martedì 28 aprile 2015

Fare Verde Provincia di Frosinone

Con la nomina del Commissario per la Provincia di Frosinone l'Associazione Ambientalista Fare Verde Onlus inizia il riassetto territoriale nell'esclusivo interesse dell'Ambiente e dei Cittadini che vi insistono.  


"Verranno approfondite le tematiche riguardanti la depurazione delle acque reflue, la Valle del Sacco, l'eternit quale assassino occulto, i rifiuti interrati, il ciclo dei rifiuti, le linee dell'inceneritore (termovalorizzatore), le polveri sottili, i siti SIR di discarica, la tutela delle biodiversità, la difesa degli animali, la produzione di energie alternative, l'agricoltura biologica, le opere pubbliche che distruggono il territorio e quanto altro  verrà segnalato dagli associati nella provincia di Frosinone sempre facendo riferimento a quel filo diretto con la Presidenza Nazionale e Regionale con cui sarò in contatto costantemente. A giorni e sentiti gli iscritti di Monte San Giovanni Campano verrà indetta l'Assemblea locale che si terrà entro il mese di giugno 2015  per la nomina del nuovo responsabile locale.
Le iscrizioni a Fare Verde Onlus sono aperte come è in programma  la costituzione di nuovi Gruppi Locali nei Comuni che sono scoperti. Si ricorda infine che Fare Verde Onlus non ha nessun legame politico di schieramento come non ha sponsor che la sostengono. La libertà di agire , di tutelare l'Ambiente e le Biodiversità non ha prezzo."


Il Presidente Nazionale di Fare Verde Onlus Avv. Francesco Greco ha nominato il Dott. Marco Belli Commissario per la Provincia di Frosinone per 365 giorni durante i quali la nostra Associazione verrà dispiegata sul territorio della Provincia di Frosinone nell'interesse supremo dell'Ambiente, delle Biodiversità e in difesa degli animali.

sabato 25 aprile 2015

Uso del Glyphosate a Monte San Giovanni Campano ... più duri delle pietre ...

Fare Verde Onlus - Monte San Giovanni Campano - Subito prima della località Colonnette è stato usato il diserbante Roundup della Monsanto. Fare Verde vuole ricordare con apposita bibliografia quali SONO le problematiche procurate dall'uso della sostanza che contiene il Glyphosate.



La nostra Associazione al più presto contatterà chi ha usato il Glyphosate e gli consegnerà il seguente promemoria in modo che si possa rendere conto della pericolosità di quella sostanza. Il Glyfosate è un composto chimico fosfonato organico che fu brevettato nel 1964 da Stauffer Chemical Society come chelante; dopo 10 anni e precisamente nel 1974 la Monsanto Company lo brevettò come erbicida ed infine sempre la Monsanto Company nel 2000 lo brevettò nuovamente come antibiotico. 







Il Gliphosate , N-fosfonometilglicina è stato considerato non tossico per gli esseri umani da Williams ed altri nel 2000 ma dalla ricerca bibliografica basata sui dati ISPRA si può dedurre facilmente che le asserzioni divulgate sulla non tossicità non sembrano corrispondere a verità. In Italia questa molecola è conosciuta con diversi nomi o addirittura frasi che identificano i prodotti commerciali che lo contengono come ad esempio il famoso Roundup e purtroppo l'uso di questo pesticida ammonta a circa 1500 tonnellate annue. Fare Verde Onlus come Associazione Ambientalista è contraria all'uso dei pesticidi per il rispetto che porta all'Ambiente, alle biodiversità e per le problematiche che provoca alla salute dell'uomo come è stato accertato. Non si può certo far finta di nulla da quando è stato dimostrato che il diserbante procura danni alle culture con la morte improvvisa di alcune specie o agevola il “mal del piede dei cereali” e la proliferazione dei funghi responsabili del marciume radicale (Huberet al. 2005/07) o addirittua del Fusarium che possono entrare nella catena alimentare e danneggiare gli esseri umani con le loro tossine. Huber & Haneklaus,2007). Il Glyphosate oltre a danneggiare gli invertebrati di acqua dolce, gli Anellidi, gli insetti, i pesci , gli anfibi , gli uccelli, danneggia anche i mammiferi tra cui l'Homo Sapiens (che tanto sapiente non è). 




