domenica 29 novembre 2020

MSGC - Il divario verde (GREEN DIVIDE) sta sottraendo il futuro alle nuove generazioni.

 

MSGC - Green Divide (DIVARIO VERDE): Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano inventa questo nuovo vocabolo per il modo di fare retrivo che caratterizza Monte San Giovanni Campano perchè non è un paese ecologico, non è smart , non è ripettoso del verde e dello sviluppo sostenibile. Mancano perfino le colonnine di ricarica elettrica che oramai stanno installando anche nelle aree limitrofe ai boschi di Vallerotonda paese delle aquile. Le migliaia di pali della luce (pubblica illuminazione) installati non sono assolutamente intelligenti (smart) e i marcipiedi sono stati progettati e costruiti come se fossimo negli anni immediatamente postumi al secondo Conflitto Mondiale. Ancora più strani e caserecci sono i tecnici che cercano di difendere il proprio operato sapendo che quelle progettazioni appartengono agli anni della ricostruzione post bellica. Un paese che spende oltre 50.000 euro di carta per gli uffici pubblici di certo non è un paese che ha dematerializzato gli uffici e di certo non rispetta l'Ambiente. Una cosa da non credere è l'ostinatezza del Comune nell'acquistare macchine a gasolio quando i percorsi urbani quotidiani per forza di cose non pssono essere superiori ai 200 km che è un traguardo raggiunto da qualsiasi auto elettrica con emissioni zero in commercio. Ci sarebbe da censurare l'acquisto delle lanterne della pubblica illuminazione fuori norma che l'Enel ha rottamato agli scienziati del comune ... oppure i 200.000 euro spesi per adeguare il palazzo Comunale ad un risparmio energetico che impiegherà 100 anni per eguagliare la spesa sostenuta. Insomma c'è il GREEN DIVIDE a Monte San Giovanni Campano e questo è inconfutabile. Da noi il verde pubblico è tale e quale allla campagna che ci circonda con l'aggiunta di cemento. Un modo di fare insostenibile che non ci fa rientrare neppure lontanamente nelle informazioni sull'ecosostenibilità multitemporali del Global Human Settlement Layer (GHSL). Modalità di studio internazionale che è perfettamente inutile illustrare a chi è contento di un'area verde costruita in solo cemento armato a Paglia oppure di quell'aiuola in cemento armato costruita nel Capoluogo spacciata con tanta fantasia per giardinetto pubblico o anche dei pali della luce e dei marciapiedi modello anni '50. Impossibili da tralasciare gli ecomostri in cemento armato testimoni delle iattura che ha colpito Monte San Giovanni Campano.
Quindi cemento e breccia ed anche consumo del suolo messi insieme ad opere pubbliche che sono obsolete già ora sono impossibili da inserire nello sviluppo sostenibile e che oramai è diventato anche inutile spiegare perchè il divario verde è incolmabile. Le future generazioni si troveranno   debiti da pagare per opere pubbliche  obsolete,  di  retriva concezione, non più a norma,  e non avranno neppure  altri spazi da utilizzare per sostituirle. In buona sostanza il GREEN DIVIDE sta sottraendo il futuro alle nuove generazioni che dovranno solo pagare i debiti contratti con la modalità di  " a chi non vuol credere non bastano 1000 testimoni" ed anche "Non c'è più sordo di chi non vuole ascoltare".




 

domenica 8 novembre 2020

MSGC - Dopo 13 anni Il parcheggio multipiano incompiuto non è iscritto nell'elenco delle Opere Pubbliche incompiute. .

Fare Verde non può essere tenera con chi ha realizzato l'ecomostro incompiuto fatto di  cemento armato in località "Olive Fute" adiacente  al rione  San Rocco nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano. Amministratori che hanno cambiato il profilo paesaggistico  del paese trasformandolo in non si sa che cosa. Un programma di devastazione paesaggistica portata a termine con l'aiuola più costosa del mondo a Pozzo San Paolo e con quel palazzo di chiara architettura visibile a Ladispoli che dovrà ospitare l'ufficio tecnico chiamato per vanagloria  "Centro direzionale".

