domenica 26 marzo 2017

MSGC: Le polveri sottili quale emergenza ambientale assassina.

L'Italia e l'Europa hanno deciso il valore massimo giornaliero di 50 micron grammi/ metro cubo per le polveri sottili quando per l’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) il livello «sicuro» per evitare malattie è di 20 microngrammi/mc, senza mai raggiungere in un giorno i 50 micron grammi/mc. La direttiva europea (poi diventata legge italiana) è molto più blanda, per ragioni politiche, ed è stata criticata: il livello annuale del Pm10 non può essere superiore a 40 microngrammi/mc (il doppio dell’Oms), e i 50 microngrammi/mc in un anno non possono essere superati più di 35 volte. La triste realtà percepita da Fare Verde è la seguente: Per logica a questo punto ci dobbiamo ammalare per forza nonostante i piani di risanamento dell'aria e qualunque altra azione messa in atto per rientrare nei limiti della legge Italiana in quanto i valori da osservare per legge sono almeno cinquanta volte più del doppio di quelli previsti dall'OMS per stare al sicuro. Ancora una volta si gioca con la vita della popolazione per il Dio denaro perchè ridurre le polveri sottili vuol dire ridurre la produzione industriale, la circolazione e quindi i consumi. In buona sostanza in nome del consumismo dobbiamo morire di morte lenta e senza poter far nulla per fermare l'assassino invisibile che ci sta uccidendo.
Nonostante ciò la comunità di  Monte San Giovanni Campano ad esempio si permette il lusso di detonare i fuochi pirotecnici seppur proibiti dalla circolare della Regione Lazio nel suo Piano di Intervento Operativo e ciò vuol significare che l'emergenza ambientale dell'inquinamento dell'aria  viene affrontata con tanta superficialità persino dalle Istituzioni  che  dovrebbero  gestirla.
Di fatto mai come in questo caso vale il detto: Così è il Santo e così è la festa ma ci scapperà da ridere nel vedere la popolazione pregare per stare bene quando è la popolazione stessa che ha attuato l'autodistruzione ignorando quasi completamente le prescrizioni e gli inviti della Regione Lazio che come si ribadisce non risolvono il problema ma lo attenuano semplicemente in quanto i valori stabiliti per legge sono al disopra di quelli previsti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Resta solo da ascoltare nuovamente da voci di becera ignoranza che a Monte San Giovanni Campano l'inquinamento dell'aria non c'è e che l'inquinamento dell'aria si trova ad altre parti. Per i motivi sopra citati Fare Verde inviterà specialisti Medici per illustrare alle Istituzioni Locali e alla Popolazione il fatto mai taciuto dalla nostra Associazione che l'inquinamento dell'aria provoca malattie gravissime, e per prima il CANCRO, alle vie respiratorie che cusano la morte prematura e inspiegabile di tante persone.



sabato 18 marzo 2017

MSGC: Il 19 Marzo alcuni Monticiani ridurranno drasticamente l'inquinamento dell'aria.

