lunedì 9 novembre 2015

Monte San Giovanni Campano - Lo stato dei depuratori presenti sul territorio

Il Responsabile Provinciale di Fare Verde Dott. Marco Belli con nota al Protocollo ARPALAZIO n.0052192 procedeva con il seguente esposto: "Richiesta all'Arpa Lazio di controlli relativi ai depuratori delle acque reflue di Monte San Giovanni Campano in gestione ACEA"


La scrivente Associazione premette che oltre alle analisi chimiche di certezza (constatazione del danno) sono stati realizzati accertamenti sulla presenza delle autorizzazioni allo scarico in quanto 
occorre evidenziare che la mancanza  di rinnovo o di concessione delle autorizzazioni contestate non è di danno (quindi un eventuale scarico di acque con concentrazioni di inquinanti eccedenti i limiti normativi) ma reato  di condotta, che è dunque volto a garantire un controllo preventivo da parte della pubblica amministrazione, laddove il bene tutelato dalla norma penale è l'interesse dell'amministrazione competente a monitorare e controllare preventivamente la funzionalità e potenzialità inquinante degli impianti nuovi e di quelli già esistenti.
Si procede quindi con i depuratori  preesenti sul territorio del Comune di Monte San Giovanni Campano dopo l'intervento dell'ARPALAZIO:

1) Depuratore Colle Pupazzo
I risultati delle analisi chimiche del campione , prelevato con modalità istantanea, evidenziano il rispetto dei valori limite previsti. Nel verbale è MANCANTE l'autorizzazione allo scarico nel "fosso  Amaseno" ed infatti: "L'impianto era in funzione ma privo di autorizzazione allo scarico in violazione dell'Art 124 comma 1 del Dlgs 152/06" - Verbale inoltrato al Comune di Monte San Giovanni Campano in data 4-9-2014

Intelligence operation for groundwater pollution


2) Depuratore Sione (Chiaiamari)
I risultati delle analisi chimiche evidenziano il rispetto dei valori limite previsti  rapporto di prova SFR2014/02243/01484.
Per questo depuratore è stato contestato lo scarico in violazione dell'Art 124 comma 1 del Dlgs. 152/06. Rapporto di prova del 19 8. 2014

3) Depuratore Colli
Per questo depuratore è stato contestato lo scarico non autorizzato in violazione dell'art.124 comma 1 del Dlgs 152/06
I risultati delle analisi del campione evidenzianoil rispetto dei valori limite previsti. Rapporto di prova 21.8.2014


4) Depuratore Comunale Porrino
Redatto verbale di accertamento di violazione sanzionata in via amministrativa in base all'art.133 comma 2 del Lgs 152/06  a carico dell'amministratore delegato e del responsabile gestione operativa Acea Ato 5 Spa quali gestori dell'impianto e del Sindaco pro-tempore quale responsabile del Comune di Monte San Giovanni Campano. l'impianto era sprovvisto sia di campionatori automatici che di misuratori di portata. I risultati delle analisi chimiche di certezza nel rapporto di prova dell'Arpa Lazio evidenziano per quanto riguarda i parametri Azoto totale e Fosforo totaleil superamento dei valori limite previsti dalla normativa vigente. Per i parametri Azoto Ammoniacale e Cloro attivo il superamento dei valori limite previsti dalla tabella di riferimento. Rapporto di prova del 4.3.2015



5) Boccafolle
I risultati delle analisi chimiche del campione evidenziano, per il parametro azoto totale, il superamento del valore limite previsto al punto 7.5  della DGR n.219 /2011. I risultati delle analisi microbiologiche evidenziano il superamento dei valori consigliati dalla tab 3, all 5 parte III del Dlgs 152/06. L'impianto era in funzione ma privo di autorizzazione allo scarico in violazione dell'art 124 comma 1 del Dlgs 152/06. Rapporto di prova del 23.10,2014




