domenica 3 gennaio 2016

I nuovi boschi e il guadagno della superficie arborea dal 2012 al 2015

Il territorio di Monte San Giovanni Campano nel 2015 si è arricchito di Ha 4 A 66 e Ca 78 di boschi privati classificati in Pascoli Arborati (BOSCHI DA PASCOLO). A questi si aggiungeranno entro breve tempo i due boschi pubblici segnalati da Fare Verde per i quali è già in corso l'iter per l'accatastamento. Al trend oramai positivo si è aggiunta la particolare opera di tutela di Fare Verde Monte San Giovanni Campano iniziata nel 2011 con il contrasto feroce ai piani di taglio silvano e che si è protratta durante le estati  quando ha piantonato a vista la Pineta Morroni ( Pineta della Bagnara) per la prevenzione degli incendi boschivi procurando un guadagno della superficia arborea del 10% nonostante l'emergenza neve del 2012 e il vasto incendio boschivo del settembre 2012 come risulta dalla mappatura satellitare realizzata dalla NASA. (Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche degli Stati Uniti d'America) che indica le aree di guadagno arboreo con la colorazione   blu.



L'aumento della superficie arborea nell'area della Pineta Bagnara è rappresentate dalle colorazioni blu.


 I nuovi boschi privati già registrati dall'Agenzia delle Entrate come pascoli arborati sono sistemi silvo-pastorali, ad alto valore biologico e culturale riconosciuto ormai a livello internazionale.



Si possono definire come quelle superfici a pascolo nelle quali si tende a conservare gli alberi che isolati, o in gruppi, coprono più o meno regolarmente il terreno in modo che il loro numero non possa mai essere a detrimento della produzione erbacea. L’interesse odierno per questi boschi è molteplice. Dal punto di vista economico consentono il rilancio di aree abbandonate e marginali alle colture specializzate, attraverso una vasta gamma di produzione tipiche dalla carne ai prodotti caseari. Grazie alla possibile applicazione di forme di allevamento estensivo, la sicurezza alimentare dei prodotti è garantita dalla dieta rigorosamente naturale degli animali. Dal punto di vista ambientale, la frammentazione di usi del suolo e di habitat garantisce alti livelli di specie e di ecosistemi. La differenza tra il modello colturale del bosco da pascolo con quello del bosco sottoposto al pascolamento è sostanziale: il primo ha come precipuo obiettivo l’alimentazione del bestiame l’integrità e la conservazione della componente arborea. Il secondo è una compenetrazione tra la selvicoltura e l’allevamento, che può essere adottata solo in modo temporaneo. Il pascolo arborato implica, infatti, tutta una serie di accorgimenti colturali tali che lo rendono capace di assolvere molteplici scopi. La superficie del pascolo si suddivide in sezioni stabilite in base alla produzione foraggera e al carico animale che si vuole introdurre. Ciascun boschetto può essere recintato permanentemente con siepi o muri a secco; altrimenti si possono usare recinzioni temporanee fino a quando la rinnovazione naturale non risulta indenne dal morso del bestiame. La fustaia rada da pascolo ad alberi sparsi è costituita da specie eliofile come le querce, con chioma leggera, che non aduggia il cotico erbaceo e che mantenute allo stato isolato danno abbondanti produzioni di frutto. La distanza tra gli alberi viene stabilita in base al grado di copertura delle chiome al suolo. La gestione selvicolturale si traduce in un taglio saltuario che consente più facilmente l’adozione di turni fisici e la rinnovazione continua sotto copertura. Regolare il grado di copertura serve per equilibrare i rapporti di concorrenza tra pascolo e alberi e allo stesso tempo garantire la funzione protettiva e produttiva del pascolo arborato. Le cure colturali del soprassuolo consistono in potature agli alberi, decespugliamenti selettivi a carico del sottobosco per reclutare i semenzali e miglioramenti del pascolo. Il pascolo arborato governato a fustaia disetanea è la modalità di uso del suolo che assolve contemporaneamente le finalità protettive, produttive (in termini di produzione foraggera, erba e frutto) ed estetico-paesaggistiche.

giovedì 24 dicembre 2015

L'acquedotto perde persino a Natale mentre l'acqua è razionata alla popolazione da 18 mesi.

Il desiderio di Fare Verde in questi giorni di Festa era quello di osservare un religioso silenzio.