Fare Verde ha il primo candidato ufficiale al "Premio Gnomo" per l'Ambiente 2017

Finalmente il giorno 19 Marzo 2017 con la terza domenica ecologica sarà risolto (forse) il problema gravissimo dell'inquinamento dell'aria. Per la terza volta consecutiva alcune vie del Capoluogo, della frazione Colli e Anitrella saranno interessate dal blocco totale del traffico. Fare Verde  ha il dovere di ricordare ai pochissimi abitanti interessati dal blocco del traffico che rappresentano la proprietà di circa il 2% dei veicoli circolanti che comunque va rispettata l'ordinanza Sindacale anche se appare strana. Fatto è che i pochi Monticiani interessati dal blocco del traffico per la terza volta e per logica sono ritenuti, senza ragionevole dubbio, responsabili dell'inquinamento dell'aria dall'Amministrazione Comunale tanto è vero che è stata emessa l'ordinanza del divieto di traffico che per la terza volta consecutiva interessa sempre  le stesse aree (e gli stessi abitanti)  ritenendole quindi  luoghi di maggiore inquinamento. A tal proposito Fare Verde invierà una dettagliata relazione all'ISPRA per far studiare questo fenomeno di inquinamento circoscritto e confinato che non ha nessun precedente storico. Secondo il Rapporto sulla qualità dell'Ambiente Urbano le principali fonti di inquinamento atmosferico sono in ordine di gravità: gli impianti di riscaldamento domestico, i motori degli autoveicoli a combustione interna, gli impianti termici industriali, le centrali termoelettriche e gli impianti di incenerimento di rifiuti solidi. A queste fonti, cui si deve la liberazione nell'atmosfera di diossido di carbonio, monossido di carbonio, diossido di zolfo, ossidi di azoto, piombo, polveri sottili, idrocarburi, vanno anche aggiunti numerosi settori industriali (chimico, metallurgico, estrattivo) e di consumo finale responsabili dell'emissione di sostanze quali, per esempio, composti organici di varia natura (tra cui clorofluorocarburi).
E' inconfutabile  però che le temperature sono più miti e i riscaldamenti sono spenti, visto che le macchine circolanti nei luoghi indicati nell'ordinanza si contano sulle dita delle mani, visto che non ci sono inceneritori, visto che non ci sono industrie di nessun tipo: si vuole capire che bisogna partecipare alle domeniche ecologiche nell'interesse comune ma se è il traffico ad essere ritenuto dal Comune di Monte San Giovanni Campano il maggior responsabile dell'inquinamento dell'aria allora per quale sacrosanta ragione non viene bloccato  il restante 98% del parco macchine circolante? Un mistero che Fare Verde chiederà di svelare al Ministero dell'Ambiente, all'ISPRA e all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio e al Presidente della Provincia di Frosinone perché la questione sa tanto di pressappochismo e di superficialità nel contrasto di una criticità gravissima che fa morire prematuramente 400.000 ITALIANI l'anno.
Intanto Fare Verde provincia di Frosinone comunicherà   all'Assessore Regionale all'Ambiente della Regione Lazio che è il primo candidato al Premio Gnomo per l'Ambiente 2017 per essersi distinto nel contrasto all'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo portandolo come esempio alle future generazioni anche per come si possa procurare il commissariamento  del Governo Italiano per l'infrazione Europea in corso relativa alle discariche (salvo eventuali complicazioni perchè il peggio deve ancora venire).
Fare Verde Monte San Giovanni Campano
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Foto di via Valle nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano.



















mercoledì 15 marzo 2017

MSGC: Il Governo Italiano ha nominato il Commissario per le discariche e Fare Verde si scatena per la discarica ILLEGALE "Montecastellone"

Fare Verde Monte San Giovanni Campano ha avuto sempre ragione sulla discarica ILLEGALE Sito di Interesse Regionale "Montecastellone" tanto è vero che il Governo Italiano ha  nominato il Commissario per le discariche con poteri straordinari.
Fare Verde oltre ad essere promotrice del Commissariamento presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è titolare UNICA degli esposti inviati direttamente alla Direzione Ambiente della Commissione Europea e a tutte le Autorità.
Dopo la condanna subita dall'Italia per le discariche illegali è arrivata anche la multa per Monte San Giovanni Campano che ammonta a circa 380.000,oo euro.
Fare Verde dispone di documenti che attestano  criticità gravissime sul destino dei rifiuti che si dichiarano rimossi come in un film di fantascienza.
Di fatto è stato già preso un primo contatto con l'Ufficio del Commissario Unico per le discariche del Governo Italiano per l'accertamento della verità e per la bonifica del sito se a questo punto sarà possibile farlo dopo le spese fantasmagoriche affrontate per riseppellire i rifiuti.
E' per questi motivi che la nostra Associazione di Protezione Ambientale mostra in anteprima il manifesto che sarà affisso su tutto il territorio del Comune di Monte San Giovanni Campano.



martedì 14 marzo 2017

MSGC - Discarica ILLEGALE di Montecastellone: Il Ministero dell'Ambiente ha nominato il Commissario