6) Depuratore Comunale ANITRELLA
I risultati delle analisi chimiche del campione , evidenziano per quanto riguarda il parametro "solidi sospesi" ed Azoto totale il superamento del valore limite previsto. I risultati delle analisi microbiologiche evidenziano il superamento dei valori consigliati dalla tab 3 , all 5, parte III del Dlgs 152/06. Impianto in funzione ma privo di autorizzazione allo scarico in violazione dell'art 124 comma 1 del Dlgs 152/06. Elevata sanzione amministrativa in base all'art 133 comma 1 del Dlgs 152/06 , a carico del Sindaco pro-tempore quale responsabile del Comune di Monte San Giovanni Campano, a carico del Rappresentante legale e del responsabile Gestione Operativa di ACEA Ato 5 Spa quali gestori dell'impianto. Rapporto di prova 28.8.2014


I Monticiani della frazione Anitrella dormono sonni tranquilli


7) Depuratore Comunale BACCALA'
I risultati delle analisi chimiche del campione , prelevato con modalità istantanea, evidenziano per quanto riguarda il parametro Azoto totale il superamento del valore limite previsto. L'impianto era in funzione ma privo delle autorizzazioni allo scarico in violazione dell'art.124 comma 1 del Dlgs 152/06 - rapporto di prova del 19.8.2014


8) Depuratore Fontana Magna - Capoluogo -
Ci vuole un breve preambolo da parte di Fare Verde: Al peggio non c'è mai fine!
I risultati delle analisi chimiche evidenziano , per quanto riguarda i parametri Fosforo totale e Azoto totale il superamento dei valori limite fissati nella nota 2 tab 3 , all 5 parte III del D Lgs 152/06. Il depuratore non è autorizzato allo scarico. Redatto verbale in in violazione sanzionata in via amministrativa in base all'art 133 comma 1 del Dlgs 152/06, a carico del Sindaco pro-tempore quale responsabile del Comune di Monte San Giovanni Campano , a carico del Rappresentante legale e del Responsabile Gestione Operativa di ACEA Ato 5 Spa quali gestori dell'impianto. Rappporto di prova del 31.7.2014




9) Per quanto riguarda il depuratore Perna Chiaiamari già tristemente noto ai Monticiani per le problematiche Ambientali procurate in località Pantanelle anche a Privata Attività Produttiva si attende il Nulla Osta da parte del Corpo Forestale dello Stato per poter pubblicare l'analitico. Per questo depuratore Fare Verde Monte San Giovanni Campano ha già sporto formale denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone.


Fare Verde oltre a rimanere annichilita si domanda per quale sacrosanto motivo è stato taciuto tutto questo o quale interesse c'è nel tacere un disastro di simile portata. Non sono bastate neppure le multe per smuovere tutti gli amministratori Comunali che come i custodi della verità assoluta hanno mantenuto il più stretto riserbo nonostante le pressanti richieste di Fare Verde Monte San Giovanni Campano. Si sono comportati da feudatari ed hanno offeso gli iscritti di Fare Verde   considerandoli di fatto SUDDITI a cui non deve essere data nessuna spiegazione.
Fare Verde spera che con questo costrutto i Monticiani si rendano conto della gravità di quanto esposto e prendano in seria considerazione il fatto che sono obbligati a pagare per inquinare la propria terra. Si rimandano migliori spiegazioni ad un incontro pubblico che verrà fissato a breve con il coinvolgimento del Comitato Acqua Pubblica e sin da ora si invitano tutte le forze politiche presenti sul territorio ad intervenire in difesa del territorio, dei Cittadini e dell'Ambiente. Ai Consiglieri Comunali iscritti di Fare Verde viene richiesto di convocare un URGENTISSIMO CONSIGLIO COMUNALE per discutere le problematiche relative alla depurazione delle acque reflue e alle omesse informazioni ai Cittadini.


Fare Verde Monte San Giovanni Campano chiede all'Avv. Francesco Greco Presidente Nazionale di Fare Verde e al Presidente di Fare Verde Lazio Silvano Olmi  l'autorizzazione a procedere per verificare l'eventualità del DISASTRO AMBIENTALE visto che nessun depuratore era in regola con la normativa vigente sul territorio della Repubblica Italiana.

