sabato 19 settembre 2015

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Ancora rifiuti ingombranti accatastati in strada

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Ancora rifiuti ingombranti accatastati in strada

Rifiuti abbandonati all'uscita della Poldo/Laoria

L'inciviltà non ha limiti e il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti si ripete costantemente nonostante che ci sia il numero verde 800440797  da chiamare per il ritiro gratuito degli ingombranti. Inciviltà che si perfeziona poi ad opera di improvvisati operatori edili fai da te che una volta demoliti i manufatti pensano bene di smaltire con modalità sibillina  i rifiuti speciali di risulta.
In data 18.9.2015 - Località Laoria -sono stati rinvenuti  ancora una volta  ingombranti e rifiuti speciali edili all'imbocco del cantiere per la costruzione della strada di collegamento Poldo/Laoria.


Fare Verde come al solito ha inviato segnalazione dell'abbandono dei rifiuti e richiesta di bonifica del sito  agli Uffici Tecnici Manutentivo e Ambiente segnalando l'ennesima azione di inciviltà.
Di una cosa è certa Fare Verde, con tanta gente che si impegna a pulire il mondo non si trova mai una sola persona che è capace di sollevare il telefono per comunicare agli uffici comunali quanto accade di sconcio sul territorio. Un consiglio: Cambiate operatore telefonico.


martedì 15 settembre 2015

USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE – Segnalazione di ingente perdita il località Pezzocchia (fraz. Anitrella) a Monte San Giovanni Campano.


USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE – Segnalazione di ingente perdita il località Pezzocchia (fraz. Anitrella) a Monte San Giovanni Campano.

Il termine Sostenibile trae la sua origine dall'ecologia, dove indica la capacità di un ecosistema di mantenere processi ecologici, fini, biodiversità e produttività nel futuro. Perché un processo sia sostenibile esso deve utilizzare le risorse naturali ad un ritmo tale che esse possano essere rigenerate naturalmente. Quando le risorse Naturali come ad esempio l'acqua scarseggiano per diretta ammissione di chi la distribuisce per cause climatiche come la siccità e per cause “umane” come l'obsolescenza degli acquedotti locali che perdono non c'è più la sostenibilità perché se l'acqua fosse inviata in ogni momento della giornata non ce ne sarebbe abbastanza per tutti ed è chiaro che la Natura non è in grado di produrla ai ritmi richiesti. In questo caso la parola giusta per definire il servizio di distribuzione idrica è precisa e si chiama “razionamento”.
Il “razionamento” è un provvedimento, a cui si ricorre in caso di emergenza, volto a limitare il consumo di beni di prima necessità, che vengono distribuiti a ciascuno in quantità determinata come è in accadimento per la distribuzione idrica.
Tornando all'uso sostenibile della risorsa idrica si fa notare che nel caso della distribuzione idrica il processo è sostenibile quando la risorsa acqua (risorsa Naturale) viene “utilizzata” ad un ritmo tale che essa si possa rigenerare naturalmente.
Di fatto lo stato di emergenza (razionamento) per l'utilizzo della risorsa idrica è inequivocabile e poco o nulla è stato fatto per rendere il processo pienamente sostenibile come investire in acquedotti nuovi eliminando le perdite copiose, costruire nuovi bacini di ritenzione idrica di acqua potabile, cercare l'acqua Comune per Comune in profondità (oltre 250 metri), bonificare le falde inquinate della Valle del Sacco con il ferro zerovalente direttamente nelle falde e in appositi bacini(metodo attuato negli USA e in Canada) per destinarla all'uso industriale mediante la costituzione di apposito consorzio, rendere funzionanti al 100% i depuratori delle acque reflue in modo da restituire alla Natura acque pulite (Infrazione UE), adottare metodi di messa in posa che non prevedono la coesistenza di acquedotti e fogne, rendere potabili le sorgenti di superficie creando per esse ampie aree di rispetto assoluto, dare la possibilità ai privati di fare lo scambio sul posto di acqua potabile , realizzare sufficienti opere pubbliche per l'uso delle acque destinate alle aree industriali (riutilizzo di parte delle acque pluviali), rallentare la velocità delle acque per evitare l'erosione dei terreni, imporre la costruzione di cisterne per uso sanitario nelle nuove costruzioni, incentivare la costruzione di cisterne per il riutilizzo dell'acqua piovana per le abitazioni già esistenti, tutelare il patrimonio boschivo e incentivare pratiche agricole che permettano un uso limitato delle acque come l'irrigazione a goccia. L'elenco delle cose che si possono “fare” lascia ancora spazio all'immaginazione come lascia spazio allo sviluppo delle tecnologie e quindi Fare Verde non accetta e non accetterà mai che ogni estate vengano emessi comunicati di razionamento per l'acqua come se fossero il frutto di fatalità o di eventi ai quali non si può sfuggire quando si può fare molto per evitare lo stato di emergenza estivo che si protrae da prima che sia stata istituita la Republica Italiana. Per i motivi sopra esposti questa Associazione si sente in dovere di segnalare le perdite di superficie dall'obsoleto acquedotto Municipale di Monte San Giovanni Campano e non ci potrà nulla e nessuno per azzittirla.


