venerdì 12 maggio 2017

MSGC: Svelati i misteri dolorosi di Monte Castellone.

Il giorno 11Maggio 2017 si è tenuto il Consiglio Comunale a Monte San Giovanni Campano ed è stato trattato l'argomento Discarica Illegale Monte Castellone. E' emerso FINALMENTE in modo CHIARO che non è stato ancora eseguito il collaudo delle opere di messa in sicurezza e caratterizzazione del Sito di discarica di Interesse Regionale Monte Castellone. Sul bilancio approvato non c'è traccia delle penalità comminate dalla Corte di Giustizia nella causa C - 196/13. Bilancio approvato all'unanimità dalla Maggioranza che amministra il Comune, con il voto contrario della minoranza e con un astenuto. Durante l'illustrazione della criticità Ambientale relativa alla discarica Monte Castellone, tenuta dal Consigliere Comunale Avv. Antonio Cinelli, è emerso ed è stato messo a verbale che ora quella criticità ha anche un problema di carattere economico gravissimo. In buona sostanza sono state comminate quattro penalità dalla Corte di Giustizia per un totale calcolato di 980.000,oo euro con l'ultima penalità comminata 17 Aprile 2017. Siccome le Autorità Italiane non sono ancora riuscite a dimostrare alla Commissione Europea che la Discarica Illegale Monte Castellone ha ricevuto un trattamento adeguato c'è la possibilità che la situazione si aggravi ulteriormente tanto è vero che la Commissione Europea ha chiesto lumi alla Regione Lazio nel merito del destino dei rifiuti in seguito alle doglianze dirette esercitate da Fare Verde. Il diritto Europeo infatti riconosce a Fare Verde di confrontarsi senza alcun filtro direttamente con la Commissione Europea ai sensi del trattato di Amsterdam. A questo punto della situazione e dopo anni di dura battaglia in difesa del territorio la nostra Associazione pur restando annichilita dal fatto che l'iter burocratico non è terminato si rivolgerà per l'ennesima volta alla Direzione Ambiente della Commissione Europea e comunicherà che il collaudo delle opere non è stato ancora eseguito in data 11 Maggio 2017 come è emerso durante il Consiglio Comunale. Logicamente Fare Verde prestissimo si metterà all'opera per presentare un esposto circostanziato alla Magistratura Contabile del Lazio per l'accertamento delle responsabilità e confuterà persino il bilancio approvato il giorno 11 Maggio 2017 perchè le penalità su Monte Castellone non sono state riportate nonostante che esse siano di dominio pubblico in quanto pubblicate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e nonostante il contenzioso tra Comune e MEF. La battaglia di Fare Verde in difesa del territorio, dell'Ambiente e della Biodiversità continua dunque senza alcuna esitazione fino alla fine e sarà vinta senza alcun dubbio. Le penalità che ora ammontano a 980.000,oo euro NON dovranno essere pagate dai Cittadini in quanto hanno già pagato a caro prezzo l'insostenibilità della discarica ILLEGALE Monte Castellone. Da parte sua la Commissione Europea ha mantenuto il suo impegno nei confronti della nostra Associazione ed ha chiesto lumi sul destino dei rifiuti e delucidazioni su alcuni passaggi del procedimento che appaiono incomprensibili rivolgendosi alla Regione Lazio e a Fare Verde ignorando di sana pianta il Comune di Monte San Giovanni Campano . Fatto che è stato sopperito da Fare Verde che volta per volta ha girato al Comune di Monte San Giovanni Campano tutta la corrispondenza arrivata da Bruxelles nella più grande e mai vista onestà intellettuale che evidenzia la volontà di risolvere il gravissimo problema Ambientale ed Economico che è stato creato. Non c'è quindi nessun MISTERO sulle multe, non c'è nessun MISTERO su Monte Castellone e non ci sarà nessun MISTERO sulle responsabilità anche perché con il divenire degli eventi e senza alcun filtro Fare Verde pubblicherà persino i nomi dei responsabili nella trasparenza più assoluta e nel rispetto assoluto della normativa vigente. Fare Verde da ora, però, non inoltrerà più nulla al Comune di Monte San Giovanni Campano perché si è resa conto che è stata solo una perdita di tempo andare a protocollare documenti che non sono mai stati presi in nessuna considerazione.