Perdita del 24.12.2015 in località Fontana Magna
Purtroppo non si può tacere difronte allo spreco di acqua potabile che si perde nei fossi quando nello stesso momento è razionata alla popolazione. Non ce ne voglia nessuno e non si permetta più nessuno di scrivere che si rovina l'immagine del paese perchè questa è solo ed esclusivamente la verità. Fare Verde chiede agli amministratori di usare il buonsenso, di abbandonare i poteri forti e di schierarsi esplicitamente dalla parte dei Cittadini che subiscono in sofferenza il razionamento idrico da più di 18 mesi. Perdita in località Fontana Magna a Monte San Giovanni Campano con segnalazione in itinere.


martedì 22 dicembre 2015

Si festeggia il 18° ANNIVERSARIO per i lavori in corso della strada POLDO/LAORIA

IL 23 DICEMBRE 2015 ricorre il 18° ANNIVERSARIO dei lavori in corso per la strada POLDO/LAORIA (23/12/1997 - 23/12/2015)

Fare Verde nel 18° anniversario del giorno in cui iniziò l'iter dei lavori per la strada Poldo/Laoria AUGURA  BUON PROSEGUIMENTO e un particolare BUON LAVORO. La nostra Associazione  era convinta che i lavori in corso fossero per una CAVA di BRECCIA visto l'imponente sbancamento e la relativa movimentazione di BRECCIA tanto è vero che si voleva chiedere la sua RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE  ma poi leggendo la documentazione si capì che si trattava di una STRADA.
Il progetto iniziale redatto dalla XII Comunità Montana nacque per realizzare l'Area Verde di Fontana Canale ma con il passare degli anni il modello di sviluppo cambiò nel bisogno emergente della domanda non soddisfatta. Per il tramite di un modello di interdipendenza orizzontale con il Comune di Monte San Giovanni Campano lo implementarono con le dovute ed imprescindibili sottolineature e quindi arrivarono al salto di qualità che di fatto trasformò il progetto da Area Verde con accesso stradale  a  strada di collegamento POLDO - Laoria. Una sorta di ricongiungimento dei lavori tra quelli realizzati dalla XII Comunità Montana e quelli del Comune di Monte San Giovanni Campano ha caratterizzato l'intero iter della strada ed infine l'un per l'altro con il passare degli anni si sono dimenticati dell'Area Verde Fontana Canale per cui furono  stanziati i fondi dalla Regione Lazio.
 A questo punto sembra doverosa la riflessione: Ma a che può servire un'Area Verde se poi non ci si possono fare i marciapiede, se non si può asfaltare, non si può cementificare con  metri cubi e metri cubi di cemento e soprattutto non può essere corredata da quella primaria opera rappresentata dai famosi PALI della pubblica illuminazione.
Fare Verde festeggia il 18° ANNIVERSARIO della POLDO/LAORIA verso le 14.00 del 23 di Dicembre 2015 ed invita TUTTE le ISTITUZIONI a vedere il CAPOLAVORO dell'ingegno umano che ha sconvolto per sempre un'area di pregio AMBIENTALE già offesa da un depuratore malfunzionante e poi DISTRATTA dalla sua VOCAZIONE NATURALE. Siccome si festeggia verso le 14.00 per non essere ineducata Fare Verde  AUGURA BUON APPETITO.


lunedì 21 dicembre 2015

Fare Verde è stata ricevuta dall'Assessore alle Attività Produttive per importanti comunicazioni sulla Denominazione Comunale dei prodotti tipici.