 

Tutte azioni  incoscienti che ci hanno fatto espellere dal Club I Borghi più belli d'Italia.

 


 

La nostra Associazione più volte ha puntato il dito contro l'ecomostro parcheggio multipiano che oltretutto è  opera incompiuta da quando l'attuale sindaco la dichiarò opera inutile. Praticamente la struttura addossata all'immaginaria cinta muraria del paese è stata progettata e realizzata senza avere lo sbocco nel centro storico. La passerella in cemento armato che nella fantasia del progettista doveva rappresentare l'uscita dal parcheggio e quindi l'accesso  al Capoluogo è bloccata da una casa che non può essere demolita perchè protetta dalle leggi dello Stato.  Si pubblicano le foto attuali meno vergognose altrimenti dicono che roviniamo il buon nome dell'amata città.


 Casa rivestita di EDERA ormai con i tetti sfondati e in pericolo di crollo.


Accesso pedonale  di FANTASCIENZA AL CAPOLUOGO di Monte San Giovanni Campano che si è fermato senza gloria davanti ad un muro. Il GLORIOSO progettista rimarrà agli annali della storia Monticiana.

Attualmente il cantiere Parcheggio Multipiano  anche se fermo è aperto anche ai bambini e a chi ha  voglia di  correre il rischio di  fare una passeggiata all'interno. A nulla è valso l'intervento di RAI 3 e gli esposti  inviati alla ASL perchè risulta chiaro che quì ognuino fa come gli pare.  Monte San Giovanni Campano sembra una enclave del defunto Stato Pontificio dove il perdono dei peccati supera il potere giudiziario e quindi le leggi sulla sicurezza dei cantieri edili sembrano solo fogli di carta scritti da Parlamentari che hanno voluto  perdere tempo se poi in definitiva basta confessarsi per ottenere anche il perdono Giudiziatio. (NON FUNZIONA COSI')

Tutta questa premessa per ricordare ai Monticiani che il parcheggio incompiuto multipiano NON è inserito nell'elenco delle OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE DELLA REGIONE LAZIO e quindi nemmeno per fortuna o per congiuntura favorevole potrà entrare nella programmazione per farla diventare OPERA PUBBLICA COMPIUTA perchè la Regione Lazio non ne sa nulla.


 

 

 


giovedì 27 agosto 2020

MSGC - NECROLOGIO ALLA PINETA MORRONI.

 

Necrologio alla Pineta Morroni.
Il giorno 26 Agosto 2020 la Pineta Morroni di Monte San Giovanni Campano è stata colpita nuovamente da un poderoso incendio tanto è vero che sono dovuti intervenire mezzi aerei che hanno lavorato fino al tramonto per domare le fiamme.
Mancanza di interventi per la potatura, di un impianto anti incendio adeguato e di manutenzione alla Pineta Morroni hanno portato al degrado più assoluto quel patrimonio boschivo che invece doveva essere curato e trasformato in luogo di ristoro dove poter godere della frescura e respirare aria pulita. Purtroppo le piante ... il bosco... sono ancora considerate legna da ardere e non uno dei mezzi che servono per migliorare la qualità della vita. Ogni volta che va a fuoco un insieme di piante che costituiscono il bosco viene distrutto un eco sistema e vengono meno tutti i servizi eco sistemici che la Natura ci offre gratis e che sistematicamente l'essere umano non apprezza. Il bosco, la crescita degli alberi, la loro capacità di costruire biomassa dalla radiazione solare sono proprietà collettive e più grande è il bosco e più grande è la sua capacità di regolare l’umidità e la temperatura dell’ambiente, tanto che una porzione di bosco potrebbe essere paragonata ad un enorme climatizzatore; una proprietà emergente che un singolo albero non possiede. Un bosco non è un insieme di alberi che serve per fare denaro! la NOSTRA PINETA MORRONI ha dato supporto alla vita con la formazione del suolo, ha dato approvvigionamento di cibo agli esseri viventi e in qualche caso anche agli esseri umani, ha regolato l’erosione del suolo, ha dato valore culturale alla vita di chi si è battuto contro chi voleva tagliarla e allora bisogna finirla di dare un mero valore commerciale al legname ricavabile dal diradamento o dal taglio raso di un bosco perchè tale valore non ha niente a che vedere con il vero “valore ecologico” di questa componente dell'Ambiente. Il bosco offre servizi eco sistemici che non sono immediatamente monetizzabili dal punto di vista commerciale ed infatti offre riparo alla biodiversità che sappiamo essere direttamente minacciata dal prelievo eccessivo di alcune specie da parte dell’uomo e indirettamente per effetto della perdita di habitat che avvengono per la forte pressione antropica , per i cambiamenti climatici e per l’inquinamento. Se non si è compreso bene: Laciate vivere in pace gli animai nei boschi, lasciate crescere le piante perchè la nostra aria è sporca, se non capite il valòre dei boschi ignorateli perchè grazie ad essi che si perpetua il ciclo dell'acqua. Cari BARBARI rispettate la Natura perchè prima o poi in un modo o nell'altro vi restituirà con gli interessi il male che avete causato.
 
