venerdì 20 maggio 2022

MSGC - Segreti comunali sotto due amministrazioni.

Fare Verde Monte San Giovanni Campano più volte ha fatto gli accessi agli atti al Comune  per capire la situazione degli abusi edilizi ed in particolare per sapere se le ultime  due amministrazioni comunali hanno manifestato in modo concreto la volontà di contrastare , di prevenire e reprimere l'abusivismo edilizio sull'intero territorio comunale anche alla luce del fatto che è iniziato l'iter per la modifica del PRG.

Ebbene dopo tante   richieste il Comune ha risposto parzialmente all'ultima del 19.04 2022 in data 19 Maggio 2022 inviandoci una pec davvero imbarazzante. 

In buona sostanza dal dal 1° Gennaio 2021 al 19 Aprile 2022 ossia in 16 mesi di lavoro il comune ha emesso 7 ordinanze di demolizione; 

Non ha eseguito NESSUNA demolizione (quindi sono tutte chiacchiere quelle che girano per il paese);

Ha notificato 6 preavvisi e 6 dinieghi a seguito di istruttorie di richieste di PDC in sanatoria.

La dirigente dell'Ufficio Urbanistica ha trovato perfino  il tempo per scrivere una nota  ( speriamo che ci abbia mandato i saluti) al Responsabile del Procedimento per l'accertamento degli abusi edilizi e a SUO DIRE  STA PROCEDENDO  ad  una ricognizione sulle pratiche e relativo stato per gli  abusi edilizi. 

Praticamente l'Ufficio Tecnico Urbanistica risponde parzialmente all'accesso agli atti ma non ci dice le cose che ci interessano   perchè non ne ha la più pallida idea. 

Si distende un velo pietoso sull'intervento "POLITICO"   con cui   ha cercato di  dribblare  la risposta alla domanda specifica  per gli immobili acquisiti al patrimonio del comune  . 

Insomma la  risposta all'acceso agli atti   non dice nulla sul numero delle pratiche per gli abusi edilizi  che giacciono presso gli uffici Comunali in attesa di non si sa che cosa  e nemmeno specifica il numero degli immobili acquisiti al patrimonio del Comune

La risposta del 19 Maggio 2022  che è stata inviata a fare Verde illustra  una gravissima situazione che è sconosciuta dalla popolazione ma  che invece è ben nota a Fare Verde:  Troppe  pratiche di abusivismo edilizio sono sospese nel "limbo" degli Uffici Comunali competenti .  

A questo punto è sorta spontanea la  riflessione  del presidente provinciale di Fare Verde: "Chissà quale metodo ha adottato il Comune di Monte San Giovanni Campano per scegliere le 7 persone a cui è stata inviata l'ordinanza di demolizione".

Fare Verde ha presentato diversi accessi agli atti cercando in ogni modo possibile di bloccare la situazione che si è creata  per la   disparità di trattamento tra i cittadini che sono stati puniti per  aver costruito abusivamente  e i cittadini titolari delle pratiche di abusivismo edilizio che dormono sonni tranquilli  con  le loro pratiche che giacciono da  tempo  memorabile  negli uffici Comunali di Monte San Giovanni Campano.

Il Comune  dopo aver assunto numerosi tecnici comunali ,  dopo aver prestato il tecnico Responsabile del procedimento per gli accertamenti degli abusi edilizi al comune di Ripi e dopo  aver  così  rallentato ogni attività di  quell'ufficio di certo non può lamentare  la carenza di personale.

Cui prodest?

Non ci è dato saperlo e siccome  a Monte San Giovanni Campano non c'è trasparenza  in quanto di fatto  vige  l'ostinato  "SEGRETO COMUNALE"  vuol dire che al più presto ci rivolgeremo ad  altra Autorità Indipendente   per avere   ogni informazione utile su tutti gli abusi edilizi . 








lunedì 18 aprile 2022

MSGC - Abusivismo edilizio - Le domande imbarazzanti di Fare Verde.

  

L’abusivismo edilizio è un problema gravissimo  che incrementa il rischio idrogeologico che caratterizza l'Italia. Gli ultimi dati Istat dicono che il 20 per cento degli immobili in Italia è stato costruito abusivamente ossia  sprovvisto dei permessi edilizi.
Rapportato alla realtà territoriale vuol dire che per ogni 100 immobili ce ne sono 20 costruiti abusivamente. Il Governo Italiano si è impegnato con un fondo per le demolizioni con la finalità di sostenere i Comuni per le demolizioni degli immobili abusivi. 