La delegazione di Fare Verde è stata ricevuta dall'Assessore alle Attività Produttive del Comune di Monte San Giovanni Campano. Erano presenti l'Assessore Mauro Paglia, il Dott. Marco Belli e il Prof. Giorgio Garofoli. Il delegato di Fare Verde ha riassunto in breve la grave  situazione che riguarda circa 3900 piccoli produttori di olio extravergine di oliva e l'importanza di attuare nel più breve tempo possibile lo strumento messo a disposizione dalla Legge quale è la DENOMINAZIONE COMUNALE  per rivalutare tutti i  prodotti tipici. Fare Verde ha fatto di meglio ed infatti ha consegnato a mano tutto l'iter procedurale da attuare in ambito Comunale per realizzare la miglior forma di valorizzazione dei prodotti a Km Zero.
Fare Verde ha chiesto di essere inserita nella Commissione prevista dall'iter di attuazione quale associazione proponente la Denominazione Comunale in tutela della sostenibilità, dell'Ambiente e della Natura.
L'Assessore ha promesso di valutare attentamente la situazione visto che la Denominazione Comunale riguarda circa 3900 famiglie molte delle quali trovano parte del loro sostentamento nella piccola produzione. Infine Fare Verde ha esposto all'Assessore che la Denominazione Comunale è  uno strumento che produce:
 VANTAGGI PER I CITTADINI
• ritrovato prestigio e senso civico e sociale d’appartenenza
• uno strumento per riappropriarsi delle proprie tradizioni e costumi
• importante indotto negli altri comparti produttivi (turistico-culturale,artigianato,commercio)
• aumento del livello di benessere
VANTAGGI PER I PRODUTTORI
• aumento delle capacità produttive ed economiche
• sviluppo di economie di scala e di specializzazione
• allargamento del mercato potenziale
• incentivi e agevolazioni pubbliche e private
• garanzie e certificazione dei prodotti e/o produzioni
• condizioni favorevoli di sopravvivenza
VANTAGGI PER IL TERRITORIO
• opportunità legate ad uno sviluppo eco-sostenibile
• conservazione e valorizzazione dell’intero sistema territoriale
• maggiore efficienza ed efficacia del sistema di governance pubblica
• apertura e scambi con l’esterno, che aumentano il livello socio-culturale e produttivo della popolazione.


sabato 19 dicembre 2015

Monte San Giovanni Campano come la Ville Lumière

L'inquinamento luminoso fa male alla salute degli esseri umani e nuoce al comportamento degli animali e questa è cosa risaputa da tutti. Per questo motivo Fare Verde si è rivolta all'Osservatorio Astronomico di Campo Catino che è l'Ente per il Monitoraggio dell'Inquinamento Luminoso inviando le foto degli impianti e le tipologie presenti sul territorio Monticiano e come volevasi dimostrare molte tipologie dei numerosissimi punti luce sono risultate non rispettose della Legge Regionale 23/2000 e del suo regolamento di attuazione tanto è vero che si attende l'intervento dell'Ente di Monitoraggio dell'Inquinamento Luminoso.
 Monte San Giovanni Campano è come la Ville Lumière con i suoi 2600 circa punti luce della pubblica illuminazione con un palo della luce ogni 4,5 abitanti e visto che sono in installazione altri pali si ritiene doveroso ricordare all'Amministrazione Comunale di attendere i suggerimenti che sicuramente darà l'Osservatorio Astronomico di Campo Catino. Suggerimenti che il Direttore dell'OACC Avv. Mario Di Sora ha già comunicato a Fare Verde con una nota del 13 Dicembre 2015 (S. Lucia padrona della vista) ne quale comunica che "...il ns Osservatorio Astronomico si pronuncerà ufficialmente..." Siccome c'è sempre tempo per pagare e per morire non resta altro che suggerire di sistemare prima le luci che non sono a norma e poi installare quelle nuove giusto per non nuocere alla salute della popolazione e scusateci se è poco quello che viene rappresentato. Solo un piccolo anticipo per il 2016 quando Fare Verde si batterà per la riduzione dell'inquinamento luminoso su tutto il territorio della Provincia di Frosinone.


domenica 13 dicembre 2015

Nel giorno di S. Lucia si ricorre all'Ente di Monitoraggio per l'inquinamento luminoso.



Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta ai sensi dell’art.13 della L.349/86
Decreto di riconoscimento n. 2080/SvS/DEC/2003
Sede Nazionale: via Trequanda, 25 – 00146 Roma –
Iscritta all'Albo della Regione Lazio
e.mail: segreteria@fareverde.it - Cell. 3477671827 - sito web: www.fareverde.it
Monte San Giovanni Campano
Via Roma 5 –cap 03025 Monte San Giovanni Campano (Fr) – tel.3935510005 – e.mail:fareverde.msgc@gmail.com

Al Sig. Sindaco di Monte San Giovanni Campano
protocollo
Al Responsabile Ufficio Tecnico - Ambiente -
Al Comandante della Polizia Locale
Protocollo + email
All'Ente di Monitoraggio per l'inquinamento Luminoso
Osservatorio di Campo Catino

Oggetto: Impianti di illuminazione nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano – Applicazione della Legge Regionale del Lazio 23/2000 e del suo regolamento –