Il Governo Italiano a fine Dicemnbre 2016 ha dovuto nominare il commissario straordinario unico, Donato Monaco, dopo la diffida ricevuta dall'Unione Europea per ben 58 discariche tra cui figura la discarica ILLEGALE di Montecastellone sita a Monte San Giovanni Campano. Richiesta più volte avanzata da Fare Verde direttamente  alla Commissione Europea e al Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare ed esaudita con la diffida arrivata a fine anno e che il Comune di Monte San Giovanni Campano ha pensato "bene" di tenere "riservata". In buona sostanza il Governo Italiano ha esautorato il Comune per le pratiche relative allla discarica di Montecastellone e le ha affidate ad un esperto della materia nominando Commissario con poteri straordinari l'ex Generale della Forestale Donato Monaco. A questo punto, però, in un COMUNE CIVILE il Vicesindaco con delega all'Ambiente avrebbe dovuto restituire la delega per manifesta incapacità riconosciuta nientemeno dal Governo e dall'Europa intera. Invece a Monte San Giovanni Campano una persona esautorata dai suoi compiti istituzionali continua ad adoperarsi con i PRUSST invece di pensare alle criticità GRAVISSIME che sono presenti sul territorio che Fare Verde vuole ricordare per l'ennesima volta: Depurazione delle acque reflue urbane  molto approssimativa (come la sua delega), Discariche a cielo aperto tenute per collezione, Trasporti pubblici fai da te, Crisi IDRICA di portata epocale e per finire inquinamento dell'aria combattuto con il "mal comune mezzo gaudio e per mezzo del così fan tutti". Fare Verde si domanda e domanda ai Monticiani: Una cosetta del genere come la nomina del Commissario di Governo per la Discarica ILLEGALE di Montecastellone che già ci ha procurato una multa di circa 380.000,oo euro non ci stava come punto all'ordine del giorno di uno dei Consilgli Comunali che si sono tenuti dal mese di Gennaio? La mancanza di informazioni alla popolazione anche per questioni gravissime come è la questione della discarica di Montecastellone ubicata in luogo sottoposto a vincolo Paesaggistico e Idrogeologico per l'ennesima volta lasciano seri dubbi sulla trasparenza dell'Ente Comune di Monte San Giovanni Campano e sulla sua credibilità. Di fatto con il fare di chi ha la proprietà assoluta del territorio e che non ha ancora capito che lo sta amministrando è stata ignorata   la Direttiva UE 2014/52/UE  che  come primo obiettivo per la pubblicità, informazioni e trasparenza delle decisioni prevede l'accessibilità pubblica alle informazioni in tutti i modi possibili e immaginabili per la migliore condivisione e partecipazione della popolazione alle questioni che riguardano l'Ambiente. Fare Verde a questo punto si chiede a cosa possano servire le indicazioni sostanzialmente già previste nella Parte II del D.Lgs.152/2006 e s.m.i. e le ulteriori modifiche stabilite dal D.L. del 24 Giugno 2014 n. 91 che introduce disposizioni finalizzate a superare le procedure di infrazione in relazione all' informazione/coinvolgimento della popolazione. Tuttavia Fare Verde comprende che gli Amministratori  sono troppo occupati nel comitato festeggiamenti che organizza  la festa  religiosa della domenica dopo Pasqua  e quindi cosucce del genere che non fanno vetrinetta pubblica passano in secondo ordine e secondo una logica strana passano soprattutto per il dimenticatoio.

Uno scorcio della discarica ILLEGALE Montecastellone


sabato 11 marzo 2017

FARE VERDE PROVINCIA DI FROSINONE: Pneumatici ricostruiti: Un chiaro esempio di Econo...

FARE VERDE PROVINCIA DI FROSINONE: Pneumatici ricostruiti: Un chiaro esempio di Econo...: La ricostruzione dei pneumatici è una realtà industriale che solo in Italia occupa circa 2600 addetti con un’altissima valenz...

MSGC - I PRUSST come tanti cavalli di TROIA?

