Fare Verde Monte San Giovanni Campano è convinta che le sfide ambientali che abbiamo davanti come la perdita della biodiversità, il collasso dei servizi eco sistemici, l'inquinamento, l’abusivismo edilizio, il consumo del suolo e i cambiamenti climatici potrebbero essere vinte se solo ci fosse la volontà di vincerle. La nostra Associazione è consapevole innanzitutto della perdita irreversibile di un certo numero di specie e dell’invasione di specie aliene sul territorio Comunale. Spariti il Granchio di fiume, Gambero di fiume, la Salamandrina dagli occhiali e la Raganella. Comparsi gli invasivi Robinia pseudoacacia Limneus il Gambero della Luisiana, le nutrie, il punteruolo rosso della palma e la zanzara tigre .
Siamo sull'orlo del disastro climatico e ci troviamo, quindi
, ad affrontare sfide ambientali di
portata e urgenza senza precedenti. Abbiamo bisogno, anche nel nostro
piccolo, di un'azione urgente per affrontare il cambiamento climatico.
Abbiamo bisogno di cambiamenti coraggiosi e massicci, che coinvolgano
totalmente la nostra società . E' necessario lavorare in modo
diverso, nei diversi settori, sia che si viva “nell'amata città” che nelle aree rurali, per ridurre le
emissioni di gas serra e fermare la distruzione della natura. Queste nuove
sfide non sono state
ancora accettate nel nostro comune dove i dinosauri della politica
non hanno percepito l’importanza
dello sviluppo sostenibile e non hanno
ancora compreso che l’economia lineare è stata sostituita dalla meno
inquinante economia circolare. Nel nostro micro sistema ambientale si percepiscono l'aumento della siccità, gli incendi
boschivi, il dissesto idrogeologico , la
perdita di servizi eco sistemici, l’invasione di specie aliene, lo squilibrio
per alcune specie autoctone . Tutti segnali spaventosi, che devono essere presi
sul serio. Dobbiamo agire per affrontate fin da ora sfide contro il dissesto idrogeologico, la povertà energetica, la
siccità , il perdurare del razionamento idrico , l’inquinamento
dell’aria, l’inquinamento dell’acqua , l’impatto di queste
sull'approvvigionamento alimentare e altri disastri naturali che diventeranno
più frequenti e sempre più costosi per le casse comunali e che diventeranno senza alcun dubbio vere e proprie emergenze sociali. Come si è già verificato con la severa crisi idrica e il relativo
intervento delle autobotti o gli incendi che hanno richiesto l’intervento dell’aviazione
per essere domati.
Monte San Giovanni Campano è un paese arretrato e lo si
evince dal fatto che la nostra società, e in particolare i giovani, non
vogliono nessun cambiamento. Essi hanno una strana fede poco cattolica dissociata perfino dall’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco
ed infatti non pongono l'azione per il
clima e la salute pubblica tra le loro più alte priorità. Dovrebbero
essere loro i motori dei profondi
cambiamenti di cui abbiamo bisogno ma stranamente essi restano ancorati ad un modo di vivere e di
agire che non ha nulla a che fare con il presente e con il futuro
fatte salve alcune eccezioni che non riescono ad incidere su nessun tipo di soluzione. Eppure in Italia è
percepibile il radicale cambiamento che
parte dal modo in cui ci alimentiamo, dal modo in cui ci vestiamo,
all'aria – e alla sua qualità - che respiriamo, allo sviluppo sostenibile,
all’economia circolare. Il tutto riassunto nella transizione ecologica quale
pilastro fondamentale del PNRR
voluto dal Governo Italiano. Cambiamento percepito perfino dalla Regione Lazio che ha messo al
centro di molti finanziamenti la sostenibilità , l’economia circolare , la
riduzione dell’inquinamento e il sociale . Cambiamento che seppur evitato nel nostro paesino è ben evidente a livello regionale e nazionale
dove sono in corso sforzi notevoli per migliorare la qualità della vita
e la traiettoria di ogni percorso per raggiungere un futuro più sostenibile.
