giovedì 29 luglio 2021

MSGC - Gravi criticità Ambientali, degrado, inciviltà e società civile "distratta".

MSGC – Legambiente Circolo Lamasena e Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano si sono dispiegate sul territorio Monticiano per denunciare le criticità Ambientali ivi presenti . All’inciviltà di pochi che hanno abbandonato rifiuti lungo la scarpata della strada comunale che da Poldo conduce a Laoria corrisponde anche la “distrazione”  della società civile che non si contrappone in modo netto a tale degrado, denunciando gli incivili o cercando di promuovere azioni di bonifica di quella che, ai sensi di legge,  può essere considerata una vera e propria discarica.  
Purtroppo, sono  state scarsamente recepite le azioni di sensibilizzazione,  condotte a più riprese dalle associazioni di protezione ambientale,  sulla bellezza dei luoghi che vengono deturpati dai rifiuti e che meriterebbero  ben altra attenzione e cura.
I volontari di Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano e del Circolo Legambiente Lamasena  si sono poi portati nelle vicinanze di Fontana Canale dove è stato rinvenuto eternit abilmente occultato. Una storia infinita quella dell’eternit e de furbetti  che sistematicamente lo abbandonano negli spazi pubblici in modo da far pagare all'intera Comunità ogni spesa per lo smaltimento.
La ricognizione è continuata con una visita alle compostiere abbandonate presso il parcheggio della Piscina Comunale. Oramai quella struttura pur presentando un vistoso cartello per lavori di manutenzione presenta la recinzione divelta e la presenza di rifiuti di varia natura, compresi alcuni pneumatici. Sullo sfondo come una “barricata” sono presenti le compostiere acquistate con un finanziamento della Provincia di Frosinone che lì giacciono quando avrebbero potuto avere un ruolo importantissimo sulla riduzione dei rifiuti.

Le Associazioni alleate nella difesa del territorio chiedono al Comune di promuovere una stretta cooperazione tra l'ente, i cittadini virtuosi e le associazioni  di protezione ambientale per contrastare l'odioso illecito di abbandono di rifiuti da parte di ignoti. Le associazioni scriventi chiedono, in primis, all'amministrazione comunale di installare fototrappole nei luoghi più critici che sono oggetto di sversamenti illeciti. Quest'ultima misura, che è in fase attuativa nel vicino comune di Boville Ernica, è di per sé già dissuasiva ed ha il vantaggio di avere dei costi realizzativi  piuttosto contenuti rispetto alla complessità che sottende alla messa in esercizio della video-sorveglianza.
Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano
Legambiente Circolo Lamasena
 
Una parte dei rifiuti lungo la scarpata della strada Poldo/Laoria già segnalati dal 2019





Eternit occultato in area vicina a Fontana Canale

Recinzione divelta e rifiuti abbandonati presso la Piscina Comunale.

La "BARRICATA" fatta di compostiere abbandonate presso il parcheggio della Piscina Comunale



mercoledì 21 luglio 2021

Consumo del suolo in Ciociaria – Fare Verde provincia di Frosinone chiede controlli incrociati e demolizioni –

