Si inizia con una foto del mercato di ieri nel Capoluogo di Monte San
Giovanni Campano e siccome nessuno vuole ascoltare la voce del buonsenso
si vuole ricordare al Comune che la raccolta differenziata è sbagliata
perchè procura quanto è rappresentato nella foto ma nonostante tutto e il protocollo di tali criticità si continua a suggerire le
SOLUZIONI.
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Rifiuti indifferenziati del mercato nel Capoluogo 14.11.2015 |
Fare Verde con il
presente costrutto sulla raccolta differenziata a Monte San Giovanni
Campano vuole esprimere il suo punto di vista nel modo più semplice
possibile indicando la criticità e le SOLUZIONI in quanto da un momento
all'altro le problematiche inerenti potrebbero investire la Comunità.
La direttiva 2008/98/Ce che all’art. 11 dispone che fatto salvo
l’articolo 10, paragrafo 2, entro il 2015 la raccolta differenziata sarà
istituita almeno per i seguenti rifiuti: carta, metalli, plastica e
vetro.
Tale norma è stata trasposta nel nostro ordinamento dal
decreto legislativo n. 205/2010– riscrivendo l’art. 181, del d.lgs n.
152/06 -, che stabilisce: le autorità competenti realizzano, altresì,
entro il 2015 la raccolta differenziata almeno per la carta, metalli,
plastica e vetro, e ove possibile, per il legno. Tre sono le novità più
importanti:1) Occorre raccogliere separatamente specifici flussi di
materiali presenti nei rifiuti; 2) Non si fa riferimento solo ai rifiuti
urbani; 3)Vengono imposte specifiche modalità di raccolta.
- La
direttiva, infatti, è molto chiara in proposito: non fa riferimento ai
prodotti di origine di tali rifiuti, ma solo alla classificazione
merceologica del rifiuto.
- Si fa osservare come rispetto alla
raccolta differenziata di rifiuti di carta, metalli, plastica e vetro né
nella direttiva, né nel decreto legislativo si faccia riferimento ai
rifiuti domestici o assimilati. Sicché il precetto è da intendersi anche
ai rifiuti speciali.
Inoltre, il legislatore italiano nel
raccomandare l’avvio della raccolta differenziata di tali frazioni non
individua enti particolari bensì si rivolge alle amministrazioni
competenti. La genericità nell’individuazione della competenze fa si che
essa si debba estendere, dunque, anche ad amministrazioni che non
disciplinano solo la gestione dei rifiuti urbani. Di fatto la norma
deve essere applicata anche in riferimento alle competenze
autorizzatorie in capo ai singoli enti. In altri termini, in sede di
rilascio di permessi ad esercitare attività imprenditoriali le autorità
competenti dovrebbero essere tenute a prescrivere che il soggetto
autorizzato provveda a raccogliere separatamente i rifiuti di carta,
metallo, plastica, vetro e, ove, possibile di legno.
- Ovviamente la raccolta di tali flussi deve essere garantita dai Comuni e/o da aziende private specializzate.
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La direttiva comunitaria e il legislatore Italiano con l'applicazione
del decreto legislativo n. 205/2010– riscrivendo l’art. 181, del
d.lgs n. 152/06 definiscono la raccolta differenziata come quella
raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo e
alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento
specifico.
- Di fatto la Direttiva Comunitaria e la legge che la
recepiscono hanno modificato la precedente formula secondo cui per
raccolta differenziata si intendeva la raccolta idonea, secondo criteri
di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i
rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della
raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del
trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente
dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra
indicati siano effettivamente destinati al recupero.
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E’ quindi
evidente che l’esplicito riferimento al singolo flusso di rifiuti e la
stretta funzionalità al trattamento specifico del medesimo flusso
operato dalla nuova definizione, a stretto tenore,esclude che si possa
far rientrate nella raccolta differenziata anche quella definita
multimateriale come si fa attualmete a Monte San Giovanni Campano per
plastica e alluminio , come non si fa per i rifiuti speciali e come è
tollerata per i rifiuti indifferenziati nei mercati, fiere, sagre, feste
religiose e civili
-LE CONCLUSIONI DI FARE VERDE-
Con la
finalità unica di tutelare l'Ambiente e di promuovere il mercato delle
materie prime seconde e quindi per non incorrere nelle maglie delle
recenti iniziative assunte dalla Magistratura Contabile sul tema della
non corretta raccolta differenziata a seguito di esposti nel caso non
sia specifico il conferimento di rifiuti di carta, metallo, plastica e
vetro in maniera differenziata e con raccolte monomateriali.
Con lo
scopo di evitare l'impugnazione di quelle autorizzazioni all’esercizio
di attività di impresa che non prescrivano anche l’effettuazione della
raccolta differenziata, come ad esempio nei mercati e nel settore edile,
e il conseguente rischio dell’apertura di eventuali procedimenti di
infrazione da parte dell’UE per violazione della direttiva comunitaria.
FARE VERDE PROPONE E CONSIGLIA CALDAMENTE:
Di riorganizzare il servizio di raccolta differenziata monomateriale e
rivedere la tassa/tariffa. Di emanare il regolamento per la raccolta differenziata che indirizzi gli
uffici competenti al rilascio di autorizzazioni all’esercizio di
attività di impresa su come definire le prescrizioni circa la raccolta
differenziata dei rifiuti derivanti dall’attività di impresa compresi i
rifiuti speciali.
DI FATTO ACCANTONARE RIFIUTI INDIFFERENZIATI
PRODOTTI DA UNA O PIU' IMPRESE NON E' PREVISTO DALLA LEGGE E QUESTO VALE
PER TUTTI senza che possano essere escluse le associazioni, i comitati
per i festeggiamenti di feste sacre e profane, vale per gli
organizzatori di eventi, di sagre e per le IMPRESE CHE SIANO DI FIDUCIA
OPPURE NO. Per ultimo!
Non ci è morta la maestra alle elementari.