 
PINETA MORRONI 
 

 
 



 
 

martedì 18 agosto 2020

MSGC - Insostenibili i tre campi di calcio con il prato di plastica.

 Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano entra nel merito dei tre campi sportivi che il Comune di Monte San Giovanni Campano vorrebbe “plastificare” con l’erbetta sintetica illustrando brevemente il quadro della situazione Italiana e come si stanno attrezzando le organizzazioni del calcio.
La Lega Nazionale Dilettanti ad esempio vuole creare un terreno ibrido, con un sottofondo di sintetico, da cui però spunta erba naturale per ridurre i costi di sanificazione.
Praticamente stanno cercando di limitare al minimo i costi della alla manutenzione ed igienizzazione dei terreni sintetici perchè risulta troppo onerosa. Fare Verde ha fatto i conti della serva ed ha realizzato che per costruire e fare manutenzione ad un buon campo in “plastica” ci vuole una quantità di denaro non indifferente. Poco più di 400.000 euro per l’intera fase di costruzione, a cui vanno aggiunti oltre 70.000 per lo smaltimento in discarica del manto erboso di plastica che ha una vita limitata . Il costo di gestione annuale si aggira sui 3/4.000 euro , l’omologazione ogni 4 anni a 4.000 euro e l'impianto d'irrigazione ,che è ritenuto indispensabile per evitare il deterioramento precoce della plastica. circa 30000 euro. Un costo spaventoso perché dopo circa 10 anni il prato di plastica va sostituito con una spesa straordinaria di altri 250.000 euro che andranno a gravare nuovamente sul groppone della popolazione in quanto dovrà essere sopportata dall’ente Comune. Al lettore basterà moltiplicare per TRE le cifre sopra elencate per capire come la spesa di tre campi di calcio in sintetico diventerà INSOSTENIBILE.
La Lega Nazionale Dilettanti e la Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno emesso un regolamento standard approvato dalla CISEA, l’ente che si occupa della certificazione dei campi in erba sintetica. In tale regolamento sono presenti dei parametri di riferimento tra cui ”la difesa della salute dell’individuo, in particolare dei minori”. Fare Verde si sofferma su questo particolare che non è emerso in Consiglio Comunale perché è evidente che i Consiglieri Comunali non erano preparati in modo adeguato alla discussione. Sostanzialmente il sindaco ha detto che i TRE campi sportivi con il sintetico serviranno ad allontanare dalla cattiva strada i giovani Monticiani senza fornire dati statistici sulla delinquenza minorile o realazioni redatte dai Servizi Sociali che illustrano la propensione dei giovani Monticiani al malaffare, al bullismo e a fenomeni di delinquenza abituale. Oltre a ciò il sindaco non ha illustrato al Consiglio Comunale come sarà risolto il problema della sanificazione dei campi di calcio visto che ci dovranno giocare i ragazzi e addirittura i bambini. Questi ultimi si allenano in strutture dove fanno attività anche i grandi che con i loro sforzi e scontri fisici lasciano sulla plastica la saliva, il sudore e alcune volte il sangue. Per risolvere il problema è prevista la sanificazione dei campi di plastica con detergenti approvati ed ogni gestore dovrà avere un’apposita manutenzione e documentarla con dei piani di intervento specifici. Sanificazione indispensabile per evitare quanto è stato riscontrato dall’Università di Catania che ha provato ed evidenziato la presenza sui campi in erba sintetica di batteri potenzialmente pericolosi, come “Escherichia coli, stafilococchi ed enterococchi”.
Fare Verde pubblica una tabella comparativa dei costi necessari per realizzare i campi di plastica e i campi con erba naturale sostenendo però che per fare un campo in erba naturale ci vuole un progetto che prevede dapprima una buona cultura Ambientale per l'uso sostenibile delle risorse idriche con il recupero delle acque piovane che sono indispensabili per irrorare il prato naturale durante i periodi poco piovosi . Concetto di cultura Ambientale sconosciuto dall’amministrazione Comunale che trova molto più comodo l’utilizzo della plastica presentando poi il conto che verrà pagato dai Cittadini con le tasse. Dall’analisi dei costi e del pareggio delle spese risulta chiaro che un campo di calcio in erba naturale oltre a svolgere un’azione benefica in campo Ambientale costa meno e rende molto di più di un campo spalmato di plastica 