Fare Verde provincia di Frosinone non può continuare ad assistere all’avanzamento del consumo del suolo, in provincia di Frosinone, che di anno in anno toglie terreno all’agricoltura e alla Natura come se fosse un sacrificio dovuto per ottenere quel farlocco e mai pianificato “pseudo sviluppo economico e sociale” e solo perché c’è chi non pensa allo sviluppo sostenibile della nostra provincia e alle generazioni future.
L’ISPRA del Governo Italiano ha attribuito un consumo del suolo, in Ciociaria, per l’anno 2020 pari a 22218 ettari che corrispondo all’enorme cifra di circa 465 metri quadrati per abitante. Cosa ben più strana è che durante la gravissima crisi economica (almeno ci è stata dipinta come tale ) dovuta al lockdown del 2020 per la pandemia da Covid 19 si è registrato un aumento di 32 ettari del consumo del suolo rispetto al 2019 che ha interessato quasi interamente (95%) i terreni destinati all’agricoltura.
Ebbene se da una parte questa frenetica attività edilizia potrebbe rappresentare una situazione di benessere economico diffuso dall’altra preoccupa la nostra Associazione di protezione Ambientale che per convinzione, per ispirazione , per statuto e per i vari riconoscimenti del MITE e della Regione Lazio si batte per evitare che l’uso del suolo sia insostenibile e irrispettoso delle future generazioni che ora non hanno voce.
E’ necessario tutelare i giovanissimi , che ora non sono in età legale per avere voce, in modo che nel loro futuro possano poter decidere per l’uso del suolo senza ritrovarsi un territorio costellato da strutture inutili edificate in “eccedenza strana” per una popolazione provinciale che è in contrazione numerica.
Fare Verde nell’interesse collettivo che rappresenta ha chiesto  al Sig. Prefetto di Frosinone Dott. Ignazio Portelli  di voler disporre controlli incrociati tra i dati del consumo del suolo, il numero delle concessioni edilizie rilasciate dai vari Comuni e le entrate per gli oneri concessori ottenute dai Comuni della Provincia di Frosinone per i permessi di costruzione.
In particolar modo Fare Verde Provincia di Frosinone ha chiesto  al Sig. Prefetto di voler disporre  controlli incrociati per i territori che hanno evidenziato il maggior aumento per il consumo del suolo nel 2020 e precisamente per i Comuni di: Frosinone, Piedimonte San Germano, Isola Del Liri, Cassino, Broccostella, Ceccano, Boville Ernica, Aquino, Torrice, Ferentino, Castrocielo, Ceprano, Sora, Villa Santa Lucia, Coreno Ausonio, San Giorgio a Liri, Strangolagalli e l’immancabile Monte San Giovanni Campano.
Al Signor Prefetto di Frosinone è stato chiesto di voler disporre un maggiore controllo del territorio per la prevenzione e la repressione di ogni abuso edilizio ma anche di voler iniziare a demolire gli abusi edilizi costruiti nelle aree soggette ai vincoli imposti dalle leggi dello Stato e della Regione Lazio.
Solo demolendo gli abusi edilizi si riuscirà a scoraggiare il “così fan tutti” e a dare quell’impronta di civiltà e di rispetto per le leggi che solo lo Stato può garantire.

 


 

 

giovedì 15 luglio 2021

MSGC - Se la depurazione delle acque reflue urbane è in ordine si deve chiedere la cancellazione di Monte San Giovanni Campano dall'Infrazione Europea 2014/2059 .

Sono durate   circa  7 anni le  battaglie fatte in solitaria da Fare Verde per difendere il territorio dall'inquinamento ambientale causato dall'insufficiente numero dei depuratori per le acque reflue urbane , dal loro malfunzionamento , dalla loro obsolescenza e dagli inutili politicanti che  hanno fatto inserire  Monte San Giovanni Campano nell'Infrazione Europea 2014/2059.

Battaglie fatte di denunce che hanno coinvolto  l'Arpa Lazio, i Forestale e il Comune di Monte San Giovanni Campano  che insieme  ad  ACEA è stato sanzionato  in una sorta di inspiegabile buonismo  alla luce delle rivelazioni della stampa di questi giorni che confermano in pieno le denunce presentate da Fare Verde . 

Tutto questo marasma e ogni battaglia feroce  cadranno  tranquillamente  nel dimenticatoio della pace  se non si perderà di vista l'obiettivo finale inseguito  da Fare Verde:  L'adeguamento dell'Infrazione Europea 2014/2059 che all'art.4 già include l'insufficiente depurazione delle acque reflue urbane di Monte San Giovanni Campano. 

L'inquinamento Ambientale , la seria minaccia alla biodiversità e l'infrazione Europea sono i  veri motivi che hanno spinto la nostra Associazione di protezione Ambientale a ingaggiare battaglie lunghissime  (anche presso la Commissione Europea) contro il gestore del  servizio idrico integrato nel silenzio più assoluto degli inutili consiglieri comunali. 

Tutti e si sottolinea tutti  gli interessati a qualsiasi titolo     hanno preferito tacere e nascondere l'infrazione Europea ai Monticiani come se quella pendenza dell'Unione non esistesse o fosse un segreto da custodire gelosamente. 

Tradotto: I Monticiani non dovevano  sapere che stavano pagando per inquinare la propria terra.

Fatto è ed è inconfutabile  che i risultati ottenuti da Fare Verde  smentiscono clamorosamente le dicerie da bar messe in giro da prodici politicanti pro voto loro che per nascondere il loro essere inutili disegnavano le battaglie di Fare Verde come lo strumento di occulte e strane  forze politiche antagoniste.

Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano, in 7 anni, con denunce e battaglie feroci contro tutto e tutti ha ottenuto l'adeguamento del depuratore a Porrino; Il nuovo depuratore a Pantanelle nella frazione Chiaiamari ; Il nuovo grosso depuratore Fontana Magna in località Poldo;  i finanziamenti per il depuratore Santa Filomena a Colli  e importanti opere fognarie dove prima c'erano solo fossati a cielo aperto. 

Battaglie fatte in purezza  per la difesa dell'Ambiente ma anche per uscire dall'infrazione Europea comminata all'Italia che ci vede ancora oggi NON  depennati  tra i borghi più ZOZZONI d'EUROPA per l'insufficiente depurazione delle acque reflue urbane.

Se ci sono i presupposti... se la depurazione delle acque reflue urbane ora  è rispettosa delle leggi Nazionali e della Direttiva Europea  è arrivato il momento  per i politicanti pro voto loro di rendersi utili per  far cancellare Monte San Giovanni Campano dall'infrazione Europea 2014/2059.  Tuttavia... se essi vogliono continauare  ad essere inutili   lo possono benissimo dire così si inizerà a pensare  anche a questo. 


 

 

sabato 3 luglio 2021

MSGC - Terreno in area soggetta a vincoli restituito all'agricoltura.

 

Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano è lieta di annunciare che un vasto terreno lungo il torrente Amaseno in località Carbonaro di Monte San Giovanni Campano sottratto alla Natura e all'agricoltura tanti anni fa per realizzare abusi edilizi è stato restituito all'agricoltura. 
In buona sostanza dopo denunce, esposti , diffide e svariati interventi di numerose  Autorità   e soprattutto   dopo la demolizione dell'immobile abusivo il terreno è stato ripulito dalla breccia che lo ricopriva ed è stato ARATO. 
 La battaglia vinta da Fare Verde deve essere l'avviso per tutti: 
"Chi ha costruito abusivamente lungo il torrente Amaseno  si vada a costituire e chi può sani gli abusi edilizi sanabili. Ognuno per ciascuno si renderà conto che la battaglia di Fare Verde è appena iniziata e che per chiunque sarà usato lo stesso metro e la stessa misura senza distinzione di sesso, religione, colore della pelle o militanza politica".
Tradotto: Fare Verde dedicherà l'estate 2021   all'analisi satellitare delle immagini del  suolo comparate con le immagini scattate dallo stesso satellite negli anni precedenti replicando esattamente quello che è stato fatto per le piscine presenti sul territorio.
 NON SCAPPERA' NEPPURE UN CENTIMETRO QUADRATO DI EDIFICATO! 
Ognuno per ciascuno si metta in testa che il torrente Amaseno non è una proprietà privata di cui si può disporre a proprio piacimento. Siccome è arrivata l'ora  di farla finita una volta e per tutte con le costruzioni abusive e con gli scarichi abusivi verrà attuata una vigilanza certosina lungo tutto il torrente Amaseno con deferimento alle Forze dell'Ordine di ogni eco reato. 
Dopo anni di appelli e avvisi chi non rispetta  le regole e non le ha rispettate   riceverà un conto molto salato come lo hanno già ricevuto in tanti e neppure i politici  potranno evitare  che ciò accadrà.
A latere di ogni accadimento non merita neppure di essere citato l'ufficio  che dovrebbe tutelare il suolo a Monte San Giovanni Campano.
Una citazione particolare invece va   agli avvocati  volontari  di  Fare Verde  che  con abnegazione  seguono tutte le pratiche   presso uffici esterni al nostro territorio.
 

 


venerdì 18 giugno 2021

MSGC - Lezione Magistrale del presidente provinciale di Fare Verde sulla "Mobilità Sostenibile"

La mobilità sostenibile, nella definizione  approvata nel 2006 dal Consiglio Europeo, ha l’obiettivo di garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società, minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente. Il tema della mobilità sostenibile rappresenta  l’argomento più dibattuto nell’ambito delle politiche ambientali locali, nazionali e internazionali volte a ridurre l’impatto ambientale derivante dalla mobilità delle persone e delle merci. In Italia è il Ministero della Transizione energetica ad occuparsi della mobilità sostenibile con la gestione delle seguenti tematiche: 

Città sostenibile; smart city, mobilità sostenibile e mobility management;

Promozione della mobilità sostenibile e della riduzione dei consumi nel settore dei trasporti;

Redazione e supporto alla predisposizione di accordi con enti locali e soggetti privati in materia di mobilità sostenibile.

