Foto realizzate dal ponte in località Anitrella di Monte San Giovanni Campano da G. Gasparri. |
Foto realizzate dal ponte in località Anitrella di Monte San Giovanni Campano da G. Gasparri. |
Si è costituita Fare Verde Provincia di Frosinone APS con atto depositato presso l'Agenzia delle Entrate di Sora (FR).
Difendiamo l'Ambiente, la Natura e la Biodiversità nel rispetto della Legalità.
Nonostante le rate dei mutui che sono aumentate , gli aumenti dei prezzi dei beni di consumo, malgrado il caro bollette con salari e stipendi che non hanno subito aumenti significativi è aumentata la quantità di rifiuti della frazione umida , ossia la parte di rifiuti che proviene prevalentemente dai generi alimentari . Sembra un controsenso, ma è esattamente accaduto questo secondo i dati ISPRA del Catasto rifiuti urbani. Quindi sono tanti i Monticiani che per risparmiare acquistano il cibo nei discount oppure cercano le offerte nei supermercati perché i prodotti alimentari costano meno.
Risulta chiaro il paradosso alimentare dell’aumento dellle quantità di cibo ,nel sacchetto della spesa , rappresentato da una stretta connessione da un lato fra inflazione /insicurezza sociale e dall’altro fra potere d’acquisto delle famiglie in diminuzione e le scelte dei Monticiani che non sono andate in direzione della salute dell’ambiente e nemmeno di quella personale.
Questa situazione che si è protratta nel tempo ha visto molti Monticiani assumere nuove abitudini “low cost” per combattere la crisi economica che inevitabilmente si è riflessa sull’aumento delle quantità acquistate a discapito della qualità dei prodotti alimentari e della loro data di scadenza.
L’ aumento della quantità di cibo sprecato nell’umido oltre a arappresentare una brutta azione rappresenta anche il peggioramento della sicurezza alimentare per il cibo di qualità scadente o in scadenza che puntualmente si trasforma in aggravio dei costi sociali anche per le gravissime ripercussioni sull’ambiente.
Fare Verde Monte San Giovanni Campano : Sono ormai indispensabili politiche pubbliche mirate a mitigare gli impatti dell’inflazione sulla sicurezza alimentare.
E’ la pubblica amministrazione che deve rivolgere una particolare attenzione alla tutela dei ceti sociali più vulnerabili affrontando la crisi alimentare che è dirompente con un approccio sinergico mirato al sostegno economico per la busta della spesa rivolto alle famiglie meno abbienti che si rivolgono agli enti benefici. Necessitan iniziative educative per promuovere scelte alimentari sane, consapevoli e sostenibili rivolte al resto della popolazione.
Qualità dell’aria – Il mese di Gennaio 2024 termina con il “botto” con i superamenti in ben 6 centraline su 8 che sono monitorate dall’Arpa Lazio in provincia di Frosinone nonostante i dati inattendibili (dichiarati a zero) della centralina di Cassino non disponibili da giorni.
Il disastro ambientale è chiaro e inequivocabile, come non v’è chi non veda che le azioni a macchia di leopardo, sui diversi territori Comunali, per il contrasto all’inquinamento da Pm10 sono servite molto poco o addirittura a nulla ed infatti l’inquinamento in alcuni casi si è addirittura aggravato.
Azioni tardive , come le ordinanze sindacali , il blocco parziale del traffico ed altre ( già ritenute tali dalla sentenza della Corte di Giustizia UE) vengono attuate a macchia di leopardo in nome di un’emergenza che dura da anni per l’inquinamento dell’aria da PM10. Inquinamento dell'aria che è pericoloso per la salute degli esseri umani tanto è vero che la Corte di Giustizia UE ha già condannato l’Italia nel 2020.
Siccome il problema è di chi ce l'ha, non deve sembrare strano che Fare Verde e Terra Nostra presenteranno in tempi brevi a tutte le Amministrazioni Comunali il "Patto per i Sindaci" per la qualità dell’aria che consiste in azioni sinergiche sul territorio Provinciale. Azioni per il contrasto all’inquinamento dell’aria a breve termine, a medio termine e a lungo termine visto che il piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio non riesce a contenere i superamenti per il PM 10 in Ciociaria ed è quindi inefficace.
