domenica 20 settembre 2015

sabato 19 settembre 2015

Una nuova batosta per la produzione di olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano.

Produzione olearia – Fare Verde  raccoglie le doglianze dei produttori dell'olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano -
Il 2015 sarà il secondo anno di carestia per la produzione dell'olio di oliva sul territorio di Monte San Giovanni Campano. La nostra Associazione non può fare altro che anticipare quanto si realizzerà tra un paio di mesi e precisamente quando i coltivatori torneranno dai frantoi con pochissimo olio di oliva dopo aver dedicato tempo e lavoro all'agricoltura sottraendolo alle proprie famiglie.
Ma cosa è accaduto alle nostre olive e cosa è in accadimento? Dopo la debacle dello scorso anno dovuto all'invasione della mosca olearia sono  entrati in azione l'occhio di pavone e  la tignola nel rispetto della legge di Murphy che enuncia: quando le cose vanno male sicuramente andranno peggio. Nel mese di Febbraio 2015 c'è stato  il primo attacco alle coltivazioni da parte Spilocaea oleaginea , un fungo fitopatogeno deuteromicete, agente eziologico dell' Occhio di pavone o Vaiuolo o cicloconio dell'olivo. Il fungo ha attaccato le foglie e tutte le parti verdi dell'ulivo creando danni che spesso sono sottovalutati ma che si ripercuotono sulla produzione di olio. Danno che si è aggravato visto che in pochi hanno fatto il trattamento alle piante con il Solfato Rameico CuSO4·5H2O volgarmente  chiamato solfato di rame anche se il nome esatto è Sofato Rameico Pentaidrato di colore blu brillante che differisce dal Solfato Rameico (Solfato di Rame) anidro che è di colore verdino pallido o bianco/grigiastro come le piante non sono state trattate con la poltiglia Bordolese (solfato di rame pentaidrato e calce). Resta inteso che Fare Verde non essendo padrona della materia si è rivolta ad esperti del settore e primo fra tutti ha contattato il Sig Albino Patrizi Presidente della Cooperativa Ciera di Colli quale unica attività produttiva olearia organizzata sul territorio.
Dopo il primo attacco di Febbraio è arrivato il secondo attacco da parte della Tignola dell'Ulivo che è indicata come Prays oleae , un lepidottero appartenente alla famiglia Praydidae.
Durante il suo complesso ciclo biologico che prevede diversi tipi di larve questo lepidottero (piccola farfalla) ha colpito le piante nel mese di Maggio (che nella tradizione contadina corrisponde al mese in cui vanno in amore gli asini). Le larve della generazione carpofaga si sono insediate all'interno delle olive in accrescimento. La penetrazione è avvenuta precocemente, subito dopo l'allegagione: poiché le uova sono deposte sul calice del fiore, la penetrazione è avvenuta presso il peduncolo della giovane oliva penentrando direttamente dalla faccia ventrale dell'uovo. All'inizio lo sviluppo della larva  è piuttosto lento e la larvetta si posiziona fra l'endocarpo e il seme. Nel mese di agosto ha avuto luogo la lignificazione dell'endocarpo e la larva è rimasta confinata all'interno del nocciolo, erodendolo completamente . La larva matura fuoriesce dall'oliva prima di impuparsi, ma l'unica via di uscita lasciata dall'endocarpo legnoso è rappresentata dal polo peduncolare, attraverso il quale passano i vasi; la larva scava perciò una mina di uscita, producendo un foro di circa 2 mm di diametro proprio in corrispondenza del peduncolo dell'oliva, causandone in genere la caduta precoce delle olive proprio alla fine del  mese di settembre.