Quando finirà l'uso insostenibile del territorio? Costruire con il senno del poi di cui sono pieni i fossi, tagliare tutto quello che è verticale dotato di foglie, mettere il cemento intorno agli alberi, non terminare le opere pubbliche lasciandole come cattedrali nel deserto, infestare il territorio di scheletri in cemento armato mai terminati, fregarsene della depurazione, dell'inquinamento dell'aria, della terra e dell'acqua, infarcire il territorio con una marea di pali della luce ecc ecc NON HANNO PRODOTTO ALCUN TIPO DI SVILUPPO PER MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO. Al contrario hanno peggiorato la convivenza civile, hanno deteriorato il tessuto sociale e la qualità della vita. Il modello di sviluppo dei geometri utilizzato fino a questo momento è SBAGLIATO e porterà solo ulteriori guai. L'utilizzo dei permessi per costruire con i PRUSST pur essendo permessi dalla legge per Fare Verde sono  un escamotage legale per aggirare il Piano Regolatore Generale e non il metodo per il recupero di aree degradate o per lo sviluppo industriale ed infatti CHIUNQUE può appurare che tra i progetti approvati non c'è nessuna area degradata da recuperare e neppure un piano industriale a supporto. Sottrarre i terreni agricoli per costruire con la semplice promessa di investimenti soddisfa solo la bramosia economica e l'egoismo di chi vuole dimostrare potenza fregandosene dell'intera popolazione con il chiaro intento di dimostrare che senza i fessi i dritti non campano ed infatti le aree agricole (non edificabili) fino ad ora non hanno pagato le tasse. Vogliono costruire insediamenti industriali e commerciali sui terreni agricoli pur sapendo che non potranno mai essere competitivi per mancanza di infrastrutture e servizi. Di fatto la grande quantità di progetti presentati con i PRUSST e approvati in via preliminare ad esclusione di uno o due non apporteranno alcun giovamento alla popolazione e il loro utilizzo futuro per le attività produttive sarà di sicura perdita economica visto che la popolazione è in netta decrescita e quindi circolerà sempre meno denaro. Non si è mai visto da nessuna parte costruire per rimetterci denaro e tempo. Di fatto diventa possibile che chi edificherà con i PRUSST  realizzerà le opere a cui sono destinate per distrarne l'utilizzo. Partendo da questi presupposti da ora in poi i progetti approvati con i PRUSST e tutte le opere "in regalo" al Comune saranno attenzionate nelle procedure fino a quando verranno realizzate perchè tanta magnanimità d'animo risulta aliena alla popolazione di Monte San Giovanni Campano capace di fare causa con il vicino per 20 centrimetri di terreno. Per questo motivo da oggi in poi si pretenderà di visionare tutto quello che è in realizzazione a Monte San Giovanni Campano che prevede opere di compensazione per la pubblica utilità comprese le procedure economiche di garanzia e i relativi affidamenti di gara e ogni discrepanza verrà segnalata agli Uffici di competenza. Costruire un deposito di carburanti a Monte San Giovanni Campano in mezzo agli uliveti è come costruire una fabbrica per imbottigliare acqua nel deserto.




mercoledì 8 marzo 2017

MSGC - FARE VERDE VINCE "DA SOLA" LA BATTAGLIA PER IL TORRENTE AMASENO.

MSGC: Dopo anni la battaglia per il Torrente Amaseno è vinta! Il nemico è battuto ed è in fuga e Fare Verde finalmente può godersi la VITTORIA che non deve condividere con NESSUNO. Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Divisione Tutela quali-quantitativa delle Risorse Idriche e Distretti Idrografici con nota al protocollo 0005265 del giorno 8.3.2017 ha comunicato a Fare Verde Provincia di Frosinone che è stato considerato nel Piano di Tutela delle Acque Regionale PTAR Regione Lazio "il sottobacino funzionale in cui ricade il Torrente Amaseno e parte del Fiume Liri come area di miglioramento al 2021 misure previste per gli impianti di depurazione da parte dell'Autorità Regionale competente". Ha invitato Fare Verde a consultare il sito WWW.ildistrettoidrograficodellappenninomeridionale.it per verificare le condizioni del torrente Amaseno specificando che lo stato ecologico "sufficiente" non soddisfa la Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE come sempre asserito dal Responsabile Provinciale Dott. Marco Belli. Il Ministero ha spiegato le cause degli squilibri idrologici , la perdita di areali, degli habitat e delle specie scomparse segnalate da Fare Verde riconoscendo tutte le segnalazioni inviate. A questo punto si dovrà per forza aspettare il divenire degli eventi senza abbassare la guardia ma il grosso è stato fatto con il silenzio e qualche volta anche lo sfottò dei Monticiani che hanno considerato le iniziative di Fare Verde come esempio di follia senza sapere che i folli spesso sono colpiti da una sana genialità che manca in quelli che si credono maestri di vita o guerrieri delle guerre perse.

