La storiella del depuratore Fontana Magna che serve il Capoluogo di Monte San Giovanni Campano e altre contrade. Correva l'anno 2014 e Fare Verde a seguito di problematiche agli areali di alcune specie protette decise di rivolgersi all'allora Corpo Forestale dello Stato per la verifica di tutti i depuratori del Comune di Monte San Giovanni Campano. Ebbene già nel 2014 venne appurato che nessuno dei nove depuratori era in regola con la normativa vigente compreso il depuratore Fontana Magna tanto è vero che tutti i depuratori furono sanzionati con multe salatissime. Tutto passò in secondo ordine, le multe furono girate ad ACEA e la popolazione continuò a seguire l'amministrazione Comunale nei pellegrinaggi, nelle prenotazioni dei loculi cimiteriali , a chiedere lampioni per la pubblica illuminazione e non si rese conto che la depurazione delle acque reflue urbane era nel frattempo stata messa sotto infrazione dalla Comunità Europea e deferita alla Corte di Giustiuzia CE. Tutti distratti che continuavano a pagare un servizio che non era assolutamente fornito ma esatto regolarmente dal gestore del servizio idrico integrato. Tutti distratti? Ma anche no! Infatti l'Avv. Macioci Tmmaso che di esperienza ne ha da vendere non si è arreso ed ha messo causa ad ACEA Ato5 spa vincendola con sentenza n. 986/2019. La sentenza contro ACEA Ato 5 spa è fondamentale perchè dopo aver dimostrato che il depuratore Fontana Magna non ha mai funzionato dice che nulla è dovuto se un servizio non viene reso.
Logicamente Fare Verde non si sofferma sulle debolezze umane dei testimoni che hanno deposto durante la causa tra i quali il Sindaco di Monte San Giovanni Campano definito dal Magistrato in sentenza come "reticente e vago" dimostrando in questo caso che gli interessi della popolazione non corrispondono esattamente a quello che predica anche dal pulpito o durante le processioni. La nostra Associazione si sofferma sulla testimonianza appassionata del nostro Presidente provinciale Dott. Marco Belli che si è sostituito alle Istituzioni Locali ed ha difeso l'Ambiente e i diritti della popolazione dimostrando con carte alla mano che il depuratore Fontana Magna è la "ciofeca" della depurazione delle acque reflue urbane e soprattutto che quel depuratore non ha mai funzionato.
Fare Verde coglie così dopo 5 anni di battaglia quel successo di onestà intellettuale che annichilisce i delatori, azzittisce il populismo e soprattutto ristabilisce la verità che non può essere negata per così tanto tempo.
Una tiratina di orecchie va a tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale che ancora oggi non hanno compreso appieno che l'Ambiente è un argomento trasversale che va difeso a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza in quanto BENE COMUNE IRRINUNCIABILE che nel caso dell'acqua si spera tornerà presto alla gestione pubblica. Intanto, però, Monte San Giovanni Campano ha perso gli areali di alcune specie protette proprio per l'antropizzazione troppo spinta, per le bugie, per il così fan tutti e per il fancazzismo e questo non è accettabile. La sostenibilità nell'uso delle risorse idriche deve essere una priorità in un Comune come Monte San Giovanni Campano che sopravvive con la perenne crisi idrica e questo fino ad ora non lo ha voluto capire nessuno tanto è vero che gran parte della popolazione suddita è arrivata a far finta che il fatto non fosse il suo ed ha continuato a pagare per servizi farlocchi pur di non protestare.
Le proteste servono eccome e chi non protesta per l'assenza e lo spreco dell'acqua bene pubblico indispensabile alla vita può continuare a fare quello che gli pare ma deve avere almeno il buon gusto di rimanere in silenzio ed essere rispettoso nei confronti di chi protesta per le criticità presenti sul territorio. Una nota di vero demerito va alla Segreteria Tecnica Operativa dell'Ato 5 che ancora non ha compreso da che parte stare. Per ultimo si sappia che Fare Verde non fa "battaglie contro i mulini a vento".
Di seguito le parti salienti della sentenza 986/2019
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Logicamente Fare Verde non si sofferma sulle debolezze umane dei testimoni che hanno deposto durante la causa tra i quali il Sindaco di Monte San Giovanni Campano definito dal Magistrato in sentenza come "reticente e vago" dimostrando in questo caso che gli interessi della popolazione non corrispondono esattamente a quello che predica anche dal pulpito o durante le processioni. La nostra Associazione si sofferma sulla testimonianza appassionata del nostro Presidente provinciale Dott. Marco Belli che si è sostituito alle Istituzioni Locali ed ha difeso l'Ambiente e i diritti della popolazione dimostrando con carte alla mano che il depuratore Fontana Magna è la "ciofeca" della depurazione delle acque reflue urbane e soprattutto che quel depuratore non ha mai funzionato.
Fare Verde coglie così dopo 5 anni di battaglia quel successo di onestà intellettuale che annichilisce i delatori, azzittisce il populismo e soprattutto ristabilisce la verità che non può essere negata per così tanto tempo.
Una tiratina di orecchie va a tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale che ancora oggi non hanno compreso appieno che l'Ambiente è un argomento trasversale che va difeso a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza in quanto BENE COMUNE IRRINUNCIABILE che nel caso dell'acqua si spera tornerà presto alla gestione pubblica. Intanto, però, Monte San Giovanni Campano ha perso gli areali di alcune specie protette proprio per l'antropizzazione troppo spinta, per le bugie, per il così fan tutti e per il fancazzismo e questo non è accettabile. La sostenibilità nell'uso delle risorse idriche deve essere una priorità in un Comune come Monte San Giovanni Campano che sopravvive con la perenne crisi idrica e questo fino ad ora non lo ha voluto capire nessuno tanto è vero che gran parte della popolazione suddita è arrivata a far finta che il fatto non fosse il suo ed ha continuato a pagare per servizi farlocchi pur di non protestare.
Le proteste servono eccome e chi non protesta per l'assenza e lo spreco dell'acqua bene pubblico indispensabile alla vita può continuare a fare quello che gli pare ma deve avere almeno il buon gusto di rimanere in silenzio ed essere rispettoso nei confronti di chi protesta per le criticità presenti sul territorio. Una nota di vero demerito va alla Segreteria Tecnica Operativa dell'Ato 5 che ancora non ha compreso da che parte stare. Per ultimo si sappia che Fare Verde non fa "battaglie contro i mulini a vento".
Di seguito le parti salienti della sentenza 986/2019
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