lunedì 8 maggio 2017

Ambiente - La riforma dei Parchi riduce la tutela del Patrimonio Naturale del Paese

Fare Verde Provincia di Frosinone ha stilato l’elenco di 10 punti essenziali che evidenziano un panorama generale di disattenzione rispetto ai bisogni veri delle aree protette. Il  progetto di legge, nefasto per la Natura, è passato in Senato contro il parere di tutte le associazioni ambientaliste italiane. In buona sostanza   vogliono  ridurre la tutela del patrimonio naturale del Paese eliminando di fatto l’indipendenza dei parchi nazionali e il loro ruolo di barriera contro gli interessi delle lobbies con la politica che fa orecchie da mercante o meglio si accanisce contro il territorio permettendo ulteriore consumo del suolo.
Si rappresentano quindi 10 fra le peggiori misure e/o omissioni della cosiddetta “riforma” della legge 394/91 (il p.d.l. 4144 della Camera dei Deputati, detto Caleo dal nome del suo relatore al Senato):
1) Per la nomina del Presidente del Parco o di un’Area Protetta non si chiede più alcun titolo concernente la conservazione della Natura ma solo una generica “esperienza nelle istituzioni, nelle professioni, ovvero di indirizzo o di gestione in strutture pubbliche e private”. Un modo come un altro per dire che saranno privilegiati i titolari di carriere politiche.
2) Il Direttore, figura centrale della gestione, non sarà più scelto in base alle competenze naturalistiche e culturali, ma secondo una non meglio precisata “esperienza professionale di tipo gestionale”; e non sarà più nominato dal Ministro dell’Ambiente in un elenco di esperti ma dal locale Consiglio direttivo, di fatto dal Presidente del Parco che sceglierebbe il Direttore nei vari cerchi magici che si creeranno.
3) Gli agricoltori entrerebbero a far parte dei consigli direttivi ma verranno esclusi gli oltre 100 altri soggetti economici presenti nei Parchi.
4) Le attività economiche presenti nei Parchi con impatto sull’ambiente, come gli impianti di estrazione di idrocarburi o di captazione delle acque, pagherebbero royalties, decretando in tal modo la fine dell’indipendenza dei parchi stessi.
5) All’interno dei Consigli direttivi le componenti scientifica e conservazionista diminuirebbero ulteriormente a favore dei portatori di interessi locali .
6) Tra le omissioni più gravi: nulla si dice circa il necessario potenziamento della sorveglianza, totalmente insufficiente all’interno delle aree protette;
7) E ancora nulla dice il Progetto di Legge sul problema delle dotazioni organiche, letteralmente ridicole in almeno 19 parchi nazionali sui 23 esistenti .
8) Fumosa ed evanescente la trattazione del tema attività venatoria: modificando la legge nelle cosiddette “aree contigue” ai parchi (l’art. 32 della storica legge 394/91: uno dei tanti articoli volutamente inapplicati) la caccia sarebbe permessa anche a cacciatori provenienti dall’esterno senza definire in alcun modo il “carico venatorio massimo” (unico criterio realistico di moderazione di impatto). Mentre la gestione faunistica – confusa con il controllo della fauna – viene affrontata in un modo del tutto superficiale e irrealistico.
9) Risulta poi strana la situazione del Parco Nazionale del Delta del Po, che è la più importante area umida del Mediterraneo e a tal prposito si cita: “ il mancato raggiungimento dell’intesa tra Regioni precluderebbe l’adozione di un decreto sostitutivo del Governo”.
10) Del tutto aggirato e disatteso il principio (presente nella 394/91) della completa omologazione delle aree marine protette ai parchi nazionali, lasciandole invece in una situazione di indeterminatezza e in balia di improbabili consorzi di enti locali con “briciole” spacciati per “fondi”.
Fare Verde si augura quindi che al più presto il buonsenso prevalga sulla irragionevolezza e si arrivi a
– Sospendere pro-tempore e con assoluta urgenza la discussione in Parlamento dell’attuale progetto di riforma;
– Indire immediatamente la 3^ Conferenza nazionale sulle aree protette (che manca da 15 anni) prevedendo la partecipazione attiva di tutte le componenti dei Parchi;
– Prevedere una rilevazione dei bisogni e delle condizioni, almeno in tutti i parchi nazionali italiani e almeno in un rappresentativo campione delle diverse aree protette regionali, da parte delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato.
– Tornare a una non frettolosa audizione nelle Commissioni di tutte le componenti titolari di esperienze utili nella gestione delle aree protette;
– Una revisione profondissima del testo attuale del progetto di legge alla luce dei risultati di quanto esposto.


domenica 7 maggio 2017

MSGC: Let's Clean Up Europe 2017 "Dove passano i nuovi Barbari" trasformata in un incubo.