Fare Verde  è legittimata a chiedere al Comune di Monte San Giovanni Campano quanto denaro  ha chiesto al Governo Italiano per demolire gli immobili abusivi.  




Il Fondo demolizioni   MIT Contributo Fondo Demolizioni   del  Ministero  delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Dipartimento per le opere pubbliche, le risorse umane e strumentali, Direzione generale per l’edilizia statale e abitativa, e gli interventi speciali , rese noto che a decorrere dalle ore 12:00 del 13 settembre 2021 e fino alle ore 12:00 del 13 ottobre 2021 i Comuni avrebbero potuto  presentare domanda di accesso al Fondo per la demolizione delle opere abusive di cui alla Legge 205/2017, articolo 1, comma 26 (di seguito Fondo demolizioni). La domanda di contributo doveva essere presentata  ai sensi del Decreto Interministeriale n. 254 del 23/06/2020 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 agosto 2020 n. 206 e sulla sezione Amministrazione trasparente del sito internet del Ministero, con il quale sono stati stabiliti i criteri di utilizzazione e ripartizione del Fondo demolizioni. Somme di denaro destinate alle demolizioni degli immobili  abusivi incrementate per gli anni 2022 e 2023.
Costruire senza i permessi  non è solo un sintomo di prepotenza ed infatti rappresenta la forma della  più becera  disobbedienza alle leggi  per la  mancanza di requisiti fondamentali. Dal punto di vista progettuale , inoltre, l'immobile risulterà molto  l’approssimativo.  Il problema è anche da un punto di vista ambientale ed  infatti  il dissesto idrogeologico presente sul nostro territorio Comunale  è amplificato dalla presenza di immobili in aree dove è vietato costruire come ad esempio lungo il torrente Amaseno, nelle aree di montagna della Bagnara, troppo vicini ai corsi d'acqua di superficie , in aree dove ci sono  vincoli di inedificabilità assoluta e addirittura dove per egoismo, ignoranza  e insostenibilità assoluta  sono stati  devastati beni archeologici irripetibili .  
Di fatto chi ha costruito un immobile abusivo NON SANABILE ha commesso  un  illecito penale, ossia ha  realizzato un intervento edilizio senza permesso di costruire (licenza, concessione a seconda del periodo di edificazione), senza autorizzazione o comunicazione al Comune. Come illecito penale può godere della prescrizione mentre l'illecito amministrativo non andrà mai prescritto e rimarranno attive  l'ordinanza di demolizione e tutte le altre procedure amministrative compresa l'acquisizione dell'immobile al patrimonio del Comune.  
Il Comune di Monte San Giovanni Campano e la Regione Lazio dovranno rispondere  a Fare Verde nel  merito delle  iniziative di contrasto ,  prevenzione e repressione  agli abusi edilizi come prevedono le leggi dello Stato e della Regione Lazio. 

mercoledì 2 marzo 2022

MSGC - Lo stato dell'ambiente 2021 "NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE"

 Fare Verde Monte San Giovanni Campano è  convinta che le sfide ambientali che abbiamo davanti come la perdita della biodiversità, il collasso dei servizi eco sistemici, l'inquinamento, l’abusivismo edilizio, il consumo del suolo e i cambiamenti climatici potrebbero essere vinte se solo ci fosse  la volontà di vincerle. La nostra Associazione è  consapevole innanzitutto della perdita irreversibile di un certo numero di specie e dell’invasione  di specie aliene sul territorio Comunale. Spariti il  Granchio di fiume, Gambero di fiume, la Salamandrina dagli occhiali e la  Raganella.  Comparsi gli invasivi  Robinia pseudoacacia Limneus il Gambero della Luisiana, le nutrie, il punteruolo rosso della palma  e la zanzara tigre   .