Con la presente Fare Verde Monte San Giovanni Campano nella persona del responsabile  dott. Marco Belli nato a Monte San Giovanni Campano il 4.4.1961 ed ivi residente in via Roma 25. nel giorno di S. Lucia  protettrice della vista, CHIEDE alle Signorie Vostre se nel Comune di Monte San Giovanni Campano sono applicati il regolamento e la Legge Regionale 23/2000.
 Visto che il Comune in continuazione installa pali per la pubblica illuminazione la scrivente Associazione di Protezione  Ambientale chiede alle Signorie Vostre la verifica completa a tutti gli impianti della pubblica illuminazione per l'intero Comune, con particolare riguardo per il Capoluogo, già installati durante gli anni passati. Si chiede inoltre la verifica completa al faro che illumina la torre civica dell'orologio e quelli che illuminano la torre quadrata del Castello adiacente al piazzale di Corte nonché quelli che illuminano i luoghi di culto e quelli provvisori installati nella piazza della frazione  Chiaiamari. Altresì si CHIEDE fin da ora copia  delle relazioni relative ai rilevamenti che saranno realizzati con la finalità ultima di essere certi che non vi possano essere problemi per  la salute della popolazione e il benessere degli animali.
Nello specifico si segnalano la presenza di luminarie diffuse nel Capoluogo di cui si allega tipologia e i fari installati nella piazza della frazione di Chiaiamari per i quali si allega foto.
In attesa di una qualsiasi risposta gradiscano i più cordiali saluti




sabato 12 dicembre 2015

La discarica di Monte Castellone NON è stata bonificata.

Nel calcolo delle percentuali per la RACCOLTA DIFFERENZIATA come sono considerate le migliaia di Tonnellate di rifiuti INDIFFERENZIATI SEPPELLITI nella DISCARICA di MONTE CASTELLONE?


IO ABBELO - TU ABBELI - EGLI ABBELA - Tempo presente dell'espressione dialettale del verbo ABBELARE che tradotto in Italiano significa letteralmente SEPPELLIRE. Il verbo ABBELARE è stato praticato alla Discarica di Monte Castellone ed infatti una gran quantità di rifiuti è stata SEPPELLITA (ABBELATA) senza subire nessun trattamento preventivo previsto dalla legge. Se il responsabile Provinciale di Fare Verde ha avuto ed ha il coraggio CIVICO di riportare i fatti accaduti come li ha trasmessi anche alla Commissione Europea non per questo può essere definito "FALSO" da chicchessia o definito come persona che si è arrogata il diritto di essere paladino dell'Ambiente. Premesso che il Dott. Marco Belli non ha subito il lutto per la morte della MAESTRA alle scuole elementari e che quindi ha imparato a leggere e a scrivere in piena normalità si ha quindi il piacere di spiegare i fatti accaduti.
A Monte San Giovanni Campano durante il periodo dell'emergenza rifiuti furono realizzate due discariche classificate in Siti di Interesse Nazionale e precisamente le discariche della Bagnara e quella di Monte Castellone. La discarica della Bagnara venne a mancare all'affetto dei Monticiani in modo prematuro e in circostanze particolari perchè andò a FUOCO e quindi scomparve miracolosamente. Quella di Monte Castellone invece è rimasta al suo posto ma è stata declassata in Sito di Interesse Regionale. Nel frattempo è stata emanata la Direttiva Rifiuti UE che ne ha previsto la BONIFICA. Il Comune si è fatto finanziare il suo progetto di Bonifica e messa in sicurezza ed ha realizzato i lavori contestati fin da subito dal Dott. Marco Belli unico che era rimasto provvisto del DONO della parola e unico che ancora lo mantiene. Nello specifico il progetto è SBAGLIATO fin dall'inizio della descrizione di cosa è una discarica tanto è vero che il progettista scrive: "Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.01
La discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo
non selezionato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane (detriti di costruzioni, scarti industriali, eccetera) che non si è voluto o potuto riciclare, inviare al trattamento meccanico biologico (TMB) eventualmente per produrre energia tramite bio-ossidazione a freddo, gassificare o bruciare ed utilizzare come combustibile negli inceneritori (inceneritori con recupero energetico o termovalorizzatori). [QUESTA DEFINIZIONE E' SBAGLIATA] La normativa italiana col Dlgs. 36/2003 recepisce la direttiva europea 99/31/CE che prevede tre tipologie differenti di discarica: a) discarica per rifiuti inerti; b) discarica per rifiuti non pericolosi (trai quali gli RSU, Rifiuti Solidi Urbani); c) discarica per rifiuti pericolosi (tra cui ceneri e scarti degli inceneritori). La normativa definisce anche il piano di sorveglianza e controllo con i necessari parametri chimici, chimico-fisici, idrogeologici, meteoclimatici e topografici da determinare periodicamente con una stabilitafrequenza delle misurazioni. L'uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato deve essere assolutamente evitato. L'Unione Europea con la direttiva sopra citata (99/31/CE) ha stabilito che in discarica devono finire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali nonriciclabili, in altre parole, dando priorità al recupero di materia, la direttiva prevede il compostaggio ed il riciclo quali strategie primarie per lo smaltimento dei rifiuti (del resto la legge prevede che la raccolta differenziata debba raggiungere il 65% entro il 2011). Per assolvere efficacemente al suo compito, e cioè limitare le emissioni nocive e non diventare sorgente di inquinamento per il suolo o per l'idrosfera, unadiscarica deve essere progettata in modo adeguato e secondo tutte le relative norme di legge. Praticamente le discariche moderne devono essere costruite secondo una struttura a barriera geologica in modo da isolare i rifiuti dal terreno, rispettare gli standard igienicie la biosfera, riutilizzare i biogas prodotti come combustibile per generazione di energia. La struttura in genere è del tipo a "deposito sotterraneo", costituita dal basso verso l'alto nel seguente modo: a) un fondo passivo di argilla e isolamento plastico (geomembrana); b) uno strato di sabbia per lassorbimento,
recupero e successivo trattamento del percolato; c) lo strato dirifiuti; d) un successivo strato superiore di terra per la copertura e la crescita di piante; e) dei camini di esalazione e recupero per il gas (nel caso di discariche RSU)."

