Produzione olearia – Fare Verde raccoglie le doglianze dei produttori dell'olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano -
Il 2015 sarà il secondo anno di carestia per la produzione dell'olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano. La nostra Associazione non può fare altro che anticipare quanto si realizzerà tra un paio di mesi e precisamente quando i coltivatori torneranno dai frantoi con pochissimo olio di oliva dopo aver dedicato tempo e lavoro all'agricoltura sottraendolo alle proprie famiglie.
Ma cosa è accaduto alle nostre olive e cosa è in accadimento? Dopo la debacle dello scorso anno dovuto all'invasione della mosca olearia sono entrati in azione l'occhio di pavone e la tignola nel rispetto della legge di Murphy che enuncia: quando le cose vanno male sicuramente andranno peggio. Nel mese di Febbraio 2015 c'è stato il primo attacco alle coltivazioni da parte Spilocaea oleaginea , un fungo fitopatogeno deuteromicete, agente eziologico dell' Occhio di pavone o Vaiuolo o cicloconio dell'olivo. Il fungo ha attaccato le foglie e tutte le parti verdi dell'ulivo creando danni che spesso sono sottovalutati ma che si ripercuotono sulla produzione di olio. Danno che si è aggravato visto che in pochi hanno fatto il trattamento alle piante con il Solfato Rameico CuSO4·5H2O volgarmente chiamato solfato di rame anche se il nome esatto è Sofato Rameico Pentaidrato di colore blu brillante che differisce dal Solfato Rameico (Solfato di Rame) anidro che è di colore verdino pallido o bianco/grigiastro come le piante non sono state trattate con la poltiglia Bordolese (solfato di rame pentaidrato e calce). Resta inteso che Fare Verde non essendo padrona della materia si è rivolta ad esperti del settore e primo fra tutti ha contattato il Sig Albino Patrizi Presidente della Cooperativa Ciera di Colli quale unica attività produttiva olearia organizzata sul territorio.
Dopo il primo attacco di Febbraio è arrivato il secondo attacco da parte della Tignola dell'Ulivo che è indicata come Prays oleae , un lepidottero appartenente alla famiglia Praydidae.
Durante il suo complesso ciclo biologico che prevede diversi tipi di larve questo lepidottero (piccola farfalla) ha colpito le piante nel mese di Maggio (che nella tradizione contadina corrisponde al mese in cui vanno in amore gli asini). Le larve della generazione carpofaga si sono insediate all'interno delle olive in accrescimento. La penetrazione è avvenuta precocemente, subito dopo l'allegagione: poiché le uova sono deposte sul calice del fiore, la penetrazione è avvenuta presso il peduncolo della giovane oliva penentrando direttamente dalla faccia ventrale dell'uovo. All'inizio lo sviluppo della larva è piuttosto lento e la larvetta si posiziona fra l'endocarpo e il seme. Nel mese di agosto ha avuto luogo la lignificazione dell'endocarpo e la larva è rimasta confinata all'interno del nocciolo, erodendolo completamente . La larva matura fuoriesce dall'oliva prima di impuparsi, ma l'unica via di uscita lasciata dall'endocarpo legnoso è rappresentata dal polo peduncolare, attraverso il quale passano i vasi; la larva scava perciò una mina di uscita, producendo un foro di circa 2 mm di diametro proprio in corrispondenza del peduncolo dell'oliva, causandone in genere la caduta precoce delle olive proprio alla fine del mese di settembre.
Il Sig Albino Patrizi della Ciera dei Colli ha precisato alla nostra Associazione che le coltivazione di ulivo dovevano essere trattate con prodotti specifici per evitare il parassita consigliandone due sicuramente efficaci come l'Asset a base di Piretro naturale al 4% o il Lumix altro prodotto commerciale sempre a base di Piretro naturale che prevedono 2 giorni di tempo di sospensione praticamente insignificanti per le olive nel mese di Maggio.
Fare Verde dopo aver appreso che la produzione del 2015 avrà un abbattimento di circa il 50% rispetto a quelle di tre anni fa (buona annata) vuole esprimere la sua vicinanza alle famiglie che verranno nuovamente colpite nelle economie domestiche e si rivolgerà all'Assessore alle Attività Produttive perché è intollerabile che l'unica produzione del territorio non venga tutelata con attenzione.
Si consiglia quindi agli agricoltori per il prossimo anno di seguire con attenzione quanto suggerito dal Presidente Albino Patrizi come si consiglia all'Assessore di sospendere la “Sagra” chiamata “Fiera dell'olio” utilizzando i fondi per una campagna di informazione capillare sul territorio per la prevenzione alle parassitosi dell'ulivo magari affidando il compito a professionisti del settore.
I suggerimenti che Fare Verde si è sentita di dare agli agricoltori e all'Assessore rappresentano il più vivo rammarico su quanto si sarebbe dovuto fare e non è stato fatto per mancanza di prevenzione e informazione. Per l'Assessore all'Ambiente non ci sono parole.