Nell'essere umano l'esposizione alla molecola provoca: occhi gonfi, intorpidimento del viso, bruciore e/o prurito della pelle, vesciche, rapida frequenza cardiaca , elevata pressione samguigna, dolori al petto, congestione, tosse, mal di testa e nausea (Coox, 2004). Procura un effetto malevolo sui batteri benefici procura l'impoverimento della Selenocisteina che agisce da catalitico agli enzimi che proteggono la tiroide dai danni dei radicali liberi(Triggiani, 2009) e come conseguenza diretta porterebbero ad apoptosi (morte delle cellule) e a risposte autoimmuni. L'impoverimento della Metionina provocata dal pesticida (Natziger et al, 1984) complica poi il quadro sistemico. Il glyphosate è noto come inibitore degli enzimi citocromo P450 che sovrintendono alla detossificazione di tossine ambientali, nell'attivazione della Vit. D3, nel catabolismo della VitA, nel mantenimento della produzione di acidi biliari e fonti di solfato nell'intestino inibendo i processi di disintossicazione naturale, Interrompendo l'omeostasi, favorisce i processi infiammatori fino a provocare una lenta destrutturazione dei sistemi cellulari. Tutte queste alterazioni possono contribuire alla genesi della maggior parte delle malattie dovute alla dieta occidentale che comprendono una miriade di disturbi quali la Celiachia (Samsel & Seneff, 2013), obesità, diabete, malattie cardiache, depressione, autismo, sterilità, cancro e morbo di Alzheimer (Samsel& Seneff, 2013). Infine nel 2003 De Roos , Hardell e Mc Duffie con studi di laboratorio hanno confermato che il Glyphosate e/o i prodotti che lo contengono mostrano genotossicità e mutagenicità. Caratteristiche tipiche degli agenti che inducono il cancro. Dopo tutto questo sperpetuo infine il Glyphosate non si ferma perché è capace di produrre aumento dell'incidenza degli aborti, riduce la produzione degli ormoni sessuali, insufficienza renale e infine danni al DNA del tessuto connettivo esposto al Glyphosate idrogeno perossido (National Library Medicine , 2003 – Lueken et al, 2004).


La Legge punisce chi disperde nell'Ambiente il diserbante senza le necessarie autorizzazioni  ai sensi del D.Lg.vo n. 194/95, in attuazione della Direttiva CEE 91/414 in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari, sono previste le seguenti sanzioni per:

impiego di prodotti fitosanitari non autorizzati (art.23 comma 1): arresto fino a sei mesi o ammenda da euro 2582,28 a euro 15493,70;
inosservanza degli obblighi di impiego e conservazione di prodotti fitosanitari (art.3, comma 3, lettera c): arresto fino a tre mesi o ammenda da euro 1549,37 a euro 9296,22 (art. comma 4);

inosservanza del termine fissato per l’eliminazione e lo smaltimento delle scorte di prodotti fitosanitari non autorizzati (art. 5, comma 18): arresto fino a tre mesi o ammenda da euro 1549,37 a euro 9296,22 (art.23, comma 4);

inosservanza dell’obbligo di registrazione dei dati relativi alla vendita o all’utilizzazione dei prodotti fitosanitari è prevista l’ammenda di euro 774,63 (art. 17 della legge 30.4.1962 n. 283 “i contravventori alle disposizioni contenute nel regolamento generale di esecuzione della presente legge e ai vari regolamenti speciali sono puniti con l’ammenda fino a lire 1.500.000”. Il DPR 290/2001 costituisce il regolamento speciale che sostituisce il DPR 1255/1968

giovedì 23 aprile 2015

Iniziativa Nazionale Dove passano i nuovi barbari - SITO di FALZARAGO e Sito SIC Dune di Capratrica Fondi (LT)- Fare Verde Monte San Giovanni Campano