Mentre in Italia si diffondono nuove forme di valorizzazione territoriale che mettono in risalto la cultura, i beni naturalistici , la storia e l’archeologia dei luoghi c’è da sottolineare la controtendenza di Monte San Giovanni Campano che con fare di imperdonabile superficialità perde l’ennesimo appuntamento con lo sviluppo sostenibile del territorio.
Il territorio Comunale montano pur essendo caratterizzato da luoghi di bellezza naturalistica, da testimonianze archeologiche , da una biodiversità impareggiabile si trova in una situazione di abbandono e di degrado che sono inenarrabili che inficiano qualsiasi lodevole  iniziativa di valorizzazione.
Le Associazioni di Protezione Ambientale Fare Verde, Lamasena Circolo di Legambiente, l’ANC Nucleo di Monte San Giovanni Campano e Civilmonte Associazione di Protezione Civile hanno capito lo stato in cui versa il territorio e il giorno 6 Maggio 2017 nell’ambito della SERR 2017 Let’s Clean Up Europe – Dove passano i nuovi barbari - hanno deciso di iniziare a ripulire dai rifiuti quella terra di nessuno per sensibilizzare la popolazione ad una maggiore considerazione dei beni paesaggistici, storici, archeologici e naturalistici presenti da ottenere anche  mediante un virtuoso ciclo dei rifiuti
Purtroppo e senza alcun dubbio le Associazioni Monticiane si sono trovate al cospetto di una situazione di bruttura che al momento supera la bellezza del Confine Storico tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie; il degrado ambientale vince il paragone con l’attrazione del percorso immerso nella Natura che conduce nel sito Archeologico di Pozzo Faito dove è presente la famosa epigrafe scolpita sulla roccia e perfino le sorgenti che caratterizzano quei luoghi e che hanno dato nome alle località antropizzate vengono eclissate da tutti quei rifiuti presenti   che l’uomo scientemente è riuscito ad abbandonare.
Alle Associazioni di Protezione Ambientale non resta altro che denunciare la grave situazione presente lungo la SP 221 all’altezza del Km 8.500 in quanto  non può essere ignorata una discarica imponente ove sono presenti rifiuti speciali pericolosi, ingombranti, pneumatici, materiale di risulta edile, RAEE e tutto quello che lo scibile umano riesce ad immaginare. La Provincia di Frosinone non può far finta di nulla visto che ci sono leggi ben precise che impongono la bonifica dei luoghi come del resto non è neppure possibile lasciare una marea di rifiuti in quell’area sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico.
Durante la giornata ecologica del 6 Maggio 2017 i volontari delle Associazioni Monticiane hanno avuto la collaborazione dell’Ufficio Tecnico Manutentivo del Comune di Monte San Giovanni Campano e della Società Sangalli che cura l’igiene urbana ma purtroppo l’impegno dei tanti volontari accorsi è riuscito a pulire in icto oculi circa il 5% di quanto è presente.
Sono stati raccolti quaranta bustoni di rifiuti indifferenziati strappati letteralmente dalla vegetazione. Recuperati dal dirupo pneumatici di camion,di auto, di biciclette ed è stata isolata una grande quantità di eternit. Sono state accantonate le guaine usate in edilizia, sono stati raccolti diversi televisori, frigoriferi, congelatori recuperati dal dirupo con le corde d’acciaio e constatata la presenza di tanti topi.
In buona sostanza quella che doveva essere una giornata ecologica come le tante altre fatte sul territorio si è trasformato in un intervento pericoloso per tutti ii volontari che hanno partecipato.
In quell’angolo remoto del Comune di Monte San Giovanni Campano la Natura ha perso contro il degrado: non si percepiscono più gli odori delle erbe aromatiche e delle ginestre che sono sovrastati dal puzzo orribile dei rifiuti.
Per tutti questi motivi le Associazioni Monticiane , nell’interesse collettivo,
con un’azione congiunta chiederanno alla Provincia di Frosinone, alla Regione Lazio e al Comune di Monte San Giovanni Campano la caratterizzazione e la bonifica di questa nuova discarica anche perché per ironia della sorte a meno di 500 metri è presente la discarica di rifiuti interrati di Montecastellone nell’apoteosi della profanazione del nostro patrimonio paesaggistico, idrogeologico, storico e archeologico che rappresentano un valore inestimabile per l’identità dell’intera popolazione.