Discarica nell'alveo del Torrente Amaseno in località Colle Pupazzo




La Ciociaria non è una merce di scambio per promuovere la volgarità e lo squallore

Oramai chiunque si permette di offendere la Ciociaria e quindi la popolazione che è nativa in Provincia di Frosinone. Fare Verde ribadisce questo concetto alla luce della a riproposizione del film “La Ciociara” in chiave porno. Momenti terribili di violenza fisica e psicologica ingiustificabili che sono passati alla storia come le "marocchinate" che hanno procurato ferite indelebili all’intera società . Non si riesce a capire come si fa a pensare di poter riproporre ,in modo squallido una vicenda atroce , non aver rispetto del dolore di tutta quella gente che ha subito quegli episodi di violenza alle tante donne che sono state vittime di abusi sessuali e di stupro durante il II Conflitto Mondiale, con tanto cinismo pur di ottenere denaro. Un’offesa troppo grande e un’insulto che meriterebbe altro tipo di risposta perché quella atroce pagina di storia dovrebbe essere trattata con delicatezza e con il dovuto rispetto alle tante vittime di stupro che sono rimaste menomate nello spirito e nel corpo alla stessa stregua di chi subì violenze indicibili nei campi di concentramento e di chi subì la pulizia etnica nelle Italianissime terre Dalmate. E’ per questo motivo che Fare Verde in Provincia di Frosinone metterà in essere qualsiasi iniziativa per porre fine a questa vicenda che colpisce l’animo di ogni Ciociaro ed è per questo che Fare Verde chiede pubblicamente al Sig. Prefetto di Frosinone,  a tutti i  Sindaci della Provincia di Frosinone e al Sig. Presidente della Provincia di rivolgersi al Governo Italiano per ottenere che venga proibita la proiezione e la commercializzazione del film porno “La Ciociara” su tutto il territorio della Repubblica Italiana per lo squallore , la volgarità e la profonda offesa che arreca alla nostra Comunità e a tutte le donne Italiane.


lunedì 6 marzo 2017

MSGC: Il blocco quasi totale del Tasporto Pubblico Locale fa aumentare l'inquinamento dell'aria

MSGC: Il blcco delle circolari attuato il 6 Marzo 2017 o meglio la drastica riduzione delle circolari è in netto contrasto con tutte le misure prese per mitigare l'inquinamento dall'aria. Fare Verde ancora una volta si rende conto che chi ha il dovere di proteggere la salute degli abitanti di Monte San Giovanni Campano non ha programmato un bel niente tanto è vero che nonostante sia in corso la strage di Italiani, per l'inquinamento dell'aria, che ha già superato i morti dei due Conflitti Mondiali si continua ad agire con il "vogliamoci bene". Il trasporto pubblico locale TPL invece di essere incentivato e promosso subisce il fermo quasi totale proprio quando è in corso l'Ordinanza Sindacale n. 4 che avrebbe dovuto rallentare l'inquinamento dell'aria nel Comune di Monte San Giovanni Campano iscritto nella lista dei Comuni a maggiore criticità. Il nemico invisibile agli occhi continuerà a colpire superando ogni confine Comunale ma si vede che questo particolare è ritenuto insignificante dall'Amministrazione Comunale e dall'azienda titolare del contratto che dovrebbe curare il trasporto pubblico e per secondo contratto il trasporto scolastico . Con incredibile coincidenza è avvenuto che questa estate in concomitanza della chiusura delle scuole sono state fermate le circolari e ora in concomitanza della chiusura delle scuole per la festa del Santo patrono sono state ridotte in maniera drastica  le circolari. Non ce ne voglia nessuno ma per questa strana coincidenza che si ripete verranno chieste spiegazioni da Fare Verde che di fatto entrerà per la seconda volta in conflitto per il trasporto pubblico locale visti i disagi e l'effetto diretto sulla qualità della vita della popolazione.




domenica 5 marzo 2017

MSGC: Trentasei ore per l'Ambiente, la Natura e la Biodiversità.


