L'area Verde di Colle Pupazzo è un manufatto in calcestruzzo a forma di pseudo anfiteatro Greco recintato da una rete metallica usata per i pollai. Separato dalla campagna attigua da un muro di sostegno alto svariati metri, senza nessuna continuità come se si trovasse in quartiere periferico di una grande città. Non ha neppure la più vaga somiglianza ad un'area verde e neppure ad una piazza. Esempio tipico di spreco per l'assenza di bagni pubblici , giochi per bambini , di una semplice fontana e di qualsiasi altra comodità.
Non ci vengano a dire che è ancora in costruzione perchè l'Area Verde è stata già usata per i festeggiamenti che ci sono stati nella contrada.
Il monoblocco di calcestruzzo dispone di gradini che fungono da seduta e null'altro è presente in quella desolazione.
Più che un'area verde è un'area grigio topo dove nessuna forma di vita potrà mai attecchire visto che la costruzione è al 100% in cemento a vista.
Come luogo di socializzazione è un tantino strano perchè è rivolto come negli Agorà ad un pubblico adulto che non si deve confrontare ma che deve ascoltare o giudicare quanto gli viene suggerito dallo spazio antistante la gradinata.
Fare Verde vorrebbe incontrare il progettista per capire che senso ha un'opera del genere in quel contesto di Contrada sottoposta a continua emarginazione sociale e a sfregio Istituzionale in quanto considerata da sempre Contrada Dormitorio senza strutture pubbliche (eccezion fatta per la pseudo strada) o privata aperta al pubblico (Unica contrada priva persino del bar). Di fatto proprio l'area verde che avrebbe potuto rappresentare il luogo di socializzazione è stata realizzata in fretta e furia senza tener in nessun conto che la popolazione avrebbe avuto bisogno di spazi coperti e scoperti polifunzionali. Certo è che non ci vuole la laurea in Architettura per capire quello che è stato appena scritto perchè basta il buonsenso. Fare Verde BOCCIA senza appello l'Area Verde di Colle Pupazzo perchè non ha nessun requisito che possa neppure lontanamente far pensare ad uno spazio verde.
Fare Verde ne consiglia la demolizione come consiglia ai Cittadini di Colle Pupazzo di uscire dallo stato di ipnosi in cui si trovano e di protestare per lo sfregio perpetuo ricevuto con quel MONOLITE in calcestruzzo recintato a mò di POLLAIO.
Area Verde di Colle pupazzo in rosso |
Non ci vengano a dire che è ancora in costruzione perchè l'Area Verde è stata già usata per i festeggiamenti che ci sono stati nella contrada.
Il monoblocco di calcestruzzo dispone di gradini che fungono da seduta e null'altro è presente in quella desolazione.
Più che un'area verde è un'area grigio topo dove nessuna forma di vita potrà mai attecchire visto che la costruzione è al 100% in cemento a vista.
Come luogo di socializzazione è un tantino strano perchè è rivolto come negli Agorà ad un pubblico adulto che non si deve confrontare ma che deve ascoltare o giudicare quanto gli viene suggerito dallo spazio antistante la gradinata.
Fare Verde vorrebbe incontrare il progettista per capire che senso ha un'opera del genere in quel contesto di Contrada sottoposta a continua emarginazione sociale e a sfregio Istituzionale in quanto considerata da sempre Contrada Dormitorio senza strutture pubbliche (eccezion fatta per la pseudo strada) o privata aperta al pubblico (Unica contrada priva persino del bar). Di fatto proprio l'area verde che avrebbe potuto rappresentare il luogo di socializzazione è stata realizzata in fretta e furia senza tener in nessun conto che la popolazione avrebbe avuto bisogno di spazi coperti e scoperti polifunzionali. Certo è che non ci vuole la laurea in Architettura per capire quello che è stato appena scritto perchè basta il buonsenso. Fare Verde BOCCIA senza appello l'Area Verde di Colle Pupazzo perchè non ha nessun requisito che possa neppure lontanamente far pensare ad uno spazio verde.
Fare Verde ne consiglia la demolizione come consiglia ai Cittadini di Colle Pupazzo di uscire dallo stato di ipnosi in cui si trovano e di protestare per lo sfregio perpetuo ricevuto con quel MONOLITE in calcestruzzo recintato a mò di POLLAIO.
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