Lo stato dell’acqua
potabile 2021 – Il razionamento idrico, iniziato nel 2004 dal gestore del
servizio idrico integrato, è continuato per tutto il 2021 alimentato dalla
mancanza di investimenti per la sostituzione dell’acquedotto comunale oramai
obsoleto e con perdite che sono state rilevate per oltre il 70% da gran parte
della popolazione . Vuol significare che
su 100 litri di acqua potabile immessi nell’acquedotto comunale se ne perdono
più di 70 litri e solo meno di 30 i litri che arrivano ai rubinetti delle famiglie. Il
Comune è rimasto silente di fronte alla popolazione mostrandosi genoflesso al
volere della multiutility che dovrebbe
gestire il servizio idrico integrato ma che di fatto si è trasformata nel nostro esattore per un
servizio attuato con modalità strane, atipiche e con tanto spreco di acqua
potabile .
Lo Stato della
depurazione delle acque reflue – Altro servizio propinato fino a poco tempo
fa in modo molto approssimativo, nonostante l’infrazione europea, con depuratori obsoleti e mal
funzionanti. Fare Verde , da sola, ha
dovuto affrontare una battaglia epocale contro il colosso ACEA ma ha dimostrato
che anche la quarta multiutility del mondo può essere battuta se c’è la determinazione di
chi combatte per una giusta causa. Negli
anni sono arrivati i grandi successi per Fare Verde che ha ingaggiato battaglie
legali che si sono trasformate in interventi
sulla depurazione delle acque reflue. Battaglie portate avanti senza l’intervento del Comune che non ha mai
voluto sostenerle tanto è vero che è
rimasta storica la frase di un amministratore scienziato che le descrisse come “battaglie contro i
mulini a vento”. E invece con tanta pazienza è stata ottenuta la ristrutturazione del depuratore
di Porrino che almeno ora non puzza più; il depuratore Pantanelle è stato
demolito e ricostruito totalmente; il depuratore Fontana Magna è nuovo in sostituzione
di altri due depuratori; è stato
stanziato denaro per il depuratore Santa Filomena a Colli anche se il
luogo dell’impianto non è ritenuto idoneo dalla popolazione stanziale, altri
depuratori (Campangone e Colle Pupazzo) vengono ora monitorati con maggiore
frequenza. Resta sospeso il depuratore Sione che presto sarà oggetto di nuova
vigilanza Ambientale da parte di Fare Verde. Su pressioni indicibili e continue di Fare Verde sono
stati realizzati, dal gestore del servizio idrico integrato, tratti di
fogna indispensabili per l’igiene, la salute e alla sicurezza pubblica che nulla
hanno a che fare con l’inutilità di alcuni
marciapiedi con barriere architettoniche e di tanti
pali della pubblica illuminazione .
Insomma un’azione sul territorio che invece di portare ad un pubblico
riconoscimento portò la giunta comunale a decidere di nominare un avvocato per
le “opportune” azioni legali contro chi a loro dire rovinava il buon nome
“dell’amata città” con le denunce e gli articoli sulla stampa che evidenziavano
ogni forma di inquinamento e di abusivismo edilizio.