Fare Verde Monte San Giovanni Campano entra nel vivo delle giornate che si svolgeranno nel mese di Maggio 2015 nell'ambito dell'Iniziativa Nazionale di Fare Verde Onlus - DOVE PASSANO I NUOVI BARBARI -



Nel mirino del Gruppo Locale due siti:
1) Falzarago a Monte San Giovanni Campano
2) Sito SIC (Sito di Interesse Comunitario U.E) Dune di Capratica - Fondi LT - Iniziativa Europea progettata interamente dal gruppo di Monte San Giovanni Campano nell'ambito EWWR Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti che ha ricevuto il sostegno della Commissione Europea.

Per il sito di Falzarago è già iniziata una parte della bonifica che è stata ritenuta NON RINVIABILE in quanto sul posto erano state abbandonate carcasse di animali identificati dal nostro Veterinario in ovini e un equino che erano in stato di putrefazione.



 Nella giornata del 2 Maggio insieme all'Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo di Monte San Giovanni Campano, all'Associazione Civilmonte di Protezione Civile, alla Società Sangalli e all'Ufficio Tecnico Manutentivo si completerà l'opera anche con l'uso di imbracature da alpinista e a fuoristrada dotati di verricello.
L'area di Falzarago è di particolare pregio Naturalistico, corrisponde alle sponde a precipizio sul fiume Liri ed è sottoposta a vincolo paesaggistico nonchè a quello idrogeologico e alle leggi che tutelano le rive dei corsi d'acqua.

Il 10 Maggio invece si completerà l'opera iniziata con il Mare d'Inverno ma saremo in grossa compagnia e la giornata sarà meno dura perchè il grosso è stato già tolto a Gennaio 2015. Parteciperà all'iniziativa Europea di Fare Verde Onlus l'Associazione il Quadrato, il Comune, l'azienda che cura la raccolta dei rifiuti più tante altre associazioni che ci stanno facendo pervenire l'elenco dei partecipanti perchè debbono essere scelti per competenze (Il post sarà aggiornato nei prossimi giorni).


Prima di entrare, nel Sito Sic Parco delle Dune di Capratica,  Fare Verde selezionerà i volontari presenti vista l'etrema fragilità Ambientale del sito in cui si andrà ad operare.


mercoledì 22 aprile 2015

Giornata Mondiale della Terra - 22 Aprile 2015 -

Giornata Mondiale della Terra - Comunicato del responsabile di Fare Verde Onlus Gruppo Locale di Monte San Giovanni Campano -

Il bosco visto come banco delle biodiversità, le foreste come capitale irrinunciabile perchè fondamentali nel mitigare i cambiamenti climatici come sono indispensabili per i assorbimento di anidride carbonica che assomma a 16,2 milioni ditonnellate di CO2 per anno (Italia) e  le previsioni " meteoambientali" con la contemporanea realizzazione di una banca dati nazionale fenologica e la conseguente mappatura del territorio nazionale e locale. L’individuazione dei trend fenologici (in atto e futuri) intesi come espressione quantitativa e qualitativa del cambiamento climatico. Questo è quello che mi sarei aspettato dalla politica Italiana per festeggiare il 22 Aprile 2015 45° giorno dedicato dalle Nazioni Unite alla TERRA.




  Oggi si festeggia la giornata mondiale dedicata al nostro pianeta e basterebbe il comune proposito nel dichiarare che la tutela della risorse naturali e dell'Ambiente coincide di fatto con il benessere e, in definitiva, con l'esistenza migliore per gli esseri umani per poter affrontare il "tempo" con la consapevolezza che vi è un futuro. Invece sia nei microsistemi che nei macrosistemi antropologici si assiste al continuo sfruttamento delle risorse Naturali e alla devastazione Ambientale come se non vi fosse un domani.
 L'ingegno umano si è specializzato nell'autodistruzione e pur avendo soluzioni semplici davanti agli occhi le ignora per soddisfare la sete di potere usando ogni mezzo per placarla, senza tener in nessun conto il futuro che è di altri che verranno. Deforestazioni, trivellazioni, estrazioni di minerali tossici, produzioni di sostanze nocive, uso di pesticidi, produzione di specie aliene con gli OGM, polveri sottili, smog,cementificazione selvaggia, sfruttamento sconsiderato delle acque potabili, mancata attuazione di una economia circolare e produzione sconsiderata di CO2 sono solo alcuni esempi di autodistruzione che producono ZONE MORTE o aree in cui l'essere umano invece di vivere sopravvive. La conservazione della TERRA inizia dalle piccole comunità


