Giardino Pubblico
del Capoluogo - Il luogo preparato come giardino pubblico nel Capoluogo è
sito in Viale S. Tommaso d'Aquino e non si riesce a comprendere se è
stato studiato in funzione di una futura popolazione aliena che dovrà
invadere la terra oppure per strani esseri che hanno convissuto negli
incubi del progettista.
Riporta in basso una
parete che commemora l'invasore Carlo VIII , re dei francesi che
distrusse la città. Uno spazio circolare che è posto immediatamente
sopra a quella specie di sepolcro con al centro una pianta di ulivo e
piccole aiuole forniscono poi nell'immaginario delle persone lo spazio
utile per socializzare e quello ludico per i bambini. Lo spazio a prato
si allunga verso le mura civiche ed è parallelo alla scuola sottostante
non è fruibile sia per la mancanza di manutenzione, che per
l'occupazione da parte di terzi come le famose baracche che ci sono
attualmente.
Non si può parlare neppure di criticità perchè potrebbe
essere un complimento per quell'area che è un luogo adatto solo per i
nostalgici di Carlo VIII. Fare Verde consiglia di evitare in modo
accurato di andare in quel luogo perchè privo di acqua, bagni e giochi e
soprattutto non adatto ai diversamente abili e a bambini non
normodotati. La via di accesso ripida, priva di marciapiede e gli
alberi snaturati dalle continue capitozzature contribuiscono allo
squallore del luogo. Il giardinetto pubblico del Capoluogo è BOCCIATO
senza appello e dichiarato luogo diseducativo per i bambini tanto è vero
che da qualche tempo la situazione è stata compresa anche dal Comune
che consapevole della mancanza di presenze ne ha concesso l'uso per le
baracche del cantiere edile attiguo. Per finire all'entrata di quello
che dovrebbe essere il giardino pubblico (nell'immaginario del
progettista) campeggia un enorme contenitore di colore blu distaccato
dalle altre baracche che molto probabilmente serve per le galline
ovaiole e per le indispensabili uova fresche destinate a sostenere gli
operai del vicino cantiere edile.
Il "bello" è che questo incubo a 3D
chiamato giardino pubblico è attaccato alle mura civiche e situato
proprio sotto la torre pentagonale dove per i comuni mortali è proibito
anche il semplice posizionamento di un camper (con targa) o di un
piccolo prefabbricato per riporre gli attrezzi sugli spazi verdi
privati. E' evidente quindi che per gli amici la legge si interpreta
largamente e allo stesso tempo non è concesso a nessuno porre in
evidenza la discrepanza. Fare Verde ricorda al Comune che un giardino
pubblico NON è destinato ad essere una piazzola per le baracche di una
azienda edile ma è destinato alla vita sociale di relazione e precisa
che i soldi pubblici per realizzarlo non li ha tirati fuori l'azienda
edile.
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