Siamo sull'orlo del  disastro climatico e ci troviamo, quindi ,  ad affrontare sfide ambientali di portata e urgenza senza precedenti. Abbiamo bisogno, anche nel nostro piccolo,   di un'azione urgente  per affrontare il cambiamento climatico. Abbiamo bisogno di cambiamenti coraggiosi e massicci, che coinvolgano totalmente la nostra società . E' necessario   lavorare in modo diverso, nei diversi settori,  sia che si viva “nell'amata  città” che nelle aree rurali, per ridurre le emissioni di gas serra e fermare la distruzione della natura. Queste nuove sfide  non sono  state  ancora accettate   nel nostro comune dove i dinosauri della politica   non hanno percepito l’importanza  dello sviluppo sostenibile e non hanno  ancora compreso che l’economia lineare è stata sostituita dalla meno inquinante economia circolare. Nel nostro micro sistema ambientale  si percepiscono  l'aumento della siccità, gli incendi boschivi, il dissesto idrogeologico ,  la perdita di servizi eco sistemici, l’invasione di specie aliene, lo squilibrio per  alcune specie autoctone . Tutti  segnali spaventosi, che devono essere presi sul serio. Dobbiamo agire per  affrontate  fin da ora sfide  contro il dissesto idrogeologico, la povertà energetica,  la  siccità , il perdurare del razionamento idrico , l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento dell’acqua , l’impatto di queste sull'approvvigionamento alimentare e altri disastri naturali che diventeranno più frequenti e sempre più costosi per le casse comunali e  che diventeranno senza alcun dubbio  vere e proprie emergenze sociali.  Come  si è già verificato  con la severa crisi idrica e il relativo intervento delle autobotti o gli incendi che hanno richiesto l’intervento dell’aviazione per essere domati.

Monte San Giovanni Campano è un paese arretrato e lo si evince dal fatto che la nostra società, e in particolare i giovani, non vogliono nessun cambiamento. Essi hanno  una strana fede  poco cattolica dissociata perfino   dall’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco ed infatti   non pongono l'azione per il clima e la salute pubblica tra le loro più alte priorità. Dovrebbero essere  loro i motori dei profondi cambiamenti di cui abbiamo bisogno ma stranamente essi  restano ancorati ad un modo di vivere e di agire che non ha nulla a che fare con il presente e con il futuro fatte salve alcune eccezioni che non riescono ad incidere su nessun tipo di soluzione. Eppure in Italia  è percepibile il radicale cambiamento che  parte dal modo in cui ci alimentiamo, dal modo in cui ci vestiamo, all'aria – e alla sua qualità - che respiriamo, allo sviluppo sostenibile, all’economia circolare.  Il  tutto riassunto nella transizione ecologica  quale  pilastro fondamentale  del PNRR voluto dal Governo Italiano. Cambiamento percepito  perfino dalla Regione Lazio che ha messo al centro di molti finanziamenti la sostenibilità , l’economia circolare , la riduzione dell’inquinamento e il sociale . Cambiamento  che seppur evitato nel nostro paesino  è ben evidente  a livello regionale e  nazionale  dove sono in corso sforzi notevoli per migliorare la qualità della vita e la  traiettoria di ogni percorso  per raggiungere un futuro più sostenibile.

Lo stato dell’acqua potabile 2021 – Il razionamento idrico, iniziato nel 2004 dal gestore del servizio idrico integrato, è continuato per tutto il 2021 alimentato dalla mancanza di investimenti per la sostituzione dell’acquedotto comunale oramai obsoleto e con perdite che sono state rilevate per oltre il 70% da gran parte della popolazione .  Vuol significare che su 100 litri di acqua potabile immessi nell’acquedotto comunale se ne perdono più di 70 litri e solo meno di 30 i litri che arrivano ai rubinetti delle famiglie. Il Comune è rimasto silente di fronte alla popolazione mostrandosi genoflesso al volere della multiutility   che dovrebbe gestire il servizio idrico integrato ma che di fatto  si è trasformata nel nostro esattore per un servizio attuato con modalità strane, atipiche e con tanto spreco di acqua potabile .

 

Lo Stato della depurazione delle acque reflue – Altro servizio propinato fino a poco tempo fa in modo molto approssimativo,  nonostante l’infrazione europea,  con depuratori obsoleti e mal funzionanti.   Fare Verde , da sola, ha dovuto affrontare una battaglia epocale contro il colosso ACEA ma ha dimostrato che anche la quarta multiutility del mondo  può essere battuta se c’è la determinazione di chi combatte  per una giusta causa. Negli anni sono arrivati i grandi successi per Fare Verde che ha ingaggiato battaglie legali che si sono  trasformate in  interventi sulla depurazione delle acque reflue. Battaglie portate avanti  senza l’intervento del Comune che non ha mai voluto sostenerle  tanto è vero che è rimasta storica la frase di un amministratore scienziato  che le descrisse come “battaglie contro i mulini a vento”. E invece  con tanta pazienza è stata ottenuta la ristrutturazione del depuratore di Porrino che almeno ora non puzza più; il depuratore Pantanelle è stato demolito e ricostruito totalmente; il depuratore Fontana Magna è nuovo in sostituzione di altri due  depuratori; è stato stanziato denaro per il depuratore Santa Filomena a Colli anche se   il luogo dell’impianto non è ritenuto idoneo dalla popolazione stanziale, altri depuratori (Campangone e Colle Pupazzo) vengono ora monitorati  con maggiore frequenza. Resta sospeso il depuratore Sione che presto sarà oggetto di nuova vigilanza Ambientale da parte di Fare Verde. Su pressioni indicibili e continue di Fare Verde sono stati realizzati, dal gestore del servizio idrico integrato, tratti di fogna  indispensabili per l’igiene,  la salute e alla sicurezza pubblica che nulla hanno a che fare con l’inutilità di alcuni   marciapiedi con barriere architettoniche  e di tanti  pali della pubblica illuminazione . Insomma un’azione sul territorio che invece di portare ad un pubblico riconoscimento portò la giunta comunale a decidere di nominare un avvocato per le “opportune” azioni legali contro chi a loro dire rovinava il buon nome “dell’amata città” con le denunce e gli articoli sulla stampa che evidenziavano ogni forma di inquinamento e di abusivismo edilizio.