 con esempi di tutela dell'Ambiente perchè chi vive in questi anni come è stato per chi è vissuto prima lascerà a quelli che seguiranno il segno indelebile del proprio passaggio che non può essere rappresentato sempre e comunque dallo sfruttamento sconsiderato delle risorse Naturali in quanto oramai tutti sanno che non sono INFINITE

martedì 21 aprile 2015

Il furgone che produce Idrogeno dal sole

L’obiettivo: porre l’attenzione sull’esistenza di tecnologie carbon free

 
 20 Aprile 2015 - È arrivato oggi a Roma, prima di una serie di tappe che lo porteranno alla COP21 di Parigi. Il furgone che produce idrogeno è nato in Puglia


H2M il furgone che produce idrogeno dal sole

(Rinnovabili.it) – Chi stamattina si fosse trovato a passare dalle parti della Camera dei Deputati, avrebbe notato uno strano mezzo stazionare in quei pressi. Si tratta di H2M (forma contratta di H2 Mobile), il primo veicolo terrestre in grado di produrre e stoccare energia rinnovabile mediante idrogeno. Non solo, ma è anche in grado di effettuarne lo stoccaggio tramite batterie. È arrivato a Roma stamattina, fermandosi in Piazza Montecitorio, dove ha iniziato a produrre energia rinnovabile direttamente dal sole.

«Questo è l’inizio di un viaggio che ci porterà fino alla conferenza sul clima, la COP 21, che si terrà a Parigi a fine 2015 – afferma il presidente della Fondazione H2U, il fisico Nicola Conenna – e con il quale vogliamo porre l’attenzione sull’esistenza e maturità di tecnologie accessibili per combattere i cambiamenti climatici, interamente fondate sulle energie rinnovabili». L’ambizione dei creatori non è peregrina, trattandosi di un prototipo unico nel suo genere, che combina produzione e stoccaggio di energia rinnovabile. Chissà se a Parigi sarà in grado di dar vita ad un dibattito serio sulla mobilità sostenibile.

Il furgone H2M è lungo 15 metri, è equipaggiato con una sala multimediale, produce idrogeno dai suoi pannelli fotovoltaici da 6 kWp ed è stato realizzato dalla Fondazione H2U – “The Hydrogen University” – con sede a Monopoli, in Puglia. Il progetto è stato avviato e concluso grazie al cofinanziamento da parte della Regione Puglia, con l’apporto di fondi Carbon Tax-Ministero dell’Ambiente e con una parte della spesa a carico della fondazione stessa, in partenariato con l’Università Aldo Moro di Bari.

Ma come funziona questo furgone delle meraviglie? L’impianto fotovoltaico alimenta un elettrolizzatore da 1 normal m3/h per la produzione di idrogeno. Una vola generato, esso viene a sua volta stoccato in bombole da 50 litri ciascuna. Questo passaggio è permesso dalle 24 batterie tampone, ognuna delle quali da 230 A/h, che sono state montate sul furgone stesso

mercoledì 15 aprile 2015

Segnalazione alla Provincia di Frosinone per i rifiuti abbandonati sulla superstrada Sora/Ferentino

