mercoledì 11 marzo 2015

Monte San Giovanni Campano - Il giardino pubblico del Capoluogo pieno di baracche -


Giardino Pubblico del Capoluogo - Il luogo preparato come giardino pubblico nel Capoluogo è sito in Viale S. Tommaso d'Aquino e non si riesce a comprendere se è stato studiato in funzione di una futura popolazione aliena che dovrà invadere la terra oppure per strani esseri che hanno convissuto negli incubi del progettista.
 
 
 
 
 Riporta in basso una parete che commemora l'invasore Carlo VIII , re dei francesi che distrusse la città. Uno spazio circolare che è posto immediatamente sopra a quella specie di sepolcro con al centro una pianta di ulivo e piccole aiuole forniscono poi nell'immaginario delle persone lo spazio utile per socializzare e quello ludico per i bambini. Lo spazio a prato si allunga verso le mura civiche ed è parallelo alla scuola sottostante non è fruibile sia per la mancanza di manutenzione, che per l'occupazione da parte di terzi come le famose baracche che ci sono attualmente.
 
 
 
 
 Non si può parlare neppure di criticità perchè potrebbe essere un complimento per quell'area che è un luogo adatto solo per i nostalgici di Carlo VIII. Fare Verde consiglia di evitare in modo accurato di andare in quel luogo perchè privo di acqua, bagni e giochi e soprattutto non adatto ai diversamente abili e a bambini non normodotati. La via di accesso ripida, priva di marciapiede e gli alberi snaturati dalle continue capitozzature contribuiscono allo squallore del luogo. Il giardinetto pubblico del Capoluogo è BOCCIATO senza appello e dichiarato luogo diseducativo per i bambini tanto è vero che da qualche tempo la situazione è stata compresa anche dal Comune che consapevole della mancanza di presenze ne ha concesso l'uso per le baracche del cantiere edile attiguo. Per finire all'entrata di quello che dovrebbe essere il giardino pubblico (nell'immaginario del progettista) campeggia un enorme contenitore di colore blu distaccato dalle altre baracche che molto probabilmente serve per le galline ovaiole e per le indispensabili uova fresche destinate a sostenere gli operai del vicino cantiere edile.
 
Un "caglienaro" simile al contenitore blu.
 
 
 Il "bello" è che questo incubo a 3D chiamato giardino pubblico è attaccato alle mura civiche e situato proprio sotto la torre pentagonale dove per i comuni mortali è proibito anche il semplice posizionamento di un camper (con targa) o di un piccolo prefabbricato per riporre gli attrezzi sugli spazi verdi privati. E' evidente quindi che per gli amici la legge si interpreta largamente e allo stesso tempo non è concesso a nessuno porre in evidenza la discrepanza. Fare Verde ricorda al Comune che un giardino pubblico NON è destinato ad essere una piazzola per le baracche di una azienda edile ma è destinato alla vita sociale di relazione e precisa che i soldi pubblici per realizzarlo non li ha tirati fuori l'azienda edile.

lunedì 9 marzo 2015

Monte San Giovanni Campano - I bambini non debbono scontare la negligenza dei grandi - Giardino Pubblico a Porrino -

Fare Verde Onlus - Gruppo di Monte San Giovanni Campano - inizia la sua indagine Ambientale sui parchi gioco presenti sul territorio Comunale valutandone la fruibilità con una vera pagella.
Il giorno 9.3.205 Fare Verde mette sotto osservazione il giardinetto Pubblico sito nella frazione Porrino meglio conosciuto dalla popolazione come Parco Barbaroscia.
Giardino Pubblico a Porrino con attiguo depuratore per le fogne.


E' un'area verde attrezzata dotata di giochi per bambini e prato con alberi all'interno adiacente a via Pantano.
La prima criticità si è presentata alla ribalta della cronaca quando a causa del vento un albero è caduto sui giochi colpendo in pieno l'altalena e questo per Fare Verde è un fatto  gravissimo in quanto il raggio d'azione di caduta degli alberi per una questione di buonsenso e sicurezza dei bambini dovrebbe ricadere fuori dalla portata dei giochi.