Lo stato dell’igiene urbana – Monte San Giovanni Campano è un paese a dir poco strano tanto è vero che dopo 12 anni di raccolta differenziata non è riuscito ancora a raggiungere l’obiettivo del 65%   previsto dalla legge per il 2012.  A smentire  le chiacchiere dei politicanti che favoleggiavano risultati eclatanti sulla stampa locale ci sono i dati del Catasto Rifiuti Nazionale del Governo Italiano  che certificano la raccolta differenziata per Monte San Giovanni Campano al 61.4% per il 2020 ,unico dato ufficiale da prendere in considerazione . Alla debacle del compostaggio domestico che si è perso di vista come progetto di grande spessore per la riduzione dei rifiuti si aggiunge la costruzione nei tempi supplementari della mini isola ecologica a Laoria. La piccola isola ecologica subito chiusa dopo un’ispezione della ASL richiesta da Fare Verde  nasce  obsoleta e fatta male come progetto ed infatti è scollegata all’economia circolare per la popolazione  e non ha alcuna rilevanza economica   per il sociale. Fatto è ed è inconfutabile  che il comune di Monte San Giovanni Campano cede tutte le materie prime seconde alla società che gestisce l’igiene urbana e quindi il ricavato che viene pagato dai vari consorzi per il riciclo  non viene spalmato sulle bollette della popolazione come premio per aver prodotto rifiuti riciclabili  ma va direttamente ad ingrassare il conto corrente  della società che gestisce il servizio di igiene urbana .  Servizio di igiene urbana che nel 2021 è costato la bellezza di  1.545863,66  euro  (€ 1.035.689,78 per la raccolta dei rifiuti ed € 510174,88 per il conferimento dei rifiuti in discarica) per non raggiungere nessun obiettivo previsto dalla legge compresi gli   obiettivi sociali come ad esempio le bollette più leggere per la popolazione. In Italia fino a prova contraria è attivo il principio di legge del chi inquina paga e quindi all’aumento della percentuale della raccolta differenziata dovrebbero corrispondere bollette più leggere. Resta inteso che la mancanza del regolamento comunale per la raccolta differenziata, la mancanza di una vera isola ecologica, il sistema obsoleto per il conferimento dei rifiuti ristretto solo a quelli minimi obbligatori previsti dalla legge e soprattutto l’inconferibilità di molte tipologie di rifiuti sommate ad una buona dose di inciviltà alimentano costantemente il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.

 

Lo stato dell’ambiente per la qualità dell’aria.

 

Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano distende un velo pietoso sulla qualità dell’aria a Monte San Giovanni Campano ricordando che siamo uno tra i paesi che hanno l’aria più inquinata  del Lazio. Le correnti d’aria e le condizioni climatiche particolari ci hanno fatto inserire in quell’elenco della condanna che la Corte Europea di Giustizia ha emesso  per l’aria inquinata e non ci sarà modo per uscirne se non verranno presi drastici provvedimenti. La Corte di giustizia dell'Unione europea ha confermato che tra il 2008 e il 2017, il nostro paese ha violato in maniera sistematica e continuata i valori limite Ue sulle concentrazioni di PM10 nell'aria. A Monte San Giovanni Campano nonostante la grave situazione   la qualità dell’aria  non è monitorata per evitare l’esposizione alle persone malate , ai bambini e agli anziani più delicati di salute. La carenza assoluta di informazione locale non  permette la giusta consapevolezza  della popolazione per l’inquinamento dell’aria ed infatti sono troppi cittadini che  sono ancora convinti di respirare aria di ottima qualità. L’inquinamento  forse  verrà percepito se l’infrazione europea si trasformasse in sanzione semestrale per i piccoli comuni come al nostro …un po’ come accadde per la discarica di rifiuti Monte Castellone che fu sanzionata con una multa semestrale da 200.000,oo euro. L’inquinamento dell’aria  va contrastato anche combattendo la povertà energetica della popolazione con interventi mirati come a quello sostenuto dalla Regione Lazio con   le Comunità dell’Energia.  Questo nuovo modo di produrre energia pulita  potrebbe limitare la povertà energetica che è una delle maggiori responsabili  dell’inquinamento dell’aria causato dalla combustione delle biomasse.