E’ appena finito il mese di Gennaio del 2024 ed infatti il Comune di Ceccano in un solo mese ha già speso 23 sforamenti per il PM10 sui 35 ammessi dalle leggi Italiane in un anno; Frosinone ha già 20 sforamenti al 31 gennaio, Cassino è a quota 17 nonostante i dati inaffidabili per la centralina che non è disponibile da giorni, Alatri 12, Ferentino 9 e poi ci sono tutti i comuni che non hanno le centraline come ad esempio Monte San Giovanni Campano che è già stato indicato come il comune con l’aria più inquinata della provincia di Frosinone.
Per i Sindaci è arrivato il momento di sottoscrivere un patto per il contrasto all'inquinamento dell'aria anche se ci saranno da prendere provvedimenti impopolari per tutelare la salute della popolazione. Ci deve pur essere un fronte di brave persone che ha la volontà di proteggere anziani , bambini , donne incinte e in alcuni casi di salvare la vita a chi è fragile di salute.
Fare Verde Provincia di Frosinone da sempre preoccupata per la qualità dell’aria che mina la salute della popolazione nei Comuni della provincia di Frosinone, dopo attenta valutazione dei dati di certezza ottenuti dalle centraline Arpa Lazio che misurano l’inquinamento da polveri sottili ha deciso di conferire prima della fine del 2023 il PREMIO STRAORDINARIO
“GNOMO PER L’AMBIENTE PESSIMA QUALITA’ DELL’ARIA 2023”.
Il premio straordinario viene assegnato alle Amministrazioni Comunali di Ceccano , Cassino e Frosinone per essersi distinte nell’anno 2023, tra i Comuni del Lazio e del Centro Italia, per la pessima qualità dell’aria . Le città di Frosinone e Cassino si sono distinte anche per l’aumento del numero dei superamenti , della soglia limite di 50 μg/metro cubo, registrati dalle centraline dell’Arpa Lazio rispetto al 2022.
Il Comune di Ceccano conferma anche per il 2023 il suo primato di Comune più inquinato della Provincia di Frosinone con ben 77 superamenti per il PM10 registrati fino al giorno 24.12.2023
Frosinone, con le giornate ecologiche e le azioni tardive , registra l’aumento del numero dei superamenti per il PM10 rispetto al 2022 che sono arrivati a 64 il 24.12.2023 , esattamente durante le azioni di contrasto all’inquinamento dell’aria indette dal Comune di Frosinone nei giorni 23/24 e 25 Dicembre 2023 che di fatto sono risultate inefficaci e prive di risultati significativi per la protezione della salute e per l’ambiente .
Il Comune di Cassino vede aumentare il numero dei superamenti per il PM10 portandosi a quota 59 sempre al 24.12.2023 ed ha “buone speranze” anche per superare il numero degli sforamenti per il PM 2.5 che sono vicinissimi alla soglia limite prevista dalla legge.
Estratto dal sito web https://www.arpalazio.it/ |
Sotto “osservazione” resta Monte San Giovanni Campano che nel 2022 ha collezionato ben 159 (centocinquantanove) sforamenti per il PM10 a fronte di nessun intervento posto in essere per il contenimento dell’inquinamento dell’aria nel 2023 nonostante le doglianze della popolazione e di Fare Verde Monte San Giovanni Campano per la pessima qualità dell'aria respirata nel micro areale Baracca/Santo Stefano/Bottoni.
Fare Verde Provincia di Frosinone ricorda alle Amministrazioni Comunali citate che Secondo la Corte di Giustizia Europea per stabilire che un valore limite disciplinato nell’allegato XI della Direttiva 2008/50 è stato superato rispetto alla media calcolata per anno civile, è sufficiente che un livello di inquinamento superiore a tale valore sia misurato presso un singolo punto di campionamento.
Quindi i superamenti continuati negli anni nei comuni di Ceccano , Cassino e Frosinone violano il «valore limite» disciplinato dagli articoli 2 e 5 della Direttiva 2008/50.