Generazione carpofaga della larva di "Tignola"

Il Sig Albino Patrizi della Ciera dei Colli ha precisato alla nostra Associazione  che le coltivazione di ulivo dovevano essere trattate con prodotti specifici per evitare il parassita consigliandone due sicuramente efficaci  come l'Asset a base di Piretro naturale al 4% o  il Lumix altro prodotto commerciale sempre a base di Piretro naturale che prevedono 2 giorni di tempo di sospensione  praticamente  insignificanti per le olive nel mese di Maggio.
Fare Verde dopo aver appreso che la produzione del 2015 avrà un abbattimento di circa il 50% rispetto a quelle di tre anni fa (buona annata) vuole esprimere la sua vicinanza alle famiglie che verranno nuovamente colpite nelle economie domestiche e si rivolgerà all'Assessore alle Attività Produttive perché è intollerabile che l'unica produzione del territorio non venga tutelata con attenzione.


Si consiglia quindi agli agricoltori per il prossimo anno di seguire con attenzione quanto suggerito dal Presidente Albino Patrizi come si consiglia all'Assessore di sospendere la “Sagra” chiamata “Fiera dell'olio” utilizzando i fondi per una campagna di informazione capillare sul territorio per la prevenzione alle parassitosi dell'ulivo magari affidando il compito a professionisti del settore.
I suggerimenti che Fare Verde si è sentita di dare agli agricoltori e all'Assessore  rappresentano il più vivo rammarico su quanto si sarebbe dovuto fare e non è stato fatto per mancanza di prevenzione e informazione. Per l'Assessore all'Ambiente non ci sono parole.

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Ancora rifiuti ingombranti accatastati in strada

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO – Ancora rifiuti ingombranti accatastati in strada

Rifiuti abbandonati all'uscita della Poldo/Laoria

L'inciviltà non ha limiti e il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti si ripete costantemente nonostante che ci sia il numero verde 800440797  da chiamare per il ritiro gratuito degli ingombranti. Inciviltà che si perfeziona poi ad opera di improvvisati operatori edili fai da te che una volta demoliti i manufatti pensano bene di smaltire con modalità sibillina  i rifiuti speciali di risulta.
In data 18.9.2015 - Località Laoria -sono stati rinvenuti  ancora una volta  ingombranti e rifiuti speciali edili all'imbocco del cantiere per la costruzione della strada di collegamento Poldo/Laoria.


Fare Verde come al solito ha inviato segnalazione dell'abbandono dei rifiuti e richiesta di bonifica del sito  agli Uffici Tecnici Manutentivo e Ambiente segnalando l'ennesima azione di inciviltà.
Di una cosa è certa Fare Verde, con tanta gente che si impegna a pulire il mondo non si trova mai una sola persona che è capace di sollevare il telefono per comunicare agli uffici comunali quanto accade di sconcio sul territorio. Un consiglio: Cambiate operatore telefonico.


martedì 15 settembre 2015

USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE – Segnalazione di ingente perdita il località Pezzocchia (fraz. Anitrella) a Monte San Giovanni Campano.


USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE – Segnalazione di ingente perdita il località Pezzocchia (fraz. Anitrella) a Monte San Giovanni Campano.