 

Lo stato del consumo del suolo

 

La nostra Associazione di protezione Ambientale (si legga bene di protezione Ambientale) non va di certo per asparagi o per funghi quando vigila sul territorio e neppure è omertosa di fronte al saccheggio del territorio. Se esistono le Associazioni di protezione Ambientale vuol dire che c’è chi offende l’Ambiente altrimenti non ci sarebbero. Gli abitanti di Monte San Giovanni Campano poco rispettosi delle leggi sono rimasti ancorati al fazzoletto di terra avuto in eredità o acquistato dai parenti  su cui , non si sa per quale sacrosanta ragione,  ci devono costruire casa che poi inevitabilmente negli anni  rimarrà disabitata per la fuga e per l’invecchiamento della popolazione oramai arrivata a 12228 abitanti con indice di vecchiaia spaventoso.

Tanto abusivismo edilizio e  troppe pratiche di abusivismo edilizio sospese in un limbo inspiegabile fatto di scuse e di comportamenti sicuramente antigiuridici. Minacce e insulti che ci sono stati riservati da chi  è affetto dal delirio di onnipotenza in una situazione che è  esplosa da quando sono iniziate le demolizioni lungo il torrente Amaseno .   L’enorme mole   di    segnalazioni per gli abusi edilizi  realizzati a Monte San Giovanni Campano fatte dalla nostra Associazione evidenziano uno spaccato delinquenziale estremamente negativo con  un comportamento si prepotenza  diffuso e arrogante. Numerosi  politici direttamente coinvolti a vario titolo in procedimenti penali compresi quelli per abuso edilizio  hanno fatto il resto con le  loro insinuazioni  facendo passare per disonesti chi denuncia i reati  e per onesti  e vittime i poveri delinquenti che li hanno commessi.  Addirittura ci sono state date  paternità su segnalazioni relative  al famigerato art.36 con il quale alcuni disobbedienti  volevano sanare  abusi edilizi impossibili da sanare .  In quelle situazioni  per ignoranza o per ottusità mentale essi  non si rendevano  conto che  pratiche del genere nel momento in cui non fossero state accettate si sarebbero trasformate in auto denunce. Insomma un marasma del chi “dice dice”  alimentato dall’ignoranza più becera, dall’opportunismo politico che finalmente ha trovato  chi gli ha tolto  la gatta da pelare  attraverso gli  esposti per abusivismo edilizio. Tuttavia  e nonostante tutto il grazie di Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano  va a quel tecnico ben informato sugli abusi  rimasto anonimo ( forse non troppo anonimo) che è riuscito  a segnalarci  con dovizia di particolari  decine e decine  di abusi edilizi che altrimenti sarebbero rimasti impuniti. 

Una situazione di degrado morale e Ambientale che non ha precedenti, dove ogni escamotage è stato buono pur di sottrarre il  terreno all’agricoltura, ogni  scusa  è stata  utile per non punire i colpevoli, ogni momento è stato  buono per fare una gettata di cemento senza alcuna autorizzazione. Se Fare Verde  si mettesse di punta a segnalare  tutti i piazzali costruiti abusivamente  in cemento  si scatenerebbe l'inferno in terra. Con il tempo si farà anche questo). Ci sono alcuni abusi edilizi particolarmente gravi su cui non si può assolutamente  aspettare. Quando si costruisce un manufatto industriale  o addirittura una  villa lungo il nostro Torrente Amaseno in area dove è proibito costruire  poi nessuno si può lamentare se ne viene pretesa  la demolizione. Quindi le persone che cercano in un modo o nell’altro di denigrare la nostra attività di protezione Ambientale inizino a ragionare invece di sparlare per dipingere i rei come vittime soprattutto perchè vittime non lo sono. 

 

Lo stato dei boschi.