Gentilissimo Sig. Presidente della Provincia di Frosinone,
l'inciviltà oramai non ha più nessun freno e l'abbandono dei RAEE sulla superstrada Sora Ferentino è diventata routine. Questa Associazione non poteva immaginare che la superstrada costruita per altri fini potesse diventare luogo di abbandono di ingombranti come frigorifero e televisore oltre ad altra immondizie. Fare Verde Onlus  riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Le chiede quindi  di intervenire al più presto tramite i suoi Uffici per rimuovere quanto è stato abbandonato nel tratto che va dall'imbocco di Sora fino a Ferentino. La superstrada di collegamento funge anche da biglietto da visita per la Ciociaria intera e come è conciata non mostra segni di pregressa civiltà. Infine Fare Verde ricorda agli uffici preposti che se ci sono personaggi dal fare Barbarico con i quali neppure gli Dei possono spuntarla ed è proprio il resto della popolazione  che deve sopperire alle loro malefatte dando esempio di civiltà e smacco dove passano i nuovi Barbari. Fare Verde inoltre fa di più e promette 100 euro per ogni foto che proverà la flagranza di chi abbandona i rifiuti sulla superstrada Sora / Ferentino.  Non una taglia come si potrebbe intendere in quanto la nostra Associazione  preferisce  definirla RICOMPENSA per l'integro  mantenimento dell'Ambiente.
Le foto si riferiscono solo ai RAEE abbandonati all'imbocco della Superstrada Sora/Ferentino in località Selva.
In attesa di un suo qualsiasi riscontro gradisca i nostri più cordiali saluti.
Fare Verde Onlus Monte San Giovanni Campano








sabato 11 aprile 2015

Драги пријатељи Срби пишу


Фаре Кабо Онлус Монте Сан Гиованни Цампано Инвита гли амици Серби меттерси у цонтацт ал сегуенте индириззо ди поста елеттоница fareverde.msgc@gmail.com Ла ностра Ассоциазионе Церца ја Веццхи амици ма близу анцхе Нуови амици по тутеларе сам Амбиенте, по стрингере нуоваменте ил патто ди Солидариета е ди амицизиа цхе ци ха аццомунато неи моменти диффицили. Цари Амици Серби цхе сегуите ил блог цонтаттате Фаре Верде






giovedì 9 aprile 2015

I centri per la riduzione dei rifiuti tramite la riparazione, la decostruzione e il riuso previsti dalla LEGGE dal 2011 non si fanno perchè IL SOLE SORGE e poi TRAMONTA.

Fare Verde Onlus Monte San Giovanni Campano riassume brevemente l'iter legislativo che ha portato a giusta decisione per l'istituzione dei Centri di Riparazione e riuso che però sono stati ignorati da quasi tutti gli Enti Locali e siccome non ci facciamo mancare nulla questa soluzione è stata IGNORATA completamente a Monte San Giovanni Campano.