venerdì 28 aprile 2017

AMBIENTE: 9 DISCARICHE DA BONIFICARE in PROVINCIA DI FROSINONE - Causa C169/13

Fare Verde Provincia di Frosinone mantiene rapporti diretti con la Commissione Europea applicando il trattato di Amsterdam che le permette di avere informazioni di qualsiasi tipo per le questioni che riguardano il territorio, l'ambiente e la biodiversità.
Con una nota della Direzione Ambiente della Commissione Europea del 27.4.2017 la nostra associazione è stata informata sul numero delle discariche presenti in Provincia di Frosinone che sono oggetto della sentenza emessa dalla  Corte di Giustizia nella causa C169/13.
La Commissione oltre ad inviare l'elenco completo delle discariche e la loro geo localizzazione ha voluto ricordare che le multe comminate all'Italia hanno avuto la seguente cronologia: "La  richiesta di pagamento relativa al secondo semestre è stata inviata l'8 febbraio 2016. Successivamente, in data 13 settembre 2016,  è stata inviata la richiesta di pagamento relativa al terzo semestre e il 18 aprile 2017 quella relativa al quarto semestre."
Rientrano nell'elenco le seguenti discariche coperte dalla sentenza della Corte di Giustizia:
1) Aquino - Aeroporto
2) Campoli Appennino - Lacerno V. Ramona
3) Campoli Appennino - Rave di Sacco
4) Filettino - Cerreta
5) Monte San Giovanni Campano - Monte Castellone
6) Patrica - Valesani
7) Trevi nel Lazio - Casette Caponi
8) Trevi nel Lazio - Carpineto
9) Villa Latina - Camponi.
Fare Verde mette in evidenza il fatto che nel Lazio sono rimaste da sistemare 12 discariche abusive che sono elencate nella sentenza della Corte di Giustizia e ben 9 sono presenti in Provincia di Frosinone.
La Direzione Ambiente della Commissione Europea viste le informazioni inoltrate da Fare Verde per la discarica ILLEGALE chiamata Montecastellone ubicata nel Comune di Monte San Giovanni Campano si è spinta oltre le più rosee previsioni ed infatti nella nota ha precisato:
"Tali informazioni verranno debitamente prese in considerazione dai competenti servizi della Commissione  allorché le Autorità italiane trasmetteranno la documentazione volta a  dimostrare che la discarica in questione è stata messa a norma."
Fare Verde  ribadisce che l'informazione in Provincia di Frosinone è scadente per le criticità che riguardano l'Ambiente e si augura che i Comuni interessati dalla sentenza della Corte di Giustizia per la causa C169/13 adottino la massima trasparenza per informare le Comunità  anche sulle conseguenze economiche che dovrànno  sopportare per non aver rispettato la direttiva dell'Unione Europea sui rifiuti.


 

