E'
Natale ... E' Natale si può fare di più! Dopo 19 anni dall'ultimo DPR
che disciplinava le norme per l'eliminazione delle barriere
architettoniche negli uffici pubblici siamo arrivati alla fine del 2015
per entrare in quella fase di inciviltà che a giorni compirà 20 anni.
Nientemeno persino gli uffici dei Servizi Sociali dedicati alle persone
diversamente abili o che in teoria non dovrebbero avere
barriere architettoniche sono stati aperti senza tener conto delle
persone diversamente abili e gli stessi amministratori che hanno speso
denaro pubblico per abbattere le barriere architettoniche nei luoghi di
culto non sono stati capaci o non hanno voluto spendere poche decine di
euro per una rampa mobile in acciaio da installare presso gli uffici
dei servizi sociali. L'elenco delle barriere architettoniche e
dell'inaccessibilità non ha fine se si considerano anche le stutture
considerate il fiore all'occhiello del nostro territorio quali sono
considerati i Cimiteri passando per la scuola per finire nientemeno agli
uffici dell'ASL tralasciando i bagni che sono un sogno.
Quis custodiet ipsos custodes? Non li ha controllati nessuno eccezion fatta per Fare Verde tra l'altro contrastata per aver dispiegato con una azione provocatoria eclatante un Consigliere Comunale associato anche se in quel momento venne risolta l'accessibilità al Palazzo del Municipio. Fare Verde fu accusata (dopo aver invitato pubblicamente tutte le forze politiche) di protestare in favore dei Diversamente Abili con MODALITA' FAZIOSA da chi si presenta come forza di cambiamento e detententrice della verità assoluta sui PC e a chiacchiere. Eppure dopo tanta ignoranza c'è da ricordare che le leggi ci sono e le opportunità per i finanziamenti ci sono state, ci sono e tante spese fatte per opere INUTILI avrebbero potuto rendere più civile e coerente l'intera collettività. Dopo le battaglie epocali di Fare Verde Monte San Giovanni Campano in favore dei diversamente abili arriva il primo intervento di riparazione in favore di queste PERSONE (sono persone e non esseri indegni) che ad onor del vero è datato 2009. Nello specifico la Giunta Regionale del Lazio con deliberazione n.740 del 25 Settembre 2009 ha assegnato € 400.000,oo per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole elementari e materne di Porrino, Chiaiamari, La Lucca, Colli, Capoluogo e scuole materne Capoluogo. A FARE VERDE il solo merito di aver ricordato che ci sono i fondi stanziati e la capacità di forzare la mano anche con metodi ritenuti forse troppo duri. Si resta in attesa che vengano sistemati anche gli altri Uffici e strutture pubbliche ricordando che l'Italia e l'Europa non hanno mai dimenticato le persone colpite dalle AVVERSE FORTUNE e che non serve andare tutti i santi giorni nei luoghi di culto per ottenere finanziamenti perchè essi arrivano da Uffici Terreni. FARE VERDE c'è e dimostra che le DENUNCE servono per ottenere che vengano rispettati i diritti delle persone meno fortunate e a tal proposito dapprima lancia un ANATEMA su chi non le rispetta o le emargina e poi ricorda a chi fa il giochetto delle tre scimmiette che c'è un quadro Normativo che va rispettato senza far chiacchiere.
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: QUADRO CRONOLOGICO DELLE NORMATIVE IN ITALIA E IN EUROPA.
Legge 118 del 197. La legge, nel dettare norme di carattere generale a favore di mutilati ed invalidi civili con l'articolo 27, prevede che gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale debbano essere costruiti in conformità della Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici numero 4809 del 1968 relativa l'eliminazione delle barriere architettoniche. Il campo di applicazione della legge è però molto più ampio perchè prende in considerazione edifici privati "aperti al pubblico" e non solo, infatti si estende anche ai servizi di trasporto pubblico come tram, metropolitane che dovranno essere accessibili a persone non deambulanti.
Decreto del Presidente della Repubblica numero 384 del 1978. Il decreto è stato emanato per rendere esecutive le disposizioni relative alla Legge numero 118 del 1971. Prevede norme per le strutture connesse agli edifici (percorsi pedonali, parcheggi), norme per l'edificazione abitativa e per gli edifici scolastici. Non si trovano norme per l'ambiente esterno agli edifici, luoghi di relazione quali parchi, giardini, luoghi di sosta, servizi igienici pubblici.
Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici numero 1030 del 1983. Il decreto, sugli Orientamenti relativi alle facilitazioni per la circolazione e la sosta delle persone disabili, prende in esame i luoghi aperti al pubblico di notevole estensione come le zone verdi e i parchi che devono risultare accessibili.
Legge 41 del 1986. La legge prevede l'eliminazione delle barriere architettoniche attraverso la realizzazione di piani da parte delle Amministrazioni Pubbliche. Piani redatti secondo il seguente schema: individuazione degli edifici; obiettivi minimi da conseguire; ricerca delle barriere architettoniche; valutazione di fattibilità. In più i piani possono essere modificati con integrazioni relative all'accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all'individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all'installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate.
Legge 13 del 1989. La legge detta disposizioni per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata; individuando gli elementi minimi che una progettazione deve prevedere, ad esempio accorgimenti tecnici idonei alla installazione di meccanismi per l’accesso ai piani superiori, ivi compresi i servoscala, idonei accessi alle parti comuni degli edifici e alle singole unità immobiliari, almeno un accesso in piano, rampe prive di gradini o idonei mezzi di sollevamento, installazione, nel caso di immobili con più di tre livelli fuori terra, di un ascensore per ogni scala principale raggiungibile mediante rampe prive di gradini.
Decreto Ministero dei Lavori Pubblici numero 236 del 1989. Il decreto prevede prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. Vengono emanate le prescrizioni tecniche relative alla Legge 13del 1989 che si applicano agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione; alla ristrutturazione degli edifici privati; agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. Si evidenziano inoltre i concetti di accessibilità, visitabilità, adattabilità riferiti alle barriere architettoniche.
Legge 394 del 1991. La Legge quadro sulle aree protette all'articolo 12 prende in esame il tema dell'accessibilità nel territorio del Parco, disciplinando i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo a percorsi, accessi e strutture fruibili da parte di una utenza ampliata come anzizni, persone con disabilità, nonchè le attrezzature e i servizi per la gestione e la funzione sociale del parco.
Legge 104 del 1992. Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. La Legge garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società; previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali; persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata; predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata. L'articolo 23 prende in considerazione la rimozione di ostacoli per l'esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative, e l'articolo 24 prende in considerazione l'eliminazione o il superamento delle barriere architettoniche facendo riferimento a leggi, decreti e loro modificazioni.
Decreto del Presidente della Repubblica numero 503 del 1996. Il decreto regola le norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. Viene ampliato il concetto di barriere architettoniche e vengono considerate tali anche la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: QUADRO CRONOLOGICO DELLE NORMATIVE IN EUROPA
1972: il Consiglio d'Europa adotta la prima risoluzione in materia di accessibilità: risoluzione sulla progettazione e pianificazione degli edifici per provvedere a un più facile accesso ai disabili fisici.
1981: emanata la Legge fa riferimento all'integrazione professionale, economica e sociale dei disabili.
1988: promozione da parte della Comunità di programmi a favore dei disabili come Helios.
1989: approvata dal Parlamento di Strasburgo la carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori in cui si legge: " Tutte le persone handicappate qualunque sia l'origine e le natura del loro handicap devono poter beneficiare di misure di miglioramento.....".
1991: emanata la Direttiva che contiene prescrizioni minime per il miglioramento della mobilità dei disabili. L'obiettivo è il miglioramento della sicurezza tramite l'adattamento di mezzi di trasporto pubblico e privato. Gli stati membri devono conformarsi entro il 1992 e presentare un calendario per l'applicazione entro la fine del 1999.
1991: Legge quadro sulle aree protette, che agli articoli 11, 12 impegna gli enti gestori a rendere i propri territori fruibili per tutti.
1996: Comunicazione della Commissione Europea sull’eguaglianza di opportunità per le persone con disabilità.
1996: Risoluzione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea e dei rappresentanti dei Governi sulla parità di opportunità per le persone con disabilità.
1998: Raccomandazione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea su un contrassegno di parcheggio per disabili.
2000: la Carta europea dei diritti fondamentali con particolare riferimento agli articoli, 21 e 26. Riunisce in un unico testo diritti civili, politici, economici, sociali e societari finora enunciati in fonti diverse internazionali, europee o nazionali.