Lo stato dell’igiene
urbana – Monte San Giovanni Campano
è un paese a dir poco strano tanto è vero che dopo 12 anni di raccolta
differenziata non è riuscito ancora a raggiungere l’obiettivo del 65% previsto dalla legge per il 2012. A smentire
le chiacchiere dei politicanti che favoleggiavano risultati eclatanti
sulla stampa locale ci sono i dati del Catasto Rifiuti Nazionale del Governo Italiano che certificano la raccolta differenziata per
Monte San Giovanni Campano al 61.4% per il 2020 ,unico dato ufficiale da
prendere in considerazione . Alla debacle del compostaggio domestico che si è
perso di vista come progetto di grande spessore per la riduzione dei rifiuti si
aggiunge la costruzione nei tempi supplementari della mini isola ecologica a
Laoria. La piccola isola ecologica subito chiusa dopo un’ispezione della ASL
richiesta da Fare Verde nasce obsoleta e fatta male come progetto ed infatti è
scollegata all’economia circolare per la popolazione e non ha alcuna rilevanza economica per il sociale. Fatto è ed è
inconfutabile che il comune di Monte San
Giovanni Campano cede tutte le materie prime seconde alla società che gestisce
l’igiene urbana e quindi il ricavato che viene pagato dai vari consorzi per il
riciclo non viene spalmato sulle
bollette della popolazione come premio per aver prodotto rifiuti
riciclabili ma va direttamente ad
ingrassare il conto corrente della
società che gestisce il servizio di igiene urbana . Servizio di igiene urbana che nel 2021 è costato
la bellezza di 1.545863,66 euro (€
1.035.689,78 per la raccolta dei rifiuti ed € 510174,88 per il conferimento dei
rifiuti in discarica) per non raggiungere nessun obiettivo previsto dalla legge
compresi gli obiettivi sociali come ad
esempio le bollette più leggere per la popolazione. In Italia fino a prova
contraria è attivo il principio di legge del chi inquina paga e quindi
all’aumento della percentuale della raccolta differenziata dovrebbero
corrispondere bollette più leggere. Resta inteso che la mancanza del
regolamento comunale per la raccolta differenziata, la mancanza di una vera
isola ecologica, il sistema obsoleto per il conferimento dei rifiuti ristretto
solo a quelli minimi obbligatori previsti dalla legge e soprattutto l’inconferibilità
di molte tipologie di rifiuti sommate ad una buona dose di inciviltà alimentano
costantemente il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.
Lo stato dell’ambiente per la qualità dell’aria.
Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano distende un
velo pietoso sulla qualità dell’aria a Monte San Giovanni Campano ricordando
che siamo uno tra i paesi che hanno l’aria più inquinata del Lazio. Le correnti d’aria e le condizioni
climatiche particolari ci hanno fatto inserire in quell’elenco della condanna
che la Corte Europea di Giustizia ha emesso per l’aria inquinata e non ci sarà modo per
uscirne se non verranno presi drastici provvedimenti. La Corte di giustizia dell'Unione
europea ha confermato che tra il 2008 e il 2017, il nostro paese ha violato in
maniera sistematica e continuata i valori limite Ue sulle concentrazioni di
PM10 nell'aria. A Monte San Giovanni Campano nonostante la grave
situazione la qualità dell’aria non è monitorata per evitare
l’esposizione alle persone malate , ai bambini e agli anziani più delicati di salute. La carenza assoluta di informazione locale non permette la giusta consapevolezza della popolazione per l’inquinamento dell’aria
ed infatti sono troppi cittadini che
sono ancora convinti di respirare aria di ottima qualità. L’inquinamento
forse
verrà percepito se l’infrazione europea si trasformasse in sanzione
semestrale per i piccoli comuni come al nostro …un po’ come accadde per la
discarica di rifiuti Monte Castellone che fu sanzionata con una multa
semestrale da 200.000,oo euro. L’inquinamento dell’aria va contrastato anche combattendo la povertà
energetica della popolazione con interventi mirati come a quello sostenuto
dalla Regione Lazio con le Comunità
dell’Energia. Questo nuovo modo di
produrre energia pulita potrebbe
limitare la povertà energetica che è una delle maggiori responsabili dell’inquinamento dell’aria causato dalla
combustione delle biomasse.
Lo stato del consumo del suolo
La nostra Associazione di protezione Ambientale (si legga
bene di protezione Ambientale) non va di certo per asparagi o per funghi quando
vigila sul territorio e neppure è omertosa di fronte al saccheggio del territorio. Se esistono le Associazioni di protezione Ambientale
vuol dire che c’è chi offende l’Ambiente altrimenti non ci sarebbero. Gli
abitanti di Monte San Giovanni Campano poco rispettosi delle leggi sono rimasti
ancorati al fazzoletto di terra avuto in eredità o acquistato dai parenti su cui , non si sa per quale sacrosanta
ragione, ci devono costruire casa che
poi inevitabilmente negli anni rimarrà
disabitata per la fuga e per l’invecchiamento della popolazione oramai arrivata
a 12228 abitanti con indice di vecchiaia spaventoso.