mercoledì 26 aprile 2017

MSGC: Razionamento idrico e perdite dall'acquedotto Comunale gestito da ACEA

MSGC - Contrariamente a quanto è stato affermato  sui  probabili periodi di crisi idrica che dovranno arrivare c'è  Fare Verde che ribadisce: Il  razionamento idrico nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano è attivo ed è iniziato dal 2004. Ad aggravare la situazione che è già palesemente degradata ci sono le perdite occulte e quelle stradali dell'acquedotto Comunale. Ad esempio nel Capoluogo c'è una perdita in via Roma che è attiva da giorni e nonostante le doglianze e il conseguente intervento di ACEA non è stata riparata. Fare Verde oltre ad avere un contenzioso contro ACEA per il razionamento di acqua potabile davanti all'Autorità Garante è pronta a rispondere a chiunque ha fatto e fa negazionismo della crisi drica che è attualmente in corso . Razionamento che per onore della cronaca e per informazione dei poco informati è stato sospeso solo nei giorni di Sabato - Domenica e Lunedi ultimi scorsi in concomitanza della festa patronale dedicata alla Madonna del Suffragio. Nella foto la perdita di acqua potabile in via Roma. Fare Verde si augura che la disinformazione propinata alla popolazione da avventate dichiarazioni politiche finisca una volta e per tutte soprattutto da parte di quello schieramento politico di parte  che ha rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione di ACEA e che rappresentano il 51% della proprietà dell'azienda.
Fare Verde Monte San Giovanni Campano


Perdita dall'acquedotto Comunale in via Roma del Capoluogo di Monte San Giovanni Campano


lunedì 24 aprile 2017

MSGC: Le CHIACCHIERE STERILI del M0S contro Fare Verde.

Il consigliere del M0S (Movimento Zero Stelle) gioca con l'acqua e con  i Monticiani che non sono informati sui fatti ma non può giocare come una verginella con  Fare Verde perchè tanto vergine non lo è! Ha presentato una interrogazione all'Ente sbagliato per la futura e ipotizzata carenza idrica estiva a Monte San Giovanni Campano spacciandola per un'azione di grande utilità sociale. Nello Specifico ha presentato la sua interrogazione al Consiglio Comunale di Monte San Giovanni Campano ma il Comune  non ha nessun potere sulla programmazione della turnazione estiva che è di esclusiva competenza di ACEA. E' stata  premura della nostra Associazione inviare al consigliere ZEROSTELLATO, per il tramite di un suo accolito, tutti i documenti relativi alle contravvenzioni che sono state comminate al Comune di Monte San Giovanni Campano per la depurazione delle acque dovute al malfunzionamento e/o alla mancanza di autorizzazioni per gli scarichi di tutti i depuratori e l'esposto all'Autorità Garante contro ACEA per il razionamento idrico che è ancora in corso. Nonostante ciò egli si ostina a presentare interrogazioni  parziali e generalizzate sul servizio idrico integrato con l'indubbia finalità di non urtare i suoi amici di maggioranza nel Consiglio Comunale in quanto le uniche responsabilità che ha il Comune riguardano appunto la vigilanza sanitaria e ambientale per la depurazione delle acque reflue urbane. Poche persone sanno  che il servizio idrico integrato è composto da tre frazioni: 1) la somministrazione di acqua potabile, 2)il sistema fognario e 3) La depurazione delle acque reflue urbane e che tutte queste voci compaiono sulle bollette di ACEA. E' oramai palese che egli  per non urtare la suscettibilità dei suoi amici di maggioranza, che lo hanno  votato per entrare nella Commissione Comunale di cui fa parte, presenta interrogazioni al Consiglio Comunale  vaghe che nulla hanno a che fare con i fatti estemporanei di crisi idrica in quanto rivolte ad un futuro e ipotetico razionamento idrico estivo . Fare Verde risponde con i fatti alle CHIACCHIERE del Consigliere ZEROSTELLATO: E' in corso il contenzioso di Fare Verde, di fronte   all'Autorità Garante per l'energia elettrica il gas e il servizio idrico integrato, che ha denunciato il razionamento idrico attuato da ACEA per anni; è stato ottenuto  in seguito a denuncia alla Magistratura la riqualificazione e l'adeguamento al depuratore in località Pantanelle (Chiaiamari) e sono in corso  lavori presso il Depuratore di Porrino attiguo all'area verde Barbaroscia sempre in seguito ad una denuncia alla Magistratura della nostra Associazione .Per ultimo Fare Verde ricorda al consigliere ZEROSTELLATO che tutti i depuratori Comunali gestiti da ACEA sono stati multati su esplicita richiesta di Fare Verde così come è stato multato il Comune di Monte San Giovanni Campano per le palesi criticità in buona parte ancora presenti.Fare Verde chiede quindi al consigliere Comunale del M0S di mostrare le attività del suo partito per il servizio idrico integrato a Monte San Giovanni Campano senza tirare in ballo le scie chimiche, Farage e tutto il firmamento delle stelle cadenti escludendo anche  la sua  strana interrogazione che è stata presentata all'Ente sabagliato. E' facile fare demagogia   con la tastiera del pc  ma dimostrare di difendere la popolazione e il territorio è cosa ben diversa. Per ultimo Fare Verde non pretende serietà dal consigliere ZEROSTELLATO visto che il suo partito della comicità ne ha fatto virtù.Fare Verde Monte San Giovanni Campano

