Fare Verde Monte San Giovanni Campano lancia l'allarme per l'eccessiva
presenza di Corvidi sul territorio. Questi uccelli selvatici considerati
gli spazzini della natura per mancanza
di animali mancanti nell'anello superiore di predazione sono diventati
infestanti a danno delle specie autoctone (Cardellini, fringuelli ecc
ecc).
Il loro istinto di caccia li porta a rovistare pianta pianta , siepe per siepe e anfratto per anfratto tutto il territorio e quindi con questo metodo accurato saccheggiano la maggior parte dei nidi e poca importanza ha se sono presenti uova oppure nidiate intere che diventano oggetto di predazione istintiva. Fare Verde chiede all'ISPRA e alla Regione Lazio di iniziare lo studio specie specifico finalizzato alla riduzione di questa specie che è diventata invasiva preferendo il metodo naturale e biologico della reintroduzione di falchi o del divieto di caccia agli animali predatori di questa specie come le volpi. In via straordinaria chiede all'ATC FR1 di commissionare uno studio di certezza per questa specie aviaria invasiva e di proporre forme di contenimento al numero scartando a priori la caccia di selezione. Fare Verde da parte sua e con assoluta originalità propone che per tre anni siano interessate le Associazioni presenti sul territorio per la creazione di più gruppi di rocciatori formati per "saccheggiare le uova nei nidi dei corvi" sulle pareti rocciose. Con questo metodo incruento si potrebbe ottenere la diminuzione del numero della specie e un ottimo campo di addestramento di Protezione Civile. Se si volesse il tutto potrebbe servire anche per lo studio della trasmissibilità genetica della specie e le parentele tra gruppi stanziali per meglio capire come si espande sul territorio
Il loro istinto di caccia li porta a rovistare pianta pianta , siepe per siepe e anfratto per anfratto tutto il territorio e quindi con questo metodo accurato saccheggiano la maggior parte dei nidi e poca importanza ha se sono presenti uova oppure nidiate intere che diventano oggetto di predazione istintiva. Fare Verde chiede all'ISPRA e alla Regione Lazio di iniziare lo studio specie specifico finalizzato alla riduzione di questa specie che è diventata invasiva preferendo il metodo naturale e biologico della reintroduzione di falchi o del divieto di caccia agli animali predatori di questa specie come le volpi. In via straordinaria chiede all'ATC FR1 di commissionare uno studio di certezza per questa specie aviaria invasiva e di proporre forme di contenimento al numero scartando a priori la caccia di selezione. Fare Verde da parte sua e con assoluta originalità propone che per tre anni siano interessate le Associazioni presenti sul territorio per la creazione di più gruppi di rocciatori formati per "saccheggiare le uova nei nidi dei corvi" sulle pareti rocciose. Con questo metodo incruento si potrebbe ottenere la diminuzione del numero della specie e un ottimo campo di addestramento di Protezione Civile. Se si volesse il tutto potrebbe servire anche per lo studio della trasmissibilità genetica della specie e le parentele tra gruppi stanziali per meglio capire come si espande sul territorio