Risulta difficile spiegare alla popolazione come il progetto immaginario del tunnel nel Capoluogo possa diventare realtà in un mondo parallelo presente solo nella fantasia sfrenata di ogni politico che si è insediato a Monte San Giovanni Campano. Fare Verde dopo una trentina di anni di fantasia più sfrenata cerca di spiegare il fenomeno con lo studio realizzato da Timothy
Leary (uno psicologo statunitense) sul tunnel di realtà che lo ha descritto nel suo libro
Neuropolitics e in diversi scritti
tra cui il celebre libro Prometheus Rising. Queste pubblicazioni in seguito hanno designato il
sostantivo più semplice tunnel mentale.
La locuzione tunnel mentale meno recentemente anche tunnel di realtà è
una spiegazione psicologica del fenomeno che conduce ogni individuo ad
interpretare la realtà in maniera personale e quindi non oggettiva. Il
tunnel sta a figurare un processo mentale che semplifica la realtà a
favore di una "verità" parziale o preconcetta chiaramente visibile
all'uscita del tunnel. Le pareti del tunnel permettono di vedere solo
gli elementi presenti al suo interno e impediscono di vedere gli altri
elementi oggettivi esterni, anche se eventualmente evidenziati da un
interlocutore. Questa realtà virtuale viene generata con un percorso
mentale contrario, partendo dall'uscita del tunnel (quindi dai
preconcetti) invece che formarsi valutando tutti gli elementi
oggettivamente. Il risultato può portare verso un'interpretazione errata
della realtà. Questo fenomeno è naturale per l'essere umano ed è dovuto
alla naturale tendenza della mente a semplificare ignorando elementi
che sono considerati non importanti. Per fare questo vengono utilizzati i
filtri mentali che abbiamo generato dalle esperienze, dai
condizionamenti e dal sistema di convinzioni. Sono quindi necessari un
grosso sforzo e una adeguata apertura mentale per
opporsi a questo processo errato e quindi vedere la realtà per come è e
non per come ci appare.
In buona sostanza i politici hanno promesso il tunnel alla popolazione perché ritenuto necessario dalla popolazione senza valutare i costi della spesa che avrebbero imposto sacrifici di ogni genere tali da renderne impossibile la costruzione da parte di chi investe in pali della luce e marcaipiedi che servono a restringere le strade (in netta antitesi con la viabilità agognata dal famoso tunnel immaginario) che di fatto diventa sempre più difficoltosa e decurtata di preziosi posti per le auto. Quando Fare Verde ha messo tutti di fronte alla realtà dei fatti c'è stata la presa d'orgoglio dei politici che invece di chiedere scusa alla popolazione per le corbellerie annunciate si sono arrampicati sugli specchi e pur di dimostrare che il progetto è realizzabile lo hanno incluso nel piano dei lavori pubblici . Il tunnel delle meraviglie esiste nelle menti dei politici che non sono ancora usciti dal tunnel mentale e che quindi non possono essere adatti alla pianificazione del territorio per pregressi modi di fare alquanto sibillini che non hanno nulla a che fare con la realtà. Il piano regolatore per un territorio non deve contemplare solo le nuove costruzioni con relativo aumento della breccia e del cemento o il perdono di abusi edilizi. Esso deve progettare in modo armonioso una migliore qualità della vita per la popolazione , il rispetto per le future generazioni, l'uso sostenibile del suolo , la conservazione dei patrimoni Paesaggistico, Archeologico e Architettonico e qundi un nuovo piano regolatore necessita di studi particolari e integrati che devono essere condivisi nel modo più trasparente poassibile con la popolazione stanziale. Per quanto riguarda il tunnel delle meraviglie si distende un velo pietoso e si aspettano tempi migliori con altra classe politica più concreta , più avveduta e soprattutto più ancorata alla realtà.