Lavori in corso al depuratore di Porrino presso l'area verde Barbaroscia
 
Lavori al depuratore Pantanelle

domenica 23 aprile 2017

MSGC - OPERAZIONE "BARBAROSCIA"

Fare Verde Monte San Giovanni Campano è diventata un'arma letale per chi ha sconvolto il territorio con azioni imperdonabili e in questo caso è per la depurazione delle acque reflue urbane. L'Operazione "BARBAROSCIA" è solo un "momento significativo" della più ampia azione di contrasto rivolta contro il gestore del servizio idrico integrato e contro il Comune di Monte San Giovanni Campano che avrebbe dovuto tutelare il territorio e la popolazione dalle conseguenze procurate dalla cattiva gestione di tutti i depuratori.
Il depuratore sito nella frazione Porrino di Monte San Giovanni Campano è stato il primo ad essere preso di mira dalla nostra Associazione di Protezione Ambientale in quanto ubicato al confine con l'Area Verde BARBAROSCIA destinata all'infanzia.
E' noto a tutti gli abitanti dell'area che il depuratore non funzionava in quanto l'olezzo che disperdeva nell'aria era sentito in tutta la frazione ma nonostante ciò, e Fare Verde non ne comprende il motivo, non sono mai state inoltrate doglianze per le puzze nauseabonde che in taluni casi "appestavano" persino il bucato messo ad asciugare all'aria aperta che inevitabilmente assorbiva il fetore di fogna.
Fare Verde iniziò quindi l'OPERAZIONE BARBAROSCIA perché riteneva intollerabile che i bambini dovessero giocare alla presenza degli effluvi fognari e iniziò a presentare una serie di richieste al Comune di Monte San Giovanni Campano (che non ha mai dato alcuna risposta), all'Arpalazio e al Corpo Forestale dello Stato (Ora Carabinieri Forestali) ottenendo contravvenzioni per ACEA Ato 5 Spa e per il Comune di Monte San Giovanni Campano nonchè la sistemazione del depuratore che è in corso d'opera. L'OPERAZIONE BARBAROSCIA non termina con la sistemazione del depuratore ed infatti come è suo solito Fare Verde annuncia la richiesta di verifiche per l'elettrodotto che sorvola l'Area Verde BARBAROSCIA ai sensi del DPCM 8 Luglio 2003 Art.3 Comma 2 che disciplina misure di cautela nelle aree gioco per l'infanzia. E' per questo motivo subito dopo la festa dedicata  alla Madonna del Suffragio verranno affissi i manifesti su tutto il territorio Comunale con la finalità di informare la popolazione sulle questioni ambientali che la riguardano direttamente e indirettamente. I manifesti saranno affissi per rendere consapevole la popolazione che non è difesa da NESSUNO ma ciò non vuol dire che Fare Verde chiede aiuto perché è conscia che manca ancora il concetto di eco cittadinanza in troppi Monticiani e solo un miracolo potrà indurre la popolazione a protestare per il proprio diritto di vivere in un ambiente sano. In buona sostanza Fare Verde agisce per i piccoli Monticiani che non hanno voce e non considera minimamente gli adulti che li costringono a vivere una qualità della vita che è sicuramente volta ad una valutazione pessima con aspettative pari allo zero assoluto per la qualità delle acque sorgive tutte inquinate, per la qualità dell'aria, per i rifiuti abbandonati , per la depurazione delle acque reflue urbane, per le frane che non vengono sistemate, per la gestione del servizio della raccolta differenziata, per il fenomeno dell'abusivismo edilizio, per l'inquinamento luminoso e appunto per gli elettrodotti che non dovrebbero passare su un'area verde destinata ai bambini.