 Il giorno 15 Settembre Fare Verde Monte San Giovanni Campano ha rilevato una grossa perdita in località Pezzocchia (fraz di Anitrella) già attiva da molte ore che rappresenta un momento di spreco del nostro oro blu. Fatto in accadimento che è in netta antitesi con il razionamento idrico ancora in attuazione e che mette in palese contrasto due fatti opposti e ambedue reali quali sono il RAZIONAMENTO ESTIVO dell'acqua potabile alla popolazione ancora in corso (turnazione per l'azienda di distribuzione idrica) e lo SPRECO di acqua potabile che si perde nei fossi che proprio nel periodo di razionamento e nel momento in cui diventa cospicuo trasforma l'utilizzo sostenibile in un momento di apprensione per la Comunità.





sabato 12 settembre 2015

AVVISO AI CITTADINI, AI BRACCONIERI E AI CACCIATORI: OSSERVATE E FATE OSSERVARE IL VADEMECUM DI FARE VERDE PER EVITARE GLI INCIDENTI DI CACCIA.

- AVVISO AI CITTADINI, AI BRACCONIERI E AI CACCIATORI -


Il Vademecum di Fare Verde per evitare gli incidenti di caccia:

1) E' vietata la caccia , per un periodo non inferiore a 10 anni, sulle superfici boschive percorse da incendi; per non incorrere in sanzioni le informazioni relative a tali aree sono reperibili presso il catasto incendi comunale e tanto per ricordarlo: Ci sono persone che sfruttano i luoghi percorsi dagli incendi negli anni passati per spostare il percorso delle loro passaeggiate rese sicure dal divieto di caccia.
2) controllare meticolosamente lo stato delle armi, del munizionamento e dell'equipaggiamento personale e rispettare sempre le disposizioni sull'uso e/o sul trasporto dei mezzi di caccia; Le armi non si trasportano pronte all'uso o in modo tale che possano essere rese facilmente pronte all'uso tanto per non incorrere nel porto d'armi abusivo. Non si entra nei locali pubblici o aperti al pubblico e nelle aree di verde attrezzate con le armi a vista. Nelle aree di verde attrezzato non si spara perchè oltre ad essere proibito e pericoloso ci siamo scocciati di raccogliere cartucce.
3) verificare la regolarità dei documenti necessari per l'esercizio venatorio (porto d'armi, licenza di caccia, assicurazione, tesserino venatorio regionale, etc);
4) provvedere al pagamento delle tasse governative e regionali nonché a tutti gli adempimenti richiesti dagli ambiti territoriali di caccia.
5) accertarsi correttamente di quali siano i confini di eventuali Parchi, o altre aree protette, all'interno dei quali è assolutamente vietata la caccia, e se siano presenti ulteriori zone di protezione "a cuscinetto" sul perimetro; in quelle aree c'è gente che ha tutto il diritto di camminare senza dover avere nessun timore.
6) documentarsi correttamente su quali siano i limiti dei propri ambiti territoriali di caccia e prestare la massima attenzione alle aree denominate Zone a Protezione Speciale (ZPS) e aree SIC, all'interno delle quali l'attività venatoria è disciplinata in modo particolare, così come specificato nel calendario venatorio provinciale, e alle zone umide, dove si ha l'obbligo di utilizzare munizioni con pallini di acciaio;
7) conoscere bene le disposizioni del calendario venatorio provinciale ed eventualmente dei regolamenti relativi alla raccolta di funghi o di altri prodotti delle zone boscate; perchè anche altre persone hanno il diritto di uscire per proprie passioni e non debbono correre il rischio di essere scambiate per selvaggina.
8) essere sempre certi delle specie selvatiche per le quali è consentito il prelievo venatorio; la selvaggina che non si riconosca, o che non si veda distintamente, non deve essere abbattuta;
9) rispettare rigorosamente le distanze di sicurezza previste dalla legge per edifici, qualunque via di comunicazione, mezzi agricoli al lavoro e aree di verde attrezzate anche in caso di un minimo dubbio evitare ogni esplosione potenzialmente pericolosa; E' già accaduto che ignare persone siano rimaste ferite mortalmente per disattenzione e spavalderia.
10) rispettare sempre l'ambiente circostante ed evitare di abbandonare rifiuti di ogni genere, ma soprattutto i bossoli delle cartucce che sono di plastica.
11) Ricordarsi di detenere, trasportare e gestire i cani in maniera rispettosa delle norme e delle loro esigenze comportamentali;
12) Si raccomanda il massimo rispetto delle colture agricole in atto.
13) NON si caccia quando sono in corso nevicate, e per tutto il periodo che la neve resta sul terreno: c'è gente che si fida della correttezza nel rispetto delle norme ed esce per passeggiate con i bambini e non deve correre il rischio di essere impallinata.
14) I Cittadini sono invitati a chiamare le Forze dell'Ordine con urgenza quando la caccia è praticata senza il rispetto delle distanze dalle case, dalla strada, dalle attività produttive, dalle aree verdi e dai mezzi agricoli in operatività. Si ricordano infine le distanze obbligatorie per legge: Distanze dalle case. La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri.
Distanze da strade e ferrovie. La caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle comunali non asfaltate) e dalle ferrovie. E' vietato sparare in direzione di esse da distanza inferiore a 150 metri.
Distanze da mezzi agricoli. La caccia è vietata a una distanza inferiore di 100 metri da macchine agricole in funzione.
Distanze da animali domestici. La caccia nei fondi con presenza di bestiame è consentita solo ad una distanza superiore a metri 100 dalla mandria, dal gregge o dal branco. Questo non c'è scritto sulla legge: In presenza di bambini per favore riponete le armi e nascondete gli eventuali animali abbattuti perchè è di cattivo insegnamento mostrare mezzi offensivi e ostentare la morte.


