Fare Verde Monte San Giovanni Campano ha il dono di Cassandra ma con le stesse modalità previste dalla mitologia le sue profezie non sono mai credute.
E' il caso di Pantanelle nella frazione di Chiaiamari ed infatti la profezia di Fare Verde si è avverata senza alcun dubbio di interpretazione. Due anni fa la nostra Associazione avvisò la Regione Lazio e il Comune di Monte San Giovanni Campano nel merito della presenza di smottamenti all'argine del fiume Liri. In perfetta assonanza con il dono di Cassandra l'avviso di Fare Verde non fu preso in considerazione e non furono ascoltati neppure gli appelli sulla stampa cartacea e online. Fare Verde segnalò il pericolo e puntuale il presagio si è avverato... L'argine del fiume Liri ha ceduto in più punti e a farne le spese è sempre la stessa azienda agricola a conduzione famigliare che è diventata il ricettacolo di grandi criticità ambientali. Dapprima fu colpita in modo grave dall'inquinamento dei reflui del depuratore Comunale e ora dagli smottamenti dell'argine che hanno procurato anche la morte di una bovina gravida che è precipitata insieme al terreno franato.
Sul luogo dell'evento franoso si sono portati il Capitano dei Carabinieri di Sora e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Monte San Giovanni Campano, il Servizio Veterinario della ASL , Fare Verde con il Dott. Belli Marco e la Polizia Locale di Monte San Giovanni Campano.
La famigliola colpita dall'ennesima criticità ambientale ancora una volta è rimasta inerme di fronte al pressappochismo della Regione Lazio che pensa solo ad incassare le tasse senza pensare alle questioni ambientali che rappresentano gravi problemi per la comunità. Fare Verde è rimasta basita di fronte all'accaduto e visto che considera la frana un grave pregiudizio per l'Ambiente e per le economie dell'azienda agricola, che è costretta incolpevolmente a subire danni in continuazione, promette battaglia su tutti i fronti.
Al danno si è aggiunta la beffa per l'azienda agricola perché il bovino pur essendo caduto, nella voragine che si è aperta al confine con l'argine, nel greto del Fiume Liri ha dovuto pagare la rimozione e lo smaltimento della carcassa . In buona sostanza hanno dovuto chiamare un camion munito di gru, hanno dovuto recuperare la carcassa della bovina deceduta e infine hanno dovuto pagare il trasporto e lo smaltimento della carcassa con la termo distruzione.
"A questo punto è davvero troppo e non se ne può più!" Sono queste le parole della titolare dell'azienda agricola che ha affrontato con fierezza la situazione abbandonando il terreno per rientrare in casa lasciando il compito di rappresentare l'azienda al marito e ai figli con la consapevolezza che il problema è stato addossato solo alla sua famiglia. Fare Verde invece è rimasta in contatto con i Carabinieri Forestale per consigli. Presto ci saranno aggiornamenti su tutta la vicenda perché non è possibile lo scaricabarile delle Istituzioni che quando lo trovano comodo considerano il fiume Liri di proprietà Regionale mentre quando ci sono problemi non lasciano trasparire nessun interessamento come se il fatto non fosse il loro. Certo è che se il fiume Liri è di proprietà della Regione Lazio è la Regione Lazio che deve risolvere le criticità senza giocare alle tre scimmiette che non vedono, non ascoltano e non parlano.
Pantanelle ancora una volta è al centro di ogni criticità Ambientale ma questo è un problema che non preoccupa assolutamente l'Amministrazione Comunale e ciò conferma l'antico detto che dice: I problemi sono di chi li ha. Fare Verde la qustione non la vede sotto questa ottica e chiede apertamente al Sindaco di Monte San Giovanni Campano di attivarsi nel più breve tempo possibile perchè le labirintiche leggi Italiane in un solo momento potrebbero impantanare l'Amministrazione Comunale. Fino a prova contraria è il Sindaco il responsabile dell'Ambiente a Monte San Giovanni Campano.