La seconda grave criticità che si evidenzia al semplice sguardo è la presenza a meno di 20 metri del depuratore delle acque nere con la precisazione che il depuratore spesso va in blocco emanando un fetore insopportabile.
La terza criticità che ricade nelle responsabilità dell'ex sindaco appunto di Porrino che realizzò il parco giochi è sotto gli occhi di tutti.
Il parco giochi è attraversato dalla linea elettrica aerea dell'ENEL quando questa evenienza è proibita dalla legge ricordata dall'ARPA Lazio nel rapporto CEM che comprende anche RISANAMENTO DEGLI ELETTRODOTTI con articolo specifico della legge : "Sono realizzati con percorso interrato i nuovi elettrodotti che hanno una distanza inferiore a cinquanta metri da ospedali, case di cura e di riposo, luoghi di detenzione e pena, edifici adibiti al culto, scuole, asili nido, impianti sportivi, oratori, orfanotrofi e strutture similari, ivi comprese le relative pertinenze, che ospitano soggetti minorenni, i vecchi elettrodotti non conformi alla normativa vigente dovranno essere risanati, i gestori a tal fine presentano un piano alla Provincia."
La quarta criticità è rappresentata dalla mancanza di una idonea recinzione in quanto il giardinetto pubblico  non si trova  trova in una AREA 30 e sulle due strade che lo delimitano non c'è una idonea segnalazione stradale di preavviso o almeno la scritta " A passo d'uomo".

Giardino pubblico di Porrino attraversato dall'elettrodotto ENEL

La quinta criticità è rappresentata dall'assenza di bagni pubblici e di un idoneo impianto di erogazione dell'acqua pubblica.
La sesta criticità è rappresentata dai giochi stessi che sono destinati esclusivamente ai bambini normodotati e nel 2015 questa realtà è inquietante visti i pregressi dell'Ente Comune in questo ambito.



Il Parco giochi DEVE essere per tutti.
La settima criticità è palese perchè il Parco Giochi di Porrino è diseducativo e di fatto crea emarginazione sociale nei confronti dei diversamente abili come è assente qualsiasi tipo di regolamento e avviso. Assenti infine cartelli sulle piante che indicano la specificità botanica.
Per FARE VERDE ONLUS - GRUPPO DI MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO il giardinetto pubblico è bocciato e per renderlo fruibile ha bisogno di lavori di adeguamento a dir poco straordinari.


I bambini non debbono pagare la negligenza dei grandi in quanto qualsiasi parco giochi deve essere un luogo sicuro. Non ci possono essere pericoli presenti come è per il parco giochi di Porrino e soprattutto i bambini debbono respirare aria di ottima qualità come NON debbono essere esposti alle onde elettromagnetiche provenienti dall'elettrodotto.
Fare Verde presenterà la relazione al Comune e quando terminerà il suo giro dei giardini pubblici avrà cura di inviarla alla Regione Lazio e alla Provincia di Frosinone per le loro competenze come appare sin da ora ovvio che verrà inviata alla STAMPA.

domenica 1 marzo 2015

A Monte San Giovanni Campano le attività produttive ambulanti sono dispensate dalla raccolta differenziata?

Fare Verde Onlus - Gruppo Locale trova l'ennesima sperequazione finanche tra le attività produttive fisse e ambulanti nei riguardi della raccolta differenziata.
Premesso che il Comune non ha redatto il regolamento ma ha emesso una guida alla raccolta differenziata c'è di sostanziale che la guida ha un valore di indicazione mentre il regolamento ha valore di legge.
In Italiano la parola guida riguarda molte cose ma nel caso della differenziata interessa il seguente concetto:
"Chi o ciò che indica la via da percorrere reale o in senso figurato." La guida quindi la può emettere chiunque.
Il regolamento invece viene emesso dal Comune perchè lo prevede la Legge n.131 del 2003 al comma 3
Art. 4.
(Attuazione dell’articolo 114, secondo comma, e dell’articolo 117, sesto comma, della Costituzione in materia di potestà normativa degli enti locali)
    1. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà normativa secondo i princìpi fissati dalla Costituzione. La potestà normativa consiste nella potestà statutaria e in quella regolamentare.
    2. Lo statuto, in armonia con la Costituzione e con i princìpi generali in materia di organizzazione pubblica, nel rispetto di quanto stabilito dalla legge statale in attuazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione, stabilisce i princìpi di organizzazione e funzionamento dell’ente, le forme di controllo, anche sostitutivo, nonché le garanzie delle minoranze e le forme di partecipazione popolare.
    3. L’organizzazione degli enti locali è disciplinata dai regolamenti nel rispetto delle norme statutarie.
    4. La disciplina dell’organizzazione, dello svolgimento e della gestione delle funzioni dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane è riservata alla potestà regolamentare dell’ente locale, nell’ambito della legislazione dello Stato o della Regione, che ne assicura i requisiti minimi di uniformità, secondo le rispettive competenze, conformemente a quanto previsto dagli articoli 114, 117, sesto comma, e 118 della Costituzione.
    5. Il potere normativo è esercitato anche dalle unioni di Comuni, dalle Comunità montane e isolane.
    6. Fino all’adozione dei regolamenti degli enti locali, si applicano le vigenti norme statali e regionali, fermo restando quanto previsto dal presente articolo. 