Tanto abusivismo edilizio e
troppe pratiche di abusivismo edilizio sospese in un limbo inspiegabile
fatto di scuse e di comportamenti sicuramente antigiuridici. Minacce e insulti
che ci sono stati riservati da chi è
affetto dal delirio di onnipotenza in una situazione che è esplosa da quando sono iniziate le demolizioni
lungo il torrente Amaseno . L’enorme mole
di segnalazioni per gli abusi
edilizi realizzati a Monte San Giovanni
Campano fatte dalla nostra Associazione evidenziano uno spaccato delinquenziale
estremamente negativo con un
comportamento si prepotenza diffuso e
arrogante. Numerosi politici
direttamente coinvolti a vario titolo in procedimenti penali compresi quelli
per abuso edilizio hanno fatto il resto
con le loro insinuazioni facendo passare per disonesti chi denuncia i
reati e per onesti e vittime i poveri delinquenti che li
hanno commessi. Addirittura ci sono state date paternità
su segnalazioni relative al famigerato
art.36 con il quale alcuni disobbedienti volevano sanare abusi edilizi impossibili da sanare . In quelle situazioni per ignoranza o per
ottusità mentale essi non si
rendevano conto che pratiche del genere nel momento in cui non
fossero state accettate si sarebbero trasformate in auto denunce. Insomma un
marasma del chi “dice dice” alimentato
dall’ignoranza più becera, dall’opportunismo politico che finalmente ha
trovato chi gli ha tolto la gatta da pelare attraverso gli esposti per abusivismo edilizio.
Tuttavia e nonostante tutto il grazie di
Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano
va a quel tecnico ben informato sugli abusi rimasto anonimo ( forse non troppo anonimo) che è
riuscito a segnalarci con dovizia di particolari decine e decine di abusi edilizi che altrimenti sarebbero
rimasti impuniti.
Una situazione di degrado morale e Ambientale che non ha precedenti, dove ogni escamotage è stato buono pur di sottrarre il terreno all’agricoltura, ogni scusa è stata utile per non punire i colpevoli, ogni momento è stato buono per fare una gettata di cemento senza alcuna autorizzazione. Se Fare Verde si mettesse di punta a segnalare tutti i piazzali costruiti abusivamente in cemento si scatenerebbe l'inferno in terra. Con il tempo si farà anche questo). Ci sono alcuni abusi edilizi particolarmente gravi su cui non si può assolutamente aspettare. Quando si costruisce un manufatto industriale o addirittura una villa lungo il nostro Torrente Amaseno in area dove è proibito costruire poi nessuno si può lamentare se ne viene pretesa la demolizione. Quindi le persone che cercano in un modo o nell’altro di denigrare la nostra attività di protezione Ambientale inizino a ragionare invece di sparlare per dipingere i rei come vittime soprattutto perchè vittime non lo sono.
Lo stato dei boschi.
Degrado Ambientale, rifiuti, alberi caduti, incendi , tagli
strani e percorsi abusivi da moto cross
è quanto accade nella Pineta
Morroni nel disinteresse più completo del comune che evidentemente ha altre
priorità come i marciapiedi o la
progettazione del tempio della musica.
L’area verde Colle Cipullo è
oramai quasi scomparsa perché tanto arredo è stato rubato o bruciato. L’unica
fontanella presente nell’area verde non funziona e non c’è neppure un bagno
chimico per chi volesse passare una giornata in quel che resta del bosco
Morroni dopo gli svariati incendi.
Il Bosco presente a Lucineto già oggetto di denuncia da
parte di Fare Verde, contro chi lo
stava tagliando abusivamente e stava distruggendo l’habitat dello scoiattolo
rosso, è in ripresa dopo i danni causati dal delirio di onnipotenza .
Gode di ottima salute la macchia che va da Costa Fredda di
San Marco a Paglia e si spera che anche quest’anno non verrà percorsa dal
fuoco.