venerdì 11 settembre 2015

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Incidenti di caccia, da Fare Verde allerta preventiva alla Polizia Locale

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Incidenti di caccia, da Fare Verde allerta preventiva alla Polizia Locale

Prevenzione agli incidenti di caccia - Stagione Venatoria 2015/2016



Al Comandante della Polizia Locale
di Monte San Giovanni Campano

e p. c. Al Comandante della Polizia Provinciale
SEDE
 e p. c. Al Comando del Corpo Forestale dello Stato
Veroli


Oggetto: Prevenzione incidenti di caccia stagione venatoria 2015/2016

Gentilissimo Comandante,
con la presente Fare Verde Monte San Giovanni Campano le chiede di emanare ordinanza in difesa dei cittadini del nostro territorio con l'obiettivo di prevenire gli incidenti di caccia per la stagione venatoria 2015/2016.
La scrivente Associazione Ambientalista trova utile ricordare che solo nei giorni di prapertura della caccia nelle Regioni che hanno aderito ci sono stati ben 5 (cinque) decessi che corrispondono al 22,7% dei decessi avvenuti nella stagione venatoria 2014/2015 che ammontavano quindi a 22.
Fare Verde le chiede quindi di emanare ordinanza nei confronti dei Sigg cacciatori ricordando loro il divieto il rispetto delle distanze dalle strade, dalle abitazioni e dalle attività commerciali presenti sul territorio di Monte San Giovanni Campano e sulle aree di confine con gli altri Comuni. La richiesta si fa più specifica  a riguardo dell'obbligo di tenere le armi chiuse in apposita custodia lungo le strade, nei bar di prima mattina o dentro le autovetture perchè potrebbe risultare provocatoria  l'intimidazione nei confronti di chi non vede in modo benevolo la barbara pratica della caccia che produce sofferenze agli animali che restano feriti e che non vengono mai più ritrovati e che muoiono tra atroci sofferenze in seguito all'intoissicazione da piombo (Saturnismo).
Nella speranza molto fatua che non ci saranno incidenti di caccia mortali  tra cacciatori si resta dell'opinione che opera di prevenzione vada fatta al fine di evitare incidenti a persone ignare e agli animali di affezione visto che nello scorso anno c'è stato forte risentimento, specialmente in località Pertiche, per i pallini che colpivano le civili abitazioni e in altre località dove la gente che andava per i campi sentiva ricadere i proietti.
Si resta in attesa di una sua qualsiasi risposta.

Foto della LIPU