Quindi non si trasgredisce una "GUIDA" che è una semplice indicazione mentre si trasgredisce il REGOLAMENTO che disciplina l'organizzazione e lo svolgimento della raccolta differenziata.
Fermo restando le differenze sostanziali tra GUIDA e REGOLAMENTO rimane il fatto che le attività produttive che sono "fisse" subiscono un trattamento diverso da quelle ambulanti. Le attività fisse sono obbligate alla raccolta differenziata nel rispetto della legge e in virtù della guida simile ad un regolamento sono legate agli orari di conferimento mentre le attività AMBULANTI vengono completamente ignorate dalla guida per la raccolta differenziata perchè durante la loro attività NON hanno un numero civico.
Fare Verde porta ad esempio il furgone che vende i panini e si domanda come possa fare la raccolta differenziata il commerciante; in quali contenitori deve conferire gli scarti differenziati e in quale luogo li deve depositare e quali orari deve rispettare. Stessa identica situazione per i mercati di frazione. La finalità di questo intervento non è casuale perchè solo la regolamentazione degli ambulanti, dei mercati, delle sagre, delle feste civili e religiose procura una riduzione dei rifiuti di 10 Kg pro capite sull'intera popolazione. 
Resta inteso che Fare Verde è in attesa del Regolamento Comunale per la Raccolta Differenziata soprattutto perchè è il regolamento che può prevedere anche incentivi con riduzioni sulla bolletta.

martedì 24 febbraio 2015

A Monte San Giovanni Campano di che materiale sono fatti i mastelli per la Raccolta Differenziata?

La questione del giorno: I mastelli per la raccolta differenziata consegnati dal Comune di Monte San Giovanni Campano sono stati costruiti utilizzando Polipropilene vergine o Riciclato?


Siccome la scheda tecnica dei mastelli distribuiti alla popolazione è provvista di entrambe le opzioni per una questione di etica Fare Verde Onlus - Gruppo Locale di Monte San Giovanni Campano chiederà al Comune la specifica tecnica dei mastelli consegnati con la domanda delle domande: Il polipropilene usato per la costruzione dei mastelli proviene "da raccolta differenziata"?
Nello specifico Fare Verde Onlus ricorda al Comune che  :