 

Degrado Ambientale, rifiuti, alberi caduti, incendi , tagli strani e percorsi abusivi da moto cross  è quanto accade   nella Pineta Morroni nel disinteresse più completo del comune che evidentemente ha altre priorità come i  marciapiedi o la progettazione del tempio della musica.  L’area  verde Colle Cipullo è oramai quasi scomparsa perché tanto arredo è stato rubato o bruciato. L’unica fontanella presente nell’area verde non funziona e non c’è neppure un bagno chimico per chi volesse passare una giornata in quel che resta del bosco Morroni dopo gli svariati incendi.

Il Bosco presente a Lucineto già oggetto di denuncia da parte di Fare Verde,  contro  chi  lo stava tagliando abusivamente e stava distruggendo l’habitat dello scoiattolo rosso, è in ripresa dopo i danni causati dal delirio di onnipotenza .

Gode di ottima salute la macchia che va da Costa Fredda di San Marco a Paglia e si spera che anche quest’anno non verrà percorsa dal fuoco.

Il bosco della Portella caro a Fare Verde è in ottimo stato. Ogni estate viene vigilato da una web camera panoramica dal Capoluogo per la sorveglianza degli incendi. Nel bosco della Portella ci sono istrici , volpi e purtroppo è frequentato anche dai cacciatori durante la stagione venatoria con appostamenti eticamente scorretti alla pozza di Poldo nei primi giorni di riapertura della caccia. Notevole il ritorno degli Aironi avvistati più volte sull’areale di Poldo e di una coppia di Poiane.  

 

Lo stato delle acque di superficie.

 

L’assenza del sistema fognario in alcune aree di Monte San Giovanni Campano rende non potabile l’acqua dei pozzi privati  presenti tanto è vero che da nostre rilevazioni attuate tramite analisi biochimiche sono risultati presenti coliformi ad una profondità di circa 70 metri. Una situazione particolarmente grave vista la crisi idrica che attanaglia il territorio oramai da 18 anni. Tutte le sorgenti di superficie pubbliche hanno acqua non potabile  per convenzione in quanto il comune non spende denaro per  le analisi biochimiche relative alla potabilità delle acque  sorgive. In buona sostanza il comune non è interessato alle acque sorgive perché è chiaro che ancora  non si è capacitato sul consumo sostenibile della risorsa idrica . Acque che non sono utilizzate neppure per realizzare biopiscine pubbliche o invasi anti incendio.

Le acque di superficie del torrente Amaseno non scorrono più dal territorio di Casamari fino a Poldo. In quel tratto di torrente ci sono solo gli scarichi dei depuratori di Veroli, Monte San Giovanni Campano ,  Boville Ernica e gli scarichi abusivi di gente che si arroga il diritto di fare come gli pare.

Sul fiume Liri che è al cento di dibattito inter regionale per il suo inquinamento che ci vede protagonisti in tv e sulle radio è iniziata una battaglia che vede Fare Verde presente nelle trasmissioni tv e sulla stampa. Schiuma  e rifiuti vengono sversati di tanto in tanto da scarichi abusivi nel fiume come se fosse una discarica liquida. Nel frattempo la provincia di Frosinone si ostina a ripopolare il Liri con trote che hanno una aspettativa di vita bassissima pur di soddisfare una manciata di pescatori in uno spreco infinito di risorse. La  mancanza di controlli ci  ha portato verso l’anarchia assoluta soprattutto per  chi scarica nel fiume conscio di non passare nessun guaio con la giustizia.

Per ultimo Fare Verde consiglia vivamente al comune di iniziare a capacitarsi che esiste anche l’inquinamento elettromagnetico e ci sono delle vie anche nel capoluogo che presentano veri grovigli di cavi dell’alta tensione che a lungo andare producono danni al sistema immunitario di chi ci abita. E poi la pubblica illuminazione con gli oltre 3500 pali infissi sul territorio è solo scandalosa visto che nel capoluogo è mista tra led e incandescenza e quasi tutta  fuori norma;  mista lo è anche da via dei Codardi a Scaccia, mista lo è anche dalla Pineta a Porrino e in altri luoghi dove ci sono i pali da un paio di anni ma non c’è l’allaccio all’energia elettrica. Insomma un miscuglio esagerato che fa comprendere a chiunque di quanto possa essere approssimativo il risparmio energetico realizzato da impianti realizzati a led ma che man mano sono stati trasformati in misti led/incandescenza.

Per ultimo le notizie allarmanti sull’installazione di antenne per la telefonia mobile hanno visto Fare Verde impegnata senza farne pubblicità alcuna visto il disinteresse della popolazione che si attiva solo quando le antenne le vogliono installare vicino alla casa dei politici. Fuori dalla grazia di Dio il piano Antenne comunale che costa circa 30.000 euro in quanto esso riguarda anche le aziende per la telefonia mobile che quanto meno avrebbero dovuto partecipare alla spesa.