L’Istituto Superiore di Sanità ha precisato che << Il PM10 causa diversi effetti sulla salute tra cui molti disturbi collegati all'apparato respiratorio. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’inquinamento dell’aria di cui il particolato atmosferico è un indicatore nel Gruppo 1, vale a dire tra le sostanze cancerogene per l’uomo. Effetti più gravi, invece, con disturbi (sintomi) e cambiamenti della funzione respiratoria (bronchiti, asma che possono anche richiedere il ricovero ospedaliero) sono stati osservati dopo un’esposizione (pur se limitata ad uno o due giorni) a livelli alti di PM10 e PM2,5 (particelle con diametro inferiore a 2,5 micron). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha collegato il diffondersi di questi effetti ad un aumento (di 10 microgrammi per metro cubo) della concentrazione media di PM10 e PM2,5 calcolata nell'arco delle 24 ore giornaliere. Quando il PM10 contiene elevate concentrazioni di metalli, sono frequenti infiammazioni acute delle vie respiratorie, crisi di asma, e alterazioni del funzionamento del sistema cardiocircolatorio . L'esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli di PM10 e PM2,5 è associata all'aumento di disturbi respiratori come tosse e catarro, asma, diminuzione della capacità polmonare, riduzione della funzionalità respiratoria e bronchite cronica insieme ad effetti sul sistema cardiovascolare. L’esposizione al pulviscolo più piccolo (PM2,5) è stata associata ad un aumento della mortalità per malattie respiratorie e ad un maggior rischio di tumore delle vie respiratorie. I tumori sono stati collegati anche alla presenza di sostanze cancerogene attaccate alla superficie delle particelle (come gli idrocarburi policiclici aromatici-IPA nel caso della fuliggine) che, attraverso il PM2,5 possono arrivare fino alla parte più profonda dei polmoni, dove sono assorbite dall'organismo>>.
Fare Verde Provincia di Frosinone, dopo che tutte le “raccomandazioni”, emesse dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’Istituto Superiore di Sanità e perfino dalle due Condanne della Corte di Giustizia, non sono state recepite conferisce il PREMIO STRAORDINARIO GNOMO PER L’AMBIENTE 2023 PESSIMA QUALITA’ DELL’ARIA alle Amministrazioni Comunali di Ceccano, Cassino e Frosinone per aver violato negli anni sistematicamente la Direttiva 2008/50 sulla Tutela della salute umana e dell’ambiente ignorando perfino la sentenza emessa dalla Corte nella causa C‑644/18 che ha già visto soccombere l’Italia nel 2020.
Le motivazioni ironiche :
Per aver contribuito all’aumento della spesa per la sanità pubblica , per l’alto senso di indifferenza nei confronti delle persone fragili e per aver violato sistematicamente la direttiva dell’Unione Europea sulla tutela della salute umana e dell’ambiente portando l’Italia ad una nuova probabile procedura di infrazione Europea, si ritengono meritevoli del premio straordinario GNOMO PER L’AMBIENTE 2023 PESSIMA QUALITA’ DELL’ARIA le amministrazioni Comunali di Ceccano, Frosinone e Cassino. Resta sotto osservazione l’amministrazione Comunale di Monte San Giovanni Campano.
Le raccomandazioni ironiche di Fare Verde Provincia di Frosinone alle amministrazioni comunali citate :
A Natale si può fare di più!
Le amministrazioni Comunali citate possono fare di meglio per incrementare i risultati ottenuti continuando a non fare nulla di incisivo oppure facendo realizzare sui loro territori inceneritori , aziende con emissioni nocive, incentivando l’uso delle biomasse per il riscaldamento domestico e anche facendo circolare automezzi da euro zero a euro 4.
Consigliare azioni serie per il rispetto dell’ambiente e della salute umana è inutile per chi non vuole ascoltare.
Le azioni che verranno poste in essere nell’interesse diffuso da Fare Verde Provincia di Frosinone:
Ricordare alle ISTITUZIONI ITALIANE che i cittadini della Provincia di Frosinone sono ESSERI UMANI e come tali non si devono ammalare e perire prima del tempo per la pessima qualità dell'aria.
Chiedere direttamente alla Commissione Europea di interagire con le Autorità Italiane per la stesura di un nuovo piano di risanamento per la qualità dell’aria.
Chiedere alla Commissione Europea di far includere nel nuovo Piano di risanamento per la qualità dell’aria misure specifiche volte a tutelare gruppi sensibili di popolazione, compresi i bambini.
E ormai convinzione diffusa che l’Italia è venuta meno all’obbligo sancito dal combinato disposto dell’articolo 13 e dell’allegato XI della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa . Non ha adottato le misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite fissati per il PM10 nell’areale della Provincia di Frosinone ed è venuta meno agli obblighi imposti dall’articolo 23, paragrafo 1, della direttiva 2008/50, da solo e in combinato disposto con l’allegato XV, parte A, di tale direttiva e, in particolare, all’obbligo previsto dall’articolo 23, paragrafo 1, secondo comma, di detta direttiva, di far sì che il periodo di superamento dei valori limite sia il più breve possibile tanto è vero che il numero dei superamenti per le PM10 nelle città di Cassino e Frosinone sono in aumento rispetto al 2022 mentre per Ceccano sono ben 77 i superamenti per il PM10 al 24.12.2023.