"Il marchio di conformità ecologica denominato "Plastica Seconda Vita" è lo strumento per certificare i prodotti dei quali l'azienda garantisce l'identificazione, la rintracciabilità ed il contenuto percentuale di materie plastiche riciclate provenienti da post-consumo o da scarti pre-consumo o da loro miscele per la produzione dei manufatti o delle loro componenti
  • Il Marchio Plastica Seconda Vita si fonda su uno schema di certificazione basato sul Decreto 8 maggio 2003, n. 203 e della circolare applicativa del Ministero dell’Ambiente del 4 agosto 2004 e, per le sole materie prime, sulla serie di norma UNI 10667.
  • Il Marchio Plastica Seconda Vita è rilasciato per materiali e manufatti certificati da IIP di cui il produttore garantisce l’identificazione, la rintracciabilità ed il contenuto percentuale di materie plastiche da post-consumo utilizzate per la produzione degli stessi manufatti, o loro parti, nei limiti tecnologici fissati dalla predetta circolare.
  • L’attività di certificazione si prefigge lo scopo ultimo di fornire assicurazione al mercato che il produttore è in grado di attuare in continuo un’efficace sistema di identificazione, rintracciabilità e controlli effettuati e descritti in un’apposita procedura tecnica elaborata dal produttore e verificata da IIP.
  • Il marchio Plastica Seconda Vita è una ecoetichetta unica nel suo genere ed è un sistema di certificazione ambientale di prodotto, dedicata ai materiali ed ai manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti Plastici.
  • Il marchio Plastica Seconda Vita introduce il concetto di "qualità" nelle plastiche di riciclo e il concetto di "rintracciabilità" dei materiali riciclati
Materie Prime Seconde
Il ruolo di PSV nell'identificazione delle Materie Prime Seconde:
  • La nozione giuridica di "Materie Prime Seconde" discende dalla normativa rifiuti.
  • In particolare il DM 5/2/1998 prevede che il rifiuto in plastica cessi di essere tale quando lo stesso è conforme alla specifica UNI-UNIPLAST 10667 (All. 1, sub all. 1, tip. 6.1 e 6.2 del DM 5/2/1998).
  • Tale conformità va dimostrata mediante perizia sul materiale.
  • Il marchio "Plastica Seconda Vita" verificando la conformità del materiale alle specifiche UNI-UNIPLAST 10667, è strumento tecnico-giuridico idoneo a classificare le Materie Prime Seconde in plastica.
Lo schema di certificazione richiede:
  • l'adozione di un sistema documentale formalizzato per le caratteristiche tecniche del prodotto e della sua descrizione;
  • l'adozione di piani di controllo della produzione e dei prodotti con anche eventuali prove iniziali di tipo sulle materie prime (UNI 10667);
  • l'adozione di un sistema di verifiche interne ed esterne;
  • l'adozione di un sistema di marcatura e rintracciabilità del prodotto marchiato.
 I soggetti destinatari del marchio Plastica Seconda Vita sono:

• le aziende, perché esso permette di qualificare i manufatti e le materie prime secondarie;
• le Pubbliche Amministrazioni, perché esso consente di riconoscere i manufatti rientranti negli Acquisti Pubblici Verdi (GPP o Green Public Procurement);
• i cittadini, perché esso permette loro di operare scelte ecocompatibili e attuare comportamenti ambientalmente virtuosi;
• la GDO, perché esso permette di rispondere attivamente alle sempre maggiori richieste di consumi eco-sostenibili da parte di una clientela sensibile ai temi ambientali e di anticipare le tendenze in tal senso; la GDO sempre più attenta e sensibile alla variabile ambientale va aumentando il pressing sui trasformatori affinché questi garantiscano prodotti in plastica "verde".
• l'ambiente, perché promuove l'utilizzo di risorse rinnovabili, inoltre utilizzando materiale riciclato si riduce la produzione di gas ad effetto serra.
 I vantaggi che l'azienda ottiene adottando il marchio Plastica Seconda Vita sono:

• permettere di partecipare a bandi gara di acquisto della Pubblica Amministrazione; infatti il marchio Plastica Seconda Vita certifica la conformità del materiale o del manufatto al DM 203/03 (Acquisti Pubblici Verdi o Green Public Procurement-GPP) che prevede l'obbligo (a carico della P.A.) di acquisto di almeno 3 manufatti su 10 in materiale di riciclo;
• ottimizzare la gestione e la movimentazione dei materiali di scarto perché garantisce attraverso la conformità al marchio la rintracciabilità e i consumi controllati dei materiali da riciclo;
• sviluppare nuovi prodotti e servizi nel mondo del futuro;
• massimizzare il potenziale dei mercati esistenti e penetrare nuovi mercati con prodotti conformi;
• ridurre rischi e responsabilità, assicurare processi decisionali sicuri e informati grazie alla gestione del rischio e della conformità;
• ridurre i costi attraverso un approccio strutturato per identificare, misurare e gestire l'utilizzo di materia riciclata;
• migliorare le performance e la produttività identificando le soluzioni più efficaci per ridurre il consumo;
• realizzare un’integrazione con i sistemi di gestione esistenti: allineare il sistema di gestione dei materiali da riciclo con i sistemi di gestione esistenti per ottenere maggiori benefici. Conforme alla ISO 14021 – Asserzioni ambientali.
Il marchio PSV ha diverse varianti:
• PSV raccolta differenziata: per materiali e prodotti derivati da raccolta differenziata le cui specifiche sono definite dal DM 203/03 nonché dalla circolare del ministero dell’Ambiente 4 agosto 2004 (di seguito Normativa). Per le sole materie prime post consumo è richiesta la conformità alle norme UNI della serie 10667 come applicabili.
PSV scarto industriale: per materiali e prodotti derivati da materiali da scarti industriali e che rispettino i contenuti minimi di materie plastiche riciclate come riportato nella circolare applicativa del Ministero dell’Ambiente del 4 agosto 2004. Per le sole materie prime da scarto industriale è richiesta la conformità alle norme UNI della serie 10667 come applicabili
PSV MixEco: per materiali e prodotti derivati da miscele di materiali derivanti da raccolta differenziata e/o da scarto industriale che rispettino un contenuto di materie plastiche da riciclo nella misura minima del 30%.
PSV Food Contact per il settore dell’imballaggio alimentare.
Per i requisiti specifici si raccomanda di consultare i regolamenti di certificazione predisposti per le diverse tipologie di marchio PSV."