E' il caso di Pantanelle nella frazione di Chiaiamari ed infatti la profezia di Fare Verde si è avverata senza alcun dubbio di interpretazione. Due anni fa la nostra Associazione avvisò la Regione Lazio e il Comune di Monte San Giovanni Campano nel merito della presenza di smottamenti all'argine del fiume Liri. In perfetta assonanza con il dono di Cassandra l'avviso di Fare Verde non fu preso in considerazione e non furono ascoltati neppure gli appelli sulla stampa cartacea e online. Fare Verde segnalò il pericolo e puntuale il presagio si è avverato... L'argine del fiume Liri ha ceduto in più punti e a farne le spese è sempre la stessa azienda agricola a conduzione famigliare che è diventata il ricettacolo di grandi criticità ambientali. Dapprima fu colpita in modo grave dall'inquinamento dei reflui del depuratore Comunale e ora dagli smottamenti dell'argine che hanno procurato anche la morte di una bovina gravida che è precipitata insieme al terreno franato.
Sul luogo dell'evento franoso si sono portati il Capitano dei Carabinieri di Sora e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Monte San Giovanni Campano, il Servizio Veterinario della ASL , Fare Verde con il Dott. Belli Marco e la Polizia Locale di Monte San Giovanni Campano.
La famigliola colpita dall'ennesima criticità ambientale ancora una volta è rimasta inerme di fronte al pressappochismo della Regione Lazio che pensa solo ad incassare le tasse senza pensare alle questioni ambientali che rappresentano gravi problemi per la comunità. Fare Verde è rimasta basita di fronte all'accaduto e visto che considera la frana un grave pregiudizio per l'Ambiente e per le economie dell'azienda agricola, che è costretta incolpevolmente a subire danni in continuazione, promette battaglia su tutti i fronti.
Al danno si è aggiunta la beffa per l'azienda agricola perché il bovino pur essendo caduto, nella voragine che si è aperta al confine con l'argine, nel greto del Fiume Liri ha dovuto pagare la rimozione e lo smaltimento della carcassa . In buona sostanza hanno dovuto chiamare un camion munito di gru, hanno dovuto recuperare la carcassa della bovina deceduta e infine hanno dovuto pagare il trasporto e lo smaltimento della carcassa con la termo distruzione.
"A questo punto è davvero troppo e non se ne può più!" Sono queste le parole della titolare dell'azienda agricola che ha affrontato con fierezza la situazione abbandonando il terreno per rientrare in casa lasciando il compito di rappresentare l'azienda al marito e ai figli con la consapevolezza che il problema è stato addossato solo alla sua famiglia. Fare Verde invece è rimasta in contatto con i Carabinieri Forestale per consigli. Presto ci saranno aggiornamenti su tutta la vicenda perché non è possibile lo scaricabarile delle Istituzioni che quando lo trovano comodo considerano il fiume Liri di proprietà Regionale mentre quando ci sono problemi non lasciano trasparire nessun interessamento come se il fatto non fosse il loro. Certo è che se il fiume Liri è di proprietà della Regione Lazio è la Regione Lazio che deve risolvere le criticità senza giocare alle tre scimmiette che non vedono, non ascoltano e non parlano.
Pantanelle ancora una volta è al centro di ogni criticità Ambientale ma questo è un problema che non preoccupa assolutamente l'Amministrazione Comunale e ciò conferma l'antico detto che dice: I problemi sono di chi li ha. Fare Verde la qustione non la vede sotto questa ottica e chiede apertamente al Sindaco di Monte San Giovanni Campano di attivarsi nel più breve tempo possibile perchè le labirintiche leggi Italiane in un solo momento potrebbero impantanare l'Amministrazione Comunale. Fino a prova contraria è il Sindaco il responsabile dell'Ambiente a Monte San Giovanni Campano.
Uno dei tre smottamenti dell'argine del Fiume Liri |
Il bovino caduto nella voragine |
Le operazioni di recupero che sono gravate interamente sull'azienda agricol |
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