 

Con il costo di un prato di plastica si possono fare tre prati NATURALI.  Con il resto del denaro si potrebbe costruire un campo sportivo vero con spazi  per l'atletica  in quella cittadella dello sport e della cultura immaginata dalla nostra Associazione alle Mastrazze negli spazi previsti dal Piano Regolatore Comunale. Resta sempre in sospeso il nodo delle frazioni di serie B come Chiaiamari, La Lucca e Porrino che non hanno il campo sportivo Comunale e che per grazia di Dio secondo la logica del politico non hanno problemi di delinquenza minorile. A Fare Verde Gruppo di Monte San Giovanni Campano resta un dubbio atroce: Come mai bisogna mettere l'erbetta sintetica per salvare dalla cattiva strada i ragazzi del Capoluogo, di Colli e Anitrella e perchè  non sono da salvare i ragazzi di Porrino , La Lucca e Chiaiamari?

Mistero  della FEDE politica!


giovedì 6 agosto 2020

Castelliri - NO all'impianto di compostaggio nell'integra campagna di San Lorenzo.

Nella Zona San Lorenzo, nel cuore verde della campagna , il Comune di Castelliri ha intenzione di costruire un  impianto di   compostaggio per la porzione organica dei RIFIUTI  domestici.

Molti cittadini si dicono apertamente  contrari alla costruzione dell’impianto, e grazie al supporto di Fare Verde Provincia di Frosinone e della minoranza in Consiglio Comunale  “la visione del nuovo paese”, si stanno mobilitando per impedire che l’impianto sorga in una zona agricola e a poche centinaia di metri da agglomerati di case.

Il paese infatti  non è nuovo a problemi di  smaltimento dei rifiuti  ed è ancora duramente colpito dalle note vicende della  “Granciara” dove nel 1992 nacque una pseudo  discarica autorizzata   per i rifiuti non pericolosi che fu poi illegalmente utilizzata per eliminare rifiuti pericolosi.

Nel corso di tutti questi anni la popolazione ha combattuto e combatte ancora contro una percentuale elevata di casi di tumori e sembra che tutto questo non sia servito di lezione alle nuove generazioni.

Non si possono dimenticare le discariche Pezzotta 1 e Pezzotta 2 che li giacciono in attesa di non si sa che cosa. 

Nonostante tutte le traversie e le denunce all'Autorità Giudiziaria ancora  oggi  i politici  locali preferiscono  irrompere nell’ultima grande area verde di Castelliri  anziche sfruttare zone in cui non si arrecherebbe alcun disturbo e già destinate a zona industriale

È il 2017 quando la giunta comunale dei Comune di Castelliri, guidata dall’allora Sindaco Quadrini Francesco, approvava il progetto di fattibilità tecnica ed economica denominato “COMPOSTAGGIO RIFIUTI” per una spesa totale di circa 125.000 Euro.