Il risultato ottenuto per la raccolta differenziata è frutto di maturità della filiera dei rifiuti oppure è l’escamotage numerico? L’analisi comparativa dei dati è del Dott. Marco Belli.
Si deve per forza di cosa ricordare che a Monte San Giovanni Campano la raccolta differenziata dei rifiuti venne istituita nel 2009. Da allora i risultati ottenuti sono stati figli di mera approssimazione e addirittura altalenanti. La prima criticità numerica rispetto al peso dei rifiuti avvenne tra il 2014 e il 2015 quando il peso dei rifiuti raccolti venne ridotto passando da 4838, 250 tonnellate a 3680,847 tonnellate. Riduzione dei rifiuti del 23,92% pari a 1157,402 tonnellate che venne certificata dagli uffici comunali anche con apposita trasmissione dei dati all’ISPRA. Strana riduzione dei rifiuti che venne criticata fortemente da Fare Verde Monte San Giovanni Campano. Sono passati tanti anni da allora con risultati poco incoraggianti e sempre senza raggiungere il 65% per la raccolta differenziata previsto per l’anno 2012. Si arriva finalmente al passaggio tra il 2021 e il 2022 ossia alla seconda riduzione dei rifiuti totali calcolata senza alcun errore in 113,75 tonnellate pari al 2.91% dell’intero conferimento di tutti i cittadini che si traducono in una contrazione di 5 kg in meno per ogni abitante di Monte San Giovanni Campano.
L’analisi nel dettaglio:
La riduzione dei rifiuti non è avvenuta solo a seguito d un’attenta presa di coscienza della popolazione ed infatti ha ricevuto un aiutino a tavolino con la riduzione del servizio e precisamente con la riduzione del numero delle prese che ora sono la metà per la frazione secca de rifiuti (Indifferenziata).
I dati in comparazione:
A Fronte dell’aumento in percentuale colto dal Comune è da evidenziare che la raccolta differenziata dei rifiuti appare alquanto strana ed infatti aumenta in modo eclatante la raccolta della frazione organica passando da 792,660 tonnellate del 2021 a ben 1059 , 500 tonnellate del 2022 nonostante il progetto del compostaggio domestico.
L’analisi dei dati è importante perché tutte le altre frazioni della raccolta differenziata se sommate tra di loro espongono una quantità di rifiuti raccolta che è in contrazione di peso rispetto all’anno precedente. Tradotto: Aumenta in modo strano la raccolta della frazione umida e diminuisce il peso delle altre frazioni della differenziata rispetto all’anno precedente
L’analisi della frazione umida:
La riduzione del peso dei rifiuti totale di 5 kg del 2022 per ogni abitante di Monte San Giovanni Campano diventa anomala in quanto indica una contrazione della spesa da parte dei cittadini per l’acquisto dei prodotti necessari alla quotidianità. Cittadini che a dirla tutta, però, privilegiano il solo acquisto di cibo determinando così il considerevole aumento in peso della frazione umida dei rifiuti urbani.
L’analisi matematica dei dati:
Dall’analisi dei dati si evidenzia quanto è nella rappresentazione grafica e precisamente le quantità in percentuale della raccolta differenziata di Monte San Giovanni Campano
Le percentuali della raccolta differenziata dei rifiuti a Monte San Giovanni Campano |
Dal grafico risulta evidente il dato percentuale del 41,2% per la sola frazione umida dei rifiuti raccolti a Monte San Giovanni Campano.
Dato percentuale significativo ed eclatante che indica Monte San Giovanni Campano come il comune che riesce a fare meglio dell’industrializzata città di Milano. Quella città del Nord , infatti, riesce a conferire al massimo il 35,3% per la frazione umida dei rifiuti .
In buona sostanza la percentuale dei rifiuti organici conferita dai Monticiani è superiore a quella conferita dai cittadini di Milano città di riferimento per la produzione industriale ed emblema del consumismo italiano.