Fare Verde Monte San Giovanni Campano

Fare Verde Provincia di Frosinone

domenica 8 novembre 2015

La macellazione casalinga dei suini e lo smaltimento illegale delle ossa e delle interiora.

Tra poco più di un mese inizierà la macellazione casalinga dei suini allevati per l'autoconsumo e ogni anno si è verificato l'abbandono delle ossa e delle interiora non destinate al consumo umano.




 A tal proposito Fare Verde invierà una missiva al Comune e alla ASL in modo che chi alleva gli animali debba presentare la ricevuta dello smaltimento prodotto da apposita ditta specializzata. 
Non è una questione che prevede Fare Verde in quanto è ben specificata e meglio sanzionata dalla normativa vigente. Nello specifico dal regolamento CE 1069 del 2009 che prevede l'obbligo dello smaltimento, tracciabilità e certificazione mentre le sanzioni sono ben specificate e previste dal DECRETO LEGISLATIVO 1 ottobre 2012, n. 186. All'Art 3 Comma 3 - 3. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque smaltisce o utilizza i materiali di categoria 1 senza ottemperare alle prescrizioni di cui all'articolo 12, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1069/2009, e' soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 10.000 euro a 70.000 euro. 
 Di fatto si somma poi altra sanzione prevista dall'Art 4 dello stesso Decreto legislativo - Violazione degli obblighi in materia di raccolta, trasporto e rintracciabilita' di sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati previsti dagli articoli 21 e 22 del regolamento (CE) n. 1069/2009 che può arrivare fino a 76.000 euro che sommati ai 70.000 massimi possono arrivare ad oltre 140.000 euro complessivi.
 Certo è che converrà smaltire le carcasse chiamando le ditte specializzate e procurarsi la relativa certificazione per lo smaltimento di cui verrà PRETESA la consegna in copia autentica al Veterinario che esaminerà le interiora e alla Polizia Locale. 
Meglio ancora se il Comune si interesserà per il tramite dei propri uffici a stipulare apposita convenzione con una o più ditte che già operano sul territorio la raccolta di ossa e interiora con le locali macellerie. 
Tanto per precisare: Fare Verde non vuole vedere lo schifo degli anni precedenti con il "materiale" abbandonato o le ossa esposte per boschi e macchie perchè lo smaltimento delle ossa e delle interiora si fa in modo semplice e con pochi spiccioli quando vengono richiesti. Per ultimo il trasporto delle interiora fino al luogo di visita dovrà essere efffettuato con il regime del freddo e in evidente disubbidienza verrà richiesto che le interiora vengano sequestrate e termodistrutte a spese del produttore.



Tanto per tornare alla civiltà la soluzione che propone Fare Verde è la seguente: Servirsi dei Mattatatoi autorizzati presenti nei comuni vicini che provvedono alla macellazione con garanzie per l'igiene e per lo smaltimento dei rifiuti con costi che non sono diversi dalla macellazione casalinga.

mercoledì 4 novembre 2015

Monte San Giovanni Campano - L'utilizzo delle acque piovane crea risparmio esagerato -

Da sempre Monte San Giovanni Campano vive l'emergenza idrica e come gli Inca i Monticiani hanno imparato a conservare l'acqua con i serbatoi ma le cose cambiano come cambiano gli uomini che dovrebbero difendere i propri concittadini e invece difendono il tornaconto di altri. Fare Verde è associazione Ambientalista che difende gli interessi collettivi e CONSIGLIA vivamente a tutti i Monticiani di ripetersi con la conservazione e il riutilizzo dell'acqua mediante i nuovissimi serbatoi flessibili per la raccolta di acqua piovana. 