In linea con le raccomandazioni dell’Unione Europea , la Divisione II del MITE  promuove azioni per la riduzione degli impatti della mobilità nelle città, nelle quali coesistono criticità di congestionamento del traffico, emissioni in atmosfera inquinanti e climalteranti, incidentalità stradale. Tra gli interventi più efficaci si cita il potenziamento del trasporto pubblico locale con corsie riservate e vie preferenziali, sistemi di integrazione tariffaria, strumenti per l'infomobilità e l'adozione di specifici strumenti di pianificazione come  il Piano Urbano della Mobilità. 

Le misure da adottare:

Gli incentivi per l’acquisto di  autovetture , motoveicoli e biciclette ibride o solo elettriche.

Installazione di colonnine di ricarica elettrica e totem di informazione sul TPL (Trasporto Pubblico Locale).

Lo sviluppo della mobilità pedonale: favorire l'accessibilità e la fruizione universale degli spazi pubblici, con la redazione di pediplan, con interventi di eliminazione delle barriere architettoniche nei percorsi, con la realizzazione dei percorsi sicuri casa-scuola e  magari del pedibus con i nonni vigili.

Lo sviluppo della mobilità ciclabile: redazione di biciplan, la costruzione di piste ciclabili e l'implementazione di servizi di biciclette pubbliche condivise.

Le politiche di tariffazione e pedaggi: pedaggio urbano (accesso a pagamento in particolari zone urbane), park pricing (sosta a pagamento); park and ride (agevolazione nell'interscambio tra automobile e mezzo pubblico), crediti di mobilità.

La pianificazione della mobilità aziendale: redazione del Piano spostamenti casa-lavoro, implementazione di sistemi di telelavoro, introduzione della figura del responsabile della mobilità.

La gestione della domanda: moderazione del traffico, limitazioni della circolazione veicolare, introduzione di servizi di car sharing e trasporto a chiamata; promozione del car pooling; utilizzo di sistemi di information technology (ITS) per la gestione dei flussi veicolari (es. instradamenti ai parcheggi, info dinamiche sulle strade, navigazione satellitare ecc.).

Alla base di queste misure ci sono tre principi di riferimento:

 migliorare i servizi di prossimità in modo tale da ridurre la necessità di spostamenti automobilistici sia in termini numerici che di distanze;

destinare una parte della superficie stradale alla mobilità di tipo sostenibile a scapito dei veicoli privati, riducendo in questo modo il costo generalizzato del trasporto sostenibile;

realizzare una rete intermodale di trasporto che consenta spostamenti più veloci di quelli realizzati dagli autoveicoli privati.

Siccome a Monte San Giovanni Campano tanto denaro destinato alla mobilità sostenibile viene speso per costruire i marciapiedi è il caso di ricordare agli uffici tecnici che avrebbero dovuto stilare il Piano Urbano della Mobilità per predisporre in modo articolato e programmato i PEBA ovvero i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, ossia gli  strumenti in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità (in questo caso) dei marciapiedi  per tutti i cittadini. Cosa che evidentemente non è stata fatta visto che numerosi marcipaidi presentano barriere architettoniche e vere e proprie trappole per i pedoni disabili e anche per i  normodotati.

Ai PEBA, sempre il Comune avrebbe dovuto affiancare il PEDIPLAN ossia lo strumento capace  di improntare a criteri di sostenibilità la mobilità urbana assegnando alla mobilità pedonale, intesa come possibilità di spostamento a piedi negli spazi all'aperto, un ruolo centrale. Inattuabile sul territorio di  Monte San Giovanni Campano perché troppo frammentato con gli insediamenti abitativi sparsi con popolazione troppo anziana.  La mobilità pedonale, assieme a quella ciclabile, viene infatti  definita anche "mobilità lenta" o "mobilità dolce" perché implica l'impiego esclusivo della capacità fisica dell'uomo ma qui diventerebbe solo sfiancamento per le grandi distanze e per i notevoli dislivelli.

Monte San Giovanni Campano e il pedone

Prima dell'avvento dell'automobile, le città venivano costruite in modo tale da massimizzare gli spostamenti, per cui la densità degli edifici era tale che in poco spazio si trovavano tutti i principali servizi e il cittadino poteva raggiungerli a piedi. L'automobile ha condizionato l'urbanistica moderna che si è indirizzata verso modelli insediativi basati su sistemi di mobilità "veloci" in grado di coprire ampi spazi, privilegiando lo sviluppo esteso della città. A livello territoriale la sregolatezza  ha prodotto lo sprawling, cioè la diffusione del costruito nel territorio correlato al cosiddetto consumo di suolo. In città l'uso delle auto ha prodotto nuove forme di degrado: inquinamento acustico e dell'aria, incidenti e diminuzione della vivibilità degli spazi urbani, sottraendo ai pedoni gli spazi pubblici che costituivano luoghi d'incontro e di socializzazione. Questo è quanto  esattamente è accaduto a Monte San Giovanni Campano.