Il termine Sostenibile trae la sua origine dall'ecologia, dove indica la capacità di un ecosistema di mantenere processi ecologici, fini, biodiversità e produttività nel futuro. Perché un processo sia sostenibile esso deve utilizzare le risorse naturali ad un ritmo tale che esse possano essere rigenerate naturalmente. Quando le risorse Naturali come ad esempio l'acqua scarseggiano per diretta ammissione di chi la distribuisce per cause climatiche come la siccità e per cause “umane” come l'obsolescenza degli acquedotti locali che perdono non c'è più la sostenibilità perché se l'acqua fosse inviata in ogni momento della giornata non ce ne sarebbe abbastanza per tutti ed è chiaro che la Natura non è in grado di produrla ai ritmi richiesti. In questo caso la parola giusta per definire il servizio di distribuzione idrica è precisa e si chiama “razionamento”.
Il “razionamento” è un provvedimento, a cui si ricorre in caso di emergenza, volto a limitare il consumo di beni di prima necessità, che vengono distribuiti a ciascuno in quantità determinata come è in accadimento per la distribuzione idrica.
Tornando all'uso sostenibile della risorsa idrica si fa notare che nel caso della distribuzione idrica il processo è sostenibile quando la risorsa acqua (risorsa Naturale) viene “utilizzata” ad un ritmo tale che essa si possa rigenerare naturalmente.
Di fatto lo stato di emergenza (razionamento) per l'utilizzo della risorsa idrica è inequivocabile e poco o nulla è stato fatto per rendere il processo pienamente sostenibile come investire in acquedotti nuovi eliminando le perdite copiose, costruire nuovi bacini di ritenzione idrica di acqua potabile, cercare l'acqua Comune per Comune in profondità (oltre 250 metri), bonificare le falde inquinate della Valle del Sacco con il ferro zerovalente direttamente nelle falde e in appositi bacini(metodo attuato negli USA e in Canada) per destinarla all'uso industriale mediante la costituzione di apposito consorzio, rendere funzionanti al 100% i depuratori delle acque reflue in modo da restituire alla Natura acque pulite (Infrazione UE), adottare metodi di messa in posa che non prevedono la coesistenza di acquedotti e fogne, rendere potabili le sorgenti di superficie creando per esse ampie aree di rispetto assoluto, dare la possibilità ai privati di fare lo scambio sul posto di acqua potabile , realizzare sufficienti opere pubbliche per l'uso delle acque destinate alle aree industriali (riutilizzo di parte delle acque pluviali), rallentare la velocità delle acque per evitare l'erosione dei terreni, imporre la costruzione di cisterne per uso sanitario nelle nuove costruzioni, incentivare la costruzione di cisterne per il riutilizzo dell'acqua piovana per le abitazioni già esistenti, tutelare il patrimonio boschivo e incentivare pratiche agricole che permettano un uso limitato delle acque come l'irrigazione a goccia. L'elenco delle cose che si possono “fare” lascia ancora spazio all'immaginazione come lascia spazio allo sviluppo delle tecnologie e quindi Fare Verde non accetta e non accetterà mai che ogni estate vengano emessi comunicati di razionamento per l'acqua come se fossero il frutto di fatalità o di eventi ai quali non si può sfuggire quando si può fare molto per evitare lo stato di emergenza estivo che si protrae da prima che sia stata istituita la Republica Italiana. Per i motivi sopra esposti questa Associazione si sente in dovere di segnalare le perdite di superficie dall'obsoleto acquedotto Municipale di Monte San Giovanni Campano e non ci potrà nulla e nessuno per azzittirla.


 Il giorno 15 Settembre Fare Verde Monte San Giovanni Campano ha rilevato una grossa perdita in località Pezzocchia (fraz di Anitrella) già attiva da molte ore che rappresenta un momento di spreco del nostro oro blu. Fatto in accadimento che è in netta antitesi con il razionamento idrico ancora in attuazione e che mette in palese contrasto due fatti opposti e ambedue reali quali sono il RAZIONAMENTO ESTIVO dell'acqua potabile alla popolazione ancora in corso (turnazione per l'azienda di distribuzione idrica) e lo SPRECO di acqua potabile che si perde nei fossi che proprio nel periodo di razionamento e nel momento in cui diventa cospicuo trasforma l'utilizzo sostenibile in un momento di apprensione per la Comunità.





sabato 12 settembre 2015

AVVISO AI CITTADINI, AI BRACCONIERI E AI CACCIATORI: OSSERVATE E FATE OSSERVARE IL VADEMECUM DI FARE VERDE PER EVITARE GLI INCIDENTI DI CACCIA.

- AVVISO AI CITTADINI, AI BRACCONIERI E AI CACCIATORI -


Il Vademecum di Fare Verde per evitare gli incidenti di caccia:

1) E' vietata la caccia , per un periodo non inferiore a 10 anni, sulle superfici boschive percorse da incendi; per non incorrere in sanzioni le informazioni relative a tali aree sono reperibili presso il catasto incendi comunale e tanto per ricordarlo: Ci sono persone che sfruttano i luoghi percorsi dagli incendi negli anni passati per spostare il percorso delle loro passaeggiate rese sicure dal divieto di caccia.
2) controllare meticolosamente lo stato delle armi, del munizionamento e dell'equipaggiamento personale e rispettare sempre le disposizioni sull'uso e/o sul trasporto dei mezzi di caccia; Le armi non si trasportano pronte all'uso o in modo tale che possano essere rese facilmente pronte all'uso tanto per non incorrere nel porto d'armi abusivo. Non si entra nei locali pubblici o aperti al pubblico e nelle aree di verde attrezzate con le armi a vista. Nelle aree di verde attrezzato non si spara perchè oltre ad essere proibito e pericoloso ci siamo scocciati di raccogliere cartucce.
3) verificare la regolarità dei documenti necessari per l'esercizio venatorio (porto d'armi, licenza di caccia, assicurazione, tesserino venatorio regionale, etc);
4) provvedere al pagamento delle tasse governative e regionali nonché a tutti gli adempimenti richiesti dagli ambiti territoriali di caccia.
5) accertarsi correttamente di quali siano i confini di eventuali Parchi, o altre aree protette, all'interno dei quali è assolutamente vietata la caccia, e se siano presenti ulteriori zone di protezione "a cuscinetto" sul perimetro; in quelle aree c'è gente che ha tutto il diritto di camminare senza dover avere nessun timore.
6) documentarsi correttamente su quali siano i limiti dei propri ambiti territoriali di caccia e prestare la massima attenzione alle aree denominate Zone a Protezione Speciale (ZPS) e aree SIC, all'interno delle quali l'attività venatoria è disciplinata in modo particolare, così come specificato nel calendario venatorio provinciale, e alle zone umide, dove si ha l'obbligo di utilizzare munizioni con pallini di acciaio;
7) conoscere bene le disposizioni del calendario venatorio provinciale ed eventualmente dei regolamenti relativi alla raccolta di funghi o di altri prodotti delle zone boscate; perchè anche altre persone hanno il diritto di uscire per proprie passioni e non debbono correre il rischio di essere scambiate per selvaggina.
8) essere sempre certi delle specie selvatiche per le quali è consentito il prelievo venatorio; la selvaggina che non si riconosca, o che non si veda distintamente, non deve essere abbattuta;
9) rispettare rigorosamente le distanze di sicurezza previste dalla legge per edifici, qualunque via di comunicazione, mezzi agricoli al lavoro e aree di verde attrezzate anche in caso di un minimo dubbio evitare ogni esplosione potenzialmente pericolosa; E' già accaduto che ignare persone siano rimaste ferite mortalmente per disattenzione e spavalderia.
10) rispettare sempre l'ambiente circostante ed evitare di abbandonare rifiuti di ogni genere, ma soprattutto i bossoli delle cartucce che sono di plastica.
11) Ricordarsi di detenere, trasportare e gestire i cani in maniera rispettosa delle norme e delle loro esigenze comportamentali;
12) Si raccomanda il massimo rispetto delle colture agricole in atto.
13) NON si caccia quando sono in corso nevicate, e per tutto il periodo che la neve resta sul terreno: c'è gente che si fida della correttezza nel rispetto delle norme ed esce per passeggiate con i bambini e non deve correre il rischio di essere impallinata.
14) I Cittadini sono invitati a chiamare le Forze dell'Ordine con urgenza quando la caccia è praticata senza il rispetto delle distanze dalle case, dalla strada, dalle attività produttive, dalle aree verdi e dai mezzi agricoli in operatività. Si ricordano infine le distanze obbligatorie per legge: Distanze dalle case. La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri.
Distanze da strade e ferrovie. La caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle comunali non asfaltate) e dalle ferrovie. E' vietato sparare in direzione di esse da distanza inferiore a 150 metri.
Distanze da mezzi agricoli. La caccia è vietata a una distanza inferiore di 100 metri da macchine agricole in funzione.
Distanze da animali domestici. La caccia nei fondi con presenza di bestiame è consentita solo ad una distanza superiore a metri 100 dalla mandria, dal gregge o dal branco. Questo non c'è scritto sulla legge: In presenza di bambini per favore riponete le armi e nascondete gli eventuali animali abbattuti perchè è di cattivo insegnamento mostrare mezzi offensivi e ostentare la morte.