Dopo questa abbondante premessa sulla bolla di anomalia per i consumi di cibo che è tutta monticiana c’è da fare l’analisi dei percentili sull’aumento della raccolta differenziata che è stata finalmente certificata dall’Ispra al 67,90% dopo ben 14 anni dalla sua istituzione.
Come è stato colto il 67,90% della raccolta differenziata?
Semplice aumentando la sola raccolta della frazione umida di ben 266, 840 tonnellate nel 2022 rispetto all’anno precedente . Aumento di peso che porta a registrare ben 88, 23 Kg di rifiuti frazione umida per ogni abitante che sicuramente è poco comprensibile e non in armonia rispetto alle altre frazioni di rifiuti vista la riduzione totale in peso dei rifiuti e la contrazione in peso delle altre frazioni della raccolta differenziata.
Dai dati ISPRA risulta chiaro che nel 2021 tutte le frazioni della raccolta differenziata ad esclusione della frazione umida avevano raccolto 970,548 tonnellate di rifiuti. Nel 2022 sono diventate 697, 169 tonnellate con una riduzione di ben 273 tonnellate di rifiuti delle frazioni di rifiuti differenziati eclusa la frazione umida .
Quindi non è sbagliato dire che è stata privilegiata la raccolta differenziata per la frazione umida rispetto a tutte le altre frazioni din rifiuti differenziati .
L'aumento di peso della frazione umida raccolta con il porta a porta , secondo i dati trasmessi dal comune all'ISPRA , ha portato al balzo percentile del 67,90% di raccolta differenziata.
I risultati quali sono?
Nel "conto della serva" la riduzione totale dei rifiuti di 113.75 tonnellate non giustificano la riduzione delle quantità di ben 273 tonnellate di rifiuti per le frazioni della differenziata .
Se le cose stanno così è evidente che l’isola ecologica non ha alcun impatto significativo sulla raccolta differenziata
dei rifiuti urbani tanto è vero che le
frazioni ingombranti , tessile e RAEE hanno registrato nel 2022 il minore conferimento di questi rifiuti. La
mancata raccolta del tessile ha fatto precipitare a zero il peso di
quella frazione mentre sono sostanziaemente stabili il vetro e la plastica con
guadagni in peso insignificanti. I dati che certificano l'aumento eclatante della frazione umida dei rifiuti decretano il palese fallimento del compostaggio domestico che evidentemente non è mai decollato per la mancata opera di sensibilizzazione sul territorio.
Dall’analisi dei dati è certo che il Comune di Monte San Giovanni Campano è tra i più bravi nella raccolta differenziata della frazione umida e
poco portato per la raccolta differenziata delle altre frazioni di rifiuti che
vanno conferiti alla differenziata.
Quanto ha inciso la riduzione del sevizio delle prese dedicate alla frazione secca per la raccolta differenziata?
Non è dato saperlo perché i dati pubblicati sono stati mischiati e quindi si può solo sperare che il Comune vorrà pubblicarli con la trasparenza che meritano i Cittadini di Monte San Giovanni Campano.
Di una cosa , però, si può essere certi: I Monticiani hanno conferito 113.75 tonnellate di rifiuti in meno rispetto all’anno precedente e sicuramente in questo dato è da includere l’effetto della riduzione a metà del numero delle prese per la raccolta della frazione secca.
Nelle 113,75 tonnellate decuratate dal peso totale dei rifiuti conferiti sono incluse le 24,26 tonnellate che sono da imputare ai 77 abitanti che sono stati conteggiati in meno in quanto la popolazione di Monte San Giovanni Campano è passata da 12086 nel 2021 ai 12009 abitanti nel 2022.
La riduzione del servizio "imposta a tavolino" causa il cosiddetto aumento occulto nelle bollette dei cittadini che non vedono decurtata nessuna cifra a fronte di un servizio che è stato ridotto.
Raccolta differenziata che aumentata in percentuale per la sola frazione umida che non provoca nessuna diminuzione del costo del servizio.
Come sono andate le cose lo sapremo con certezza negli anni a venire conl'analisi dei dati futuri ma per ora bisogna solo dire che finalmente siamo arrivati a cogliere l'obiettivo che era previsto per il 2012. Fare Verde MSGC continuerà a fare finta di non sapere che ci sono già altri obiettivi da cogliere previsti dalle Direttive Europee per i rifiuti.
Una domanda però sorge spontanea: A che serve la raccolta differenziata se non
fa valere il principio europeo di chi inquina paga? La domanda è pubblica e
chiunque può rispondere.