 

Si chiude così lo Stato dell’Ambiente 2021 di  Monte San Giovanni Campano senza alcun segno positivo e nessuna prospettiva per il futuro eccezion fatta per le dichiarazioni rese dal comandante della Polizia Locale che si è esposto nella battaglia contro l’abbandono dei rifiuti. Praticamente Monte San Giovanni Campano  nel 2021 è  rimasto  ancorato a concezioni retrive degli anni ’50 ,  ha perso  di vista ogni obiettivo per lo sviluppo sostenibile, ha ignorato l’economia circolare , non ha acquisito percezione della povertà energetica, ha cercato l’assistenzialismo nell’emergenza ed ha emesso un bilancio economico  senza anima   cercando di soddisfare bisogni sbagliati  che non sono collegati all’anzianità della popolazione.  L’inizio del 2022 con la nuova amministrazione comunale che ha confermato  i dirigenti comunali  al loro posto inizia nel segno della continuità con la vecchia amministrazione comunale ed  è un oscuro presagio sulle conseguenze che ci saranno inevitabilmente.  “NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE".



venerdì 11 febbraio 2022

MSGC - Spegniamo le luci "dell'amata città".

  Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano dopo aver contrastato per anni la insostenibile e costosa pubblica illuminazione comunale (in parte anche fuori norma pervenuta da rottamazione di un impianto Enel) condivide le azioni di protesta dei tanti comuni Italiani per il caro bollette. In questo momento di profonda crisi energetica caratterizzata da rincari esorbitanti diventa obbligatorio chiedere se c'è stata l'adesione dell'amministrazione comunale alla protesta di tanti Comuni Italiani che stanno chiedendo al Governo Italiano di fare qualcosa contro l'impatto della crisi energetica, sui costi di gestione delle famiglie, delle imprese, delle strutture pubbliche e sui bilanci delle Autonomie Locali. L'invito che Fare Verde lancia all'amministrazione comunale Monticiana che in proporzione detiene più pali per la pubblica illuminazione rispetto a Las Vegas è quello di spegnere, per due ore a notte , buona parte delle luci almeno fino al termine della crisi energetica. Fare Verde Monte San Giovanni Campano vuole essere profetica: “Il caro energia sommato all'inflazione creerà seri problemi al bilancio del Comune che molto probabilmente dovrà aumentare le tasse per evitare di tagliare fondi ai servizi”. Un appunto infine va al piano triennale delle opere pubbliche redatto dall'amministrazione comunale che come si legge sui quotidiani ha ricevuto in eredità tanti soldi nelle casse del Comune. Condizione economica così agiata da far passare nel dimenticatoio le azioni per la produzione di energia pulita diffusa che in qualche modo potrebbero contrastare la povertà energetica e consegnare energia a minor costo per la popolazione.





sabato 22 gennaio 2022

MSGC – Il Comune impegna 21.000 euro per mettere a norma l’isola ecologica “mignon” in via Mendrella.