Si possono installare nelle cantine, nei garage in appositi vani ricavati all'esterno con cubature enormi e a prezzo stracciato. Con meno di 1000 euro c'è la possibilità di impiantare un serbatoio da 25 metri cubi per la raccolta dell'acqua piovana, isolare il rubinetto della cucina dal resto dell'impianto e usare l'acqua della conduttura solo per bere ottenendo il risparmio del 98% (Novantotto %) di acqua della conduttura che passa per il contatore. Il sebatoio flessibile ha tutti i requisiti previsti dalle Normative vigenti, è riciclabile al 100% e chi lo impianterà recupererà la spesa in meno di un anno.




 TOGLIAMOCI dalla schiavitù economica della condotta idrica, dalle eccedenze, dai consumi immaginari e mentre ci sarà il divenire degli eventi con l'auspicabile ritorno all'acqua pubblica un piccolo investimento di green economy mitigherà il PROBLEMA perchè nessuno è padrone delle NUVOLE e della PIOGGIA . Per info fareverde.msgc@gmail.com

domenica 1 novembre 2015

Richiesta per la convocazione urgente del Consiglio Comunale - Provvedimenti di somma urgenza per inquinamento -





Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta ai sensi dell’art.13 della L.349/86
Decreto di riconoscimento n. 2080/SvS/DEC/2003
Sede Nazionale: via Trequanda, 25 – 00146 Roma –
Iscritta all'Albo della Regione Lazio
e.mail: segreteria@fareverde.it - Cell. 3477671827 - sito web: www.fareverde.it
Monte San Giovanni Campano
Via Roma 5 –cap 03025 Monte San Giovanni Campano (Fr) – tel.3935510005 – e.mail:fareverde.msgc@gmail.com

Al Sig. Sindaco
del Comune di Monte San Giovanni Campano

e p.c. al Sig Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Frosinone

e p.c. Al Sig. Presidente della Provincia di Frosinone
SEDE

All'Assessore all'Ambiente
del Comune di Monte San Giovanni Campano

A tutti i Consiglieri Comunali
del Comune di Monte San Giovanni Campano



Inquinamento e contaminazione in località Pantanelle causato dal depuratore Perna/Chiaiamari.

Con la presente Fare Verde Monte San Giovanni Campano rappresentata dal Dott. Marco Belli nato a Monte San Giovanni Campano ed ivi residente in via Roma 25 CHIEDE la convocazione URGENTE del Consiglio Comunale con l'inserimento del seguente punto all'Ordine del Giorno:

- Inquinamento e contaminazione Ambientale in località Pantanelle procurati dal depuratore delle acque reflue (fogne pubbliche) Perna/Chiaiamari: Provvedimenti di somma urgenza e azioni legali del Comune di Monte San Giovanni Campano nei confronti dei responsabili.

Nell'eventualità che alla S.V. non fosse arrivata alcuna comunicazione questa Associazione le rappresenta in virgolettato quanto scritto sul Rapporto di Prova dell'Arpa Lazio Frosinone come risultato degli esami di certezza per il depuratore Perna/Chiaiamari: “ I risultati delle analisi del campione, prelevato con modalità istantanea, evidenziano per quanto riguarda i parametri COD, solidi sospesi totali, tensioattivi e cloro attivo, il superamento dei valori riportati nelle tab 4 all.5, parte III del D. L.vo 152/06, nonché, per quanto riguarda il parametro Escherichia Coli, il superamento del valore consigliato nella stessa tabella. Trattasi di scarico sul suolo non autorizzato ai sensi dell'art.134 e quindi vietato in relazione al comma 1, art. 103 del D. L.vo 152/06.”
Fare Verde La informa che sono stati eseguiti, e sono in arrivo, altri esami di certezza presso altri depuratori presenti sul territorio in quanto è stata ipotizzata dalla scrivente Associazione una situazione ben più GRAVE e dai risvolti disastrosi per l'Ambiente.
Resta fermo che la scrivente Associazione ritiene antigiuridico quanto appena rappresentato per il reale pericolo a cui è sottoposta la popolazione, per i danni all'Ambiente e soprattutto perchè la popolazione non può essere obbligata a pagare per inquinare e contaminare la terra in cui vive correndo rischi gravissimi di cui non è assolutamente informata tanto è vero che tutta l'area è in coltivazione e ci sono animali al pascolo.
Resta chiaro che la mancata convocazione del Consiglio Comunale, che si ritiene urgente, rappresenterà un atto incomprensibile per quanto accade e che tale eventuale diniego verrà reso pubblico come è pubblica e aperta la presente richiesta.
Con Osservanza
Fare Verde Monte San Giovanni Campano