Con tale delibera veniva dato il via alla richiesta di ammissione al bando della Regione Lazio per la realizzazione di un impianto di compostaggio in località San Lorenzo.

Nel 2018 la regione Lazio accettava la richiesta di contributi per un totale di 100.000 euro nonostante la realizzazione del progetto ammontasse ad una spesa superiore.

La differenza di 25.000 euro verrà chiesta in prestito alla Cassa Depositi e Prestiti facendo poi pesare il prestito sui  cittadini di Castelliri.

A Luglio  2020, l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Abballe Fabio  continua la realizzazione del progetto e si mobilita per i primi lavori, dichiarando che verranno percorse le vie legali contro alcuni cittadini che stanno solo strumentalizzando tale progetto.

Fare Verde da parte sua nell’interesse collettivo si è rivolta direttamente alla Soprintendenza di Casino chiedendo l’intervento dell’Architetto Paesaggista non potendosi rivolgere all’ufficio tecnico che non ritiene l’Associazione Ambientalista degna di risposte.

Buona parte della popolazione è venuta a conoscenza solo ora di questo progetto e solo ora è stata identificata  la zona scelta per la costruzione dell’impianto di compostaggio.

L’area è stata individuata non lontano da abitazioni private e agglomerati di case nella contrada San Lorenzo, nel cuore della piana di Castelliri. La realizzazione dell’impianto a parere di Fare Verde  andrebbe quindi a deturpare una delle poche aree  verdi rimasta nel paese, creando caduta di immagine   al buon nome della produzione agricola  che verrebbe associata inevitabilmente  ai rifiuti.

Fare Verde Provincia di Frosinone , che di certo  non è contraria alla realizzazione di impianti di questo genere tanto è vero che  fece uno dei  primi esperimenti in Italia quando a Castelliri neppure sfiorava l'idea del compostaggio. 

E'  redattrice del manuale del compostaggio ma è soprattutto  al fianco dei cittadini di Castelliri per fare in modo che l’Amministrazione Comunale individui una zona idonea e lontana sia dalle produzioni agricole che  dalle case per la realizzazione dell’impianto di compostaggio per la  porzione organica dei Rifiuti Solidi Urbani .




Fare Verde Provincia di Frosinone





domenica 2 agosto 2020

MSGC - FALSO IN ATTO PUBBLICO - INDAGATO IL VICESINDACO.

Il vicesindaco con delega all'Ambiente del Comune di Monte San Giovanni Campano  invece di comparire sui giornali per "strane e sibilline azioni" che finiscono sistematicamente in tribunale  avrebbe dovuto trovare il tempo per creare i presupposti relativi ad una sola azione tra quelle previste dal new deal (nuovo corso). Ad esempio avrebbe potuto proporre alle attività produttive e alla popolazione  l'Approvvigionamento di energia pulita, economica e sicura; oppure  avrebbe potuto  Mobilitare le attività produttive a produzioni pulite e rivolte all'economia circolare ed anche indicare nuovi metodi per Costruire e ristrutturare in modo efficiente sotto il profilo energetico e delle risorse. Se il vicesindaco fosse riuscito ad incanalare le produzioni Monticiane verso un solo argomento appena accennato avrebbe creato risvolti positivi per l'occupazione e perfino per le tasse esagerate imposte dall'amministrazione comunale a cui appartiene. Invece si è dato al bivacco istituzionale  andando in giro per Tribunali e per uffici di PG e non si è dedicato allo sviluppo sostenibile senza capire che era molto più conveniente studiare per il suo mandato invece che cercare di regalare TERRENI COMUNALI  come è emerso "anche" da allarmanti notizie della stampa. Il silenzio delle opposizioni in Consiglio Comunale come del resto il silenzio del Presidente del Consiglio Comunale  sono ancora più gravi perché la questione del falso in atto pubblico riguarderebbe il numero due  dell amministrazione comunale  che avrebbe cercato di regalare una porzione di terreno comunale ad un parente ascendente di un altro assessore .  Questione che avrebbe dovuto scatenare proteste e prese di posizione tra i Consiglieri Comunali di opposizione e di maggioranza 🙈 🙉 🙊 .  Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano  resta a disposizione delle attività produttive per ogni tipo di politica rivolta allo sviluppo sostenibile ma  chiede apertamente al vicesindaco con delega all'Ambiente di restituire la delega al suo sindaco  (al momento   impegnato con l'erbetta per tre campi di calcio) anche perché  si sta cadendo davvero troppo in basso.
Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano 😎😎😎









