MSGC: Chi ha pensato che la battaglia di Fare Verde in difesa del
consumo del suolo fosse finita ha sbagliato di grosso. E' già in corso
un attacco, che non ha precedenti nella
storia di Monte San Giovanni Campano, nei confronti di un abuso
edilizio costruito lungo il torrente Amaseno in area protetta dai
vincoli della Regione Lazio.
Fare Verde senza mezzi termini ha
denunciato la distruzione dell'habitat di specie protette iscritte nella
RED LIST IUCN. Per chi non lo capisce o fa finta di non capirlo:
L'areale del torrente Amaseno lungo il tratto che va da Ripiano a Ponte
Papetti dove erano presenti alcune specie protette, negli anni, ha
subito una esagerata pressione antropica che ha procurato la
distruzione dell'habitat proprio di quelle specie protette dalla legge.
La costruzione di case abusive vecchie e nuove, le recinzioni, il
deposito di materiali edili , la costruzione scellerata del depuratore a
Colle Pupazzo troppo vicino al torrente, la cementificazione selvaggia,
gli scarichi fognari abusivi e quanto altro lo scibile umano è stato
capace di fare richiedevano una ferma azione per l'arresto di tanta
scelleratezza. Tutto ciò è stato realizzato dal così fan tutti, dal
connubio tra pseudo politica e porta voti e comunque sempre tra
delinquenti che hanno trasgredito il Codice Penale credendo di restare
impuniti. Ci voleva un esempio per tutti per fermare il fenomeno
illegale delle costruzioni abusive in quel punto preciso del territorio e
soprattutto ci voleva un esempio per far capire che il delirio di
onnipotenza è sbagliato e che tutti hanno l'obbligo di rispettare le
leggi dello Stato. Da tutto questo è scaturito il nostro diritto di
autodifesa che si è perfezionato con una denuncia circostanziata prima
ed ora con l'esigere l'acquisizione al patrimonio del Comune in attesa
della demolizione dell'abuso edilizio riscontrato dalle Forze
dell'Ordine su specifica azione di intelligence di Fare Verde. Se quello
che è stato fatto fin ora, dalla nostra associazione, non basterà a
fermare il pensiero delle menti avvezze al disegno criminoso ci
metteremo alla mano e richiederemo controlli e verifiche casa per casa.
Si sappia, infine, che per noi vale più una rana che una villa abusiva
da 1.000.000,oo di euro e quindi ognuno ci pensi bene.
A Fare Verde non piace e non ammette quella solidarietà che, dettata da
interessi pratici o di consorteria (oppure imposta da timore di
rappresaglie), consiste nell’astenersi volutamente da accuse, denunce,
testimonianze, o anche da qualsiasi giudizio nei confronti di una
determinata persona o situazione.
Un giorno le generazioni future non potranno dire:
tutti sapevano, ma nessuno osò infrangere il muro dell’omertà.
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