Che fa il Comune di Monte San Giovanni Campano? Cita nello specifico il Dlgs 13 gennaio 2003, n. 36 (attuazione della direttiva 1999/31/Ce discariche di rifiuti) pubblicato nel
(Supplemento Ordinario n. 40 alla Gazzetta ufficiale 12 marzo 2003 n. 59) ma si dimentica completamente dell'articolo 7 comma 1
che prevede quali debbano essere i Rifiuti ammessi in discarica ed infatti esso recita:
"I rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento". Cosa accade? Nonostante i botta e risposta sui giornali tra l'Assessore ai Lavori Pubblici e il Dott. Belli che contestava i lavori seppellisce i rifiuti tali e quali come se non vi fosse un domani per il territorio, per l'Ambiente e per le probabili ripercussioni sulla salute. Di fatto ed è indiscutibile che la discarica di Monte Castellone sia stata messa in sicurezza e NON bonificata. Tanto è vero che la Corte di Giustizia Europea nella CONDANNA all'ITALIA è CHIARA e non lascia nessuna ombra di dubbio su come il COMUNE avrebbe dovuto fare i lavori.
La Corte è arrivata alla conclusione che l’obbligo di recuperare i rifiuti o di smaltirli senza pericolo per l’uomo o per l’ambiente nonché quello, per il detentore,o di consegnarli ad un raccoglitore che effettui le operazioni di smaltimento o di recupero di rifiuti o di provvedere egli stesso a tali operazioni sono stati violati in modo persistente.
La Corte ha ricordato innanzitutto che la mera chiusura di una discarica o la copertura dei rifiuti con terra e detriti (come è stato fatto nella discarica di Monte Castellone) non è sufficiente per adempiere agli obblighi derivanti dalla direttiva «rifiuti». Pertanto, i provvedimenti di chiusura e di messa in sicurezza delle discariche non sono sufficienti per conformarsi alla direttiva dell'Unione Europea. Quando si da del falso ad una persona con un articolo sui giornali bisogna prima CAPIRE che ci sono esseri umani dotati di discernimento anche a Monte San Giovanni Campano e che non a tutti piace essere presi in giro da esseri che si credono superiori e in pieno delirio di onnipotenza. Al responsabile per la Provincia di Frosinone di Fare Verde gli basta che oltre 500.000.000 di Cittadini Europei la pensino nel suo stesso identico modo.