E' in corso la riunione ad oltranza dello Staff Legale di Fare Verde Gruppo Locale di Monte San Giovanni Campano. La 36 ore sulla legalità è in corso in località tenuta riservata da Fare Verde e conta sulla partecipazione volontaria di ben 4 Avvocati di grido e noti in Provincia di Frosinone ognuno per le proprie competenze professionali, 1 Ingegnere, e il Presidente provinciale di Fare Verde Onlus. La riunione è stata programmata per un migliore futuro sostenibile e  per la migliore difesa del territorio dell'ambiente e della biodiversità. E' stato stilato il primo documento in base al quale tutti abbiamo il DOVERE di rispettare le Convenzioni sulla diversità biologica, entrata in vigore nel 1993. Più in particolare, l’art. 2 della Convenzione sulla biodiversità che contiene la nozione di ‘sostenibilità’, definendo ‘sostenibile’ l’uso delle risorse biologiche secondo modalità e a un ritmo che non ne comportino una riduzione a lungo termine e che preservino le capacità di soddisfare le esigenze delle generazioni presenti e future. Gli atti di Rio e le successive conferenze mondiali promosse dalle Nazioni Unite, in specie la Conferenza di Johannesburg del 2002, confermano una configurazione del principio dello sviluppo sostenibile fondata su tre fattori interdipendenti: tutela dell’ambiente, crescita economica e sviluppo sociale. A partire dall’UNCED (Conferenza sull'ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite) tutti i trattati internazionali sono stati sottoscritti dall'Italia . Di fatto lo sviluppo sostenibile si è consolidato quale principio di diritto internazionale e ha contribuito all’evoluzione del diritto internazionale ambientale attraverso la conclusione di trattati ambientali internazionali e di numerosi accordi di carattere regionale.
Nell’ambito dell’Unione Europea, lo sviluppo sostenibile è posto a fondamento delle azioni e delle politiche dell’Unione in materia ambientale. Partono da questi concetti le leggi ambientali dello Stato e della Regione Lazio che purtroppo per tanti  rappresentano solo carta straccia. Parte da quì l'inizio dell'offensiva legale di Fare Verde con l'augurio che l'intelligenza e da ora in poi anche la furbizia aiutino gli audaci che difendono l'Ambiente, la Natura e la Biodiversità.
Fare Verde Monte San Giovanni Campano

