqua e sensibilizzare istituzioni, associazioni e cittadini sulla tematica della plastica, portando ognuno a fare la propria parte. 
 

 
 

venerdì 16 febbraio 2024

MSGC - FARE VERDE PROVINCIA DI FROSINONE

Si è costituita Fare Verde Provincia di Frosinone APS con atto depositato presso l'Agenzia delle Entrate di Sora (FR).


Difendiamo l'Ambiente, la Natura e la Biodiversità nel rispetto della Legalità.

 


 

lunedì 5 febbraio 2024

MSGC - I Monticiani più spreconi all'improvviso?

 

Nonostante le rate dei mutui che sono aumentate , gli aumenti dei prezzi dei beni di consumo,  malgrado il caro   bollette con salari e stipendi che non hanno subito aumenti significativi  è aumentata la quantità di rifiuti  della frazione umida , ossia la parte di rifiuti che proviene prevalentemente  dai generi alimentari . Sembra un  controsenso, ma  è  esattamente accaduto questo secondo i dati ISPRA del Catasto rifiuti urbani.  Quindi sono  tanti i Monticiani che  per risparmiare  acquistano il cibo nei discount oppure cercano le offerte nei supermercati  perché i prodotti alimentari costano meno.

Risulta chiaro  il paradosso alimentare  dell’aumento dellle quantità di cibo ,nel  sacchetto della spesa ,   rappresentato da  una stretta connessione da un lato  fra inflazione /insicurezza   sociale  e dall’altro   fra potere d’acquisto delle famiglie   in diminuzione  e le   scelte dei Monticiani  che non sono andate   in direzione della salute dell’ambiente e  nemmeno di quella personale.

  Questa situazione che si è protratta nel tempo ha visto molti  Monticiani   assumere nuove abitudini “low cost” per combattere la crisi economica che inevitabilmente si è riflessa sull’aumento delle quantità acquistate  a discapito della qualità dei prodotti  alimentari e della loro data di scadenza.   

L’ aumento della quantità di  cibo sprecato nell’umido oltre a arappresentare una brutta azione  rappresenta   anche   il peggioramento  della sicurezza alimentare per il cibo di qualità scadente  o in scadenza  che puntualmente si trasforma  in aggravio  dei costi sociali  anche per le  gravissime  ripercussioni sull’ambiente. 


 

 Fare Verde Monte San Giovanni Campano : Sono ormai indispensabili   politiche pubbliche mirate a mitigare gli impatti dell’inflazione sulla sicurezza alimentare. 

E’ la pubblica amministrazione che deve rivolgere   una particolare attenzione  alla tutela dei ceti sociali più vulnerabili affrontando  la crisi alimentare che è dirompente  con un approccio sinergico mirato  al sostegno economico per la busta della  spesa rivolto  alle famiglie meno abbienti che  si rivolgono agli enti benefici. Necessitan     iniziative educative per promuovere scelte alimentari sane, consapevoli e sostenibili rivolte al   resto della popolazione.

venerdì 2 febbraio 2024

Terra Nostra e Fare Verde Provincia di Frosinone: Un Patto dei Sindaci per contrastare l'inquinamento dell'aria in Provincia di Frosinone.

 

Qualità dell’aria – Il mese di Gennaio 2024 termina con il “botto” con  i superamenti in ben 6 centraline su 8 che sono  monitorate dall’Arpa Lazio in provincia di Frosinone  nonostante i dati inattendibili  (dichiarati a zero) della centralina di Cassino non disponibili da giorni.

Il disastro ambientale è chiaro e inequivocabile, come non v’è chi non veda che le azioni  a macchia di leopardo, sui diversi territori Comunali,   per il contrasto all’inquinamento da Pm10 sono servite  molto  poco o addirittura a  nulla ed infatti l’inquinamento in alcuni casi si  è addirittura aggravato.

Azioni tardive , come le ordinanze sindacali  ,  il blocco parziale  del traffico ed altre  (  già ritenute tali dalla sentenza della Corte di Giustizia UE)  vengono    attuate a macchia di leopardo  in nome di un’emergenza che dura da anni per l’inquinamento dell’aria da PM10. Inquinamento dell'aria  che è  pericoloso per la salute degli esseri umani   tanto è vero che  la Corte di Giustizia UE  ha già condannato l’Italia nel 2020.

Siccome il problema è di chi ce l'ha,  non deve sembrare strano che Fare Verde  e Terra Nostra presenteranno in tempi brevi  a tutte le Amministrazioni Comunali   il "Patto per i Sindaci" per la qualità dell’aria che consiste  in azioni  sinergiche  sul territorio Provinciale. Azioni per il contrasto all’inquinamento dell’aria  a breve termine, a medio termine  e  a lungo termine visto che il piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio non riesce a contenere i superamenti per il PM 10 in Ciociaria ed è quindi  inefficace.

E’ appena finito il mese di Gennaio del 2024 ed infatti  il Comune di Ceccano in un solo mese  ha già speso 23 sforamenti per il PM10 sui 35 ammessi dalle leggi Italiane in un anno; Frosinone ha già 20 sforamenti  al 31 gennaio, Cassino è a quota 17  nonostante   i dati inaffidabili per la centralina che non è disponibile da giorni, Alatri 12, Ferentino 9 e poi ci sono tutti i comuni che non hanno le centraline come ad esempio Monte San Giovanni Campano che è  già stato indicato come il comune con l’aria più inquinata  della provincia di Frosinone.

 


 

 

 

 Per i Sindaci  è arrivato il momento di sottoscrivere un patto per il contrasto all'inquinamento dell'aria   anche se ci saranno da prendere   provvedimenti impopolari  per tutelare la salute della popolazione. Ci deve pur essere un fronte di brave persone che ha la volontà di proteggere   anziani ,  bambini ,  donne incinte  e in alcuni casi di  salvare la vita a chi è fragile di salute.