giovedì 9 luglio 2020

Cervaro - Cresce Fare Verde Onlus con il nuovo Gruppo Fare Verde Cervaro coordinato da Sara Maraone.

Cervaro: Nella riunione del giorno 8.7 2020 si è costituito il Gruppo Fare Verde Cervaro   coordinato dalla giovane Sara Maraone di anni 23 laureanda in lingue. Il commissario Sara Maraone ha un lasso di tempo utile per accogliere nuovi scritti , per porre in essere una grande opera di sensibilizzazione e per traghettare il Gruppoe  Locale  all’Assemblea che eleggerà il Presidente .

Il Dott. Marco Belli  Presidente di Fare Verde Provincia di Frosinone e Consigliere Nazionale dell'Onlus ha illustrato ai presenti i compiti di istituto di Fare Verde sottolineando la grande espansione dell'Associazione in provincia di Frosinone e il conseguente aumento del numero degli iscritti che oramai è in una  fase di crescita che  ha    superato  ogni più rosea aspettativa.

Aumenti di iscritti dovuti dall’atteggiamento costruttivo che  l'associazione ha sul territorio provinciale e che dovrà avere anche sul territorio del Comune di Cervaro ma  non ha tralasciato di spiegare   il ruolo di sentinella e di vigilanza  che dovranno avere tutti gli  iscritti per difendere l'Ambiente, la Natura e la Biodiversità dai continui attacchi che purtroppo sono ancora in corso e che  certe volte non vengono  percepiti dalla popolazione.

Tra le criticità Ambientali  enormi ha ricordato  l’estrema vicinanza a Cervaro all'inceneritore ACEA di San Vittore del Lazio di proprietà al 51% del Comune di Roma , la troppo vicina Latermusto che preoccupa non poco con le sue enormi quantità di Cromo Esavalente ma anche il fenomeno dell’abusivismo edilizio che infesta tutti i territori Comunali della provincia di Frosinone. Ha terminato con  la crisi idrica  e la strana depurazione delle acqua reflue  che hanno incrinato il rapporto tra una parte della popolazione e ACEA ATO 5 come   gestore del servizio idrico integrato .

 Grandi criticità Ambientali che apportano sofferenza, spese  e disagi   alla popolazione e che   rappresentano un modello   oramai defunto  di sviluppo insostenibile che continua a contrastare, per mantenere i propri privilegi economici, le iniziative costruttive di sviluppo sostenibile.

Opportunità di sviluppo sostenibile che sono  state  spiegate dall’Avv. Emiliano Santaroni con l’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata “Ciociaria Diffusa” già finanziata  dalla Regione Lazio per modelli di sviluppo territoriale legati all’economia circolare e alla simbiosi industriale  dove Fare Verde è parte coinvolta  .

Nuove opportunità di “Lavoro verde” e “Comunità dell’energia” sono le proposte reali che il Gruppo Locale farà alla popolazione di Cervaro con una sorta di sportello sulle opportunità che danno l'economia circolare e l'economia verde attraverso le iniziative che partono esattamente dal sociale … dalla  popolazione.

I migliori auguri vanno quindi a Sara Maraone e allo staff che le è stato messo a disposizione per creare un grande Gruppo Locale  che alla base di tutto dovrà sempre avere forti rapporti sociali per creare un nuovo modello di Società Civile molto più attenta al territorio e al suo sviluppo sostenibile.



SARA MARAONE