Il 2015 sarà il secondo anno di carestia per la produzione dell'olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano. La nostra Associazione non può fare altro che anticipare quanto si realizzerà tra un paio di mesi e precisamente quando i coltivatori torneranno dai frantoi con pochissimo olio di oliva dopo aver dedicato tempo e lavoro all'agricoltura sottraendolo alle proprie famiglie.
Ma cosa è accaduto alle nostre olive e cosa è in accadimento? Dopo la debacle dello scorso anno dovuto all'invasione della mosca olearia sono entrati in azione l'occhio di pavone e la tignola nel rispetto della legge di Murphy che enuncia: quando le cose vanno male sicuramente andranno peggio. Nel mese di Febbraio 2015 c'è stato il primo attacco alle coltivazioni da parte Spilocaea oleaginea , un fungo fitopatogeno deuteromicete, agente eziologico dell' Occhio di pavone o Vaiuolo o cicloconio dell'olivo. Il fungo ha attaccato le foglie e tutte le parti verdi dell'ulivo creando danni che spesso sono sottovalutati ma che si ripercuotono sulla produzione di olio. Danno che si è aggravato visto che in pochi hanno fatto il trattamento alle piante con il Solfato Rameico CuSO4·5H2O volgarmente chiamato solfato di rame anche se il nome esatto è Sofato Rameico Pentaidrato di colore blu brillante che differisce dal Solfato Rameico (Solfato di Rame) anidro che è di colore verdino pallido o bianco/grigiastro come le piante non sono state trattate con la poltiglia Bordolese (solfato di rame pentaidrato e calce). Resta inteso che Fare Verde non essendo padrona della materia si è rivolta ad esperti del settore e primo fra tutti ha contattato il Sig Albino Patrizi Presidente della Cooperativa Ciera di Colli quale unica attività produttiva olearia organizzata sul territorio.
Dopo il primo attacco di Febbraio è arrivato il secondo attacco da parte della Tignola dell'Ulivo che è indicata come Prays oleae , un lepidottero appartenente alla famiglia Praydidae.
Durante il suo complesso ciclo biologico che prevede diversi tipi di larve questo lepidottero (piccola farfalla) ha colpito le piante nel mese di Maggio (che nella tradizione contadina corrisponde al mese in cui vanno in amore gli asini). Le larve della generazione carpofaga si sono insediate all'interno delle olive in accrescimento. La penetrazione è avvenuta precocemente, subito dopo l'allegagione: poiché le uova sono deposte sul calice del fiore, la penetrazione è avvenuta presso il peduncolo della giovane oliva penentrando direttamente dalla faccia ventrale dell'uovo. All'inizio lo sviluppo della larva è piuttosto lento e la larvetta si posiziona fra l'endocarpo e il seme. Nel mese di agosto ha avuto luogo la lignificazione dell'endocarpo e la larva è rimasta confinata all'interno del nocciolo, erodendolo completamente . La larva matura fuoriesce dall'oliva prima di impuparsi, ma l'unica via di uscita lasciata dall'endocarpo legnoso è rappresentata dal polo peduncolare, attraverso il quale passano i vasi; la larva scava perciò una mina di uscita, producendo un foro di circa 2 mm di diametro proprio in corrispondenza del peduncolo dell'oliva, causandone in genere la caduta precoce delle olive proprio alla fine del mese di settembre.
Generazione carpofaga della larva di "Tignola" |
Il Sig Albino Patrizi della Ciera dei Colli ha precisato alla nostra Associazione che le coltivazione di ulivo dovevano essere trattate con prodotti specifici per evitare il parassita consigliandone due sicuramente efficaci come l'Asset a base di Piretro naturale al 4% o il Lumix altro prodotto commerciale sempre a base di Piretro naturale che prevedono 2 giorni di tempo di sospensione praticamente insignificanti per le olive nel mese di Maggio.
Fare Verde dopo aver appreso che la produzione del 2015 avrà un abbattimento di circa il 50% rispetto a quelle di tre anni fa (buona annata) vuole esprimere la sua vicinanza alle famiglie che verranno nuovamente colpite nelle economie domestiche e si rivolgerà all'Assessore alle Attività Produttive perché è intollerabile che l'unica produzione del territorio non venga tutelata con attenzione.
Si consiglia quindi agli agricoltori per il prossimo anno di seguire con attenzione quanto suggerito dal Presidente Albino Patrizi come si consiglia all'Assessore di sospendere la “Sagra” chiamata “Fiera dell'olio” utilizzando i fondi per una campagna di informazione capillare sul territorio per la prevenzione alle parassitosi dell'ulivo magari affidando il compito a professionisti del settore.
I suggerimenti che Fare Verde si è sentita di dare agli agricoltori e all'Assessore rappresentano il più vivo rammarico su quanto si sarebbe dovuto fare e non è stato fatto per mancanza di prevenzione e informazione. Per l'Assessore all'Ambiente non ci sono parole.