Il bosco della Portella caro a Fare Verde è in ottimo stato.
Ogni estate viene vigilato da una web camera panoramica dal Capoluogo per la
sorveglianza degli incendi. Nel bosco della Portella ci sono istrici , volpi e
purtroppo è frequentato anche dai cacciatori durante la stagione venatoria con
appostamenti eticamente scorretti alla pozza di Poldo nei primi giorni di
riapertura della caccia. Notevole il ritorno degli Aironi avvistati più volte
sull’areale di Poldo e di una coppia di Poiane.
Lo stato delle acque di superficie.
L’assenza del sistema fognario in alcune aree di Monte San
Giovanni Campano rende non potabile l’acqua dei pozzi privati presenti tanto è vero che da nostre
rilevazioni attuate tramite analisi biochimiche sono risultati presenti
coliformi ad una profondità di circa 70 metri. Una situazione particolarmente
grave vista la crisi idrica che attanaglia il territorio oramai da 18 anni.
Tutte le sorgenti di superficie pubbliche hanno acqua non potabile per convenzione in quanto il comune non spende denaro per
le analisi biochimiche relative alla potabilità delle acque sorgive. In buona sostanza il comune non è interessato
alle acque sorgive perché è chiaro che ancora
non si è capacitato sul consumo sostenibile della risorsa idrica . Acque
che non sono utilizzate neppure per realizzare biopiscine pubbliche o invasi
anti incendio.
Le acque di superficie del torrente Amaseno non scorrono più
dal territorio di Casamari fino a Poldo. In quel tratto di torrente ci sono
solo gli scarichi dei depuratori di Veroli, Monte San Giovanni Campano , Boville Ernica e gli scarichi abusivi di
gente che si arroga il diritto di fare come gli pare.
Sul fiume Liri che è al cento di dibattito inter regionale
per il suo inquinamento che ci vede protagonisti in tv e sulle radio è iniziata
una battaglia che vede Fare Verde presente nelle trasmissioni tv e sulla stampa.
Schiuma e rifiuti vengono sversati di tanto in tanto da
scarichi abusivi nel fiume come se fosse una discarica liquida. Nel frattempo
la provincia di Frosinone si ostina a ripopolare il Liri con trote che hanno
una aspettativa di vita bassissima pur di soddisfare una manciata di pescatori
in uno spreco infinito di risorse. La
mancanza di controlli ci ha
portato verso l’anarchia assoluta soprattutto per chi scarica nel fiume conscio di non passare
nessun guaio con la giustizia.
Per ultimo Fare Verde consiglia vivamente al comune di
iniziare a capacitarsi che esiste anche l’inquinamento elettromagnetico e ci
sono delle vie anche nel capoluogo che presentano veri grovigli di cavi
dell’alta tensione che a lungo andare producono danni al sistema immunitario di
chi ci abita. E poi la pubblica illuminazione con gli oltre 3500 pali infissi
sul territorio è solo scandalosa visto che nel capoluogo è mista tra led e
incandescenza e quasi tutta fuori norma; mista lo è anche da via
dei Codardi a Scaccia, mista lo è anche dalla Pineta a Porrino e in altri
luoghi dove ci sono i pali da un paio di anni ma non c’è l’allaccio all’energia
elettrica. Insomma un miscuglio esagerato che fa comprendere a chiunque di
quanto possa essere approssimativo il risparmio energetico realizzato da
impianti realizzati a led ma che man mano sono stati trasformati in misti
led/incandescenza.
Per ultimo le notizie allarmanti sull’installazione di
antenne per la telefonia mobile hanno visto Fare Verde impegnata senza farne
pubblicità alcuna visto il disinteresse della popolazione che si attiva solo
quando le antenne le vogliono installare vicino alla casa dei politici. Fuori
dalla grazia di Dio il piano Antenne comunale che costa circa 30.000 euro in
quanto esso riguarda anche le aziende per la telefonia mobile che quanto meno
avrebbero dovuto partecipare alla spesa.