2001: Risoluzione del Parlamento Europeo della Comunicazione della Commissione Europea "Verso un’Europa senza barriere" del 2000.
Il Trattato di Amsterdam all'articolo 13 vieta qualsiasi discriminazione basata sulla disabilità.
2003: Rapporto europeo finale che detta i criteri omogenei per una buona accessibilità ai siti turistici ed alle infrastrutture per le persone con disabilità.
2004: Costituzione Europea che nella Parte Prima, articolo 2 afferma che l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.
Quis custodiet ipsos custodes? Non li ha controllati nessuno eccezion fatta per Fare Verde tra l'altro contrastata per aver dispiegato con una azione provocatoria eclatante un Consigliere Comunale associato anche se in quel momento venne risolta l'accessibilità al Palazzo del Municipio. Fare Verde fu accusata (dopo aver invitato pubblicamente tutte le forze politiche) di protestare in favore dei Diversamente Abili con MODALITA' FAZIOSA da chi si presenta come forza di cambiamento e detententrice della verità assoluta sui PC e a chiacchiere. Eppure dopo tanta ignoranza c'è da ricordare che le leggi ci sono e le opportunità per i finanziamenti ci sono state, ci sono e tante spese fatte per opere INUTILI avrebbero potuto rendere più civile e coerente l'intera collettività. Dopo le battaglie epocali di Fare Verde Monte San Giovanni Campano in favore dei diversamente abili arriva il primo intervento di riparazione in favore di queste PERSONE (sono persone e non esseri indegni) che ad onor del vero è datato 2009. Nello specifico la Giunta Regionale del Lazio con deliberazione n.740 del 25 Settembre 2009 ha assegnato € 400.000,oo per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole elementari e materne di Porrino, Chiaiamari, La Lucca, Colli, Capoluogo e scuole materne Capoluogo. A FARE VERDE il solo merito di aver ricordato che ci sono i fondi stanziati e la capacità di forzare la mano anche con metodi ritenuti forse troppo duri. Si resta in attesa che vengano sistemati anche gli altri Uffici e strutture pubbliche ricordando che l'Italia e l'Europa non hanno mai dimenticato le persone colpite dalle AVVERSE FORTUNE e che non serve andare tutti i santi giorni nei luoghi di culto per ottenere finanziamenti perchè essi arrivano da Uffici Terreni. FARE VERDE c'è e dimostra che le DENUNCE servono per ottenere che vengano rispettati i diritti delle persone meno fortunate e a tal proposito dapprima lancia un ANATEMA su chi non le rispetta o le emargina e poi ricorda a chi fa il giochetto delle tre scimmiette che c'è un quadro Normativo che va rispettato senza far chiacchiere.
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: QUADRO CRONOLOGICO DELLE NORMATIVE IN ITALIA E IN EUROPA.
Legge 118 del 197. La legge, nel dettare norme di carattere generale a favore di mutilati ed invalidi civili con l'articolo 27, prevede che gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale debbano essere costruiti in conformità della Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici numero 4809 del 1968 relativa l'eliminazione delle barriere architettoniche. Il campo di applicazione della legge è però molto più ampio perchè prende in considerazione edifici privati "aperti al pubblico" e non solo, infatti si estende anche ai servizi di trasporto pubblico come tram, metropolitane che dovranno essere accessibili a persone non deambulanti.
Decreto del Presidente della Repubblica numero 384 del 1978. Il decreto è stato emanato per rendere esecutive le disposizioni relative alla Legge numero 118 del 1971. Prevede norme per le strutture connesse agli edifici (percorsi pedonali, parcheggi), norme per l'edificazione abitativa e per gli edifici scolastici. Non si trovano norme per l'ambiente esterno agli edifici, luoghi di relazione quali parchi, giardini, luoghi di sosta, servizi igienici pubblici.
Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici numero 1030 del 1983. Il decreto, sugli Orientamenti relativi alle facilitazioni per la circolazione e la sosta delle persone disabili, prende in esame i luoghi aperti al pubblico di notevole estensione come le zone verdi e i parchi che devono risultare accessibili.