lunedì 23 febbraio 2015

Fare Verde Onlus - Gruppo Locale di Monte San Giovanni Campano -

Fare Verde Onlus - Gruppo Locale di Monte San Giovanni Campano entra in moratoria e non invierà più nessun comunicato stampa per 90 giorni.


Chi ci vorrà seguire potrà farlo su questo diario o sulla pagina di Facebook https://www.facebook.com/pages/Fare-Verde-Onlus-Gruppo-Locale-di-Monte-San-Giovanni-Campano/631451566974086?ref=tn_tnmn

Eventuali informazioni ambientali riguardanti i soci di Fare Verde verranno distribuite tramite volantini numerati e depositati.

venerdì 20 febbraio 2015

VADEMECUM RACCOLTA DIFFERENZIATA A MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO


Fare Verde Onlus - Gruppo Locale di Monte San Giovanni Campano - 

 

 VADEMECUM  RACCOLTA  DIFFERENZIATA

 

 

I calendari per la raccolta differenziata: Il calendario schematizzato di colore Blu è per le aree del territorio che praticavano la raccolta differenziata prima del 2015.

Il calendario di colore VERDE è per le aree interessate dalla raccolta differenziata dal Febbraio 2015.

Il numero verde per il conferimento degli ingombranti: 800440797 

UMIDO

I rifiuti umidi vanno conferiti con gli appositi sacchetti di colore bianco posizionati all’interno del bidoncino color marrone

SI
  • scarti di cucina
  • gusci d’uovo
  • filtri di tè
  • scarti di frutta e verdura
  • fondi di caffè
  • piccole ossa e lische
  • avanzi di cibo
  • alimenti scaduti senza imballaggio
  • salviette di carta sporche
  • fiori recisi, piante da appartamento tagliate
  • cenere spenta



NO
  • stracci
  • materiali secchi, riciclabili, pericolosi
  • pannolini ed assorbenti
  • lettiere di animali domestici


Plastica e lattine

Vanno conferite nella blustica di colore giallo ed esposte davanti al numero civico senza bidone 
SI
  • bottiglie in plastica per liquidi
  • barattoli in plastica
  • flaconi in plastica di prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa
  • contenitori per yogurt o gelato preconfezionato
  • sacchetti in plastica (borse per la spesa)
  • pellicole da imballaggio
  • vasi in plastica per fiori
  • cassette per frutta e verdura
  • lattine in alluminio per bevande
  • lattine per pelati, tonno, olio,ecc.
  • sacchetti per patatine e caramelle
  • contenitori in plastica per le uova
  • imballaggi in polistirolo
  • piatti, bicchieri in plastica



NO
  • posate in plastica
  • sacchetti usati per l’acquisto di ortaggi sfusi
  • giocattoli
  • accessori per la casa
  • oggettistica varia (soprammobili, tapparelle)
  • flaconi con i marchi: “infiammabile”, “tossico-nocivo”, “prodotto chimico”
  • barattoli con resti di vernici
  • bombolette a gas
  • tubi per l’edilizia e l’idraulica
  • cavi elettrici