 Il Comune dopo  circa 70 giorni di chiusura del  recinto con cancello chiamato  " isola ecologica" si decide ad emettere l’impegno di spesa per adeguamento e messa a norma del CCR (isola ecologica di via Mendrella di 21.000 euro con determina numero 1713 dell'Ufficio Tecnico  Servizio Manutentivo. Una spesa che poteva essere risparmiata ai cittadini di Monte San Giovanni Campano  se il comune  avesse preso in  considerazione le doglianze di Fare Verde Gruppo Monte San Giovanni Campano che dipinse quella struttura pubblica come "nata zoppa" , inadeguata,  disallineata con le 3R per i rifiuti  e  con l'economia circolare . Il sodalizio ambientalista Monticiano ritiene   che i 21.000 euro per mettere a norma   la struttura pubblica  saranno soldi spesi male   perché  l'isola ecologica  resterà   troppo piccola  per il numero totale dei Monticiani che sono 12228 e di fatto sarà impossibile realizzare  le 3R per i rifiuti  per mancanza di spazi. In quell'isola ecologica  (presunta tale) , infatti,  è stato fatto   solo il  recupero per il riciclo delle materie prime seconde  , non è mai partita nessuna iniziativa per il riuso   e neppure per la  riduzione dei rifiuti. Quindi  se non si cambierà modo di fare  non ci sarà  nessun beneficio sulle bollette dei cittadini e  alle economie comunali anche perché ad oggi è ignoto il destino del denaro incassato dalle materie prime seconde dalla raccolta differenziata come la carta, la plastica, il vetro, gli ingombranti e i RAEE.  I magnifici amministratori comunali potranno  verificare le dimensioni insufficienti  di quella struttura  recandosi  nei comuni limitrofi che hanno  popolazione simile o anche più piccola   per rendersi conto che il Centro Raccolta Rifiuti di Monte San Giovanni Campano potrebbe   risultare  proporzionato solo per agli abitanti di UNO dei 6 centri abitati Monticiani. Pur volendo adeguare la struttura esistente alla normativa  non si può certo creare una  dimensione parallela ed infatti dopo aver speso ulteriori  21.000 euro di denaro pubblico quell’isola ecologica “mignon”  non potrà mai offrire un servizio adeguato a TUTTI i Monticiani per mancanza di spazio .   Rimarranno alcune criticità che sono assurde anche per chi di mestiere non è Ingegnere e non fa il  tecnico comunale  ed infatti  quella struttura rimarrà   senza parcheggi esterni e  interni, continuerà ad avere  un’entrata carrabile pericolosa, le aree di   conferimento dei rifiuti resteranno inadeguate per mancanza di superfici da utilizzare. Si  distende un velo pietoso sui bagni   di quella struttura nata nel 2020,  e visti  i pregressi storici del comune  con i servizi igienici,   si spera che finalmente quell’isola ecologica sarà dotata di bagni decorosi  e anche di un idoneo casotto per chi ci lavora che non somigli più ad una cuccia per cani  di grossa taglia. Fare Verde continuerà la sua vigilanza sulla struttura e soprattutto sulle condizioni per chi ci lavora che dovranno  essere decorose e sicure. Ci saremmo risparmiati anche questo  ma non ci piacciono quelli che dicono di essersi impegnati a contrastare i voli pindarici della  passata  amministrazione comunale ma  poi riescono a fare  qualcosa per migliorare le condizioni  solo se costretti . Per ultimo si spera che la Magistratura Frusinate abbia preso in considerazione la denuncia presentata  dal presidente  provinciale di  Fare Verde che dall'inizio  ha considerato  quella struttura pubblica , "che ha più telecamere di Fort Knox"costruita senza “arte scienza e conoscenza” (Cit. Dante Alighieri) , senza nessuna  prospettiva unificatrice per  l'armonia e la coerenza con cui si dovrebbero combinare  le conoscenze scientifiche ,  i canoni estetici e l'indispensabile sostenibilità.

Foto scattata il giorno 22.01.2022
 

sabato 15 gennaio 2022

Ambiente: L’Italia esposta al rischio di una procedura d’infrazione per una deroga ai prodotti usa getta in bioplastica.

 


Anche l’Italia, finalmente,  scrive la parola fine  per alcuni prodotti  monouso  che  negli ultimi decenni sono diventati parte attiva  dell’emergenza inquinamento del nostro ecosistema.  Dal 14 Gennaio 2022 la legge prevede  l’addio a posate, piatti, bicchieri, bastoncini cotonati, cannucce, tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi e a tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile ossia anche  ai prodotti usa e getta che si degradano all’aria. La messa al bando  non riguarderà  tutti gli oggetti in plastica monouso ed infatti  per i  tappi, le tazze e bicchieri per bevande o bottiglie in PET, si punta alla riduzione del consumo e al miglioramento delle performance di raccolta differenziata e riciclo. Per i prodotti  in plastica monouso  il divieto  non sarà immediato , ma se ne consentirà la commercializzazione fino ad esaurimento scorte a patto che  siano state immesse sul mercato prima del 14 gennaio 2022. Per i trasgressori sono previste sanzioni da un minimo di 2mila 500 euro a un massimo di 25mila euro.

 


 

Tuttavia il recepimento tutto  italiano della direttiva europea  esclude dalla messa al bando i prodotti  in plastica biodegradabile e compostabile, che potranno ancora essere utilizzati nel caso in cui non siano sostituibili con alternative lavabili e riutilizzabili e solo se composti da percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60%. In buona sostanza le deroghe Itlaiane     non    previste nel testo originale di Bruxelles     hanno    fatto slittare di circa  quattro mesi il recepimento della direttiva europea che era stato  fissato al 3 luglio 2021. Al centro delle trattative tra Roma e l'Unione Europe c’è  il nulla osta  dell’Italia alle plastiche ‘bio degradabili e compostabili"  con le deroghe  che se da una parte  ‘salvano’ la nostra industria dall’altra creano  tutti  i presupposti per l’apertura di una procedura europea d’infrazione.