GUIDA MINIMA PER L'ACQUISTO DEL PESCATO ACCORGIMENTI E CONSIGLI UTILI DA ADOTTARE

  GUIDA MINIMA PER L'ACQUISTO DEL PESCATO


ACCORGIMENTI E CONSIGLI UTILI DA ADOTTARE 











   GUIDA PRATICA PER L'ACQUISTO DEL PESCE
      con la finalità di dismettere l'anello al naso.

Dopo aver constatato la giusta esposizione sui banchi di vendita e la presenza di opportuni refrigeratori IN FUNZIONE la Casalinga Monticiana può procedere all'acquisto CONSAPEVOLE del pescato seguendo le informazioni basilari  proposte da Fare Verde. Queste sono  le modalità minime per non incorrere nelle FRODI . In caso di sospetta o conclamata  FRODE chiamare la ASL e/o la Polizia Locale.









































Nel caso in cui si rappresenta alla vista la presenza di Anisakis chiamare immediatamente la ASL e la Polizia Locale. Per evitare rischi per il pesce da consumare  usare gli accorgimenti previsti nella scheda.


venerdì 30 ottobre 2015

Limiti imposti dalla LEGGE per la depurazione delle acque reflue

Alcune sigle per la depurazione delle acque reflue e i valori di riferimento previsti dalla Normativa vigente

B.O.D. 5 (Biochemical Oxyge Demand)
Misura la richiesta biologica di ossigeno ovvero la quantità di ossigeno consumato in mg/l, durante alcuni processi di ossidazione di sostanza organica in 5 giorni.
Si determina l'O2 disciolto nei campioni d'acqua in esame prima e dopo un periodo di incubazione al buio, a 20°C , per 5 giorni in presenza di una data flora batterica. Quindi il valore del BOD 5 espresso in mg/l di ossigeno è determinato come differenza tra i contenuti di O2 nei due campioni, prima e dopo il periodo di incubazione. L’analisi del BOD 5 indica il contenuto di sostanza organica biodegradabile, presente negli scarichi idrici, espresso in termini di quantità di ossigeno necessario alla degradazione da parte di microrganismi. Il parametro rappresenta un indicatore del potenziale di riduzione dell'ossigeno disciolto nei corpi idrici ricettori degli scarichi con possibili effetti ambientali negativi.






C.O.D. (Chemical Oxygen Demand)
Il COD misura la quantità di ossigeno utilizzata per l'ossidazione di sostanze organiche e inorganiche contenute in un campione d'acqua a seguito di trattamento con composti a forte potere ossidante. la richiesta chimica di ossigeno consumato per l’ossidazione delle sostanze organiche ed inorganiche in un campione d’acqua si misura in mg/l di O2 . Il COD ci da un’indicazione del contenuto totale delle sostanze organiche ed inorganiche ossidabili e quindi della contaminazione antropica.
Questo parametro, come il BOD 5, viene principalmente usato per la stima del contenuto organico e quindi del potenziale livello di inquinamento delle acque naturali e di scarico. Un alto valore di COD di uno scarico comporta una riduzione dell'ossigeno disciolto nel corpo idrico ricettore e quindi una riduzione di capacità di autodepurazione e di sostenere forme di vita.