mercoledì 1 marzo 2017

Il compostaggio di prossimità ora è disciplinato da un Decreto Ministeriale

Il compostaggio della porzione umida dei rifiuti è stato raccomandato fin dal 2004 da Fare Verde  e finalmente  il 10 marzo 2017 entrerà in vigore  il decreto attuativo  con i criteri operativi e le procedure autorizzative per il compostaggio di comunità previsto dall’articolo 38 della legge 221/2015.
Con il Dm 266/2016pubblicato sulla G.U. del 23 febbraio 2017 n. 45 viene  colmato un vuoto normativo nel campo delle attività di trattamento dei rifiuti compostabili che  non prevedeva il compostaggio di prossimità  collettivo. Al legislatore restavano dunque da disciplinare tutte quelle attività che prevedono una gestione collettiva dei rifiuti compostabili, in modo da promuovere il valore partecipativo della pratica e la consapevolezza delle singole utenze, anche agevolandone l’iter procedurale, stante comunque la necessità di individuare un responsabile dell’attività per gli aspetti formali e, da un punto di vista tecnico, un garante del buon funzionamento della procedura.
 Il nuovo decreto disciplina le attività di compostaggio di comunità di quantità di rifiuti biodegradabili non superiori a 130 tonnellate annue intraprese da un organismo collettivo  formato da due o più utenze domestiche o non domestiche  costituite  in  condominio,  associazione,  consorzio, società o in qualsiasi altra forma associativa di  diritto  privato  al fine dell'utilizzo del  compost  prodotto  da parte delle utenze conferenti.
Per avviare l'attività, il responsabile dell'organismo deve inviare al Comune una segnalazione certificata di inizio attività con l’elenco e la descrizione delle utenze coinvolte, le informazioni tecniche su tipologia e capacità dell’apparecchiatura utilizzata, nonché il piano di utilizzo del compost prodotto, in termini di quantità e aree di destinazione.
Inoltre, tranne che per le attività di capacità inferiore a 1 tonnellata annua, è necessario individuare un conduttore, che dovrà essere indicato nella SCIA.
Le apparecchiature che potranno essere utilizzate dovranno essere  collocate al massimo entro un chilometro di distanza dalle utenze conferenti.  Sono classificate a seconda della capacità di trattamento in 3 dimensioni: piccola  fino a 10 tonnellate annue; media fino a 60 tonnellate annue e grande  fino a 130 tonnellate annue. Possono essere compostiere statiche, in cui l'aerazione avviene in modo naturale, oppure di tipo elettromeccanico. Nel caso di apparacchiature elettromeccaniche   le emissioni devono essere trattate mediante biofiltro prima del rilascio in atmosfera. Tuttavia le emissioni delle compostiere sono  considerate scarsamente rilevanti agli effetti dell'inquinamento atmosferico e pertanto non è necessaria alcuna autorizzazione .  Comunque c'è l'alternativa: l'aria estratta dalle compostiere elettromeccaniche può essere collegata alla rete fognaria e allontanata mediante ventilazione forzata, prevedendo un sifone per evitare il ritorno di odori.              
 I rifiuti ammissibili nelle apparecchiature destinate al compostaggio di comunità sono indicati nell’Allegato 3 del decreto: si tratta di rifiuti urbani compostabili provenienti da mense e cucine o da giardini e parchi, di segatura, trucioli, scarti provenienti dalla lavorazione del legno. Gli imballaggi in legno e carta sono ammessi solo nelle quantità necessarie come strutturanti, senza superare il 20% del totale dei rifiuti immessi nell’apparecchiatura.
Fatta eccezione per le compostiere  più piccole che lavorano meno di  1 tonn/anno ogni apparecchiatura avrà un conduttore chiamato  a ricoprire il ruolo di garante del corretto esercizio dell’apparecchiatura. Il conduttore, oltre a controllare l'accesso all’apparecchiatura, dovrà provvedere al bilanciamento tra rifiuti organici e strutturante, alla gestione dell’eventuale biofiltro, alla verifica delle caratteristiche del compost prodotto, nonché alla sua distribuzione alle utenze conferenti in base al piano di utilizzo.
Per quanto riguarda il compost prodotto che sarà conforme alle caratteristiche indicate nel decreto per umidità, temperatura e pH  non può essere  destinato alla vendita, ma deve essere impiegato, secondo il piano di utilizzo,
in terreni a disposizione delle utenze conferenti anche se non localizzati  in prossimità dell'apparecchiatura, ovvero per la concimazione di piante e fiori delle medesime utenze. Il compost può essere utilizzato anche su suoli agricoli destinati alla produzione di prodotti per uso umano o animale, ma in tal caso sarà conforme alle caratteristiche  dell'ammendante  compostato  misto  o dell'ammendante compostato verde, ai sensi del decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75, in materia di fertilizzanti.  L'utilizzo  del compost  per uso agricolo non è previsto per le apparecchiature di capacità inferiore a 1 tonnellata annua.
 Pur trattandosi di una pratica di riduzione dei rifiuti urbani  il  compostaggio  di   prossimità è  comunque conteggiato per il raggiungimento dell'obiettivo di  riciclaggio  del 50 % previsto dalla normativa comunitaria. Per questo motivo e anche ai fini della riduzione della tassa rifiuti, il responsabile dell'apparecchiatura ha l’obbligo di comunicare annualmente al Comune territorialmente competente le quantità dei rifiuti conferiti, degli scarti, del compost prodotto e di quello fuori specifica. A questo scopo per le apparecchiature di taglia media e grande, il conduttore tiene un apposito registro, anche  elettronico, di tali dati. Per le apparecchiature di taglia piccola, invece, è sufficiente una stima ottenuta moltiplicando il numero dei componenti delle utenze conferenti per la quota media di rifiuto organico presente nel rifiuto urbano che, in assenza di dati puntuali delle amministrazioni locali, è considerato pari a 120 kg/abitante anno.
Fare Verde esprime quindi le sue considerazioni sul nuovo Decreto che disciplina il compostaggio di prossimità: Di fatto la frazione organica rappresenta in media il 35% del totale dei rifiuti prodotti in Italia da utenze domestiche e assimilate, costituendo la prima componente in peso dei rifiuti. La sua gestione comporta impegni gravosi in quanto, a causa della rapida decomposizione, è necessario raccoglierla più spesso e conferirla velocemente agli impianti di lavorazione e di compostaggio con ingenti costi di personale, mezzi ecarburante con conseguente aumento delle emissioni inquinanti. Proprio per questi motivi la diffusione di pratiche di compostaggio di comunità potrebbero essere più sostenibili  e più vantaggiose per la  gestione  dei rifiuti e quindi per le casse comunali.
Al di là della enorme riduzione dei costi per i Comuni per la raccolta e il trattamento di tale frazione, la pratica del compostaggio di comunità, come pure dell’autocompostaggio, diventano un   metodo per una chiara educazione  ambientale collettiva. Il rifiuto organico è infatti l’unico tipo di rifiuto che può avvalersi di una completa “filiera di prossimità”: dalla raccolta alla gestione fino al riutilizzo del compost prodotto.
Per questo è auspicabile che le attività di compostaggio di prossimità vengano sostenute dagli enti locali, attraverso azioni di promozione e incentivazione per cui vale sempre la proposta di decurtare dalle bollette dei rifiuti la somma relativa alla porzione umida dei rifiuti differenziati perchè non conferita.