Legge 41 del 1986. La legge prevede l'eliminazione delle barriere architettoniche attraverso la realizzazione di piani da parte delle Amministrazioni Pubbliche. Piani redatti secondo il seguente schema: individuazione degli edifici; obiettivi minimi da conseguire; ricerca delle barriere architettoniche; valutazione di fattibilità. In più i piani possono essere modificati con integrazioni relative all'accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all'individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all'installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate.
Legge 13 del 1989. La legge detta disposizioni per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata; individuando gli elementi minimi che una progettazione deve prevedere, ad esempio accorgimenti tecnici idonei alla installazione di meccanismi per l’accesso ai piani superiori, ivi compresi i servoscala, idonei accessi alle parti comuni degli edifici e alle singole unità immobiliari, almeno un accesso in piano, rampe prive di gradini o idonei mezzi di sollevamento, installazione, nel caso di immobili con più di tre livelli fuori terra, di un ascensore per ogni scala principale raggiungibile mediante rampe prive di gradini.
Decreto Ministero dei Lavori Pubblici numero 236 del 1989. Il decreto prevede prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. Vengono emanate le prescrizioni tecniche relative alla Legge 13del 1989 che si applicano agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione; alla ristrutturazione degli edifici privati; agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. Si evidenziano inoltre i concetti di accessibilità, visitabilità, adattabilità riferiti alle barriere architettoniche.
Legge 394 del 1991. La Legge quadro sulle aree protette all'articolo 12 prende in esame il tema dell'accessibilità nel territorio del Parco, disciplinando i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo a percorsi, accessi e strutture fruibili da parte di una utenza ampliata come anzizni, persone con disabilità, nonchè le attrezzature e i servizi per la gestione e la funzione sociale del parco.
Legge 104 del 1992. Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. La Legge garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società; previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali; persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata; predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata. L'articolo 23 prende in considerazione la rimozione di ostacoli per l'esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative, e l'articolo 24 prende in considerazione l'eliminazione o il superamento delle barriere architettoniche facendo riferimento a leggi, decreti e loro modificazioni.
Decreto del Presidente della Repubblica numero 503 del 1996. Il decreto regola le norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. Viene ampliato il concetto di barriere architettoniche e vengono considerate tali anche la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: QUADRO CRONOLOGICO DELLE NORMATIVE IN EUROPA
1972: il Consiglio d'Europa adotta la prima risoluzione in materia di accessibilità: risoluzione sulla progettazione e pianificazione degli edifici per provvedere a un più facile accesso ai disabili fisici.
1981: emanata la Legge fa riferimento all'integrazione professionale, economica e sociale dei disabili.
1988: promozione da parte della Comunità di programmi a favore dei disabili come Helios.
1989: approvata dal Parlamento di Strasburgo la carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori in cui si legge: " Tutte le persone handicappate qualunque sia l'origine e le natura del loro handicap devono poter beneficiare di misure di miglioramento.....".
1991: emanata la Direttiva che contiene prescrizioni minime per il miglioramento della mobilità dei disabili. L'obiettivo è il miglioramento della sicurezza tramite l'adattamento di mezzi di trasporto pubblico e privato. Gli stati membri devono conformarsi entro il 1992 e presentare un calendario per l'applicazione entro la fine del 1999.
1991: Legge quadro sulle aree protette, che agli articoli 11, 12 impegna gli enti gestori a rendere i propri territori fruibili per tutti.
1996: Comunicazione della Commissione Europea sull’eguaglianza di opportunità per le persone con disabilità.
1996: Risoluzione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea e dei rappresentanti dei Governi sulla parità di opportunità per le persone con disabilità.
1998: Raccomandazione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea su un contrassegno di parcheggio per disabili.
2000: la Carta europea dei diritti fondamentali con particolare riferimento agli articoli, 21 e 26. Riunisce in un unico testo diritti civili, politici, economici, sociali e societari finora enunciati in fonti diverse internazionali, europee o nazionali.
2001: Risoluzione del Parlamento Europeo della Comunicazione della Commissione Europea "Verso un’Europa senza barriere" del 2000.
Il Trattato di Amsterdam all'articolo 13 vieta qualsiasi discriminazione basata sulla disabilità.
2003: Rapporto europeo finale che detta i criteri omogenei per una buona accessibilità ai siti turistici ed alle infrastrutture per le persone con disabilità.
2004: Costituzione Europea che nella Parte Prima, articolo 2 afferma che l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.
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