Ma quali  azioni dovrebbe adottare il Comune al posto di costruire marcipiedi che non portano da nessuna parte o che hanno barriere architettoniche? Per migliorare la mobilità pedonale in ambito urbano le azioni devono essere finalizzate a :

Valorizzare i luoghi d'incontro (piazze, aree verdi) connettendoli fra loro e rendendoli facilmente raggiungibili;

Promuovere lo sviluppo culturale e il miglioramento ecologico della città.

Aumentare gli scambi tra le frazioni .

Gli interventi per la mobilità pedonale dovrebbero  rientrare nelle seguenti tipologie:  

riduzione del traffico automobilistico e realizzazione di parcheggi per liberare lo spazio stradale dalle automobili;

rendere confortevoli gli spostamenti a piedi con l'arredo urbano (verde, panchine, arredo);

realizzazione di una rete di percorsi pedonali da … a… con adeguate caratteristiche: privi di barriere architettoniche, confortevoli, continui nelle intersezioni stradali (per dare precedenza ai pedoni), protetti per garantire condizioni di sicurezza rispetto agli automezzi.

Conclusione: Si fa presto a dire che i marciapiedi servono per garantire la sicurezza dei pedoni se poi all’improvviso si interrompono  magari lungo la curva di una strada (Via Cappuccini). Si fa presto a dire “cammina sul marciapiedi” se uno è anziano e non ci vede bene per la cataratta e  all’improvviso si ritrova davanti ad  uno scalino alto circa 70 centimetri (Porrino). Non è semplice spiegare al pedone che cambia l'applicazione del  codice stradale da un momento all’altro se il marciapiedi termina all’improvviso . Ma chi ce lo spiega alla persona disabile che la sua carrozzina non può passare sul marciapiede perché troppo stretto (Anitrella) o che si può ribaltare sul marciapiedi (Via Cappuccini). Con tutti i marciapiedi realizzati doveva essere redatto il piano di mobilità pedonale per disciplinare le regole sulla viabilità pedonale e per capire  quali sono le aspettative ma evidentemente questo non è stato fatto. Non c’è nessun piano per la mobilità sostenibile ma così il denaro pubblico speso senza possibilità di utilizzo generalizzato non  porterà ad alcun risparmio energetico e riduzione della CO2. Sarà nostra premura scrivere al Ministero che ha erogato il fondo per capire quale tipo di risparmio è previsto sulla riduzione dei gas serra con i marciapiedi realizzati a Monte San Giovanni Campano anche per soddisfare la nostra curiosità su questo nuovo metodo approntato dai tecnici del nostro Comune.


 

 

sabato 12 giugno 2021

MSGC - Fare Verde chiede l'intervento del Genio Militare per reprimere l'abusivismo edilizio.

 

L'abusivismo edilizio è un fenomeno illegale consistente nella costruzione di edifici e manufatti edilizi in violazione delle regole all'uopo imposte dalla legge. Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano partendo da questo presupposto da anni cerca   di tutelare il suolo e di permetterne l'uso sostenibile.

Evidentemente neppure la vigilanza sul territorio e le numerose segnalazioni alle Forze dell'Ordine fatte dai volontari per l'Ambiente di Fare Verde  sono riuscite ad arginare il fenomeno  tanto è vero che a Monte San Giovanni Campano  il suolo è diventato retaggio della legge del più forte come nel Far West e a nessuno importa dei danni che vengono cagionati alla collettività.  Si è potuto rilevare, infatti,  che gli immobili abusivi sono stati costruiti nel greto del torrente Amaseno, nei boschi, lungo i fossi  e perfino nelle aree archeologiche cagionando la devastazione di manufatti antichi irripetibili.

Risulta chiaro che l'arroganza e la spavalderia  sono sostenute dal sistema   sanzionatorio/repressivo che  ha segnato il passo essendo troppo benevolo e non    risolutivo.  il Legislatore nazionale ha capito che il sistema sanzionatorio non è efficace e se ne è  occupato con la modifica all’articolo 41 del DPR 380/01 (apportata in sede di conversione del “decreto-legge Semplificazioni”) attribuendo alle Prefetture una competenza operativa/sostitutiva nelle demolizioni.

 Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano constato che la  repressione all’abusivismo edilizio  è insignificante ha scritto al Sig. Prefetto di Frosinone Dott. Ignazio Portelli: “Visto il  numero troppo elevato degli abusi edilizi ,  si chiede al Sig. Prefetto di Frosinone di far demolire almeno  gli immobili abusivi costruiti sulle aree di sedime ubicate in porzioni di territorio che risultano soggette ai vincoli di inedificabilità imposti dalle leggi dello Stato e della Regione Lazio”. Fare Verde ha inoltre  chiesto al Dott. Ignazio Portelli Prefetto di Frosinone l'intervento del Genio Militare per demolire gli abusi edilizi presenti sul territorio del Comune di Monte San Giovanni Campano ai sensi   dell'Art. 41 (L) - Demolizione di opere abusive (articolo così sostituito dall'art. 10-bis della legge n. 120 del 2020)

1. In caso di mancato avvio delle procedure di demolizione entro il termine di centottanta giorni dall'accertamento dell’abuso, la competenza è trasferita all'ufficio del prefetto che provvede alla demolizione avvalendosi degli uffici del comune nel cui territorio ricade l'abuso edilizio da demolire, per ogni esigenza tecnico-progettuale. Per la materiale esecuzione dell’intervento, il prefetto può avvalersi del concorso del Genio militare, previa intesa con le competenti autorità militari e ferme restando le prioritarie esigenze istituzionali delle Forze armate.

2. Entro il termine di cui al comma 1, i responsabili del comune hanno l'obbligo di trasferire all'ufficio del prefetto tutte le informazioni relative agli abusi edilizi per provvedere alla loro demolizione.

Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano

 



 

 

 


sabato 5 giugno 2021

Ripristinare gli ecosistemi significa ... il mesaggio di Fare Verde MSGC

 Fare Verde lo va dicendo in tutte le lingue ma non c'è più sordo di colui che non vuole ascoltare. Il Gruppo Locale di Fare Verde in  occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente dedicata all'inizio del  decennio per il  Ripristino degli ecosistemi si rivolge principalmente al Comune di Monte San Giovanni Campano con la guida dell’UNEP  (Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite).  Si rivolge anche a quelle persone che si stanno impegnando nella campagna elettorale per le elezioni amministrative, alle  aziende,  agli  agricoltori, alle associazioni comprese quelle schierate con i politici locali , agli insegnanti, agli operai, alle Pubbliche Amministrazioni, agli scienziati degli uffici tecnici e ai cittadini di buona volontà. 

Inoltre, propone una serie di azioni concrete per dare slancio alla natura:

  • dare vita a un nuovo progetto verde, creando una rete di contatti;
  • offrirsi volontari per un’iniziativa già operativa che tuteli gli ecosistemi;
  • diffondere a scuola la cultura della sostenibilità (fare la raccolta differenziata, risparmiare energia e limitare gli sprechi);
  • creare le condizioni  per incentivare una gestione sostenibile dell’ambiente;
  • mettere la propria competenza al servizio della comunità;
  • farla finita di ascoltare gli insegnamenti degli anziani (non si può continuare a sbagliare)  ;
  • pulire un’area verde, le rive del fiume  o un giardinetto pubblico;
  • impiegare tecnologie sostenibili per monitorare i cambiamenti climatici;
  • rendere più ecologica  la propria casa, il luogo di lavoro, la scuola o lo spazio pubblico.

 

Per chi fino ad ora ha saccheggiato l'Ambiente o ha permesso di farlo ci sono le seguenti raccomandazioni: 
Evitare di distruggere gli ecosistemi. Evitare di inquinare l'acqua con la scarsa depurazione delle acque reflue urbane, evitare di plastificare ettari ed ettari di terra sottraendola alla Natura, evitare la cementificazione selvaggia, evitare le emissioni di CO2 con consumi troppo spinti (Es.  pubblica illuminazione troppo capillare), cercare di rallentare le acque piovane e non fare l'esatto contrario, produrre e usare l'energia in modo più consapevole e rispettoso dell'Ambiente ossia producendo meno CO2, usare in modo sostenibile la risorsa idrica, non usare i diserbanti e pesticidi, mantenere coltivati i terreni agricoli ... non cercare la distruzione dei boschi. 
Solo rispettando e incentivando la produzione di servizi ecosistemici potremo usufruire dei benefici che ci offre la Natura.