Carta e cartone

Bidone di colore BIANCO

SI
  • giornali, riviste
  • libri, quaderni
  • sacchetti di carta
  • carta da pacchi pulita
  • scatole in cartone (vanno piegate ed esposte al lato del contenitore bianco)
  • tetrapak (senza il tappo di plastica)



NO
  • carta oleata
  • carta o cartone accoppiato con altri materiali
  • carta plastificata



Secco non riciclabile

Buste di colore NERO
SI
  • pannolini, assorbenti
  • giocattoli, palloni
  • cassette audio e video, cd
  • attrezzatura da cucina in plastica
  • lamette usa e getta
  • oggetti formati da più materiali
  • posate in plastica
  • sacchetti per aspirapolvere
  • scarpe
  • spazzole e spazzolini
  • tubetto del dentifricio
  • sacchetti usati per l’acquisto di ortaggi sfusi
  • carta accoppiata con altri materiali
  • carta da formaggio, salumi.



NO
  • computer e sue periferiche (tastiera, mouse, monitor, ecc.)
  • tubi al neon, lampadine ad incandescenza e a basso consumo (da consegnare all’isola ecologica)



VETRO Bianco e Colorato

Il vetro va conferito nel contenitore VERDE

SI
  • bottiglie, flaconi
  • vasi e vasetti di vetro (gettare senza tappo, il tappo va gettato nel cassonetto della plastica e lattine)
  • bicchieri di vetro
  • caraffe



NO
  • vetri per finestre (raccolti  rifiuti ingombranti)
  • specchi
  • porcellana e ceramica
  • piatti, tazzine da caffè
  • tubi al neon, lampadine ad incandescenza e a basso consumo.
  • flaconi con i marchi: “infiammabile”,“tossico-nocivo”, “prodotto chimico”

martedì 17 febbraio 2015

Monte San Giovanni Campano - Raccolta differenziata con sperequazione -

La nostra Associazione riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, iscritta all'Albo del Volontariato della Regione Lazio porta, l'allargamento della raccolta differenziata sul territorio di Monte San Giovanni Campano, come esempio di sperequazione operata nei confronti dei Cittadini che insistono sul territorio su cui è stato applicato.

 L'allargamento della raccolta differenziata comporta nello specifico per  i nuovi utenti  un servizio con un minor numero di “prese” (52 in meno) da parte della Sangalli. La minor mole di lavoro  si traduce per l'azienda raccoglitrice in risparmio di mano d'opera, di mezzi e carburante mentre non ci sarà alcun risparmio per  i nuovi utenti. Essi pagheranno in egual modo il servizio a quelli che già facevano la raccolta differenziata nel 2014 ma i vecchi utenti continueranno ad usufruire di un servizio più accurato con ben  52 prese in più praticate dalla Sangalli. Fare Verde trova ancor più illogico il comportamento del Comune di Monte San Giovanni Campano visto che ha incassato nel 2014 € 1.644.461,68 per la TARES. Cifra che corrisponde a denaro in eccesso rispetto al costo dello smaltimento dei rifiuti che è costato  € 1.579.493,02 come si evince dal sistema SIOPE del Ministero delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato di cui si allega il link come prevede la Legge in caso di pubblicazione di dati http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/e-GOVERNME1/SIOPE/
Fare Verde Onlus – Gruppo Locale di Monte San Giovanni Campano si rivolge quindi a tutti gli Amministratori chiedendo loro di far cessare la sperequazione in atto e inoltre chiede che venga rifatto ex novo il calendario per la raccolta differenziata per renderlo paritario tra gli abitanti dei centri abitati e delle campagne in modo da ottenere risultati uniformi ai fini statistici e finalmente per cancellare l'atavica convinzione che si sia tornati indietro nel tempo e precisamente quando il contado pagava il fio della sua condizione apportando denaro e generi alimentari ai signorotti locali pagando gabelle di ogni tipo. In allegato la foto del calendario per la raccolta differenziata da cui si evince in modo incontrovertibile che c'è disparità di trattamento nel servizio al giovedì e per tutto l'anno.




Per le questioni tecniche Fare Verde è disponibile a qualsiasi confronto purché ci sia la volontà di ottenere risparmio per i cittadini e il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge del 65% per la raccolta differenziata.