 Un corso d'acqua incontaminato ha solitamente valori di BOD5 minori di 1 mg/l. Un torrente moderatamente inquinato avrà valori di BOD5 fra i 2 e gli 8 mg/l. L'acqua di scarico trattata efficacemente da un impianto di depurazione acque reflue avrà valori di BOD di circa 20 mg/l.Per quanto riguarda il COD  lo scarico in acque superficiali (Torrenti, fiumi ecc.) il limite ammesso è pari a 125 mg/L (D.Lgs.152/06 )

 Per le Unità facenti colonia in sede di autorizzazione allo scarico dell'impianto per il trattamento di acque reflue urbane, da parte dell'autorità competente andrà fissato il limite più opportuno in relazione alla situazione ambientale e igienico sanitaria del corpo idrico recettore e agli usi esistenti. Si consiglia un limite non superiore ai 5000 UFC/100 mL. 

I valori limite previsti dal D.lgs 152 del 2006. Tabella 1 Allegato V





Tabella 2 



lunedì 26 ottobre 2015

UTILIZZO SOSTENIBILE DELLE ACQUE SORGIVE DI SUPERFICIE SUL TERRITORIO DI MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO

Fare Verde pubblicherà di tanto in tanto soluzioni avveniristiche, ecologiche e di impatto ambientale scarso o nullo per lo sviluppo eco sostenibile che potranno essere prese in considerazione alla prossima tornata elettorale da tutti gli schieramenti che le vorranno fare proprie. UTILIZZO SOSTENIBILE DELLE ACQUE SORGIVE DI SUPERFICIE SUL TERRITORIO DI MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO. Realizzazione di BIOPISCINE per l'utilizzo delle acque sorgive tramite un nuovo concetto evolutivo, economico gestionale e manutentivo della piscina tradizionale vista in chiave naturale, ecologica e sostenibile. L’innovazione sta nel trattamento delle acque non più legato all’utilizzo degli agenti chimici ma che provvede alla propria pulizia attraverso la fitodepurazione.




Si tratta di “un processo naturale di depurazione delle acque , che utilizza le piante acquatiche come filtri biologici per ridurre le sostanze inquinanti presenti nel corpo idrico, in azione sinergica con i batteri nitrificanti” . Si utilizzano piante di ambienti paludosi, che vivono sulle sponde dei bacini acquatici di acqua dolce, perfette pompe di ossigeno che svolgono la loro attività fitodepurativa in azione sinergica coi batteri nitrificanti , purificando le acque della biopiscina naturale.
L’utilizzo di piante acquatiche fitodepuratrici permettono l'uso dell’acqua attraverso questi filtri naturali rendono possibile la purificazione e la rimineralizzazione della stessa e, i severi controlli relativi ad esempio all’ecosistema della vasca rendono questa tipologia di piscine più sicure dalla proliferazione di batteri nocivi.
La nuova tecnologia è anche a basso costo, perchè l’installazione e la manutenzione della biopiscina richiedono cifre di molto inferiori rispetto alle vasche tradizionali senza far uso di motori e fonti di energia. Le biopiscine hanno un basso impatto ambientale, non fanno ricorso ad alcun trattamento chimico permettendo anche un risparmio in termini di costi di prodotti chimici, sono per questo più ecocompatibili, permettono il riciclaggio dell’acqua con un conseguente risparmio idrico e si inseriscono meglio anche nel contesto paesaggistico che le ospita grazie agli elementi che la caratterizzano (laghetto di sorgente, filtri biologici, ruscello, zona di rigenerazione).
Di fatto con il metodo proposto da Fare Verde ogni frazione potrà avere un laghetto/piscina NATURALE accanto alle sorgenti di superficie da poter utilizzare durante la stagione estiva a costi che rasentano il ridicolo rispetto alle spese sconclusionate fatte ad esempio per ampliare la pubblica illuminazione che è già oltre ogni umano eccesso. Fare Verde si rende disponibile per fornire ulteriori informazioni a qualsiasi forza politica che vorrà inserire nei suoi IMPEGNI l'utilizzo sostenibile delle acque sorgive. NELLA FOTO UNA BIOPISCINA. Per ultimo Fare Verde NON è interessata ai risvolti occupazionali relativi a questa proposta di squisito interesse Ambientale e sociale.