La tematica legata alla gestione dei rifiuti è stato ed è  argomento di lavoro per Comunità Europea, Legislatore nazionale, Ministero dell’Ambiente, Associazioni Ambientaliste,  operatori e cittadini. Le disposizioni in materia di ambiente a livello europeo (la Direttiva CE 98/2008), a livello nazionale (Piano Nazionale di Prevenzione Rifiuti – Min. dell’Ambiente, 7/10/2013) e la stessa Legge Quadro in materia di ambiente (art. 180 bis del D.Lgs 152/2006) definiscono la priorità di azioni su cui intervenire negli anni futuri. Trasversalmente a tutte le normative citate, emerge come la prima azione individuata sia quella della prevenzione della produzione dei rifiuti.
Sebbene le realizzazioni esistenti siano in prevalenza di iniziativa privata, la necessità di normare e stimolare la creazione di Centri di Riparazione e Riuso ha spinto la Comunità Europea a prescrivere agli Stati membri delle direttive comunitarie in cui è inclusa l'iniziativa pubblica. In particolare, l'art. 4 della direttiva CEE 17/6/2008 definisce «una gerarchia dei rifiuti da applicare quale ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti».
In Italia, il Testo Unico Ambientale (Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, modificato dal DLGS 3 dicembre 2010n. 205, GU n. 288 del 10-12-2010) al riguardo di ciò, il Decreto all'Art 179 prevede «criteri di priorità nella gestione dei rifiuti», nel comma 1 riporta:
«le pubbliche amministrazioni perseguono (…) iniziative dirette a favorire prioritariamente la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti».
L'unico articolo che dovrebbe esserne direttamente correlato in funzione della prioritaria prevenzione e riduzione è l'art. 6 dello stesso Decreto, il quale specifica il solo «riutilizzo di prodotti e preparazione per il riutilizzo di rifiuti». Infatti, nel comma 1 definisce che:
«le pubbliche amministrazioni promuovono (…) iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti».
Il comma 1a collega la promozione a strumenti economici per cui sono impiegabili le cosiddette imposte di scopo come la tassa sull'usa e getta, mentre i commi 1d e 1e prevedono rispettivamente degli obiettivi quantitativi e delle misure educative. Il comma 1b dispone:
«la costituzione ed il sostegno di centri e reti accreditati di riparazione/riutilizzo» ma, nonostante il comma 1c ne abbia imposto l'adozione entro giugno 2011, dopo un anno questa norma non è stata ancora tradotta in iniziative concrete dalla quasi totalità delle amministrazioni locali.
Bisogna evidenziare che la mancata attuazione del decreto è dovuta in gran parte alle contraddizioni presenti nello stesso Decreto, in particolare nella valenza giuridica da attribuire al termine "rifiuto". Secondo il Testo Unico Ambientale qualsiasi oggetto è classificato come "rifiuto" in funzione della necessità del "disfarsene" (art. 10 DGLS 205/2010) a prescindere dal potenziale riutilizzo diretto o previa riparazione:
«qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi».
La norma riproduce la Circolare del Ministero dell'Ambiente 28.06.1999 (poi adottata dal DLGS 152/2006, Parte Quarta, rispettivamente allegati B e C) per cui «un soggetto si disfa di qualche cosa quando è in atto o è stata effettuata un'attività di smaltimento o di recupero». Va specificato che nel Testo Unico Ambientale le operazioni di "smaltimento" e "recupero" collegate all'art. 10 non comprendono il riutilizzo.
La contraddizione è quindi nell'interpretazione del termine "disfarsi", nelle opinabili intenzioni del "detentore" e nell'esclusione di qualsiasi operazione di riutilizzo. La disciplina previgente (art. 14, DLGS 138/2002) recepiva la direttiva CEE/91/156 già presente nel "decreto Ronchi" (art. 6, comma 1, lettera a, DLGS 22/1997) che prescriveva come "rifiuto" «...qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell'Allegato A alla parte quarta del presente decreto e di cui il detentore si disfaccia o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi».
L'abrogazione dell'allegato A (art. 264, DLGS 152/2006, sostituito con art. 10, DGLS 205/2010) è stata più volte richiamata in sede comunitaria fino alla condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia Europea (Corte di Giustizia Sez. III 18 dicembre 2007, Commissione/Italia). Le motivazioni pertinenti ai fini del riutilizzo sono:
  1. il verbo «disfarsi» deve essere interpretato considerando le finalità della normativa comunitaria e, segnatamente, sia la tutela della salute umana e dell’ambiente contro gli effetti nocivi della raccolta, del trasporto, del trattamento, dell’ammasso e del deposito dei rifiuti, sia un elevato livello di tutela e l'applicazione dei principi di precauzione e di azione preventiva (Corte Giustizia 18 aprile 2002, Palin Granit);
  2. l'applicazione delle direttive in tema di rifiuti non può dipendere dall'intenzione del detentore di escludere o meno una riutilizzazione economica da parte di altre persone delle sostanze o degli oggetti di cui si disfa (Corte Giustizia 28 marzo 1990, Vessoso).
Una volta che la Corte di Giustizia Europea ha dipanato la matassa non si riesce a comprendere per quale sacrosanto motivo gli Enti Locali disattendono una marea di Leggi dello Stato dal 2011. Sono quattro gli anni persi per le opportunità lavorative che si sarebbero prodotte se ci fosse stata la volontà di realizzare le strutture che sono imposte dalla Legge. Fare Verde Monte San Giovanni Campano crede ancora negli uomini di buona volontà e auspica finalmente il cambiamento di rotta sperato e nello specifico che gli scarti vengano finalmente considerati una risorsa senza sotterfugi e/o demagogia. Potrebbe essere carino poi che finalmente le Amministrazioni rivedessero il sistema rifiuti mettendo fine alla pratica dissennata di sottrazione nelle tasche dei cittadini perchè attualmente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è solo un gioco di numeri  impostato a titolo oneroso sulle quadrature delle  nostre case. Se spesa ci dovrà essere che sia quella per lo spazzamento, per i rifiuti speciali pericolosi, per la parte indifferenziata e non lo stillicidio per metro quadrato che è stato fatto fin ora senza alcuna logica di riduzione del prezzo da pagare per chi viene chiamato dalla legge a DIFFERENZIARE. I Cittadini hanno bisogno di avere le bollette ridotte e di pagare quello che gli spetta tramite l'applicazione di una tariffa diversa da quella attuale  in quanto  è sacrosanto che in tanti a Monte San Giovanni Campano pagano anche se non producono rifiuti o frazioni di essi. Questo modo di fare maldestro è fuori dalla logica della legge che ha come obiettivo: CHI PIU' SPORCA PIU' PAGA.


domenica 5 aprile 2015

Fare Verde augura Buona Pasqua ma pubblica alcune raccomandazioni

Le vacanze di Pasqua, condizioni meteo permettendo, rappresentano da sempre il primo appuntamento per le escursioni, gite fuori porta e pic-nic che debbono essere fatte  nel rispetto della natura e dell’ambiente. Per le vacanze Pasquali, arriva il vademecum di Fare Verde Onlus - Gruppo di Monte San Giovanni Campano (FR).

DODICI consigli per chi sceglie di trascorrere la giornata all’aria aperta, con gite ed escursioni fuori citta’.
1) Programmare percorsi in base alle proprie capacita’ tecniche, di allenamento e al tempo che si ha a disposizione per tornare indietro.
2) Dotarsi di attrezzature idonee e curare l’abbigliamento che deve essere comodo e sportivo, con calzature adeguate come scarpe da trekking.
3) In caso di escursione lunga, portare con se’ cibo e acqua per non incorrere in calo di zuccheri e malesseri dovuti alla fame.
4)Ancora, prima di iniziare l’escursione, accertarsi che il cellulare sia carico e memorizzare i numeri di soccorso e quello del Corpo forestale dello Stato 1515. 5)Se non si e’ pratici del posto, affidarsi a guide esperte oppure studiare l’orografia del territorio.
6)Munirsi di carte dei sentieri che si intendono percorrere.
7)Lasciare detto dove si va a chi resta alla base, per accelerare in caso di bisogno, le attivita’ di soccorso e individuare lungo il percorso punti di riferimento importanti per l’orientamento.
8) In caso di maltempo non sostare in prossimita’ di alberi o di pietre e oggetti acuminati che potrebbero agire da parafulmine, ma tenersi ad una distanza di 200-300 metri. Meglio trovare riparo presso anfratti e grotte.
9) E’ poi consigliabile accendere fuochi solo dove esistono aree appositamente attrezzate e ricordiamo che, in ogni caso, ogni fuoco e’ un potenziale pericolo per tutte le aree verdi.
10)Infine non sostare sui prati con le automobili e rispettare l’ambiente non gettando carte o rifiuti dopo il pic-nic anche perchè è in corso l'azione dei volontari di Fare Verde.
11)Non cogliete fiori, non disturbate gli animali e se uscite   per asparagi  ricordate che l'asparagina è una pianta protetta dalla LEGGE  Regionale n. 32 del 1998 del Lazio che stabilisce i seguenti limiti giornalieri per persona:asparagi selvatici: Kg. 1,000.
12) Nelle aree ZPS dell'Unione Europea  Natura 2000 non TOCCATE NULLA, NON FATE RUMORI MOLESTI e dimenticatevi il FUORI STRADA.